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impianto per testine termostatiche


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Buongiorno a tutti, mi sto apprestando ad eseguire un impianto di comando per sei testine termostatiche ( si chiamano cosi?) che andranno, comandate da altrettanti termostati ambiente ad aprire/chiudere altrettante valvole che alimenteranno sei zone di riscaldamento a pavimento. Quindi, visto il consumo irrisorio delle testine, (13 mA a 230 Vac) da quel che ho capito l'idraulico mi fornira' queste:

https://www.caleffi.com/sites/default/files/file/01042_it.pdf

pensavo anche per praticita' di raggiungere dalla scatola distribuzione elettrica, l'armadietto dell'idraulico con un cavo fror 12 x 0,5mmq, (o anche meno perche' portrei un solo neutro per tutte) poi dalla scatola distribuzione elettrica dei 2x0,5 fror ad ogni singolo termostato.

Collegherei poi il tutto all'impianto luce quello con magnetotermico da 10 A. ed attualmente eseguito con cavo da 1,5mmq. Da qui il dubbio.....secondo me farei un errore in quanto la nuova linea di alimentazione delle testine non sarebbe adeguatamente protetta da C.C.!  E' giusto? Se si, la migliore soluzione sarebbe mettere anche qui conduttori da 1,5 mmq, oppure riservare un magnetotermico piu' piccolo solo per questo impianto? A dire il vero la migliore soluzione per me sarebbe fare un impianto a 24 V. con un suo alimentatore protetto, ma l'idraulico e' abituato con quelle a 220......

 

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Ciao fabiog,

8 ore fa, fabiog scrisse:

Da qui il dubbio.....secondo me farei un errore in quanto la nuova linea di alimentazione delle testine non sarebbe adeguatamente protetta da C.C.!  E' giusto? Se si, la migliore soluzione sarebbe mettere anche qui conduttori da 1,5 mmq, oppure riservare un magnetotermico piu' piccolo solo per questo impianto? A dire il vero la migliore soluzione per me sarebbe fare un impianto a 24 V. con un suo alimentatore protetto, ma l'idraulico e' abituato con quelle a 220......

vanno più che bene le testine a 220-230V, crei una linea a parte protetta da un magnetotermico da 6A che protegga sia la caldaia e anche tutto il circuito di riscaldamento, normativamente parlando poi, la sezione minima per la tensione di rete a 230V è di 1,5mmq, poi vedi tu.

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Molte grazie Roby, probabilmente ripensandoci, faro' come tu dici, con una piccola variante, in quanto avendo una pompa di calore che necessita di un magnetotermico da 25 A, se non da 32, mi sa che non potro' fare altro che separare i due circuiti: magnetotermico pompa e magnetotermico "distribuzione". Ricordavo anche che normativamete la sezione minima sia di 1,5 mmq, ma allora mi chiedo,  la matassa di fror 6x0,5 450-750 VAC che ho se non va bene neppure per i circuiti di "comando" ? Roba obsoleta da buttare?

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14 ore fa, fabiog scrisse:

probabilmente ripensandoci, faro' come tu dici, con una piccola variante, in quanto avendo una pompa di calore che necessita di un magnetotermico da 25 A, se non da 32, mi sa che non potro' fare altro che separare i due circuiti:

Beh se hai una pompa di calore (pensavo fosse una caldaia) allora il tuo discorso può essere giusto, metti un magnetotermico (meglio ancora se magnetotermico differenziale di tipo "A") per la pompa di calore e a valle di questo  un magnetotermico da 6A per l'impianto di distribuzione del riscaldamento (elettrovalvole).

 

14 ore fa, fabiog scrisse:

Ricordavo anche che normativamete la sezione minima sia di 1,5 mmq, ma allora mi chiedo,  la matassa di fror 6x0,5 450-750 VAC che ho se non va bene neppure per i circuiti di "comando" ? Roba obsoleta da buttare?

Non è che quel cavo sia obsoleto o da buttare, diciamo che il carico delle testine lo supporterebbe e anche senza tanti problemi, rimane sempre il "problema di minima sezione consentita", io non lo userei, poi vedi tu, non posso obbligarti. 

Sicuramente nessuno viene in casa a controllare le modifiche fatte, ma l'impianto lo deve certificare qualcuno, oppure è una modifica a tua discrezione o cos'altro?

