Nadine 82 Inserito: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserito: 29 gennaio 2019 ciao Una delle prime cose che mio padre mi ha fatto imparare, è quella di non toccare mai i condensatori delle schede elettriche, in quanto alcuni hanno potenziale alto pericoloso. Lui però è uno alla vecchia maniera, per scaricarli usa (anzi usava..) un grosso cacciavite... Però dopo aver visto delle fiammate, o peggio il cacciavite una volta gli è volato via...allora ho fatto una ricerca per fargli costuire uno scarica condensatori più decente (più che altro pensando che il corto nei condensatori..non sarà tutta salute per loro giusto??) Gli ho preso questo materiale, e poi l'abbiamo assemblato: (sono stata brava vero? ) 🙂 Puntali cat 1000V, cavetti dei puntali tengono 2000V..e poi una lampadina incandescenza 60W Cosi forse è più salutare per i condensatori vero? 😉 Stavo però pensando: A) .per condensatori con scritto 400V può andare, ma se dovessimo scaricare dei condensatori di 1000V o più...meglio lasciar perdere con questo kit? Non è che esplode la lampadina? B ) io come condensatori intendo quelli a barilotto nero (elettrolitici), e magari mi baso sulla grandezza: più grande = più pericoloso, non so se è un metro di valutazione giusto.. Però volevo sapere, nelle comuni schede elettroniche esistono condensatori PERICOLOSI di forma diversa dagli elettrolitici? (magari anche smd ?) Lo chiedo perchè quando prendo in mano una scheda sto attenta a non toccare quelli elettrolitici, ma magari non sono a conoscienza di altre forme di condensatori PERICOLOSI ciao grazie nady Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 (modificato) Quando dici '' quello da 1000 V '' ti riferisci alla loro tensione nominale o a quella di lavoro effettivo? Per la scarica dei condensatori via resistore (lampada), devi ricordare che il condensatore ha una specie di memoria, cioè cortocircuitato , dopo un breve intervallo sulle sue armature si rigenera parzialmente l'energia iniziale, e se questa è ad alta tensione, te la prendi ugualmente una scossa. Modificato: 29 gennaio 2019 da gabri-z Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 29 gennaio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 (modificato) 1 ora fa, gabri-z scrisse: Quando dici '' quello da 1000 V '' ti riferisci alla loro tensione nominale o a quella di lavoro effettivo? Per la scarica dei condensatori via resistore (lampada), devi ricordare che il condensatore ha una specie di memoria, cioè cortocircuitato , dopo un breve intervallo sulle sue armature si rigenera parzialmente l'energia iniziale, e se questa è ad alta tensione, te la prendi ugualmente una scossa. intendevo condensatori che lavorano in schede sotto una rete domestica, ho sentito che in certe schede (microonde ecc) ci sono condensatori che scaricano anche 3000V, io intendo questi... Ma per farla più semplice mi piaceva sapere con quali condensatori bisogna stare attenta 😉 e fino a quale tensione posso usare i puntali+ lampadina Però adesso mi hai messo paura, cioè abbiamo un condensatore con scritto 400v, scheda sotto tensione..stacco al scheda, scarico la tensione di quel condensatore con un resistore come la lampadina...e senza più aver collegato la scheda alla rete..rimane comunque una tensione pericolosa nel condensatore?? Ma quindi sono sempre pericolosi da maneggiare? 😳😌 ciao grazie Modificato: 29 gennaio 2019 da Nadine 82 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 Anche se non ti ho '' parlato '' prima , ti seguo dal inizio ... Visto che sei curiosa ( vedo me in te ) , fai una prova su un condensatore carico a , diciamo 6 ...12 V . Applica la vecchia formula del padre , intendo dire il cacciavite , e dopo 10 , 15 secondi metti il tester (V DC ) , ai suoi terminali , è sorprendente ma è vero .Vedrai che c'è ancora tensione . La formula con la lampada (resistore ) è più efficiente ma deve avere il suo tempo . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 Io ho fatto praticamente la stessa cosa, avevo un banco lampade che mi ero costruito con 4 lampadine da 10W per provare delle schede luci che spesso riparo per i giostrai (mi ero rotto di perdere venti minuti ad appiccicare i portalampada volanti tutte le volte), visto che c'era spazio nella scatola ad uno dei portalampada ho aggiunto due boccole a banana della misura adatta per alloggiare i puntali del tester, ho preso due puntali da tester e quando mi serve attacco i puntali al volo e via Ho alloggiato anche un connettore "di servizio" (due banane più piccole) per attaccare in parallelo anche il tester e misurare così la tensione residua (se la tensione del condensatore è troppo bassa per far accendere la lampadina, tipo gli 80-100V che si trovano sui condensatori di alcuni amplificatori di potenza, che comunque sono pericolosi in caso di contatto), ma come al solito per pigrizia devo ancora fare il cavetto... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 5 ore fa, Nadine 82 scrisse: Non è che esplode la lampadina? più lampadine in serie... comunque non mi preoccuperei tanto, condensatori con quella tensione di lavoro a grossa capacità concretamente puoi trovarli giusto nei forni a microonde, e se hai l'esperienza necessaria per ripararne uno in sicurezza ce la hai anche per costruirti uno scarica condensatori adeguato Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lorenzo-53 Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 Da un pò uso questo, con qualche aggiornamento negli anni, prima solo i puntali e resistenza poi ho aggiunto il buzzer, all'ingresso del contenitore ho 4 boccole due per i puntali o pinzette e due per il multimetro L'ultima versione ha una R da 100W corazzata e ho montato un interruttore bello robusto in serie alla resistenza così posso lasciare le pinzette collegate e leggere la tensione sul multimetro, se per caso dovessi dimenticare l'interruttore inserito, all'accensione dell'apparecchiatura suona il buzzer e mi avverte servono: una resistenza adatta, un ponte raddrizzatore, uno zener da 13V, un buzzer da 12 volt, una resistenza da 68K un paio di W e una scatola con feritoie di aerazione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lorenzo-53 Inserita: 29 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 29 gennaio 2019 (modificato) Questo fa un bel casino ed è tutto materiale di recupero del laboratorio Modificato: 29 gennaio 2019 da Lorenzo-53 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 30 gennaio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 (modificato) 18 ore fa, gabri-z scrisse: Anche se non ti ho '' parlato '' prima , ti seguo dal inizio ... Visto che sei curiosa ( vedo me in te ) , fai una prova su un condensatore carico a , diciamo 6 ...12 V . Applica la vecchia formula del padre , intendo dire il cacciavite , e dopo 10 , 15 secondi metti il tester (V DC ) , ai suoi terminali , è sorprendente ma è vero .Vedrai che c'è ancora tensione . La formula con la lampada (resistore ) è più efficiente ma deve avere il suo tempo . non ho a portata di mano dei condensatori per fare questa prova, sulle schede preferirei non fare il cortocircuito 🙂 il babbo ne ha di nuovi in un sacchetto, ma immagino che sono scarichi. Comunque ok, da quello che ho capito se ho un condensatore da 400V, si fa corto col cacciavite, aspetto 20 secondi e ha ancora tensione, ma è ancora 400V o una tensione bassa non pericolosa? (altrimenti allora che senso ha scaricare in corto i condensatori come si legge spesso in giro?) La stessa cosa succede anche con la lampada resistore che scarica? cioè lo prosciugo..aspetto 20 secondi e tac ha di nuovo Tensione? 🙂 ciao 15 ore fa, Darlington scrisse: (se la tensione del condensatore è troppo bassa per far accendere la lampadina, tipo gli 80-100V che si trovano sui condensatori di alcuni amplificatori di potenza, che comunque sono pericolosi in caso di contatto) però scusa, se su un condensatore con tensione 100V ci metto i puntali con lampadina che ho fatto, anche se non accende la lampadina, ma la corrente attraverserà il resistore no? e quindi scaricherà i condensatore... 