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Mappatura oggetti su nastro con encoder


marco1278

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Il problema è che queste macchine non hanno mai funzionato. Hanno un sacco di problemi e sono in azienda da più di 1 anno e mezzo. Sono io che ci sto mettendo la pezza.

Il costruttore non sa più che pesci pigliare. 

 

Sul fronte di salita della fotocellula parte un timer di ritardo che attiva l'erogazione dell'etichetta. Il sistema è usato anche sul pistone abbatilembo con una sua fotocellula. Il problema è che anche il pistone ha problemi... Una volta parte in anticipo, mentre un'altra volta parte in ritardo. Sta di fatto che il lembo viene abbattuto male e la vaschetta si incastra lungo la linea a valle della macchina. 

 

Anch'io sono dell'idea che vada cambiato solo mezzo parametro, ma per come è stata costruita lavora tutta su timer e se solo voglio rallentare la velocità devo modificare tutti i tempi o creare un nuovo formato. 

 

Se devo stravolgerla, voglio appunto mettere encoder e fare in modo che la macchina sia sincronizzata con se stessa in modo da cambiare solo mezzo parametro in caso di problemi. 

 

 

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Se devo stravolgerla, voglio appunto mettere encoder e fare in modo che la macchina sia sincronizzata con se stessa in modo da cambiare solo mezzo parametro in caso di problemi. 

A questo punto, scartate tutte le altre soluzioni, si ritorna all'origine, e non vedo altri modi al di fuori di quelli di cui si è già parlato: gestione di un numero di contatori quanti sono i pezzi che possono essere presenti sul tappeto, o uno shift register.
Nel caso del shift register, essendo la velocità del tappeto di quasi 1 mm/ms, penso sia difficile gestire settori più piccoli di 5-10 mm (dipende dalla CPU).
Per la massima precisione, il contatore veloce deve generare un interrupt al raggiungimento della misura e ripartire per un nuovo conteggio. All'interno della routine di interrupt va gestito lo shift register e i comandi diretti delle uscite, senza passare dall'immagine delle uscite stesse per non introdurre altri ritardi nel comando degli attuatori.

 

L'altra soluzione, quella con n. contatori, potrebbe essere gestita nel seguente modo:

1) si configura il contatore veloce per il conteggio continuo. Intendo che se il conteggio è 2147483647 (7FFFFFF Hex) ed arriva un altro impulso, il conteggio diventa -2147483648 (80000000 Hex).

2) Ad ogni nuovo pezzo si memorizza il valore corrente del contatore. Questa memorizzazione andrebbe fatta in un FIFO con numero di elementi >= al numero massimo di pezzi in transito.

3) Basta poi sottrarre al valore corrente del contatore il valore dell'elemento più vecchio del FIFO per avere la posizione del pezzo più avanti. Non dimentichiamo che se eseguo l'operazione -2147483648 - 2147483647 il risultato sarà +1.

4) Una volta raggiunta la posizione corretta del pezzo, si attivano gli attuatori e si elimina il dato dal FIFO.

 

Per avere precisione sufficiente, la gestione del FIFO e degli attuatori andrebbe fatta in un interrupt a tempo (es. 5 ms), sempre con comando diretto delle uscite per non aggiungere altri ritardi.

 

Il secondo sistema, apparentemente semplice, potrebbe diventare in realtà piuttosto complicato, dato che ci sono tre macchine da gestire, e più attuatori per ogni macchina.
Probabilmente il sistema con shift register è più adatto, e consente, se necessario, di gestire i singoli attuatori di ogni etichettatrice in relazione alla posizione del pezzo sul tappeto, eliminando tutte le operazioni ora comandate da timer.

 

Con entrambe le soluzioni ritengo sia difficile scendere sotto ad una risoluzione di 5 mm e, con entrambe le soluzioni, per non introdurre altri ritardi dovuti alla scansione, si dovranno gestire le uscite con comando immediato direttamente nelle routine di interrupt.
Anche la fotocellula rilevazione pezzo deve essere gestita all'interno degli interrupt (a tempo o da contatore veloce, a seconda della soluzione scelta), sempre con lettura immediata dello stato dell'ingresso della fotocellula.

