turok Inserito: 11 marzo 2019 Segnala Share Inserito: 11 marzo 2019 Buonasera a tutti, avrei bisogno di una delucidazione circa sull'obbligatorietà del trattamento protettivo nell'impianto di riscaldamento. Nel 2013 abbiamo sostituito la caldaia (26kw) con una nuova a condensazione. L'azienda che ha montato la caldaia ha svuotato l'impianto del riscaldamento e sostituito l'acqua come prevede la normativa . Inoltre ha montato un addolcitore di polifosfati che viene regolarmente ripristinato quanto finito.Terminato il lavoro ha prodotto una certificazione che il lavoro è stato eseguito a regola d'arte quindi l'impianto è in regola. Ora abbiamo l'azienda che la pulizia caldaia e controllo fumi che sostiene che oltre al lavaggio dell'impianto è obbligatorio anche l'introduzione di un liquido protettivo . Io ricordo che la normativa parla solo dell'obbligatorietà del lavaggio impianto ma non del trattamento protettivo. Quindi la mia domanda è la seguente : Considerato che nell'impianto è stato montato un addolcitore di polifosfati è obbligatoria anche l'introduzione di questo liquido di trattamento? Io ho parlato con l'azienda che mi ha montato la caldaia e mi ha detto che l'additivo non è obbligatorio qualora l'acqua nell'impianto rispetti la durezza prevista dalla normativa stessa. La cartuccia di polifosfati non serve a questo? . Avete un link alla normativa? . Grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
reka Inserita: 11 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 11 marzo 2019 il lavaggio che io sappia è previsto dalle case produttrici e il non farlo ne inficia la garanzia. Non sapevo fosse una norma. invece l'uso dei dosatori è normato, credo per evitare che il calcare aumenti i consumi inutilmente. la UNI 8065 è la norma sul trattamento acque, mentre le leggi di riferimento sono D.P.R. 59/2009 e DM 26 giugno 2015 (magari c'è dell'altro) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Erikle Inserita: 11 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 11 marzo 2019 credo sia obbligatorio comunque per fare una cosa fatta bene scaricare l'acqua risolve poco devi lavare e bene l'impianto con appositi fluidi eventualmente anche con apposita pompa e poi la cosa importante è sciaquare tutto per bene perchè scaricando solo lato caldaia a meno di essere in condizioni favorevoli non esce tutta l'acqua dai caloriferi per cui è inutile smuovere i depositi coi fluidi appoisti se poi non li scarichi e dopo si ci vuole il liquido di condizionamento..e periodicamente devi verificare se c'è ancora perchè il amnutentore quando viene per provare il vaso di espansione ad esempio scarica la pressione e poi ricarica con acqua nuova lo scopo è evitare incorstazioni dello scambiatore che riduce l'efficenza e può creare problemi a certe caldaie di ora che hanno scambiatori con sezioni di passaggio minore idi quelle di una volta Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
turok Inserita: 11 marzo 2019 Autore Segnala Share Inserita: 11 marzo 2019 38 minuti fa, reka scrisse: il lavaggio che io sappia è previsto dalle case produttrici e il non farlo ne inficia la garanzia. Non sapevo fosse una norma. invece l'uso dei dosatori è normato, credo per evitare che il calcare aumenti i consumi inutilmente. la UNI 8065 è la norma sul trattamento acque, mentre le leggi di riferimento sono D.P.R. 59/2009 e DM 26 giugno 2015 (magari c'è dell'altro) Si infatti serve per evitare che il calcare si depositi nell'impianto e questo lo fanno i polifosfati. Però il trattamento post lavaggio non mi pare sia obbligatorio . Anche perche se l'impianto è a posto e l'acqua non è dura basta a avanzano o polifosfati no? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
turok Inserita: 11 marzo 2019 Autore Segnala Share Inserita: 11 marzo 2019 27 minuti fa, Erikle scrisse: credo sia obbligatorio comunque per fare una cosa fatta bene scaricare l'acqua risolve poco devi lavare e bene l'impianto con appositi fluidi eventualmente anche con apposita pompa e poi la cosa importante è sciaquare tutto per bene perchè scaricando solo lato caldaia a meno di essere in condizioni favorevoli non esce tutta l'acqua dai caloriferi per cui è inutile smuovere i depositi coi fluidi appoisti se poi non li scarichi e dopo si ci vuole il liquido di condizionamento..e periodicamente devi verificare se c'è ancora perchè il amnutentore quando viene per provare il vaso di espansione ad esempio scarica la pressione e poi ricarica con acqua nuova lo scopo è evitare incorstazioni dello scambiatore che riduce l'efficenza e può creare problemi a certe caldaie di ora che hanno scambiatori con sezioni di passaggio minore idi quelle di una volta Anche il liquido di trattamento dopo il lavaggio dell'impianto? Cioè non metto in discussione la regolarità dell'impianto ma il fatto che devo comunque mettere un liquido ( non so che roba sia sarà un protettivo) quando l'impianto non presenta nessun problema di incrostazioni e l'acqua e già trattata con i polifosfati. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Erikle Inserita: 13 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 13 marzo 2019 certo ma il liquido alla fine è la cosa più facile da fare e che dovrebbe preservare l'impianto in buone condizioni Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