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Ok, Roby, e' deciso per il doppio magnetotermico ! "Involontariamente" hai anche espresso la tua opinione su un quesito che avevo posto alla casa madre: Chiedevo se, essendo la pompa funzionante con un inverter e conseguentemente in caso di guasto potendo generarsi correnti verso terra di tipo inpulsivo, non sia preferibile un differenziale di tipo A invece del solito C, ho anche fatto presente che, sul manuale, pur specificando che serve un differenziale, non si fa menzione di questo aspetto.....dopo una risposta evasiva, e un conseguente mio rispettoso sollecito,  mi hanno detto che non sono tenuti a dare questo tipo di indicazione.....boh! E chi se non loro che costruiscono la macchina? Vabbe' .

Circa l'impianto sicuramente verra' certificato in quanto stiamo parlando di una casa in ristrutturazione; il lavoro lo faccio io e lo certifichera' un conoscente abilitato (dopo controllo, ovvio), per cui sia per la mia sicurezza sia per la tutela ed il rispetto della professionalita' di questa persona, se c'e' la norma va rispettata e mettero' il CPR da 1,5mmq. ; (benche' tecnicamente non capisco il motivo per cui non possa usare per queste valvole il fror da 0,5 mmq).

Molte grazie

Fabio

 

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Maurizio Colombi
5 ore fa, fabiog scrisse:

benche' tecnicamente non capisco il motivo per cui non possa usare per queste valvole il fror da 0,5 mmq

Allora, le norme sono consigli, fondamentalmente, ma vengono tenute in considerazione nel caso di controlli o di controversie.

Un professionista installatore abilitato può derogare dalle norme, adducendo le proprie considerazioni e giustificando il motivo per cui ha preso in considerazione questa scelta.

Ma devono essere considerazioni fondate, accettabili e con una completa assunzione di responsabilità di chi le ha messe in atto.

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Grazie Maurizio del tuo contributo; quello che dici è molto interessante e per me questa possibile deroga, è una assoluta novità; però, visto che in teoria io nel cantiere di casa mia non ci potrei neppure entrare (figuriamoci lavorare!), onde evitare qualsiasi problema, preferirei osservare pedissequamente le norme, i corrugati sono generosi e di cavo ne passa, e rispetto al totale della ristrutturazione il prezzo dei cavi è rumore di fondo......

 

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Non ci dici quanti termostati e quante valvole hai...? Pompa di calore di quale produttore??? Meglio come già  detto avere una linea dedicata per la PDC magari vicino a l'unità esterna pure di un sezionatore per la manutenzione

Modificato: da ilsolitario
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7 ore fa, fabiog scrisse:

Chiedevo se, essendo la pompa funzionante con un inverter e conseguentemente in caso di guasto potendo generarsi correnti verso terra di tipo inpulsivo, non sia preferibile un differenziale di tipo A invece del solito C, ho anche fatto presente che, sul manuale, pur specificando che serve un differenziale, non si fa menzione di questo aspetto.....dopo una risposta evasiva, e un conseguente mio rispettoso sollecito,  mi hanno detto che non sono tenuti a dare questo tipo di indicazione.....boh! E chi se non loro che costruiscono la macchina? Vabbe' .

Non so se ti sei dimenticato una lettera "A", oppure volevi proprio scrivere così, comunque attenzione a NON confondere il differenziale che può essere di tipo (o qualcuno dice anche "classe") "AC" o "A" o "B" o "F" con i magnetotermici che possono essere in curva "B" o "C" o "D" o "K" o "Z" a seconda dei tipi di carico e correnti che devono supportare e proteggere.

 

Di solito le case produttrici di qualsiasi apparecchiatura non specificano nulla in merito alla protezione in quanto quella che va protetta è la linea e non il carico a cui c'hanno già pensato loro con le protezioni interne tramite fusibili, salva motori  o altri sistemi appropriati e questa protezione è a carico dell'utente finale o meglio all'installatore che poi dovrà certificare l'impianto.

Prova a leggere meglio sul manuale e vedrai che molto probabilmente c'è scritto di "installare un interruttore a monte della linea con distanza dei contatti di almeno 3mm" (o una cosa del genere), ma non è fatta menzione alla protezione diretta della pompa di calore stessa.

 

Per il resto ti ha già risposto Maurizio.

