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Raddrizzare l'alternata con un solo diodo (singola semionda)


Nadine 82

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ciao, stavo studiando il raddrizzamento dell'alternata con singolo diodo (singola onda, positiva o negativa)

So che in genere si raddrizza con un ponte di 4 diodi ad esempio, ma io vorrei capire bene la procedura con singolo diodo, in quanto se capisco questo poi il resto vien da se

Il libro che sto studiando fa questi due esempi:

pdf.jpgwells fargo bank locations in usa

In pratica viene spiegato che se si mette un diodo su uno dei due fili di una alternata, e lo si polarizza direttamente, esso lascia passare le sole onde positive e blocca le negative, viceversa se lo si polarizza inversamente fa passare le onde negative e blocca le positive

Veniamo ai miei dubbi per capire se mi è chiaro il discorso.

Ho creato questo piccolo circuito, con un trasformatore che sul secondario in uscita ha 12Vac, usato poi un diodo per raddrizzare ed una resistenza a caso come carico.

12vac.jpg

 

Primo dubbio: so che la tensione a valle del diodo è detta pulsante. In pratica è un'alternata ma a metà, oppure una Continua in quanto è unidirezionale, ma però non costante (in quanto ad esempio

ha momenti di tensione 0V dove mancano le metà onde tagliate dal diodo)

Ma quindi una Tensione raddrizzata da un singolo diodo, come nell'esempio, va misurata con multimetro in Continua e non Altrernata vero?

Se si misura in Alternata mi da circa la metà Tensione del secondario:

6vac.jpgharris bank locations near me

Se si misura invece in Continua mi indica circa 5Vdc:

5vdc.jpg

Quindi vi chiedo: quando si vuole misurare una tensione raddrizzata da un singolo diodo, il multimetro va usato in Alternata o Continua?

E comunque un diodo raddrizzatore, in pratica va a dimezzare anche la tensione che avevo sul secondario giusto?

 

Secondo dubbio: (non ho mai usato un oscilloscopio, negli esempi sotto è un oscilloscopio di un software...)

Se metto le sonde dell'oscilloscopio in AC subito in uscita dal secondario, ok mi da un'onda sinusoidale con un picco positivo e negativo di 16V circa (12vrms), e fin qui ho capito

onda-sinusoidale-AC.jpg

 

Se metto invece le sonde dell'oscilloscopio in DC, la positiva subito a valle del diodo polarizzato giusto ho questo:

positive.jpg

In pratica ci fa vedere che giustamente il diodo polarizzato giusto, taglia le semionde negative

Guardando i valori delle onde positive, vedo che il picco è in pratica uguale alle onde positive in uscita del secondario (prima del diodo insomma)

Infatti mi segna un valore di picco di 16v

Come detto sopra col multimetro si legge 6v in AC o 5v in DC

Perchè l'oscilloscopio segna valori di 16V? (che vabbè anche se letti in rms sarebbero 12v)

 

Ultimo dubbio: ho invertito il diodo, e l'oscilloscopio in pratica ci fa vedere che passano le sole semionde negative

negative.jpgfallout ian

Ho visto che dipende però da come posiziono le sonde dell'oscilloscopio, se le inverto fa vedere che passano le onde positive..Non avendo io un oscilloscopio,

ma quindi è importante come vanno posizionate le due sonde?

Per finire, quando passano le onde positive, avremo ad esempio una Tensione a valle del diodo di +5vdc

Ma se passano le sole semionde negative, la tensione a valle è di -5vdc, quindi uan tensione negativa?

 

scusate se ho fatto confusione, ma credo che per voi esperti sarà facilmente intuibile dove ho mancanze..

 

grazie ciao

nady

 

Modificato: da Nadine 82
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Quando misuri una onda sinusoidale con un voltmetro, misuri la TENSIONE EFFICACE (o RMS, Root Mean Square), cioè la tensione che avresti in continua che provocherebbe su un pari carico resistivo la stessa dissipazione, cioè lo stesso effetto termico. La vera tensione sinusoidale è in verità quella misurata dall'oscilloscopio, cioè varia dal picco (Vp=Veff*1.41) positivo al picco negativo.

Chiaramente quando misuri una tensione efficace alternata, questa non ha un "verso", non avrai mai una tensione negativa.

