knipex Inserito: 9 dicembre 2018 Segnala Share Inserito: 9 dicembre 2018 Ciao a tutti, ho letto un interessante discussione in questa sezione (https://www.plcforum.it/f/topic/212986-uso-inverter-come-avviatore-elettropompe/), che però mi ha lasciato qualche dubbio. Come si può fare in modo che un inverter si prenda in carico un motore alimentato dalla rete? Quali sono gli accorgimenti da tenere di cui parla Livio nella discussione sotto? Grazie a tutti quelli che interverranno. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sandro Calligaro Inserita: 13 dicembre 2018 Segnala Share Inserita: 13 dicembre 2018 Premetto che non ho mai trattato questo problema nel dettaglio, quindi potrebbe sfuggirmi qualche particolare importante. In ogni caso, la maggior parte degli inverter commerciali ha una procedura di avviamento "al volo" ("flying start", "catch-on-fly", nomi del genere), che permette di riprendere il controllo di un motore asincrono non alimentato, ma nel quale magari c'è ancora flusso (oppure no), senza frenarlo e farlo partire da fermo. In alcune applicazioni (alta inerzia) questa cosa ovviamente fa molta differenza, perché per un'interruzione anche breve dell'erogazione della tensione rete si rischia di dover aspettare parecchio che il carico si fermi. Non solo, le ventole, ad esempio, possono girare anche se non alimentate (ad es. causa vento). Non conosco nel dettaglio i metodi utilizzati, ma mi pare che di solito si restringa il campo di ricerca della velocità di rotazione ad un certo range, e si inietti (tramite inverter) qualche segnale in corrente o tensione (ad esempio, "flussando" il rotore e lasciandolo poi girare), magari iniziando a controllare a corrente nulla. Dall'osservazione delle tensioni/correnti, si deduce la velocità. Quando si conosce la velocità (o frequenza) del rotore, si può avviare il controllo, che dopo un transitorio breve dovrebbe poter essere pienamente attivo. Immagino che ottenere la stima di velocità in poco tempo (allo sgancio dalla rete), magari mentre la velocità stessa sta calando rapidamente, sia un'operazione critica, che quindi necessita di una certa cura per ottenere un aggancio "morbido". "Immagino", perché non avendo mai provato, non posso dirlo. 🙂 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
knipex Inserita: 23 dicembre 2018 Autore Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2018 Grazie Sandro, intervento interessante. Pensavo che fosse una cosa più semplice, uno stacca e attacca. Dopo il tuo intervento ho indagato un po' su questa procedura di avviamento, non presente in tutti gli inverter. Mitsubishi spiega nei suoi manuali come eseguire il passaggio da inverter a rete e viceversa con tanto di schemi elettrici e ciclogrammi. Ho dato solo una lettura veloce, sembra abbastanza chiaro, spero di trovare a breve l'occasione di fare questa prova e magari riportare qui la mia esperienza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sandro Calligaro Inserita: 23 dicembre 2018 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2018 In effetti, ripensandoci, passare dalla rete all'inverter potrebbe essere abbastanza facile, se lo stacco avviene in poco tempo. Basterebbe ad esempio individuare ampiezza e fase del vettore di tensione di rete, iniziare a riprodurlo con l'inverter e commutare. Questo però presuppone che ci siano le misure di tensione in uscita, che però sono presenti solo in alcuni inverter commerciali. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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