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imparare a fare riparazioni elettroniche


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Inserito:

salve a tutti ho la passione per l'elettronica anche se vorrei imparare la parte in cui faccio le riparazioni e la ricerca guasti , vorrei sapere un buon libro di teoria (alcuni mi hanno consigliato il sedra smith che non so se e valido) nonso se ci sono altri libri buoni per la teoria e magari anche per la pratica , per la teoria so solo le cose che ho fatto alle scuole superiori , mi piacerebbe approfondire di più su questo settore e sapere di che strumentazione ho bisogno per fare le riparazioni , grazie in anticipo


Inserita:

La riparazione delle schede elettroniche è una "specializzazione" dell'elettronica, a meno che, come si faceva nelle'esercito, non ripari sempre e solo certi apparecchi tipo: telefoni (incarico 72), telefoni e centralini (72A), telefoni centralini e telescriventi (72/B). In quest'ultimo caso la teoria si riconduce a poche nozioni mentre nel primo caso devi studiare tutta l'elettronica. Ho conosciuto uno che riparava schede elettroniche per i videogames dei bar: si metteva di santa pazienza ed andava a vanti a misure di confronto con un altra scheda.

del_user_237282
Inserita:

Io ho utilizzato il sedra smith e posso dire che è un manuale teorico che, a mio parere, non potrebbe aiutarti più di tanto (almeno inizialmente).

Secondo me ti conviene orientarti sui libri per principianti che, sebbene ti diano meno conoscenze teoriche rispetto al sedra smith, approfondiscono molto bene la pratica (che è quello che ti serve per le riparazioni). Inoltre, prima di iniziare a riparare le schede, monta parecchi circuiti per farti le ossa e per conoscere bene i circuiti più utilizzati.

Inserita:
2 ore fa, nextech scrisse:

nche se vorrei imparare la parte in cui faccio le riparazioni e la ricerca guasti

 

apparati analogici o digitali?

Son 2 cose (quasi) completamente differenti.

Inserita:

Ma cosa c'è più da riparare? Non bazzico l'ambiente industriale da un bel pò ma suppongo che ad ogni riparazione venga proposto un PLC e che questi abbia via via sostituito le vecchie schede analogico-digitali al che il tutto si riconduce agli stadi optoisolati di ingresso ed alle uscite TR-Relè e qui con un ò di pratica si riece a combinare qualcosa.

Le nuove schede hanno tutti un microprocessore in SMD e se non c'è l'hanno hanno gli smd che nache se fosse un semplice HEX INVERTER la piedinatura impedisce il controllo dell'ingresso ed il suo contrario sull'uscita. Se poi è fattibile spesso è più conveniente la sostituzione.

Mah! Esiste ancora l'elettronica?

Io ho iniziato quando ancora nel laboratori di radiotecnica, più appropriato redioelettro, si riparava di tutto, dalle ostiche e spesso difficilissime cordine della scala parlante agli asciugacapelli,ai ferro da stiro, le Tv, le radioline, i giocatolli eletrici....e quelli prima di me si avvolgevano i trasformatori, riparavano gli altoparlanti e si autocostruivano tanti strumenti ed atttrezzature. Riparare un timer luce scale? Si è fattibile ma dipende dal tipo.

Costruire in laboratorio? con 30 euro si compra un alimentaore con tanto di contenitore serigrafato, voltolmetro ed amperometro digitale ecc...ecc...quanto mi costa un alimentatore tradizionale? Se mi manca qualcosa la devo comprare on-line e cominciamo subito con 8 euro di spedizione, e poi un alimentatore fisso 12V 1A lo recupero subito dalla pianola di mio figlio o altro dispositivo. Un generatore di frequenza? Esistono programmi con pc che dalla scheda audio esce la frequenza desiderata con la forma d'onda desiderata e dal microfono un segnale ed il pc diventa un oscilloscopio,parliamo di elettronica amotoriale.

Ci siamo autocastrati. Abbiamo progettato e realizzato macchine elettroniche che lavorando in smd ci hanno defenestrato.

 

Sono giornalmente da un mio amico che insiste nel fare il radiotecnico ma i limita ad azzeccare la scheda giusta da ritirare e sostituire e dire che una volta riparavamo TV a valvole in B/N in cui il vapore acqueo la faceva da padrone, il TV tenuto in cucina, il vapore e la polvere rendevano illegiili i componenti ed i TR di riga sparavano che era una bellezza. Messa di requiem per l'elettronica o è ancora prematuro?