15 ore fa, Darlington scrisse: più lampadine in serie... comunque non mi preoccuperei tanto, condensatori con quella tensione di lavoro a grossa capacità concretamente puoi trovarli giusto nei forni a microonde, e se hai l'esperienza necessaria per ripararne uno in sicurezza ce la hai anche per costruirti uno scarica condensatori adeguato no no, i forni microonde (dopo i miei studi) ho già detto al babbo che non si aprono MAI 🙂 però condensatori con alte tensioni possono capitare, ad esempio adesso non li avevamo toccati, ma nel denon che abbiamo riparato (con l'aiuto del forum), ci sono due condensatori grossi come due bicchieri..immagino che hanno buona tensione.. Ma indipendentemente da questo, io chiedo per sicurezza, per imparare a capire le precauzioni da prendere con i condensatori, e fino a che tensione posso usare l'aggeggio costruito. 😉 ciao 15 ore fa, Lorenzo-53 scrisse: Da un pò uso questo, con qualche aggiornamento negli anni, prima solo i puntali e resistenza poi ho aggiunto il buzzer, all'ingresso del contenitore ho 4 boccole due per i puntali o pinzette e due per il multimetro L'ultima versione ha una R da 100W corazzata e ho montato un interruttore bello robusto in serie alla resistenza così posso lasciare le pinzette collegate e leggere la tensione sul multimetro, se per caso dovessi dimenticare l'interruttore inserito, all'accensione dell'apparecchiatura suona il buzzer e mi avverte servono: una resistenza adatta, un ponte raddrizzatore, uno zener da 13V, un buzzer da 12 volt, una resistenza da 68K un paio di W e una scatola con feritoie di aerazione in pratica invece della lampadina hai un resistore..poi vabbè l'hai personalizzato a piacere , carino il buzzer suona sempre quando scarichi una tensione immagino.. ciao nady Modificato: 30 gennaio 2019 da Nadine 82 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 30 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 (modificato) 2 ore fa, Nadine 82 scrisse: Comunque ok, da quello che ho capito se ho un condensatore da 400V, si fa corto col cacciavite, aspetto 20 secondi e ha ancora tensione, ma è ancora 400V o una tensione Prima cosa facendo un corto con un giravite danneggi il giravite e, soprattutto, il condensatore. Comunque la tensione residua è molto bassa, anzi se lasci il giravite tra i reofori del condensatore per qualche decimo di secondo, la tensione residua è molto piccola. Questo si spiega se consideri la legge che governa la tensione di scarica del condensatore. Riassumendola banalizzata. DOpo ogni costante di tempo la tensione ai capi del condensatore vale il 27% della tensione di partenza. Cosa è la costante di tempo di scarica? è il prodotto della capacità per la resistenza di sscarica. Ammettiamo che la resistenza del giravite valga 0.01 ohm e che la capacità del condensatore sia pari a 10µF ==> 0.01 * 0.00001 = 0.0000001", ovvero 0.1µs. Se il condensatore fosse stato caricato a 400 V, dopo 0.1µs la sua tensione sarebbe ridotta a 108V, dopo un altro 0.1µs la tensione scenderebbe a 29.16V, poi a 7.87V e poi a 2.1257V e così via. L'andamento si dice assintotico perchè la tensione si annullerebbe solo dopo infinite costanti di tempo. Nella pratica si considera scarico il condensatore dopo 10 costanti di tempo, in qusto caso dopo 1µs. In compenso con un simile trattamento la "botta" di corrente iniziale è enorme, se applichi la legge di ohm vedi che il valore iniziale è di 40kA, valore che scende abbastanza rapidamente ma comunque riesce a fondere l'acciaio del giravite nei punti di contatto. immagian cosa succede all'interno del condensatore. Il modo corretto per scaricare una grossa capacità è usare un adeguato valore di resistenza. I tempi si allungano ma la corrente rimane entro valori decenti. la modalità corretta per minimizzare il tempo e limitare la corrente è usare, ad esemoio, 3 valori di resistenza decrescente, magari commuttandole con un commutatore. Modificato: 30 gennaio 2019 da Livio Orsini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 30 gennaio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 ciao livio, grazie per la spiegazione :-) vorrei però subito precisare CHE NON è MIA INTENZIONE usare (o far usare al babbo) il cacciavite sui condensatori, già quando l'aveva fatto sulla riparazione del mio denon avevo storto il naso Quindi la mia decisione di fare questo kit puntali + lampadina (ma abbiamo messo due morsetti, si può anche usare a valle altro..) Quindi vorrei