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Spina 10A che diventa rovente con carico da 2 kW


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Inserito: (modificato)

Oggi ho usato la stufetta elettrica, 1kW a massima potenza (2kW) e a potenza ridotta (1,8kW). Non mi spiego come sia possibile i reofori, con stufa al massimo, siano diventati roventi dopo appena 20 minuti di uso.

 

La 'riduzione' (da tedesca a italiana) è stata fatta con cavo 3Gx1 con femmina schuko e maschio italiano 10A. La presa 'a muro' è una BPasso della Bticino.

 

Anche usando un adattatore 'prestampato' da schuko a Italiana 16A l'effetto è stato lo stesso: reofori bollenti.

 

Come si spiega?

Modificato: da DavideDaSerra

Carlo Albinoni
Inserita: (modificato)

Con 10 A permanenti, siamo attorno al limite, o oltre il limite, delle prese e spine domestiche.

La corrente nominale indicata (10 A o 16 A) non rappresenta la corrente massima continuativa, ma solo un valore nominale, al quale fanno riferimento i cicli di prova di norma.

Poi, nel caso degli adattatori, se sono recenti, la norma prevede che ci sia scritto MAX 1500 W.

Modificato: da Carlo Albinoni
Inserita: (modificato)
10 minuti fa, DavideDaSerra scrisse:

Non mi spiego come sia possibile i reofori, con stufa al massimo, siano diventati roventi dopo appena 20 minuti di uso.

 

Intendi i reofori della spina della stufa?

poi cosa intendi per "roventi"? Sono talmente caldi che toccandoli con un dito ci si scotta? Se è così dovrebbe esseresi anche deformata laplastica della spina.

 

Però c'è un'osservazione da fare sulle spine e sulle prese.

Le indicazioni 10 A e 16 A si riferiscono alla corrente massima per brevi periodi. La portata continua è inferiore; credo, ma non ne sono sicuro dell'esatto valore, che sia 8 A (10A) e 13 A (16 A).

La corrente nominale assorbita alla potenza massima di quella stufa (8.7 A), eccede la portata continuativa di una soina da 10 A

 

PS Io e Carlo Albinoni abbiamo scritto in contemporanea.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita: (modificato)

La pressione di contatto è sufficiente, o le prese sono allentate ?

Per un uso continuativo è sempre consigliabile collegare la spina Shuko ad una buona presa Shuko, senza interporre adattatori.

 

Una risposta in tre contemporanea è da primato ? :P

 

Modificato: da patatino59
Inserita: (modificato)

Grazie delle risposte

@Livio Orsini

Hanno la temperatura paragonabile a un termosifone (70° almeno)

No intendo i reofori della spina (VIMAR) della riduzione, i reofori della stufa saranno stati a 40° massimo

 

@patatino59

Lapressione di contatto.... non sono sicuro di cosa sia. Comunque la spina nella presa è molto ben salda.

Credo che 'tagliarò' la spina alla stufetta mettendo una italiana a 16A

 

@Carlo Albinoni

Allora perchè non marcano 8A e 13A?

Modificato: da DavideDaSerra
Inserita:
23 minuti fa, DavideDaSerra scrisse:

Allora perchè non marcano 8A e 13A?

 

42 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Le indicazioni 10 A e 16 A si riferiscono alla corrente massima per brevi periodi.

 

sono le solite furbate dei markettari.:angry:

 

25 minuti fa, DavideDaSerra scrisse:

No intendo i reofori della spina (VIMAR) della riduzione, i reofori della stufa saranno stati a 40° massimo

 

E evidente che la riduzione è inadatta.

Megliousare una "ciabatta" seria, dotata di prese shuko e certificata per 2500W; soloche queste prolunghe non sono certo a buon mercato.

 

27 minuti fa, DavideDaSerra scrisse:

Credo che 'tagliarò' la spina alla stufetta mettendo una italiana a 16A

 

Forse è la soluzione migliore; però usa una spina di buona qualità di un fabbricante certo e riconoscibile.

Carlo Albinoni
Inserita:
1 ora fa, DavideDaSerra scrisse:

Allora perchè non marcano 8A e 13A?

 

Perché da sempre le prese sono da 10 A o da 16 A. La norma dà giustificazione di questa marcatura (anche se non è convincente).

Pensa che pandemonio se tutto a un tratto le prese che sino a ieri erano da 10 A diventassero da 8 A, quelle da 16 A ecc ecc.

Qua si scriverebbero migliaia di post a causa di questa bizzarra rivoluzione.

 

Al massimo potrebbero inserire un secondo dato di targa che rappresenti la massima corrente continuativa.

Del resto esistono prese domestiche "speciali" in grado di condurre 13 A, 14 A, 16 A... a tempo indeterminato, potrebbero essere riconosciute in questo modo.

Inserita:

Secondo me succederebbe la stessa cosa che è successa quando sono passati da 6A a 10A -> nulla.

Tant'è che ancora i vecchietti si riferiscono alla presa 10A come 6A (a questo punto la vecchia definizione sarebbe stata forse più adatta)

Inserita:

Ricordo anch'io quando le spine italiane piccole le chiamavano 6A, esempio la Molveno negli anni 80 aveva prodotto una presa con scritto 20A nel formato della 16A... 