omaccio Inserita: 13 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 13 marzo 2019 (modificato) scusate, temo si faccia confusione sui fluidi; nella caldaia solitamente scorrono 2 liquidi: 1) quello dell'impianto di riscaldamento 2) quello della ACS (acqua calda sanitaria). Il primo è un impianto a vaso chiuso, scorre sempre la stessa acqua al netto di qualche rabbocco automatico che può stimarsi in qualche litro anno. In questo caso NESSUN FILTRO A POLIFOSFATI è dovuto; il calcare presente in quell'impianto chiuso è sempre lo stesso ed una volta precipitato l'acqua resta senza calcare! Va messo però un filtro defangatore che toglie i fanghi che si generano se ci sono corrosioni della caldaia e/o dei termosifoni! Discorso diverso per la produzione di ACS, questa sì che necessita di filtro dosatore di polifosfati; questi appunto, nel dosare polifosfati permette al calcare presente nell'acqua di rimanere in sospensione senza precipitare nei tubi, nelle docce, nei lavabi cucina ecc Purtroppo questa acqua è sempre nuova, arriva dall'acquedotto e passa in caldaia per scaldarsi, quindi è sempre piena di calcare pronto a precipitare! Quindi temo che il reintegro di polifosfati che fate normalmente sia sul lato ACS e non sul lato impianto! Modificato: 13 marzo 2019 da omaccio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DavideDaSerra Inserita: 15 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 15 marzo 2019 Sul circuito tecnico, oltre al defangatore, è opportuno (a seconda dell'acqua e del tipo di impianto) un trattamento di inibizione della corrosione per ridurre la produzione di 'ruggine' perchè in alcuni casi il defangatore magnetico potrebbe non bastare a proteggere la caldaia. Almeno così mi hanno detto (hanno fatto un test sull'acqua tecnica e hanno detto che nel mio caso il trattamento aggiuntivo non serviva perchè il ferro era poco e il defangatore bastava) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
turok Inserita: 20 marzo 2019 Autore Segnala Share Inserita: 20 marzo 2019 (modificato) il 13/3/2019 at 21:27 , omaccio scrisse: scusate, temo si faccia confusione sui fluidi; nella caldaia solitamente scorrono 2 liquidi: 1) quello dell'impianto di riscaldamento 2) quello della ACS (acqua calda sanitaria). Il primo è un impianto a vaso chiuso, scorre sempre la stessa acqua al netto di qualche rabbocco automatico che può stimarsi in qualche litro anno. In questo caso NESSUN FILTRO A POLIFOSFATI è dovuto; il calcare presente in quell'impianto chiuso è sempre lo stesso ed una volta precipitato l'acqua resta senza calcare! Va messo però un filtro defangatore che toglie i fanghi che si generano se ci sono corrosioni della caldaia e/o dei termosifoni! Discorso diverso per la produzione di ACS, questa sì che necessita di filtro dosatore di polifosfati; questi appunto, nel dosare polifosfati permette al calcare presente nell'acqua di rimanere in sospensione senza precipitare nei tubi, nelle docce, nei lavabi cucina ecc Purtroppo questa acqua è sempre nuova, arriva dall'acquedotto e passa in caldaia per scaldarsi, quindi è sempre piena di calcare pronto a precipitare! Quindi temo che il reintegro di polifosfati che fate normalmente sia sul lato ACS e non sul lato impianto! Ciao, nel mio caso sto parlando dell'impianti di riscaldamento quindi quello a circuito chiuso. Quando la caldaia è stata sostituita (26kw) l'installatore per essere a norma ha ovviamente svuotato l'impianto con la vecchia acqua sostituendola e ulteriormente ha istallato dosatore di polifosfati che vanno regolarmente ricaricati tramite cartuccia. Successivamente chi fa manutenzione della caldaia ( è un altra ditta) sostiene che oltre ad avere il dosatore di polifosfati è obbligatorio l'uso di un liquido protettivo (marca Sentinel) da inserire sempre nell'impianto di riscaldamento a circuito chiuso (ovviamente non nei sanitari). A me risulta che questo liquido protettivo NON è obbligatorio come il dosatore di polifosfati che invece è presente. Inoltre l'impianto non è nuovo ma ha più di 30 anni. Quindi la mia domanda era: E' obbligatorio l'uso di questo liquido protettivo come il dosatore di polifosfati? Grazie Modificato: 20 marzo 2019 da turok Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alessio Menditto Inserita: 20 marzo 2019 Segnala Share Inserita: 20 marzo 2019 Turok nel prossimo messaggio puoi risparmiare un po’ di quote? Abbiamo letto tutti quelli che hanno scritto gli altri, non c’è bisogno ce lo ricordi ogni volta, quota piccoli passaggi che t’interessa far risaltare. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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