 

Ormai è l'era dei programmatori. Con la tastiera fanno anche gli spaghetti poi vanno in tilt nell'associare un'uscita ad un relè.

Almeno quelli che sono nati prim di me l'elettronica se la sono goduta fino in fondo. Dai primi ua741 in contenitore metallico ai display a sette segmenti, alle mini nixie, a....tutto.

 

 

 

 

 

 

 

Inserita:
14 minuti fa, Nino1001-b scrisse:

Dai primi ua741 in contenitore metallico ai display a sette segmenti, alle mini nixie, a....tutto.

 

Se è per questo io ho anche visto, e riparato, un aplificatore operazionale a valvole, realizzato con 2 12AU7, se ricordo bene, comunque 2 doippi triodi.

Come tesi del primo anno (1965) del corso superiore, post diploma, di elettronica industriale, mi venne assegnato il progetto di un amplificatore operazionale a transistor. Dato che i transisto al silicio al tempo costavan carissimi, dovetti usare i germaniosi OC44 (quelli della parte alta e media freqeunza delle radioline) perchè avevano una bassa corrente di perdita.

 

Si l'epopea me la son goduta tutta, proprio nel momento di massima dinamica dei componenti discreti.

Ho iniziato a lavorare quando la quasi totalità degli apparati professionali era a valvole; ho digerito tutte le varie rivoluzioni sino ai microprocessori sempre più potenti.

Penso che tra qualche anno le cosiderazioni che facciamo noi con i circuiti a componenti discreti verranno fatte per i circuiti attuiali.

Tra le nanotecnologie e la logica quantica, la tecnologia attuale sarà paragonabile alla tecnologia dell'età del ferro.

Inserita:

Si anche un mio anziano amico lascio le scuole sapendo che in America erano stati inventati dei transistor, equivalente costoso delle valvole, poi conobbi, ora è morto, un radiotecnico che lavorò nell'epoca in cui era possibile costrruire le radio e delegare al falegname il mobile, avendo così un discreto margine di guadagno. Non ricordo altro, un accenno di 35 anni addietro.

Io invece appartengo alla generzione opposta: lo studio delle valvole,tanto quanto basta e non di più perchè può sempre servire.

Le mini nixie erano ancora alle biglietterie automatiche degi autobus ancora nel 1989 a Berna: si premeva il pulsante colorato (tre colori), compariva l'importo si infilavo le monete e  via via diminuiva finchè con una gran botta non usciva il biglietto con la data gregoriana, l'ora e la sigla della fermata. I bernesi erano, e mi dice il  ex prof. di lettere, sono molto conservatori, se qualcosa funziona bene non si cambia se non dietro giustificato motivo.

Oggi dalla fermata dell'autobus si può fare un biglietto da quella fermata fino a Casadidio prendendo il treno,poi il postale,poi il traghetto fluviale e poi la funivia. Tutto il sistema farà (suppongo) le parti in denaro per ciascun ente. Ovviamente tutto touch screen e cellulare.

 

 

 

 

 

 

 

Inserita:

Hai ragione , ma forse daresti una bella '' spinta '' dicendo a che livello ti trovi .

A distanza di dieci minuti dal tuo primo messaggio ho cancellato (ed ho fatto bene ) quel che ti volevo scrivere .

Ma una parte te la dico adesso : per sapere se una cosa è valida , 

il 6/11/2018 at 13:22 , nextech scrisse:

che non so se e valido)

devi conoscerla .

Io avevo corrotto(da bambino ) i librai della città per farmi tenere tutto quel veniva publicato sull'elettronica o collegato , divoravo tutto e capivo quasi niente , c'era nessuno a spiegarmi , e provavo a fare dei circuiti , evitando tutti con impiego del silicio , che non c'era , e prova , e fondi transistor per poi domandarti del perché ma , piano , piano qualche briciola si è attaccata .

Dire dove ti trovi e cosa non capisci potrebbe portarti risposte più rapide e precise .

Inserita:
16 ore fa, nextech scrisse:

vorrei delle risposte al mio post , grazie

 

Hai posto la questione in modo troppo generico per poter dare delle risposte mirate.