Una tensione pulsante a singola semionda ha una tensione efficace della onda completa (scalderebbe la resistenza per metà del tempo), ed è corretto misurarla in AC. Ovviamente, non essendo una sinusoide, non vale più la formuletta di cui sopra, o meglio diventa Vp=2*Veff*1.41 (la tensione di picco rispetto alla tensione efficace dipende dalla forma d'onda).

In continua dovresti vedere la "componente continua" dell'onda, e ti darà dei valori dipendenti dalla capacità di ingresso dello strumento.

Il discorso delle tensioni positive o negative è sempre rispetto a un riferimento, normalmente il puntale COM di un tester e la calza (coccodrillo) della sonda di un oscilloscopio.

Se metti i puntali a rovescio, misurerai tensioni rovesce.

E' giusto che se metti il diodo "rovescio" rispetto al primo caso, avrai una tensione negativa (rispetto al riferimento).

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grazie Ctec 😉

 

6 ore fa, Ctec scrisse:

Una tensione pulsante a singola semionda ha una tensione efficace della onda completa (scalderebbe la resistenza per metà del tempo), ed è corretto misurarla in AC. Ovviamente, non essendo una sinusoide, non vale più la formuletta di cui sopra, o meglio diventa Vp=2*Veff*1.41 (la tensione di picco rispetto alla tensione efficace dipende dalla forma d'onda).

Ma allora perchè se misuro con multimetro il valore rms prima del diodo è 12Vac, e se però misuro sempre in AC la tensione dopo il diodo, come si vede sopra la tensione rms è 6,250

(quindi la metà circa). Perchè dici che la tensione pulsante è identica a quella dell'onda intera?

 

Da quello che ho studiato , una Tensione pulsante come quella a valle del diodo dei miei schemi sopra, diventa anche unidirezionale..

Non è un controsenso quindi misurare la sua tensione in AC? essendo unidirezionale non va forse misurata in DC?

 

6 ore fa, Ctec scrisse:

Il discorso delle tensioni positive o negative è sempre rispetto a un riferimento, normalmente il puntale COM di un tester e la calza (coccodrillo) della sonda di un oscilloscopio.

Se metti i puntali a rovescio, misurerai tensioni rovesce.

si certo, ma il mio dubbio era in questo caso di tensione pulsante ( e prima del diodo è AC), da cosa dovrei capire dove posizionare il com  del multimetro o la sonda negativa dell'oscilloscopio (intendo se misuro la componente continua con il multimetro, o impostanto in DC l'oscilloscopio, per le misure in AC lo so che è indifferente)

 

Aggiungo che per la tensione pulsante a valle del diodo, SOLO impostando l'oscilloscopio in DC mi fa vedere solo le semionde positive o negative

(se imposto l'oscilloscopio in AC, fa vedere anche le altre semionde, ma troncate dopo 5 volt di picco..)

 

ciao grazie

Modificato: da Nadine 82
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8 ore fa, Nadine 82 scrisse:

Ma allora perchè se misuro con multimetro il valore rms prima del diodo è 12Vac, e se però misuro sempre in AC la tensione dopo il diodo, come si vede sopra la tensione rms è 6,250

(quindi la metà circa). Perchè dici che la tensione pulsante è identica a quella dell'onda intera?

 

La misura del valore efficace, o rms, è, in pratica, l'area della forma d'onda integrata su di un ciclo o su di un periodo di tempo. La tensione corrisponde all'altezza del rettangolo equivalente che ha per base il periodo di tempo misurato.

Detto così sembra poco chiaro ma, se provi a ricavarti un rappresentazione grafica, risulterà evidente.

Nel caso di 2 semionde, positiva e negativa, l'area (sempre positiva perchè un valore negativo eleavoto al quadrato è sempre positivo) equivarrà ad un rettangolo avente come base un tempo di 20 ms (per 50Hz) e come altezza il valore efficace della tensione.

Se, con il medesimo valore di tensione di picco, togli, inserendo un diodo, mezza sinusoide, la base sarà sempre la medesima ma, essendosi dimezzata l'area, l'altezzza dovrà essere la metà. Anzi per la precisione un poco meno della metà, perchè il diodo si "mangia, circa 0.7V.