 

Inserita:

Se la stufetta è una cinese con nome accattivante senza dubbio il cavo ha una sezione esigua... io aprirei per cambiare il cavo e la spina con qualcosa di più adeguato

Inserita: (modificato)

Non è che faccia molta differenza cinese o australiana o canadese, anche il blasonato ed ITALIANO Caldobagno De' Longhi usciva (forse esce tuttora) dalla fabbrica con spina 10A, e tira 2000W con entrambe le resistenze inserite.

 

Quella spina si scalda anche da nuova, se la presa è già stata "seviziata", magari cacciandoci dentro le schuko a forza è facile che riscaldi molto. Già capitato. Buona idea comunque installare una 16A.

Modificato: da Darlington
Maurizio Colombi
Inserita:
2 ore fa, ilsolitario scrisse:

Se la stufetta è una cinese con nome accattivante senza dubbio il cavo ha una sezione esigua...

Anche se fosse stata italiana, avrebbe avuto una piccola postilla in basso al manuale di istruzioni con scritto made in PRC ed avrebbe avuto lo stesso cavo.

A volte non si fa caso al cordone di alimentazione di un forno, di una lavatrice, di una lavastoviglie... forse saranno cinesi anche loro.

Inserita:
59 minuti fa, Maurizio Colombi scrisse:

A volte non si fa caso al cordone di alimentazione di un forno, di una lavatrice, di una lavastoviglie... forse saranno cinesi anche loro.

 

Tanti pensano che le norme che determinano le sezioni nell'impiantistica vadano applicate un po' ovunque, come se guidando l'auto si rispettasse il codice della navigazione marittima e non invece quello della strada.

 

Per forni da 2800W il produttore certifica anche il 3x1, a sentire qualcuno allora son criminali, minimo minimo metterebbero il 3x6. Magari due in parallelo che uno solo è troppo tirato.

 

Il collo di bottiglia in realtà è la spina, non di certo il cavo, infatti si scaldano pure quelli di pregiata marca. Il produttore mette lo stesso quella spina perché se si rispettano i cicli di lavoro/pausa di un apparecchio del genere, non ci sono problemi di sorta.

Inserita:

Il problema è la microresistenza in milliohm che si crea tra l'alveolo femmina della presa e i puntali Spina, più qualche altro pastrocchio come cablaggi mal riusciti. Correte per resistenza producono watt in forma di calore. Guardate una presa industriale da 16A ed una domestica che differenza negli alveoli è nei puntali. Saluti. 

Carlo Albinoni
Inserita:
15 ore fa, DavideDaSerra scrisse:

Secondo me succederebbe la stessa cosa che è successa quando sono passati da 6A a 10A -> nulla.

 

"Allora, quelle che abbiamo montato sino ad oggi non vanno bene? , ci hanno ingannato!?"

"se sono solo da 6A le devono fare pagare di meno!"

"Quindi dobbiamo proteggerle con interruttore da 6A,.. 10A, ... 13A ? anche gli impianti esistenti vanno adeguati!"

"per distribuire la stessa potenza devo fare più circuiti! quanto costerà di più un impianto?"

"ma non potevano lasciare stare le cose? mai avuto problemi io!"

"chi lo dice al cliente ora che non ci sono più prese da 16 A..."

ecc ecc

Inserita:

Le prese rispondono ad una norma europea, che prevede prescrizioni di collaudo diverse tra la domestica e l' industriale, infatti hanno alveoli e puntali diversi.

Se prendiamo una vecchia presa 6A anni 70 10  ..quelle delle case dei nostri genitori - in alcuni casi ancora funzionanti, notiamo che avevano gli alveoli F e N ricavati dal pieno.

Erano praticamente molto robuste. A casa ..avevo delle vecchie prese industriali a spina, un modello ora fuori installazione da molto tempo, il corpo presa e spina era in ceramica e gli alveoli ricavati dal pieno, molto affidabili.

Quante volte abbiamo visto una  schuko 16A fusa dopo giorni con un termosifone da 2kw associato, oppure quelle dei forni elettrici delle cucine.

Probabilmente, se vi fosse uno sforzo da parte dei costruttori nel renderle più affidabili sarebbe la cosa migliore, l'unica cosa che cambia sono i listini, al rialzo.

Carlo Albinoni
Inserita:
3 minuti fa, Elettroplc scrisse:

Le prese rispondono ad una norma europea

Non esattamente. Le prese e le spine domestiche rispondono a norme puramente nazionali (in Italia CEI 23-50, senza EN).

Unica eccezione è la spina Europlug (EN 50075) che però è un formato ben preciso con applicazioni limitate.

Non si è mai voluto fare norme europee per prese e spine domestiche che sono persino escluse dalla Direttiva Bassa Tensione (!).

E' vero, però, che le norme nazionali sono più o meno parenti in quanto derivano dalla norma internazionale IEC 60884, con modifiche che variano da caso a caso.

 

Invece, per le prese industriali, come quelle per i veicoli elettrici, incluse nella Direttiva BT, esistono norme identiche EN valide in tutta Europa.

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