 

Inoltre imparare a fare riparazioni di schede elettroniche non è cosa che si possa imparare sui libri. Sui libri s'imparano i concetti di base di elettrotecnica, di radiotecnica e di elettronica.

Ci sono, o c'erano, dei manuali specializzati su alcuni dispositivi di largo uso quali quelli  per guidare nella riparazione di TV e PC.

Io non ne conosco, anche se ho ancora in biblioteca 3 vecchi manuali-schemari per riparare TV, ai tempi del BN a valvole. Li tengo come cimeli storici.

Inserita:

Questo è considerato la bibbia dell'elettronica da molti, è un bel tomo da più di mille pagine che parte dai fondamentali ed arriva fino ai microprocessori. Pare che a fine anno esca anche l'edizione italiana , edita da Zanichelli. L'edizione precedente (la 2) la trovi anche qui in download, così puoi farti un idea.

 

 

Ciao, Ale.

Inserita:

Non esistono libri per le riparazioni elettroniche destinate ai principianti ma destinati, più che altro come promemoria a chi l'elettronica la conosce già.

Avevo, ora è finito in chissà quale scatola, un libro sulle riparazioni destinati ai radiotecnici, ma era appunto un promemoria ricco di consigli pratici: ti suggeriva come controllare un trasformatore di riga ma non ti spiegava che cos'era, l'autore dava per scontato che il lettore avesse già delle conoscenze di base ed una discreta esperienza.

Ti posto delle immagini di breadbord montati su mobile a leggìo con circuiti fondamentali già inseriti per lo studio di componenti e circuiti elettronici in genere, se ti interessa ti aiuto nella costruzione.

SRE1 (mancano le 2 breadboard perchè le ho riciclate) lo acquistati dalla Scuola Radio Elettra insieme al corso avanzato in un periodo in cui per lavoro non feci l'elettronico. Costò caruccio ma ne valse la pena, fu un ottimo rinfresco di memoria ma acquisii anche nuove conoscenze.

Generale 1 Lo costrui ex novo su mobile a leggìo in legno, anch'esso autocostruito.

Arduino 1 Lo costruii, su mobile plastico a leggìo acquistato, specifico per arduino, è sa un pò che non lo uso. Ha il vantaggio di poter montare due arduino più un LCD permanentemente seza che sfuggano a destra e a manca.

 

Sono tutti accomunati dagli stessi circuiti, che si usano spesso e che è quindi inutile costruire volta per volta sulla breadborad quali: Deviatori +Vcc, GND, pulsanti NO ed NA con antirimbalzo, led pilotati da TR NPN, led pilotati da TR PNP, oscillatore ad onda quadra su tre frequenze.

Quello denominato Generale1 ha anche altri circuiti fondamentali: un amplificatore di BF, un oscillatroe a sfasamento, due semplici potenziometri per simulare un segnale analogico, poi....boh...da qualche parte ho lo schema ma ho voluto strafare...

 

Un esempio d'uso: monti un integrato della serie 74HC o serie 4000, ad esempio un contatore decimale, colleghi con dei fili le uscite ai diodi led (all'interno c'è il circuito pilota del transistor), colleghi le alimentazioni (presenti sulla breadboard) ed all'ingresso di clock ci metti il filo corrispondente al pulsante già munito di circuito antirimbalzo, poi il pin di reset o clear ad un pulsante No o NA ed il gioco è fatto. Puoi ovviamnete montare circuiti più complessi ed effettuare delle misure sostituendo il valore di qualche condensatore o resistenza mettendo in conto qualche bella bruciatura, fa parte del gioco. Da parte mia altro non so che dirti che aggiungere che non c'è da spendere molto.

Se decidi di costruirtene uno, io o altri del forum ti spiegheremo via via il funzionamento dei circuiti base: che c0s'è e perchè si usa l'antirmbalzo, perchè per pilotare un led ci vuole un transistor...

Mi pare che nel complesso di aiuti, di tipo molto diverso fra loro, te lo abbiamo dato.

 

P.S. Rivolto ai più esperti: Non si può negare che sono strumenti comodi ma voi che circuiti fondamentali  useresti? Tanto per discutere un po'.

