Silvia82 Inserito: 16 novembre 2019 Segnala Share Inserito: 16 novembre 2019 (modificato) Ciao a tutti, scusate il disturbo, posso chiedervi una cosa? Adesso che ho sistemato la lavatrice, senza usare alcun ammorbidente come del resto ho sempre fatto, i miei capi sono molto più morbidi, soprattutto asciugamani..prima invece erano diventati rigidi, duri. Forse con questi lavaggi con candeggina a temperatura elevata, più diversi risciacqui, hanno risolto il problema del calcare, oppure hanno sciolto residui di detersivo?! Mi sono accorta che mettendo in ammollo due asciugamani particolarmente spugnosi lavati dalla lavatrice non ancora "sistemata", hanno riempito l'acqua di sapone. Di conseguenza il sapone non era stato risciacquato evidentemente. Ho preso delle tutine e pigiami di mia figlia, che ho lavato ad aprile e poi posati nel cassetto dell'armadio perché invernali ed era giunta la primavera, ed ho fatto la stessa prova, ovvero li ho messi in ammollo strofinandoli con le mani e non è uscito alcun sapone. Vi chiedo se ciò, quindi, esclude che le cose di mia figlia avessero sapone tra le fibre, oppure essendo stati lavati circa 7/8 mesi fa il sapone non sarebbe potuto più uscire perché già secco?! Non so! Spero qualcuno possa aiutarmi. Grazie infinite Modificato: 16 novembre 2019 da Silvia82 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Silvia82 Inserita: 16 novembre 2019 Autore Segnala Share Inserita: 16 novembre 2019 PS: due asciugamani piccoli e particolarmente spugnosi.. ultimamente mi sono accorta che gli asciugamani uscivano rigidi, duri. Prima di quest'estate, sinceramente non ho ritrovato rigidità negli asciugamani. Tuttavia se ci fosse stato del sapone fra le fibre, sarebbe uscito (in ammollo) anche dopo 7/8 mesi? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
del_user_227154 Inserita: 16 novembre 2019 Segnala Share Inserita: 16 novembre 2019 E' l'acqua con eccesso di calcare quando la biancheria è rigida è possibile che nella tua zona l'acqua ha oscillazioni di calcare in determinati periodi dell'anno. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bakasana Inserita: 16 novembre 2019 Segnala Share Inserita: 16 novembre 2019 Se stendi il bucato all'esterno, pendo che molto dipenda anche dalla temperatura, tasso di umidità, se c'é vento, ecc. Io per gli asciugamani della palestra, che lavo a parte (e per i quali non uso ammorbidente, ma aggiungo un addittivo disinfettante all'ultimo risciacquo) ho notato che sono più duri col sole e soprattutto se c'é vento, che li fa asciugare più velocemente, e restano più morbidi se si asciugano più lentamente in giornate meno soleggiate. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Silvia82 Inserita: 17 novembre 2019 Autore Segnala Share Inserita: 17 novembre 2019 (modificato) Grazie delle risposte... però in questi due asciugamani piccoli spugnosi ho riscontrato molto sapone quando li ho messi in ammollo... Altri indumenti, molto probabilmente lavati in altre lavate, invece no, ad esempio tutine e maglie lavati in lavatrice ad aprile nessun sapone. Quindi l'accumolo di sapone dipende dal calcare o dalla temperatura in cui io stendo? Solitamente stendo quando vi è sole. Vi chiedo cortesemente: ma distanza di 8 mesi, ovvero da quando gli indumenti sono stati lavati, se ci fosse stato un accumolo sapone fra le fibre dei tessuti, non sarebbe più uscito o si ( mettondoli in ammollo, facendo la stessa prova)? Vorrei capire questo.... grazie Modificato: 17 novembre 2019 da Silvia82 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
