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PLC Forum


Taylor Model 172A : la Rolls Royce dei tester


sandor626

Messaggi consigliati

1 ora fa, dott.cicala scrisse:

Bisognerebbe alimentarlo non di botto, ma con  un variac con amperometro in serie. Partendo da 30v già si capisce se c'è qualcosa che non va.

Ogni ora o più si aumenta la tensione di 30v. Se l'elettrolitico è di qualità è probabile che si riattivi. Se è in perdita lo si vede subito dall'amperometro.

Nei restauri seri non si cambiano i componenti d'epoca se non è strettamente necessario, come appunto nel caso di rettificatori al selenio.

 

da almeno 20 anni uso il variac, e concordo. Quello che uso ora è da 3 kw  con doppia indicazione della tensione ( su scala parlante, e tramite voltmetro/amperometro digitale) .

Sul restauro  "filologico" sono  pienamente d'accordo

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28 minuti fa, sandor626 scrisse:

vanno in corto

 

22 minuti fa, Riccardo Ottaviucci scrisse:

e se andavano in corto bisognava uscire di casa....

Grazie , non ho avuto il ''piacere'' di vederli in questo stato :superlol:!

Comunque , ne ho visti pochi , tranne qualcuno di dimensioni ragionevoli , ho visto un mostro , su una saldatrice , e se non sbaglio anche il carica batterie del muletto della ditta gli ha .

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Il raddrizzatori al selenio si degradano nel tempo e temono l'umidità forse ancor più che i condensatori. Apparentemente possono sembrare efficienti ma sono un pericolo costante.

Non si sa quando si romperanno, ma è certo che accadrà, dato che come minimo hanno 50 anni sui catodi.

In caso di rottura producono fumi pericolosamente tossici che è meglio evitare di inalare. 

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1 ora fa, dott.cicala scrisse:

Il raddrizzatori al selenio si degradano nel tempo e temono l'umidità forse ancor più che i condensatori. Apparentemente possono sembrare efficienti ma sono un pericolo costante.

Non si sa quando si romperanno, ma è certo che accadrà, dato che come minimo hanno 50 anni sui catodi.

In caso di rottura producono fumi pericolosamente tossici che è meglio evitare di inalare. 

aggiungo che la degradazione avviene anche da spenti per cui la sostituzione preventiva nelle apparecchiature vintage , sia pure nos, è d'obbligo

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26 minuti fa, sandor626 scrisse:

la degradazione avviene anche da spenti

Esattamente...

...E allora aggiungo anch'io :lol:

Siccome i raddrizzatori al selenio hanno una resistenza interna molto più elevata di quelli al silicio e che provoca una caduta di tensione nell'ordine dei 10v, è bene verificare se, inserendo il raddrizzatore al silicio, il circuito sia capace di tollerare la modifica senza altri accorgimenti.

Ma ancor più significativo è l'effetto all'accensione che questa resistenza interna ha e che tende a limitare la in rush current specialmente nei condensatori di filtro.

Con la sostituzione diretta da selenio a silicio, lo stress aumenterebbe, di conseguenza è necessario inserire una resistenza in serie opportunamente dimensionata.

Modificato: da dott.cicala
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le valvole  presenti sono tre :

due brimar-6AL5  che è un diodo doppio

una brimar-13d8 che è un triodo doppio equivalente alla 12AU7 , ovvero alla più reperibile ECC82  .

 

Quindi lo schema mi sembra sempre più farlocco

in quanto , mentre per la ecc82 esiste riscontro nello schema,

per le due 6AL5 viene disegnato un doppio triodo che viene indicato come E88C  ....

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inoltre dei famigerati raddrizzatori al selenio non vedo traccia .  Ergo la tensione è raddrizzata da almeno una delle 6AL5

sulla serigrafia leggo 6,3 v per i filamenti

e 150 v  in alternata per l'anodica , con un bel 16 microF da 275 volt lavoro

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il condensatore di filtro da 16 uF misura 21 uF con esr da 1 ohm .  Ma va provato sotto tensione ( ndr con variac)  per essere sicuri che tenga . Anche se per una questione di tranquillità è candidato alla sostituzione

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la presenza di due valvole raddrizzatrici , ognuna contenente un doppio diodo a placche separate , mi fa pensare che sia stato usato il più classico degli schemi di raddrizzamento : il ponte di Graetz  . 

Al giorno d'oggi è la regola comune, visto l'irrisorio costo dei diodi al silicio . Un tempo era del tutto impensabile per ragioni di costo .

 

Domani cercherò di controllare , purtroppo non è molto agevole fare reverse engineering su queste vecchie elettroniche che di certo con il groviglio di fili che si ritrovano (e prive di connettori) non era state progettate per un facile accesso 

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39 minuti fa, sandor626 scrisse:

non è Taut-Band .😪

Per questo si intende '' con sospensione su fili di torsione '' ?

 

 

Trovato !

Modificato: da gabri-z
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altra piccola correzione :

la possibiiltà di poter fare misure in AC  ( ed in valore RMS)  richiede la necessità di dover raddrizzare la tensione da misurare.

Ergo sfuma la possibilità di avere un reddrizzamento a ponte della tensione di alimentazione :

una delle due valvole raddrizzatrice deve essere destinata alla misura

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23 minuti fa, sandor626 scrisse:

Ergo sfuma la possibilità di avere un reddrizzamento a ponte della tensione di alimentazione

Ma l'avvolgimento per l'anodica è unico oppure con presa centrale ? Quasi tutti i raddrizzatori che ricordo usavano una doppio diodo su secondario con presa centrale , per cui niente problemi di ripple.. 

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1 ora fa, gabri-z scrisse:

Ma l'avvolgimento per l'anodica è unico oppure con presa centrale ? Quasi tutti i raddrizzatori che ricordo usavano una doppio diodo su secondario con presa centrale , per cui niente problemi di ripple.. 

singolo da 150  .  Del resto lo schema del 171a , fratello del 172a, reperibile in rete, si presenta  uguale . Ed è di massima molto più realistico che lo schema scritto a penna già postato

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21 ore fa, sx3me scrisse:

ma hai l'antifurto sul variac?! :o

un tempo mi è servito per abilitare l'uso del variac  ai soli ... autorizzati

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