 

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Si, mi sono dimenticato una A quindi volevo dire differenziale di tipo AC oppure A. Il manuale oramai lo conosco a memoria e scrivono esattamente questo:
 

Quote

 

Commuatore o interruttore automatico e Interruttore di protezione differenziale


 

Proprio "Commuatore", (ditta Italiana) da inserire sulla linea di alimentazione della macchina, non dicono nulla di più. Ora, siccome l'indicazione è unica per macchine di varia taglia mi va bene che a seconda della potenza uno si calcoli la taglia del magnetotermico, però un' indicazione sulla classe del salvavita potrebbero metterla; siamo daccordo che sta a me proteggere la linea, ma se l'apparecchio in caso di guasto mi può erogare ad esempio una continua sulla carcassa e loro non me lo dicono, ed io non sapendo metto un AC invece di un B, rischio di prendere la scossa. Ma siccome non sono propriamente del mestiere non insisto, sicuramente mi sbaglio.

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Quote

Non ci dici quanti termostati e quante valvole hai...? Pompa di calore di quale produttore??? Meglio come già  detto avere una linea dedicata per la PDC magari vicino a l'unità esterna pure di un sezionatore per la manutenzione

Dunque, le valvole avevo detto sei; in realtà sei su un piano più altre tre su un altro piano ,in totale 9 ognuna con il suo termostato, citare il produttore se possibile eviterei, la mia vorrebbe essere una domanda generica. Sicuramente la PDC avrà (ha già) una sua linea dedicata.

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il 1/4/2019 at 22:08 , ROBY 73 scrisse:

la sezione minima per la tensione di rete a 230V è di 1,5mmq

Se si sta parlando della 64-8 non è proprio così. Se non è cambiata (io ho l'edizione 2012) tale prescrizione, riportata nella tabella 52E (capitolo 524) la sezione minima di 1,5mm2 è prescritta per i circuiti di potenza. Per i Circuiti di segnale e circuiti ausiliari di comando può scendere fino a 0.5mm2 (addirittura fino a 0,1mm2 se destinati ad apparecchiature elettroniche), e il comando delle valvole termostatiche senz'altro rientra in tale categoria.

Riguardo al cavo FROR, non si potrebbe usarlo in questo caso non per la sezione di 1mm2 ma perché non è un cavo classificato CPR che attualmente è obbligatorio usare per gli impianti interni degli edifici e purtroppo non si riescono a trovare sul mercato cavi CPR di sezione inferiore a 1.5mm2, almeno io non ne ho ancora trovati. Pertanto il problema non è di carattere esclusivamente normativo ma pratico /commerciale. Basterebbe che i produttori di cavi mettessero in commercio cavi multipolari CPR con anime di sezione inferiore a 1,5mm2.

Una soluzione può essere quella di utilizzare conduttori unipolari FS17 da 1mm2 in corrugato.

Un altra soluzione può essere quella di ignorare la prescrizione CPR e usare comunque il FROR in tubo corrugato assumendosene la responsabilità in base a valutazioni tecniche come precedentemente indicato da Colombi, tenendo presente però che il regolamento CPR non è una norma bensì una legge e quindi, teoricamente, non derogabile in nessun caso.

 

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grazie hfdax per il tuo contributo, adesso tra norme derogabili e leggi inderogabili comincio ad avere un po' di confusione. Comunque pur cercando di rispettare al massimo le norme e le leggi, confido molto sul fatto che mai nessuno verra' a vedere che c'e' scritto sul filo entro il corrugato.....

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1 ora fa, fabiog scrisse:

tra norme derogabili e leggi inderogabili comincio ad avere un po' di confusione

Perbacco, e perché mai??? È il fisiologico pantano burocratico in cui nasce, cresce e muore l'italiano medio! :whistling:

 

1 ora fa, fabiog scrisse:

confido molto sul fatto che mai nessuno verra' a vedere che c'e' scritto sul filo entro il corrugato..... 

Dopo 30 anni di mestiere 2 cose mi sento di assicurarti:

Finché non accadrà alcun incidente nessuno verrà mai a verificare alcunché.

Se mai dovesse accadere🤘qualcosa di grave, ci sarà una fila di espertoni che faranno la radiografia ad ogni trefolo alla ricerca del capro a cui affibbiare l'espiazione del peccato.

Modificato: da hfdax
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