girare il tuo concetto..sul mio kit con lampadina 60w. Se non ho capito male, basta tenere i puntali sui due reofori del condensatore..per vari secondi (non magari metto -tolgo), cosi facendo si dovrebbe scaricare quasi del tutto (magari non vedo luce..ma la corrente passa per la resistenza e scarica il condensatore..) Mi sono fatta un'idea dopo questi consigli: 1- leggo il valore di Tensione sul barilotto 2- se non è superiore a 400V, metto i puntali del kit per 5-10 secondi per scaricarlo 3-con multimetro su DC misuro la tensione sui due reofori 4-se la tensione è nulla o minima posso maneggiare il condensatore..oppure misure la sua capacità! Punti da chiarire: a) se il condensatore ha tensione nominale sul barilotto superiore a 600v ad esempio, che faccio? b) sulle schede comuni che potrei maneggiare (hi-fi, amplificatore per casse, elettrodomestici..escluso microonde) devo stare attenta solo ai condensatori con classica forma a barilotto nera, oppure ce ne sono di altre forme/tipi INTENDO POTENZIALMNETE PERICOLOSI? Meglio fare una domanda oggi..che prendere una botta domani ;-) ciao grazie nady Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 30 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 16 minuti fa, Nadine 82 scrisse: Quindi vorrei girare il tuo concetto..sul mio kit con lampadina 60w. Fai conto che 60W a 230V son circa 900 ohm di resistenza, anzi inizialmente un po' meno. Se hai, ad esempio, un classico condensatore da motore per lavatrice, da 16µF, avrai una costante di tempo di circa 14.4 ms, quindi dopo 0.144 secondi il condensatore è praticamente scarico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 30 gennaio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 ok molto interessante, ma se ci rimango per più tempo danni non ne faccio ;-) adesso vado a rivedere le leggi di ohm ecc, voglio segnarmi queste formule di calcolo molto interessanti ;-) grazie livio ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 30 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 30 gennaio 2019 5 ore fa, Nadine 82 scrisse: però scusa, se su un condensatore con tensione 100V ci metto i puntali con lampadina che ho fatto, anche se non accende la lampadina, ma la corrente attraverserà il resistore no? e quindi scaricherà i condensatore certo che si, ma se non misuri la tensione non lo sai quando è scarico. Con il condensatore da 400V è più semplice, se la lampadina si spegne e tieni i puntali ancora un secondo o due sei sicura che la carica residua ammesso che ci sia è ridotta a valori innocui 5 ore fa, Nadine 82 scrisse: ma nel denon che abbiamo riparato Io ho avuto per le mani testate FBT, Peavey, Citronic e Lorenzon da centinaia di W per canale, i condensatori di quegli apparecchi arrivano al centinaio di volt, non certo al migliaio. In un apparecchio domestico arriverai si e no ai 50-60V Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 31 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 31 gennaio 2019 9 ore fa, Livio Orsini scrisse: Prima cosa facendo un corto con un giravite danneggi il giravite e, soprattutto, il condensatore Confermo, anni fa (tanti) ho tentato di scaricare così il condensatore di un televisore Rex da 17", a dirla tutta lo avevo fatto per sicurezza perché davo per scontato che fosse oramai scarico avendolo disalimentato diverso tempo prima; inutile dire che non era scarico, ha fatto un bel botto, il cacciavite "segnato" ce lo ho ancora Il sofisticatissimo scaricatore di condensatori per alimentatori switching con indicazione ottica della capacità residua (aka la lampadina) però lo ho realizzato solo in tempi più recenti, qualche anno fa, dopo che un altro condensatore di un altro televisore mi stava per tendere un agguato; lo scaricavo toccandone i terminali con un resistore da 120 ohm, 5W volante, ma quella volta devo aver toccato per troppo poco tempo, fatto sta che lavorando sulla scheda ho sentito un pizzico, non lo ho toccato direttamente, ma.. Il giorno dopo sono andato a comprare puntali e boccole. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tesla88 Inserita: 31 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 31 gennaio 2019 Se non ripari apparecchi industriali che lavorano con trifase a 400Vac difficilmente troverai tensioni > 400V oppure apparecchi valvolari dove le tensioni possono anche superare 1kV Su apparecchi alimentati da rete con alimentazione switching la tensione maggiore l'hai sull'elettrolitico di filtro al primario e puoi avere circa 350Vdc Su apparecchi home difficilmente hai più di 80-100V, mentre in amplificatori destinati al settore Pro con potenze elevate puoi avere anche 200V Il metodo lampadina va bene, magari per tensioni > 200V conviene metterne un paio in serie, tieni sempre i puntali qualche secondo e in ogni caso misura sempre la tensione residua prima di metterci mano. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lorenzo-53 Inserita: 31 gennaio 2019 Segnala Share Inserita: 31 gennaio 2019 Il multimetro deve essere sempre collegato ad evitare distrazioni o cavetti difettosi Per l'uso con le lampade bisogna ricordarsi che a freddo il filamento ha una resistenza molto bassa una 100 W sarà sui 50/60 ohm mentre una 250 W sui 25 ohm quindi si avrà una sorta di adattamento all'inizio il filamento sarà caldo offrirà una resistenza elevata e a fine scarica raffreddandosi riuscirà a scaricare quasi completamente e la capacità residua sarà bassa restano i problemi di maneggevolezza, fragilità e di tensione massima applicabile, per cui si preferiscono le resistenze Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 31 gennaio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 31 gennaio 2019 (modificato) 20 ore fa, Darlington scrisse: certo che si, ma se non misuri la tensione non lo sai quando è scarico. Con il condensatore da 400V è più semplice, se la lampadina si spegne e tieni i puntali ancora un secondo o due sei sicura che la carica residua ammesso che ci sia è ridotta a valori innocui Io ho avuto per le mani testate FBT, Peavey, Citronic e Lorenzon da centinaia di W per canale, i condensatori di quegli apparecchi arrivano al centinaio di volt, non certo al migliaio. In un apparecchio domestico arriverai si e no ai 50-60V ok chiaro, ma da fifona che sono resterò con i puntali sui reofori per svariati secondi 😉 nel denon che abbiamo sistemato (pre-amplificatore mio) nella zona dell'alimnetazione o forse uscita casse non ricordo, c'erano due bei barilotti elettrolitici, quelli mi sa che hanno una bella carica, ma noi avevamo lavorato su una scheda a bassa tensione separata comunque il voltaggio max possibile è sempre quello scritto sul barilotto del condensatore giusto? (vabbè mi sembra ovvio..) 6 ore fa, tesla88 scrisse: Se non ripari apparecchi industriali che lavorano con trifase a 400Vac difficilmente troverai tensioni > 400V oppure apparecchi valvolari dove le tensioni possono anche superare 1kV Su apparecchi alimentati da rete con alimentazione switching la tensione maggiore l'hai sull'elettrolitico di filtro al primario e puoi avere circa 350Vdc Su apparecchi home difficilmente hai più di 80-100V, mentre in amplificatori destinati al settore Pro con potenze elevate puoi avere anche 200V Il metodo lampadina va bene, magari per tensioni > 200V conviene metterne un paio in serie, tieni sempre i puntali qualche secondo e in ogni caso misura sempre la tensione residua prima di metterci mano. ma no tesla, al massimo qui si smonta schede di apparecchi home, il babbo qualche elettroutensile, ma tutto lì Apparecchi con alimentazione switching potrei averne? cosa si intende? tipo alimentatore dei pc fissi magari? Per la procedura lampadina ok non avrò fretta a levare i puntali, tanto noi si mette mano una volta al mese 😉 e poi misureremo sempre la vdc dei reofori comunque Vedo che anche più sopra mi è stato suggerito di usare magari due lampadine in serie invece di una.. Ma si intende una roba del genere? (avevo postato uno schema mi sa sbagliato, va che rimedio..forse 🙂 4 ore fa, Lorenzo-53 scrisse: Il multimetro deve essere sempre collegato ad evitare distrazioni o cavetti difettosi Per l'uso con le lampade bisogna ricordarsi che a freddo il filamento ha una resistenza molto bassa una 100 W sarà sui 50/60 ohm mentre una 250 W sui 25 ohm quindi si avrà una sorta di adattamento all'inizio il filamento sarà caldo offrirà