Il fatto che tu misuri 6.25V invece di circa 5.9V di pende, probabilmente, dal fatto che ol tuo voltmetro non è a vero valore efficace, oppure dalla tolleranza di misura (riferita al valore di fondo scala) o ad una combinazione di entrambi gli effetti.

Ovvimante il valore di picco è quasi ugale a quello dell'onda intera 8mancano gli 0.7V circa della cdt diretta del diodo)

 

8 ore fa, Nadine 82 scrisse:

si certo, ma il mio dubbio era in questo caso di tensione pulsante ( e prima del diodo è AC), da cosa dovrei capire dove posizionare il com  del multimetro o la sonda negativa dell'oscilloscopio (intendo se misuro la componente continua con il multimetro, o impostanto in DC l'oscilloscopio, per le misure in AC lo so che è indifferente)

 

Il comune deve essere, in questo caso, il capo libero del secondario del trasformatore.

 

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3 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Il fatto che tu misuri 6.25V invece di circa 5.9V di pende, probabilmente, dal fatto che ol tuo voltmetro non è a vero valore efficace, oppure dalla tolleranza di misura (riferita al valore di fondo scala) o ad una combinazione di entrambi gli effetti.

grazie livio

il multimetro non è reale, è quello del software. Ce ne sono un paio di modelli, entrambi misurano 6,2 circa dopo il diodo (in alternata intendo)

Mi sa che dipende forse anche dalle impostazioni sulla misurazione in AC del software, ho letto che dovrebbero leggere il valore efficacie

Ma poco importa, per me lì'importante è capire.

Ok quindi se all'alternata ad esempio di un secondario di 12vac, si mette un diodo su uno dei fili, a valle del diodo avremo una tensione in pratica dimezzata

(tensione pulsante..) Nel caso specifico 12/2 - 0,7 caduta di tensione del diodo = 5,3 v in alternata si dovrebbe avere (forse hai sbagliato a scrivere 5,9 immagino)

PS:ovvio che avrei preferito fare le misurazioni sul campo reale, ma per il raddrizzamento non ho la materia prima (trasformatore in primis..

in quel caso le misurazioni con il mio multimetro sarebbero state più reali credo

3 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Il comune deve essere, in questo caso, il capo libero del secondario del trasformatore.

ah ok, allora ho messo giusto il negativo dell'oscilloscopio, sul filo più basso dove non vi è il diodo

Mi ricorderò di fare sempre cosi

 

ciao grazie

nady

Modificato: da Nadine 82
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3 ore fa, Nadine 82 scrisse:

Ok quindi se all'alternata ad esempio di un secondario di 12vac, si mette un diodo su uno dei fili, a valle del diodo avremo una tensione in pratica dimezzata

(tensione pulsante..)

Non proprio. Avrai metà valore efficace. Ma lo stesso valore di picco. Per cui, se poi ci metterai un condensatore, la tensione a cui lo caricherai (considero tutto ideale, anche lo strumento) a Vpp cioè 12*1.41 che fa circa 16.9Vdc. Questo sia che tu lo raddrizzi con un solo diodo (tensione pulsante a 50Hz) o con un ponte (tensione pulsante a 100Hz).

Non vorrei incasinarti la vita, ma così sta la cosa.

PS: su cosa stai studiando, come testo?

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24 minuti fa, Ctec scrisse:

Non vorrei incasinarti la vita, ma così sta la cosa.

Non è che lo fai tu , è un problema che si deve aspettare chiunque e sempre quando si saltano passaggi della teoria ( vale pure per la pratica ) , io ho fuso tanti neuroni per questo modo di studiare...tanti che me ne sono rimasti due ....

Se non c'è un bravo insegnante a farti la strada , è dura . 

Modificato: da gabri-z
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5 ore fa, Nadine 82 scrisse:

(tensione pulsante..) Nel caso specifico 12/2 - 0,7 caduta di tensione del diodo = 5,3 v in alternata si dovrebbe avere (forse hai sbagliato a scrivere 5,9 immagino)

 

Ho scritto circa 5.9V perche nella realtà la tensione di picco è sempre 16.92V, meno la cdt del diodo risulta una semisinusoide limitata a 16.22Vpe con periodo un pocvo inferiore a 10ms perchè anche inizio e fino sono affetti dalla soglia del diodo. Alla fine stimando a naso l'integrazione su 20ms ho fatto 5.9V.