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2 ore fa, batta scrisse:

 

Con entrambe le soluzioni ritengo sia difficile scendere sotto ad una risoluzione di 5 mm e,

 

A meno di aumentare il numero dei contatori veloci.

Ricordo che per lo S7-300 c'era una scheda multiconteggio veloce (non ricordo il numero di contatori sulla scheda), il problema potrebbe essere che essendo monodirezionali, se ci sono oscillazioni avanti-indietro del nastro il conteggio è errato.

Però una volta avviato il nastro avrà assorbito i giochi meccanici e non ci dovrebbero essere oscillazioni.

Però alla fine diventa comunque una soluzione complicata.

Modificato: da Livio Orsini
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Marco Fornaciari

Alt, un momento, l'ultimo post di Marco1278 dice tante cose, che si possono riassumemere così: quel sistema è stato progettato e costruito male.

A mi parere è il costruttore che deve risolvere e a sue spese, e se non è capace lui, in giro la gente competente c'è: ovvio non lavora gratis.

Detto ciò.

Per il pistone il problema principale potrebbe essere pneumatico: aria troppo umida, aria con troppo olio, elettrovalvola inadeguata =lenta, pistone inadeguato, meccanica inadeguata, poca quantità di aria presente, tubi troppo piccoli e troppo lunghi tra valvola e pistone, se non c'è ci vuole un piccolo serbatoio locale della capica di almeno 5 volte la quantità di aria che consuma il pistone a ogni ciclo e regolatori e valvola di non ritorno.

Ma i temporizzatori sono per caso elettromeccanici e con fondo scala esagerato per l'uso?

Ultima considerazione sulle macchine, da quando le vedo io (fine anni '70) le etichettatrici totalmente motorizzate sono comandate in due modi:

- trainate meccanicamente dalla riempitrice, che traina anche la tappatrice/chiuditrice

- totalmente indipendenti con trasporto sotto etichettrice con velocità a sincronismo fisso con metti etichetta, quindi trasporti di ingresso e uscita sincronizzati per evitare pressioni o/e spinte all'oggetto da etichettare.

 

L'idea di Batta per il conteggio è una di quelle giuste.

L'interrupt classico lo eviterei (in questo caso potrebbero esserci sovrapposizioni), da sempre adotto la soluzione della tasck a tempo fisso, 5 ms, e al suo interno aggiorno forzatamente gli I/O, ma per fare questo ci vuole che lo HW sia in grado di garantire questa gestione degli I/O. L'ho sempre utilizzata con i PLC Telemecanique, Schneider, Modicon.

Con Omron e Siemens non ho mai avuto concrete necessità.

 

La scheda multiconteggio per S7 300 con ingresso da encoder dovrebbe essere quella che simula le camme FM352 = 6ES7352-1AH02-0AE0 + 6ES7392-1AJ00-0AA0, queste le sue caratteristiche salienti:

Unità di comando a camme elettroniche molto veloce
- 32 tracce di camma, 13 uscite digitali on-board per l’emissione diretta di azioni
- Rilevamento di corsa incrementale o sincrono-seriale

Con questa scheda è insignificante il tempo di scansione della CPU, la programmazione è al suo interno, e con le DB si passano i vari valori (vado a memoria di quanto letto anni fa).

 

Oppure c'è anche la FM352-5

6ES7352-5AH01-0AE0  --   FM 352-5, BOOLEAN PROCESSOR 12DI/8DO

6ES7352-5AH11-0AE0   --    FM 352-5 PNP, BOOLEAN PROCESSOR 12DI/8DO

In pratica un PLC nel PLC.

Non le ho mai utilizzate quindi dovete rifarvi ai manuali.

Per PLC di altre marche o modelli non sono abbastanza aggiornato su cosa ci può essere o/e come funziona.

 

In ogni caso una tolleranza di +/- 0,5 mm sulla posizione dell'etichetta deve essere ammessa, diversamente bisogna passare ad un trasporto con facchini se non con sede per la vaschetta, o/e in alternativa ridurre la velocità di produzione.

