Fuffo Inserito: 13 novembre 2018 Segnala Inserito: 13 novembre 2018 Salve a tutti, sono Lorenzo e sono un nuovo membro del forum. Mi sto avvicinando al mondo dei PLC. Dalla mia domanda potrete capire il mio livello a riguardo...(tecnico meccanico), Vorrei sapere quali sono le principali differenze tra PLC, DCS e SCADA. Generalmente PLC e SCADA coesistono in un impianto di automazione industriale ? Per Scada si intende il pannello operatore a bordo macchina? Ho provato a dare un' occhiata sul forum e su internet, ma c'è un linguaggio purtroppo troppo tecnico per me... Gtazie!
Adelino Rossi Inserita: 13 novembre 2018 Segnala Inserita: 13 novembre 2018 In parole semplici, plc e dcs sono dispositivi di acquisizione ed elaborazione dei dati (da e per il campo) e interfaccia tra il campo e la supervisione scada, mentre il sistema scada è l'interfaccia tra l'operatore e i sistemi di controllo, plc e dcs. Se fai una ricerca con google immagini usando " RETI CON PLC E DCS " trovi centinaia di illustrazioni del caso. La foto è una realtà complessa mentre l'immagine allegata risponde in modo semplice alle tue domande. Sala controllo con scada collegati a dcs e plc
Fuffo Inserita: 13 novembre 2018 Autore Segnala Inserita: 13 novembre 2018 Grazie per la risposta Adelino, credo di aver capito in linea di massima. Avrei un'ulteriore domanda.. Facendo un corso su PLC e la sua programmazione, potrei essere in grado di programmare anche un DCS o è tutta un'altra cosa? E per quanto riguarda SCADA ha bisogno di una programmazione o è solamente un interfaccia utente/pannello operatore in cui viene caricato il software che interagisce con la macchina? Gtazie.
Livio Orsini Inserita: 13 novembre 2018 Segnala Inserita: 13 novembre 2018 Anche SCADA e HMI devono essere programmati per poter svolgere le funzioni necessarie.. 1 ora fa, Fuffo scrisse: potrei essere in grado di programmare anche un DCS Bisogna distinguere la capacità di programamzione dalla conoscenza del "mezzo". Saper programamre è una cosa che prescinde sia dal dispositivo usato, sia dal problema da risolvere. La conoscenza della programamzione è solo condizione necessaria ma non suffciente. Bisogna conoscere sia l'apparato che si andrà a programmare e, soprattutto, il problema che si deve risolvere.
ETR Inserita: 13 novembre 2018 Segnala Inserita: 13 novembre 2018 Ciao Fuffo, probabilmente potresti anche diventare il miglior programmatore che si sia sulla piazza, con la semplice distinzione tra : saper tradurre in codice delle buone indicazioni, fornite da una buona specifica tecnica, oppure riuscire a comporre in programma da indicazioni approssimative senza una specifica tecnica attendibile (solitamente a voce). Entrambe le figure potrebbero essere considerate dei bravi programmatori e magari, ancora di più il primo, se valutassimo la semplice e pura conoscenza di produzione del codice (chiamiamolo scrittura pedestre). Ma se avessimo bisogno di qualcuno che possa colmare la lacuna che esiste tra il dire ed il fare, probabilmente ci affideremmo al secondo. I corsi ti danno i mezzi e gli strumenti, ma il campo e la pratica ti danno l'esperienza. Se devi considerare la programmazione, non dimenticare anche la robotica e se vuoi spaziare, mettici anche la visione ! Buon divertimento e buona serata. Ennio
Fuffo Inserita: 15 novembre 2018 Autore Segnala Inserita: 15 novembre 2018 Grazie mille Ennio per la risposta, Sì,sto cercando un corso per quanto riguarda l'automazione industriale, ne ho trovato uno presso il Cear a Brescia che suddivide il percorso per diventare tecnico di automazione industriale in tre livelli diciamo, (Sistemi di controllo, Plc1, Plc2) ogni livello prevede 40 ore tra teoria e pratica presso il polo universitario di automazione a Brescia per quanto riguarda la teoria e per la pratica si affidano ad aziende convenzionate del territorio. Mi sembra un corso valido anche se forse un po' troppo "intensivo" per un diplomato in meccanica con conoscenze limitatissime di eletreonica... Voi che ne pensate?
Livio Orsini Inserita: 15 novembre 2018 Segnala Inserita: 15 novembre 2018 Forse è un po' impegnativo, ma alla fine le tue conoscenze meccaniche di base potrebbero aiutarti a risolvere alcuni problemi pratici.
ETR Inserita: 15 novembre 2018 Segnala Inserita: 15 novembre 2018 Ciao Fuffo, ho dato un occhiata al programma e sinceramente mi lascia un pochino perplesso. Preciso che non conosco coloro che lo organizzano e non metto in discussione la professionalità dell'organizzazione e del relatore, ma in 3 settimane (complessivamente) è TANTA ROBA. ! Da come la vedo io, rischi una sovra saturazione di concetti, che va benissimo che vengano elencati, ma rischi che sia proprio una infarinatura ! Stiamo parando a grandi linee di un programma di 3 anni di scuola superiore, condensato in 3 corsi. Facendo le pulci, potremmo dire 1 ora, per 30:35 settimane di scuola e saremmo quasi equivalenti. Sappiamo tutti che la questa somma non fornisce i medesimi risultati. Ribadisco la mia perplessità. Dal tuo punto di vista, come dice Livio, punterei molto alla meccatronica, perché secondo me, sarebbe molto più facile spiegare a te il dimensionamento di un motore BSH, con mantenimento di coppia e gestione di una camme, rispetto ad un diplomato in elettronica pura. Non trascurare quello che hai fatto, perché potrebbe essere un aspetto che potrebbe darti un più, rispetto ad altre figure. Da noi (bergamo), grazie alla Brembo, al Km Rosso ecc..., mi dicono, stia facendo sempre più "successo", la "meccatronica", come indirizzamento in ambito sia di istituti superiori che universitari. Effettivamente se penso alla "mia " scuola, era già bello combinare una macchina a stati e conoscere il principio di lavoro di un drive in DC, ma dalla teoria alla pratica, ne è passato di tempo e di lavoro ! Buona giornata, Ennio
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