Se vuoi divertirti prova e mettere in grafica la semisinusoide, meno la soglia del diodo, poi approssimi la sinusoide con una spezzata ricavandone tanti trapezi, calcoli le aree le sommi ottenendo l'area totale di questa quasi sinusoide, questa area, per avere il valore efficace, deve essere riportata ad un rettangolo che ha come base il doppio della base somma delle basi dei trapezi. (molto più complicato da spiegare ch da farsi).

il concetto sembra un po' ostico se non si hanno le conoscenze matematiche di base dell'integrazione di funzioni.

 

1 ora fa, Ctec scrisse:

Per cui, se poi ci metterai un condensatore, la tensione a cui lo caricherai (considero tutto ideale, anche lo strumento) a Vpp cioè 12*1.41 che fa circa 16.9Vdc

 

No Andrea il condensatore si caricherà 16.92 - 0.7 = 13.22V; spesso ci dimentichiamo della cdt del diodo. Nelcaso di un ponte i diodi son due quindi la caduta è pari a 1.4V, quindi la tensione di carica del condensatore sarà di15.52V, però ilfattore di forma migliora notevolmente.

A essere pignoli bisognerebbe anche considerare la soglia di 0.7V (1.4V) nell'intorno dello zero.

Modificato: da Livio Orsini
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Si, Livio, lo so perfettamente, non lo scordo mai, e spesso anche di più di 0,7V se sono diodi normali un po' al limite.

Infatti avevo scritto "considerando tutto ideale", per non incasinare le cose.

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6 minuti fa, Ctec scrisse:

Si, Livio, lo so perfettamente,

 

Di questo non ho mai dubitato, è che ogni tanto ci si dimentica, almeno io ogni tanto lo dimentico.:smile:

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3 ore fa, Ctec scrisse:

Non proprio. Avrai metà valore efficace. Ma lo stesso valore di picco. Per cui, se poi ci metterai un condensatore

grazie ctec

si ma nel mio esempio io prendo in considerazione solo il diodo, cioè una Tensione a valle pulsante  (lo so che poi viene livellata da un condensatore)

Però nel caso specifico, la Tensione poi utilizzabile dal carico sarebbe appunto circa la metà di quella del secondario 🙂

3 ore fa, Ctec scrisse:

Non vorrei incasinarti la vita, ma così sta la cosa.

PS: su cosa stai studiando, come testo?

ma figurati, sono preparata ai casini 😉

Sono 700 pagine circa, "imparare l'elettronica partendo da ZERO", proviene da Nuova Elettronica, è roba datata

sonoa pag 130 circa...

2 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Se vuoi divertirti prova e mettere in grafica la semisinusoide,

ci proverò, già ho capito che non si deve guardare solo l'andamento della sinusoide, ma anche la sua area che rispecchia la tensione

 

-------

 

Comunque visto che mi piace fare pratica ( e il software non mi soddisfa), nel pomeriggio ho sperimentato lo stesso circuito che ho disegnato sopra..direttamente

dall'alternata di casa, diodo (un recupero, c'era scritto IN 540 QT, con prova diodo mi da una cdt di 0,450v), una lampadina da 25W

lamp.jpg

 

cosi per prima cosa ho capito al volo cosa vuol dire tensione pulsante, infatti la lampadina sbardellava velocemente (in quanto mancava la tensione nel tempo delle semionde tagliate dal diodo). Avessi messo un condensatore idoneo l'avrei livellata, facendo sparire lo sbardellamento immagino

Ho poi potuto vedere che la luce emessa era circa di metà intensità di quando è alimentata senza diodo

Ho avuto queste misurazioni (con due multimetri rms)

alternata di casa: 238 vac circa

misurando in alternata all'uscita del diodo: 130vac con entrambi i multimetri (con uno ho provato anche la funzione ac+dc, e mi dava 168v, misurava anche la continua mi sa..)

Mi sarei aspettata circa 238/2-0,5= 118 circa, invece ho rilevato 12v in più...

Forse il tipo di diodo non era l'ideale? o forse non più idoneo?

(l'ho tagliato da una scheda, erano 4 diodi uguali (mi sembrava tipo un ponte raddrizzatore)

 

ciao grazie

nady

 

 

 

Modificato: da Nadine 82
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13 ore fa, Nadine 82 scrisse:

Mi sarei aspettata circa 238/2-0,5= 118 circa, invece ho rilevato 12v in più..