Modificato: da Marco Fornaciari
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L'interrupt classico lo eviterei (in questo caso potrebbero esserci sovrapposizioni), da sempre adotto la soluzione della tasck a tempo fisso,

Se vuoi generare un clock per lo shift register, meglio che sia il modulo di conteggio veloce ad occuparsi di tutto. La sovrapposizione degli interrupt ci può essere solo se si imposta un valore troppo piccolo. Se ci si accontenta di una risoluzione dello shift register con passi da 5 mm, si avrà un interrupt ogni 5 ms circa, alla velocità massima. Direi che il pericolo di sovrapposizione degli interrupt è scongiurato.

 

La scheda a camme non la vedo applicabile a questo caso. A meno che tu non intenda che per ogni etichettatrice hai una fotocellula con la quale generare un evento per le camme.
Se, come vuole fare Marco1278, hai una sola fotocellula ad inizio tappeto, ed una decina di pezzi sul tappeto tra la fotocellula e le etichettatrici, non riesco a vedere come potrebbero essere gestite le camme.  

 

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1 ora fa, Marco Fornaciari scrisse:

L'interrupt classico lo eviterei (in questo caso potrebbero esserci sovrapposizioni),

 

Anche ammesso che ci sia sovrapposizione, tuttalpiù il secondo interrupt ha una latenza maggiore ed in quel caso l'errore aumenta, è da verificare se nel caso pessimo l'errore diventa incompatibile.

 

1 ora fa, Marco Fornaciari scrisse:

La scheda multiconteggio per S7 300 con ingresso da encoder dovrebbe essere quella che simula le camme FM352 =

 

No non è quella a cui mi riferivo; ricordo la FM350 che ha un contatore bidirezionale, poi credo ci sia la FM351 che dispone di 5 contatori monodirezionali. Però son quasi venti anni che non mi occupo più di PLC Siemens, quindi non ci metterei la mano sul fuoco.

 

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2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Alt, un momento, l'ultimo post di Marco1278 dice tante cose, che si possono riassumemere così: quel sistema è stato progettato e costruito male.

A mi parere è il costruttore che deve risolvere e a sue spese, e se non è capace lui, in giro la gente competente c'è: ovvio non lavora gratis.

 

Si sta impegnano... ma non trova la soluzione.

 

2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Per il pistone il problema principale potrebbe essere pneumatico:

 

Si, potrebbe anche essere pneumatico, ma secondo me è anche dovuto al sistema di controllo che non è affidabile. Per la parte meccanico/pneumatica, se fosse per, a queste velocità un sistema motorizzato sarebbe molto meglio.

 

2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Ma i temporizzatori sono per caso elettromeccanici e con fondo scala esagerato per l'uso?

Sono tutti digitali e integrati nelle teste di etichettatura. 

Da pannello HMI si impostano i tempi che poi vengono trasferiti alla logica interna alla testa.

 

2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Ultima considerazione sulle macchine, da quando le vedo io (fine anni '70) le etichettatrici totalmente motorizzate sono comandate in due modi:

- trainate meccanicamente dalla riempitrice, che traina anche la tappatrice/chiuditrice

- totalmente indipendenti con trasporto sotto etichettrice con velocità a sincronismo fisso con metti etichetta, quindi trasporti di ingresso e uscita sincronizzati per evitare pressioni o/e spinte all'oggetto da etichettare.

 

Nastro di etichettatura indipendente sotto inverter. Nastro prima di accumulo sempre indipendente e sotto inverter. I parametri sono impostabili da HMI.

Velocità delle teste di etichettatura indipendenti e sempre impostabili da HMI. Ogni testa ha due motor: uno che aziona il rullo di traino e il riavvolgitore della carta e l'altro che srotola la bobina.

2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

La scheda multiconteggio per S7 300 con ingresso da encoder dovrebbe essere quella che simula le camme FM352 = 6ES7352-1AH02-0AE0 + 6ES7392-1AJ00-0AA0, queste le sue caratteristiche salienti:

Unità di comando a camme elettroniche molto veloce
- 32 tracce di camma, 13 uscite digitali on-board per l’emissione diretta di azioni
- Rilevamento di corsa incrementale o sincrono-seriale

Con questa scheda è insignificante il tempo di scansione della CPU, la programmazione è al suo interno, e con le DB si passano i vari valori (vado a memoria di quanto letto anni fa).

