Aros Inserito: 13 settembre 2019 Segnala Share Inserito: 13 settembre 2019 Ho un multimetro digitale Fluke 106 da qualche anno che uso non frequentemente, ma ha sempre fatto il suo dovere. L'ultima volta l'ho utilizzato due giorni fa. Oggi mi sono accorto che il tester non da segni di vita. Spostando il selettore da "off" a volt, ecc. il display non si accende. Ho subito pensato che si fossero scaricate le batterie e le ho cambiate, ma niente. Ho anche pulito i contatti delle batterie per essere sicuro, ma senza risultato. Il tester sembra morto. Qualcuno ha un'idea su cosa potrebbe essere successo e cosa fare? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mauro Dalseno Inserita: 13 settembre 2019 Segnala Share Inserita: 13 settembre 2019 mi verrebbe da pensare intanto di pulire con apposito spray per contatti il commutatore rotativo e di guardare in rete se si trova lo schema, di alcuni modelli so che si trova, del 106 cosi alla veloce non l'ho trovato, sarebbe di aiuto.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 14 settembre 2019 Segnala Share Inserita: 14 settembre 2019 Non è che hai invertito la polarità della batteria? E una domanda un po' stupida, ma visto la robustezza intrinseca di questi strumenti, deve aver subito qualche cosa di veramente pesante per non dar più segni di vita. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Aros Inserita: 15 settembre 2019 Autore Segnala Share Inserita: 15 settembre 2019 Benché i limiti della stupidità umana si spingano a confini sempre più remoti, non smettendo mai di sorprenderci, sbagliare ad introdurre la batteria può capitare. Ma arrivare a postare sul forum una richiesta di aiuto per questo problema sarebbe un po' troppo anche per me... Ho risolto il problema, e devo dire che sia Mauro che Livio ci sono andati abbastanza vicini. Mauro pensando a contatti ossidati (non il selettore che era perfetto) e Livio menzionando la batteria. In pratica ho aperto il Fluke ed ho subito notato che uno dei contatti tra il case esterno e la basetta del tester era ossidato. Si tratta di due contatti che portano l'alimentazione dalle batterie al tester. Uno era ossidato. Un po' di pulizia e il problema si è risolto. Mi rimane sconosciuta la causa dell'ossidazione. Adesso che lo so ogni tanto darò una controllatina. La prossima volta prima di postare forse sarà meglio che apra il dispositivo. Ma tant'è. Almeno ci siamo conosciuti. Grazie a tutti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 15 settembre 2019 Segnala Share Inserita: 15 settembre 2019 41 minuti fa, Aros scrisse: Mi rimane sconosciuta la causa dell'ossidazione Il contatto è argentato? Se così fosse è abbastanza facile, vista la qualità dell'aria che respiriamo, che si ricopra di solfuro d'argento (presenza di vapori di acido solforico nell'atmosfera). Questo solfuro è altamente dielettrico, da qui il non contatto. Quando lavoravo nei laboratori R&S della Olivetti di Ivrea, tutti i mesi arrivava un tecnico della Tecktronik a pulire i contatti dei commutatori degli oscilloscopi, contatti che erano tutti argentati. 45 minuti fa, Aros scrisse: Ma arrivare a postare sul forum una richiesta di aiuto per questo problema sarebbe un po' troppo anche per me.. Ma no, può capitare a tutti di non considerare l'ovvio. Io sono uno di quelli! Però conoscendo la mia naturale tendenza alla distrazione, peggiorata con l'età senile, ricontrollo senmpre 2 o 3 volte le cose più ovvie, però spesso anche ricontrollandole ...... non le vedo. 47 minuti fa, Aros scrisse: La prossima volta prima di postare forse sarà meglio che apra il dispositivo Ma no. Se continui a scrivere con garbo ed educazione non c'è nessun problema anche per le domade più ..... ovvie. In fin dei conti non c'è nessun obbligo di porre domande speciali, anche quelle banali sono degne di risposta. Poi servo ne sempre a qualcuno. PS Il metodo migliore per pulire il sofuro d'argento, senza usare luquidi a base di cloruri organici, è la gomma da cancellare. Questo metodo lo imparai quando lavorai in un'azienda avionica. Anni '70 si saldava molto a mano specialmente cablaggi. Sui terminali argentati, se toccati da mano femminile in periodo mestruale, la sudorazione particolare faceva insorgere rapidamente solfuro d'argento. Addirittura sulle lamelle piatte si poteva osservare l'impronta digitale del polpastrello. Il problema grosso è che non attacca la brasatura a stagno; le cablatrici, in quei casi, usavano "cancellare" con una gomma morbida la parte da brasare. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
j-man Inserita: 18 novembre 2019 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2019 Il 15/9/2019 alle 15:51 , Livio Orsini ha scritto: Il metodo migliore per pulire il sofuro d'argento, senza usare luquidi a base di cloruri organici, è la gomma da cancellare E non solo. Io la uso anche per i contatti dorati a pettine delle schede, con estrema delicatezza. Anche perché, con un anacronismo tecnologico, ne ho riutilizzata una di quelle speciali per macchina da scrivere... decisamente abrasiva 😊 Un mese fa mi é servita per riattivare alcuni moduli di RAM - e relativa daughterboard - che il server non vedeva più: successo su tutta la linea. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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