una resistenza elevata e a fine scarica raffreddandosi riuscirà a scaricare quasi completamente e la capacità residua sarà bassa restano i problemi di maneggevolezza, fragilità e di tensione massima applicabile, per cui si preferiscono le resistenze certo lorenzo, però con le resistenze andava fatto un mini circuito, forse troppo per ora, intanto si inizia con questo kit lampada 😉 grazie Modificato: 31 gennaio 2019 da Nadine 82 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 1 febbraio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 ci ho studiato sopra ;-) il kit di scarica è cosi realizzato ( due puntali e due lampadine incandescenza da 60w caduna in serie) Prendiamo un condensatore che ha una tensione di 400Vdc e una capacità di 1000uF Mettendo i due puntali sui due reofori, si avrà una tensione ai capi dei puntali di 400Vdc, ma ai capi di ogni lampadina la tensione è di solo 200Vdc. Tempo di scarica, calcolando che ogni lampadina da 60W dovrebbe avere una resistenza di 850ohm, quindi sono due totale 1700 ohm 1700ohmx0,001F = 1,7secondi (quindi dopo 1,7secondi la tensione sarà gia scesa a 108Vdc) Dopo 10 costanti di tempo, ovvero 17 secondi, il condensatore sarà scarico del tutto Mi dico brava da sola ;-) ciao nady Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 1 febbraio 2019 Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 Le lampade in serie Devono essere identiche. Magari anche della stessa '' età lavorativa " Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 1 febbraio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 19 minuti fa, gabri-z scrisse: Le lampade in serie Devono essere identiche. Magari anche della stessa '' età lavorativa " ciao gabri,intendi per avere lo stesso voltaggio ai capi delle due lampadine? per la riuscita della scarica non ha importanza immagino, potrei avere una lampadina da 60 ed una da 75 in serie (non vedo problemi, da inesperta) Ammetto che avere due lampadine AD INCANDESCENZA uguali non è cosa facile, una ce l'ho, l'altra devo passare da basso dal babbo e vedere (le avrei prese nuove, ma come si sa...non sono più in vendita) Altri tipi di lampadina non so se vanno bene per la scarica.. grazie nady Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 1 febbraio 2019 Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 Devono essere ad incandescenza e della stessa potenza per dividere la tensione in modo uguale. Entro un certo limite di tensione, il rapporto 75 /60 va bene, al limite va bene anche oltre dati i tempi di scarica e le possibili tensioni in gioco. Il meglio è comunque averle di pari potenza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lorenzo-53 Inserita: 1 febbraio 2019 Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 Al momento dell'accensione della lampada, poiché il filamento è freddo e la sua resistenza è bassa, si determina un picco di assorbimento della durata di pochi decimi di secondo e del valore di una decina di volte la corrente a regime, per evitare sparacchiamenti bisogna appoggiare con decisione i puntali sui reofori Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Darlington Inserita: 1 febbraio 2019 Segnala Share Inserita: 1 febbraio 2019 Il picco da filamento freddo è il motivo per cui io uso una lampadina da soli 10W, il tempo di scarica dei condensatori grossi si allunga ma parliamo di secondi quindi non è una cosa così drammatica Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nadine 82 Inserita: 2 febbraio 2019 Autore Segnala Share Inserita: 2 febbraio 2019 6 ore fa, gabri-z scrisse: Devono essere ad incandescenza e della stessa potenza per dividere la tensione in modo uguale. Entro un certo limite di tensione, il rapporto 75 /60 va bene, al limite va bene anche oltre dati i tempi di scarica e le possibili tensioni in gioco. Il meglio è comunque averle di pari potenza. ho appena ravanato nelle vecchie lampadine ad incandescenza che ha il babbo: 1 da 60W (quella che ho usato per il kit iniziale), una da 75W, due da 40W e due da 25W) potrei fare quella da 60 e quella da 75W magari.. ciao ;-) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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