 

Avevo visto usare schede per encoder ma non immaginavo che ne esistesse una con addirittura 32 tracce e 13 uscite. 😅 questo mi fa pensare perché su altre macchine abbiano montato il generatore di camme esterno interfacciato al PLC con segnali digitali... ma è un'altra storia

 

Comunque come dice @batta a meno di non mettere dei facchini sul nastro e creare un "passo macchina", la soluzione non è applicabile.

 

2 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

In ogni caso una tolleranza di +/- 0,5 mm sulla posizione dell'etichetta deve essere ammessa, diversamente bisogna passare ad un trasporto con facchini se non con sede per la vaschetta, o/e in alternativa ridurre la velocità di produzione.

 

+/- 0,5mm è etichettate a regola d'arte. La mia sbaglia di 4mm alla volta.

 

1 ora fa, batta scrisse:

Se vuoi generare un clock per lo shift register, meglio che sia il modulo di conteggio veloce ad occuparsi di tutto. La sovrapposizione degli interrupt ci può essere solo se si imposta un valore troppo piccolo. Se ci si accontenta di una risoluzione dello shift register con passi da 5 mm, si avrà un interrupt ogni 5 ms circa, alla velocità massima. Direi che il pericolo di sovrapposizione degli interrupt è scongiurato.

 

Come detto sopra lo shift register va bene se ho un passo macchina e uso una fotocellula identificare solo la presenza del pezzo. Qui invece è proprio la fotocellula che deve fissare il punto di partenza. 

5mm sono troppi. In alcuni casi devo etichettare delle vaschette con una sorta di fascetta che scende anche su un lato. In quel caso se sbaglio di 5mm mi trovo la grafica che si sposta e non va bene.

 

 

Comunque mi avete dato un sacco di spunti. Vedrò cosa riesco a fare.

 

Grazie a tutti!

 

Ciao

 

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Come detto sopra lo shift register va bene se ho un passo macchina e uso una fotocellula identificare solo la presenza del pezzo. Qui invece è proprio la fotocellula che deve fissare il punto di partenza. 

Ma con lo shift register l'inizio del pezzo, nella posizione che decidi, è quello che ti serve per dare lo start alle etichettatrici.
Il problema è che non è sufficientemente preciso per le tue esigenze.

 

Una soluzione potrebbe essere la seguente:

1) contatore veloce configurato per conteggio continuo e attivazione dell'uscita a valore di preset

2) registro FIFO dove memorizzare le quote di preset per il contatore veloce

3) fotocellula collegata su un ingresso configurato con funzione "Capture" del contatore veloce (memorizza il valore attuale e, se configurato, lancia interrupt). In questo interrupt leggi il valore corrente (memorizzato con Capture) del contatore veloce, sommi il numero di impulsi pari alla distanza tra fotocellula ed etichettatrici ed inserisci questo dato nel FIFO. Solo la prima volta, si imposta il preset del contatore veloce con il dato appena inserito nel FIFO.

4) Al raggiungimento del valore di preset si attiva l'uscita digitale (direttamente dal modulo di conteggio veloce, senza ritardi) e si avvia interrupt. In questo interrupt si elimina un dato dal FIFO e si imposta nuovo valore di preset del contatore veloce col prossimo dato presente nel FIFO (il dato più vecchio).

 

C'è da lavorarci un po' ma, con un semplice modulo di conteggio veloce si riesce a gestire tutto senza ritardi (quelli del modulo di conteggio sono dell'ordine dei µs).

 

Rimane però da capire se questo risolverà i problemi delle etichettatrici. È inutile inviare un comando "preciso" se poi gli attuatori non rispondono in modo ripetitivo.

 

 

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Forse mi è venuta un'idea: se uso dei contatori fissi che si attivano in cascata? 

Imposto una decina di contatori in modo che il primo venga attivato dalla fotocellula e abbia un conteggio fisso. Raggiunto quel valore il contatore si azzera e fa partire il contatore successivo che una volta che ha raggiunto il valore si azzera e fa partire il terzo... ecc... Mentre uno sta contando quello prima rkmane in attesa della vaschetta successiva. 

 

In corrispondenza della posizione delle etichettatrici e del pistone faccio attivare l'uscita. 