 

 

 

 

 

 

 

 

SRE1.jpg

Arduino1.jpg

Generale1.jpg

Inserita:
1 ora fa, Nino1001-b scrisse:

Non si può negare che sono strumenti comodi ma voi che circuiti fondamentali  useresti?

 

Perbacco hai fatto un notevole lavoro di assiemaggio! Complimenti per la pazienza e l'accuratezza.

Un tempo usavo saldare alla "gatto selvaggio" i vari componenti o sulle mille fori, o su basette di vetronite ramata che fungono anche da pianto di massa.

Dal nuovo secolo son passato alle bread board per sperimentare circuiti semplici.

 

Una 15.a di anni fa, assieme a 2 amici del forum, mettemmo a punto uina CPU "universale" per PIC, ed una serie di interfaccie standard per la medesima. Le suso ancora quando devo sviluppare qualche cosa con i PIC (sempre meno oramai).

Inserita:

La breadboard nuda e cruda ha lo svantaggio di andarsene a spasso per l'intero tavolo da lavoro e spesso costringe a ricostruire gli stessi circuiti di ingresso e d'uscita.

I miei dispositivi hanno invece lo svantaggio che c'è tutto tranne quello  che serve. La legge di Murphy.

 

Sto facendo un pensierino a svillupare un circuito stampato 70 x 100 ( sono esagerati ma in casa ho questi, magari li taglio in 2) universale per NE555 dove con semplice taglio alle piste, il cortocircuito di pin o qualche semplice ponticello si possono costruire tutti i circuiti dell'NE555..... forse uno non basta...forse con 3 circuiti si riesce a coprire molti circuiti. L'NE555 è molto versatile e se non si hanno esigenze di frequenze alte qualche problema lo risolvono. Gli schemi li ho dalla rivista di NE.

 

 

 

 

 

Inserita:

Allora per riparare quel pò che è rimasto da riparare causa progresso nella componentistica e tecniche di montaggio degli stessi nelle schede, ci voglio almeno 3 ingredienti 1; una buona conoscenza di elettronica generale, 2; una discetta conoscenza  di molti componenti passivi e attivi , 3; e tanta esperienza magari come assemblatore di schede o comunque aver maneggiato un pò di schede, poi quando si presenta un guasto in una scheda devi per forza sapere di cosa si tratta cosi da capire a grosse line con che tensioni correnti e segnali abbiamo a che fare e se serve di quali strumenti dotarsi, poi da che è mondo si parte dall'alimentazione da stabilire che sia funzionante e rispetti i valori, poi in base alle caratteristiche della scheda cercherai di dare livelli di tensione o segnali e ne cercherai le reazioni se corrisponderanno o meno e da li si stabilirà se c'è un guasto,  e capire il   perchè si è generato o causato altrimenti la sostituzione del componente giusto non serve a nulla.

Inserita:

Se davvero fossero vincolanti i tre requisiti nominati, sulla strada dei principianti sarebbe il, " divieto d'accesso". 

Senza dubbio il loro valore nel fare bene (quel che si può ancora fare), ma sono cose che solo studiando e sudando si possono accumulare.

Si comincia lavorare e studiare, magari pagati male o rimettendo proprio, cercando di assimilare più che si può. 

Inserita:

Non sono regole che ho scritto io , ma sono le regole necessarie per cominciare, ho visto più e più volte ragazzi avvicinarsi all'elettronica anche non essendo la loro passione principale o tantomeno alievi di qualche istitutto tecnico con indirizzo elettronica essere in grandissima dificoltà ci mettono passione ma le basi di elettronica e la conoscenza dei componenti che impari a scuola non la impari molto facilmente a tempo perso , poi sicuramente qualcuno di bravo che riuscirà a studiare per conto suo e praticando di avere grandi soddisfazioni....ma molto limitate alle sole cose che gli interessano, per la riparazione e comunque tutto riferito a schede ed elettronica vecchio tipo perchè per elettronica sia analogica che digitale degli ultimi tempi è dura anche per chi è ferrato da tempo.

Inserita:

Non ho mica negato la validità di quel che avevi detto , purtroppo nessuno è disposto a prepararti , ti vuole '' bello pronto , preparato '' , magari per 900 Euri al mese perché '' cosa fai , stai seduto tutto il giorno '' :angry:

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