 

Ma che transformatore hai usato uno 2:1 ( 220v  / 110v)? e comunque i tranasformatori hanno sempre un largo margine di tolleranza

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6 minuti fa, olometabolo scrisse:

Ma che transformatore hai usato

 

Non ha ustao trasformatori; ha solo alimentato la lampadina mettendo in serie un diodo, così da eliminare una semionda. (se leggi tutta la discussione capisci meglio di cosa si tratta.)

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21 ore fa, Nadine 82 scrisse:

Mi sarei aspettata circa 238/2-0,5= 118 circa, invece ho rilevato 12v in più...

Occhio, è una tensione pulsante, non sinusoidale, per cui se non hai un tester True RMS, la misura non sarà per nulla precisa.

Diciamo che sei secondo me tranquillamente nei limiti di errore dello strumento.

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Quote

Ho visto che dipende però da come posiziono le sonde dell'oscilloscopio, se le inverto fa vedere che passano le onde positive..Non avendo io un oscilloscopio,

ma quindi è importante come vanno posizionate le due sonde?

Nella realtà l'oscilloscopio è dotato di un puntale e di un pinzetta a coccodrillo (sostituibile ad innesto con un altro puntale. La pinzetta a coccodrillo resta agganciata al punto di riferimento ("-" oppure un capo del TR..),  mentre la sonda viene posizionata via via nei punti opportuni di una scheda elettronica.

L'importante è non capovolgere i puntali nelle varie misure ...altrimenti ti complichi la vita ( e non vedresti,ad esempio, lo sfasamento di un segnale di BF).

 

Nel multimetri analogici  bisogna stare attenti alla polarità (l'indice viene forzato contro il fermo) ed alla scala (portata) altrimenti l'indice sbatte violentemente in fondoscala.

(esistono ancora gli analogici?).

 

Quindi non complicarti la vita: puntale nero o pinzetta fisso sul "-" ... sonda o puntale rosso in giro  sul circuito.

 

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il 1/9/2019 at 17:29 , Ctec scrisse:

Occhio, è una tensione pulsante, non sinusoidale, per cui se non hai un tester True RMS, la misura non sarà per nulla precisa.

Diciamo che sei secondo me tranquillamente nei limiti di errore dello strumento.

i due multimetri usati sono venduti come true RMS (uni-t)

comunque si dai, la formula di calcolo l'ho capita grazie ;-)

5 ore fa, Nino1001-b scrisse:

Quindi non complicarti la vita: puntale nero o pinzetta fisso sul "-" ... sonda o puntale rosso in giro  sul circuito.

grazie Nino, non sapevo avesse una pinzetta (come detto ho usato il software)

anche se ammetto che l'oscilloscopio mi attira parecchio (ma costa anche abbastanza)

Se in futuro capirò qualcosa in più magari faccio finta di regalarlo al mio babbo..e me lo tengo io ;-)

 

-------------------------

 

Termino questo topic, che mi ha schiarito le idee, con l'ultimo test software fatto, che dopo aver raddrizzato la tensione col diodo era diciamo naturale

aggiungere un condensatore di livello

L'ho aggiunto al circuito fin qui usato, ho messo diciamo casualmente (o quasi) un 4700uf

Ecco la Tensione in uscita condensatore

16v.jpg

 

Ed ecco la Dc ottenuta rappresentata sull'oscilloscopio

oscil-dc.jpgphoto upload sites

 

Lasciando perdere il calcolo del condensatore o robe del genere, l'unica curiosità che mi è venuta misurando col software è questa:

ma quindi se abbiamo una alternata sul secondario di 12Vac efficace (16,9 di picco), dopo un raddrizzamento + livellamento otteniamo una DC di circa 16V da come vedo

sia dal multimetro in DC che dall'oscilloscopio sempre in DC.

Quindi in pratica otteniamo una Dc uguale al valore di picco della sinusoide dell'alternata di 12 V efficace?

 

ciao e grazie

nady

 

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2 ore fa, Nadine 82 scrisse:

ma quindi se abbiamo una alternata sul secondario di 12Vac efficace (16,9 di picco), dopo un raddrizzamento + livellamento otteniamo una DC di circa 16V da come vedo

sia dal multimetro in DC che dall'oscilloscopio sempre in DC.