 

Dovrei riuscire a rallentare un po' i nastri prima e distanziare maggiormente le vaschette in modo da evitare che siano troppo vicine per avere due vaschette nello stesso contatore. 

 

E poi dovrei mettere un filtro sulla fotocellula in modo che il contatore parta solo se è a 0. In questo modo maschero le false letture che può fare lungo la vaschetta stessa.

 

Che ne dite? Boiata mega galattica o sensata?!? 

 

Ciao

 

 

29 minuti fa, batta scrisse:

Rimane però da capire se questo risolverà i problemi delle etichettatrici. È inutile inviare un comando "preciso" se poi gli attuatori non rispondono in modo ripetitivo.

Chiaro, quello lo devo appurare per bene... altrimenti salta tutto il mio ragionamento. Però ad oggi non saprei come provarlo. 

 

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Marco Fornaciari

Contatori esterni: idea complicata e inaffidabile.

Quello che c'è da fare con il PLC sono tanti contatori pari a quante vaschette stanno sul nastro + 2-3.

Ogni contatore si attiva sulla nuova vaschetta in ingresso e ha 5 preset, che sono uguali per tutti contatori, quindi solo 5 in totale:

- preset 1 = etichetta 1

- preset 2 = etichetta 2

- preset 3 = etichetta 3

- preset 5 = pistone

- preset 5 = vaschetta uscita = reset e liberazione contatore.

Ogni contatore è abilitato da un bit di un FIFO.

Il contatore non è un vero e proprio contatore, ma una variabile che ad ogni scansione della parte di programma viene caricata con il valore attuale dell'unico contatore veloce della scheda al quale è collegato l'encoder.

Il vero problema è la scheda di conteggio rapido normale, a 1 o 2 conteggi non importa, conta da un valore minimo a uno massimo e poi riprende, pertanto ad ogni nuova vaschetta bisogna calcolare i preset reali, dove il valore di conteggio attuale è considerato un offset circolare.

Ecc. ecc.

In verità ci sono tanti artifici sia software sia di configurazione della scheda di conteggio da poter sfruttare.

Un occhiata al generatore di camme FM352 la darei: è vero che ragiona in gradi, ma chi impedisce di considerare 1/2 giro di nastro = a 360° ovvero = 360000000; considerato che lo start è la fotocellula in testa, invece della tacca di zero dell'encoder, cosa importa se il contatore di ogni singola camma si azzera prima di arrivare a 360° con un altro comando.

Suvvia, siamo andati sulla Luna con il padre dello Z80, che era a 4 bit, e una biro Bic che ha sostituito una levetta di un interruttore ...

 

Ma ribadisco, inutile sostitursi al fornitore complicandosi la vita, ferma la fantasia e ... facciamo un ragionamento terra terra.

Diamo per scontato che la velocità del nastro sia costante, e da lì partiamo: se l'inverter è da 4 soldi e inaffidabile dagli direttamente tensione di rete.

Sostituisci solo una fotocellula di start ad una etichettatrice mettendo una qualsiasi a sbarramento, se il problema permane la causa va ricercata solo nella logica dell'etichettatrice o nella vaschetta che si muove dopo essere stata rilevata: propendo per l'etichettatrice.

Solo se questa prova da esito negativo cerceherei nuove soluzioni, ma ripeto, secondo me non tocca a te.

Per la parte pneumatica si fa alla svelta: verifica dei tempi di risposta della valvola a catalogo, tubi tra valvola e pistone più corti possibili, meglio meno di 500 mm, controllo qualità dell'aria, alimentare valvola con un tubo di diametro almeno 12 mm.

 

P.S.1

I motori della etichettatrice di che tipo sono?

Con accoppiamento a ingranaggi o cinghia?

E i temporizzatori quanti decimali hanno? Se uno solo ...

Stando alla velocità del nastro (50 m/min) quelle etichettatrici dovrebbero avere una potenzialità di circa 200 battute al minuto.

 

 

P.s. 2

Domanda curiosa e maliziosa, ma che fa tanta differenza: avete già pagato le macchine? Se no, la soluzione la sapete già.

Modificato: da Marco Fornaciari
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Il contatore non è un vero e proprio contatore, ma una variabile che ad ogni scansione della parte di programma viene caricata con il valore attuale dell'unico contatore veloce della scheda al quale è collegato l'encoder.

È un po' quello che avevo proposto in precedenza, ma i tempi di scansione introducono errori troppo elevati.

 

Ma... Una cosa non ho ancora capito: attualmente ogni etichettatrice ha la propria fotocellula che dà lo start al ciclo di etichettatura? Se è così ed il sistema non funziona, non credo che sostituendo alla fotocellula un comando dal contatore sul tappeto si risolvano i problemi.

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12 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Quello che c'è da fare con il PLC sono tanti contatori pari

 

Sarebbe la soluzione ottimale, ed è la soluzione che ho proposto nella prima risposta alla discussione, se non avesse la limitazione di frequenza del clock troppo bassa per la risoluzione necessaria alla precisione richiesta.

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Marco Fornaciari
4 ore fa, batta scrisse:

...

non credo che sostituendo alla fotocellula un comando dal contatore sul tappeto si risolvano i problemi.

 

Attualmente utilizza fotocellule con catadioro, e la vaschetta si comporta da tale, quindi per varie ragioni, tra le quali il fatto che è traspartente, non è mai riconosciuto con precisione il punto iniziale. Anche una a tasteggio non va bene.

Con lo sbarramento la precisione aumenta di parecchio, se poi c'è modo di avere un fascio stretto e leggere sempre lo stesso punto il gioco è fatto.

In queste applicazini è da metà anni '70 che le boccio e risolvo con lo sbarramento.

 

Probabilmente con un PLC di ultima generazione ci si riesce, per es. in questo periodo stò utilizzando un Omron NX1P2 (e non è il più veloce), c'è parecchio programma e la scansione è meno di 0,8 ms.

Usando una CPU di qualsiasi marca dedicata al controllo assi, certo è sprecata, ma è quello che ci vuole e magari, anzi, ci sono delle funzioni già pronte alla bisogna.

Tra l'altro si potrebbe utilizzare una delle reti di periferiche dedicate al motion.

In fin dei conti c'è da creare un asse elettrico tra macchine diverse e in linea.

Per noi programmatori della prima ora c'è da entrare in un mondo diverso, ma non è poi così difficile.

 

Ma trovo strano che il fornitore delle etichettatrici sia in difficolta: 200 battute al minuto sono 12000 all'ora, di fatto è una velocità medio bassa.

Modificato: da Marco Fornaciari
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15 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

P.S.1

I motori della etichettatrice di che tipo sono?

Con accoppiamento a ingranaggi o cinghia?

E i temporizzatori quanti decimali hanno? Se uno solo ...

Stando alla velocità del nastro (50 m/min) quelle etichettatrici dovrebbero avere una potenzialità di circa 200 battute al minuto.

 

Sono motori brushless (così mi aveva detto il fornitore). Accoppiato diretto al rullo di traino e tramite cinghia al riavvolgitore della carta. Lui dice sono fatte tutte così... anche se so dell'esistenza di etichettatrici con 3 motori separati.

 

I temporizzatori sono in "millisecondi" 3 cifre senza decimali. Attualmente con distanza tra la lettura e l'etichettatrice di 5cm, sono impostati sui 10ms. Una è addirittura a 0 perché la fotocellula è più vicina.

 

La macchina dovrebbe fare 120pz/min. Con i pezzi lunghi 15cm e distanziati 15cm potrei scendere di velocità a 36m/min, ma l'etichettatrice è posta a valle di un'altra macchina che necessita che in uscita i pezzi siano allontanati velocemente, altrimenti si ferma per troppopieno. Per cui devo etichettare a 50m/min.

 

Si, che io sappia è già stata pagata.

 

Proverò a sostituire le fotocellule con un modello a sbarramento e vedo come si comporta.

 

Ribadisco che mi sto concentrando sul punto di start perché è quello che visibilmente da più problemi.

 

Grazie ancora!

 

Ciao

 

 

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Attualmente utilizza fotocellule con catadioro, e la vaschetta si comporta da tale, quindi per varie ragioni, tra le quali il fatto che è traspartente, non è mai riconosciuto con precisione il punto iniziale. Anche una a tasteggio non va bene.