Quindi in pratica otteniamo una Dc uguale al valore di picco della sinusoide dell'alternata di 12 V efficace?

Te l'aveva detto :

il 31/8/2019 at 15:58 , Ctec scrisse:
il 31/8/2019 at 12:12 , Nadine 82 scrisse:

Ok quindi se all'alternata ad esempio di un secondario di 12vac, si mette un diodo su uno dei fili, a valle del diodo avremo una tensione in pratica dimezzata

(tensione pulsante..)

Non proprio. Avrai metà valore efficace. Ma lo stesso valore di picco

 

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Adesso che hai chiarito gli effetti in tensione ti tocca capire anche quelli in corrente. 

Con un solo diodo hai disponibile la metà della corrente che con 4

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16 ore fa, gabri-z scrisse:

Te l'aveva detto

si ma si parlava di alternata, non di continua :-)

comunque ho capito dai, l'alternata a valle del diodo e condensatore ha un  picco uguale alla tensione continua a valle di essi

;-)

8 ore fa, olometabolo scrisse:

Adesso che hai chiarito gli effetti in tensione ti tocca capire anche quelli in corrente. 

Con un solo diodo hai disponibile la metà della corrente che con 4

ah ecco, cibragionerò sopra con le formule

anzi, il software ha anche l'amperometro, quindi potrò anche verificare

;-)

grazie

nady

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12 minuti fa, Nadine 82 scrisse:

si ma si parlava di alternata, non di continua 🙂

Beh, una alternata raddrizzata non è più alternata. Diventa una tensione pulsante, che ha una "componente" continua (se misuri in continua con un tester una alternata, il suo valore medio è 0, mentre per la pulsante è superiore a 0).

 

8 ore fa, olometabolo scrisse:

Con un solo diodo hai disponibile la metà della corrente che con 4

Mica vero. La corrente che passa nel diodo è la stessa, che sia singolo o in ponte di Graetz. Ogni diodo è in conduzione solo per una semionda (due contemporaneamente, ma sono in serie al carico, quindi medesima corrente). Quello che cambia è la frequenza della tensione pulsante (50Hz nel primo caso, 100Hz nel secondo, con alimentazione di rete europea). Pertanto a parità di carico potrai usare un condensatore di metà capacità per ottenere lo stesso ripple in uscita.

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2 ore fa, Nadine 82 scrisse:

comunque ho capito dai, l'alternata a valle del diodo e condensatore ha un  picco uguale alla tensione continua a valle di essi

avevo sbagliato a scrivere, intendevo:

comunque ho capito dai, l'alternata a monte del diodo e condensatore ha un  picco uguale alla tensione continua a valle di essi

2 ore fa, Ctec scrisse:

Beh, una alternata raddrizzata non è più alternata. Diventa una tensione pulsante, che ha una "componente" continua (se misuri in continua con un tester una alternata, il suo valore medio è 0, mentre per la pulsante è superiore a 0).

si certo, intendevo dire che non era del tutto continua, in quanto appunto pulsante

:-)

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26 minuti fa, Nadine 82 scrisse:

si certo, intendevo dire che non era del tutto continua, in quanto appunto pulsante

Sono piccoli dettagli che non si devono confondere , altrimenti non si arriva a capire e sarai sempre da capo .

Modificato: da gabri-z
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3 ore fa, Ctec scrisse:

 

 

Mica vero. La corrente che passa nel diodo è la stessa, che sia singolo o in ponte di Graetz. Ogni diodo è in conduzione solo per una semionda (due contemporaneamente, ma sono in serie al carico, quindi medesima corrente). Quello che cambia è la frequenza della tensione pulsante (50Hz nel primo caso, 100Hz nel secondo, con alimentazione di rete europea). Pertanto a parità di carico potrai usare un condensatore di metà capacità per ottenere lo stesso ripple in uscita.

 

Se hai un transformatore da 100VA per averli tutti in continua ( teoricamente) devi usare un ponte altrimenti con un solo diodo avrai solo 50VA

Alla fine e come se riducessi il duty cycle del 50%

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4 ore fa, Nino1001-b scrisse:

Riassunto grafico.

però i 650 Vp non li capisco!

quello è la sinusoide a semionde positive tagliando con un diodo, ma perchè quel picco???

ciao

;-)

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