Sì, ma se il problema è il tipo di fotocellula non adatta, perché non sostituire le fotocellule anziché complicarsi la vita con encoder, contatori, registri ed altro? È questo che non capisco.

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1 ora fa, batta scrisse:

, ma se il problema è il tipo di fotocellula non adatta, perché non sostituire le fotocellule anziché complicarsi la vita con encoder, contatori, registri ed altro? È questo che non capisco.

 

Ne ho già cambiate tre tipologie ma non ho risolto nulla. E poi come ho già detto sono più fotocellule sulla stessa macchina. 

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Marco Fornaciari
2 ore fa, batta scrisse:

Sì, ma se il problema è il tipo di fotocellula non adatta, perché non sostituire le fotocellule anziché complicarsi la vita con encoder, contatori, registri ed altro? È questo che non capisco.

 

21 minuti fa, marco1278 scrisse:

 

Ne ho già cambiate tre tipologie ma non ho risolto nulla. E poi come ho già detto sono più fotocellule sulla stessa macchina. 

 

Mi pare che ormia siamo alla farsa.

 

Sono due pagine che lo scrivo.

Basta cambiare una di quelle che da lo start a una etichettatrice qualsiasi e provare: usando tassativamente una con proiettore e ricevitore.

Se non si  accetta di fare questa prova, stiamo ormai parlando del nulla.

(A livello di un eventuale SW per un PLC siamo in tre a dire la stessa cosa, anche perchè o così o così.)

 

Già negli anni '80 risolvevo questi tipi di problemi con tasck di 5 ms e impostazione di priorita di lettura/scrittura I/O dedicata da parte della tasck: senza nessun problema fino a 80000 battute ora. Qui siamo al massimo a 12000.

Negli anni '70 questa roba si faceva a 150 battute al minuto con lettori di tacca + relè statico che comandano un freno-frizione e senza regolazione di velocità del motore, figuriamoci se oggi non ci si riesce con dei motori brushless.

 

Ad un certo punto è necessario anche dire:

- se l'etichettatrice non ci riesce: è un problema di chi (o chi) la ha costruita o/e tenta di farla funzionare.

- se chi ha progettato il sistema non ha previsto l'asse elettrico tra trasporti e etichettatrici: è meglio che cambi mestiere.

Sorvolando su tutto il resto dell'impianto.

 

 

 

 

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3 ore fa, batta scrisse:

 

Non ho ancora fatto le prove perché non sono al lavoro in questi giorni. 

 

Appena le faccio vi faccio sapere. 

 

Sul fornitore non so che dire. Questo c'era prima che io arrivassi e questo mi devo tenere. Poi sulla competenza non so. Non sono macchine di Marche conosciute. 

 

Ciao

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3 ore fa, batta scrisse:

 

 

Visto che di etichettatrici non mi sono mai occupato, se @Livio Orsiniè d'accordo, e se capisco in che sessione del forum metterla, potrei aprire una nuova discussione in cui chiedo chiarimenti generici sulle etichettatrici. Così mi faccio una cultura e in caso di acquisto di una nuova macchina ho un po' di competenze per valutare.

 

Ciao

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12 ore fa, marco1278 scrisse:

e se capisco in che sessione del forum metterla,

 

La sezione più adatta potrebbe essere questa, tratta argomenti di automazione e controllo in generale.

 

Aprire una nuova discussione specifica sulle etichettatrici direi che è doveroso:smile:

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ivan.bortolin

Ciao,

hai fatto un controllo sistematico delle fotocellule al passaggio dei contenitori?

Una semplice prova è posizionare a distanze precise degli oggetti magari massicci (per togliere almeno in questa fase i problemi di rilevamento dovuti a riflessi e simili) e vedere se l'intervallo di tempo al passaggio è costante. 

Se non lo è vuol dire che la fotocellula non è adeguata. Se cambi fotocellula e resta il problema vuol dire che c'è qualche fastidio nel software o nei cablaggi.

 

Se il punto 1 va a buon fine provi con le scatole di plastica vuote e poi piene, ed anche li valuti se vengono rilevate con tempi costanti a distanze identiche.

 

Ultima domanda: il problema si presenta a random durante tutta la giornata o hai riscontrato un aumento degli errori solo in alcune fasce orarie?

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Sono motori brushless (così mi aveva detto il fornitore). Accoppiato diretto al rullo di traino e tramite cinghia al riavvolgitore della carta. Lui dice sono fatte tutte così... anche se so dell'esistenza di etichettatrici con 3 motori separati.

Buona parte (se non tutte) delle etichettatrici con cui ho a che fare sono movimentate da un motore passo passo ad anello aperto, e il traino tra lo svolgitore e il recupero avviene mediante cinghia. in alcuni casi c'è un secondo motore per il recupero carta ma mi è capitato di vederla solo su bobine di dimensioni importanti. L'unico encoder che si vede è quello per sincronizzare la velocità di erogazione etichetta.

 

Quote

Sono due pagine che lo scrivo.

Basta cambiare una di quelle che da lo start a una etichettatrice qualsiasi e provare: usando tassativamente una con proiettore e ricevitore.

Se non si  accetta di fare questa prova, stiamo ormai parlando del nulla.

Anche io inizio a far fatica a comprendere, la prova più semplice è mettere una fotocellula adeguata(possibilmente in corrispondenza della etichetta in modo da eliminare il tempo di ritardo erogazione), nel caso in cui si presentasse nuovamente il problema significa ce c'è qualche serio problema su come sia stata concepita quella macchina e che in ogni caso con encoder, modifiche HW /SW , contatori veloci, etc, non risolveresti.

Ultima domanda (magari lo hai già detto e io me lo sono perso), lo stop erogazione come avviene, c'è un sensore a forcella o che altro??   

 

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quando avete ipotizzato che il problema era la trasparenza del contenitore avete provato ad usare dei cancelletti al posto delle fotocellule?

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11 ore fa, ivan.bortolin scrisse:

Una semplice prova è posizionare a distanze precise degli oggetti magari massicci (per togliere almeno in questa fase i problemi di rilevamento dovuti a riflessi e simili) e vedere se l'intervallo di tempo al passaggio è costante. 

Se non lo è vuol dire che la fotocellula non è adeguata. Se cambi fotocellula e resta il problema vuol dire che c'è qualche fastidio nel software o nei cablaggi.

 

Nei prossimi giorni provo a cambiare fotocellule e faccio anche questa prova. Faccio passare dei pezzi simili alle vaschette ma non trasparenti!

 

10 ore fa, Micco scrisse:

Buona parte (se non tutte) delle etichettatrici con cui ho a che fare sono movimentate da un motore passo passo ad anello aperto, e il traino tra lo svolgitore e il recupero avviene mediante cinghia. in alcuni casi c'è un secondo motore per il recupero carta ma mi è capitato di vederla solo su bobine di dimensioni importanti.

 

Ho un unico motore.

 

10 ore fa, Micco scrisse:

L'unico encoder che si vede è quello per sincronizzare la velocità di erogazione etichetta.

 

Intendi encoder sul nastro di etichettatura che sincronizza la velocità etichettatrice con nastro?

 

10 ore fa, Micco scrisse:

Anche io inizio a far fatica a comprendere, la prova più semplice è mettere una fotocellula adeguata(possibilmente in corrispondenza della etichetta in modo da eliminare il tempo di ritardo erogazione), nel caso in cui si presentasse nuovamente il problema significa ce c'è qualche serio problema su come sia stata concepita quella macchina e che in ogni caso con encoder, modifiche HW /SW , contatori veloci, etc, non risolveresti.

 

Provo a cambiare fotocellule e a spostare il più vicino possibile alla testa di etichettatura.

 

10 ore fa, Micco scrisse:

Ultima domanda (magari lo hai già detto e io me lo sono perso), lo stop erogazione come avviene, c'è un sensore a forcella o che altro?? 

 

Stop erogazione avviene solo su lettura del sensore a forcella e dopo il gap tra due etichette.

 

7 ore fa, reka scrisse:

quando avete ipotizzato che il problema era la trasparenza del contenitore avete provato ad usare dei cancelletti al posto delle fotocellule?

 

Cosa intendi per cancelletti?

 

 

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