del_user_227154 Inserita: 17 novembre 2019 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2019 3.2.3 Fibre animali: 1. Detersivi neutri 2. Maggiore quantità di acqua 3. Temperatura massima 40° 4. Agitazione meccanica minima, tempi brevi Fibre vegetali di cellulosa: 1. Detersivi alcalini 2. Candeggina (quando utilizzata) ipoclorito di sodio (NaClo) 3. Quando è possibile per i tessuti colorati la temperatura può essere alta, quando è molto sporca è preferibile la temperatura alta. 4. Quantità normale di acqua 5. Azione meccanica vigorosa e prolungata 6. Ritmo di rotazione Fibre chimiche artificiali: 1. Detersivi neutri 2. Meno azione meccanica e rotazione minima 3. Maggiore quantità di acqua 4. Temperatura massima: 70° (bianchi) 50° (colorati) candeggina con una soluzione diluita di sodio ipoclorito (NaClo) e perossido di idrogeno (H2O2) Fibre chimiche sintetiche: 1. Detersivi più forti 2. Temperatura massima 40-60° 3. Lavaggio breve 4. Velocità di centrifuga media 3.3 Classificazione dello sporco: Lo sporco nei tessuti è costituito essenzialmente da: 1. Sostanze a base di proteine 2. Sostanze ossidabili 3. Grasso Sostanze varie: 1. Sostanze chimiche, sporco proteico sensibile agli enzimi, sangue, uova, cioccolato, erba eccetera, sostanze ossidabili sensibili alla candeggina, vino, tè, caffè, frutta eccetera, sporco grasso sensibile agli agenti superficiali, olio, burro, sale eccetera. Vari tipi di sporco - sensibili a prodotti specifici come, ruggine, gomma da masticare, muffa, sporco chimico sensibile a prodotti specifici come l’inchiostro, il mercurio-cromo, deodoranti, vernici. 3.4 Azione meccanica: L'azione meccanica è prodotta dalla combinazione della rotazione oraria e antioraria, questa azione tende a trasferire lo sporco dai tessuti alla soluzione del lavaggio (acqua + prodotti chimici) l'azione meccanica può essere energica oppure delicata: 1. Il movimento energico in senso orario e antiorario è adatto per il cotone e tessuti in poliestere. 2. Il movimento delicato in senso orario e antiorario è adatto per la lana e le fibre delicate. 3.5 Durata del lavaggio: Ogni lavaggio richiede una durata minima per garantire risultati soddisfacenti, la durata dipende dal tipo di tessuto, dal tipo di sporco e dalla quantità della biancheria. 3.6 Acqua: L'acqua è l'elemento più importante nel processo di lavaggio ed è fondamentale per il risultato finale, l'acqua dovrebbe avere la seguente composizione: 1. Chiara e trasparente, basso livello di durezza, assenza di manganese, basso contenuto di ferro e sale minerale, inoltre può contenere varie sostanze minerali in quantità variabili: 2. Sostanze minerali: Fe (ferro) Mg (manganese) Si (silicio) Na (sodio) Ca (calcio) K (potassio) alcune di queste sostanze quando superano un certo livello oppure sono presenti in combinazione possono portare alla formazione di ossido di ferro, che provoca il noto fenomeno dei "punti di ruggine". Quando sono presenti in quantità eccessive alcune sostanze possono reagire con i prodotti chimici contenuti nel detersivo alterandone le caratteristiche e impedendogli di funzionare con piena efficienza. Durante la fase del riscaldamento il calcio e il manganese se presenti in quantità eccessive reagiscono a temperature superiori a 60° producendo sostanze calcaree che sospese nella soluzione del lavaggio possono aderire ai tessuti. Queste sostanze calcaree precipitano formando un accumulo di calcare sui componenti interni dell’apparecchio, vasca, resistenza, corpo filtro eccetera. 3.6.1 Formazione di calcare e ossido di ferro: 1. Quando la pioggia cade nell'atmosfera dissolve i gas che contiene, quando viene a contatto con l’anidride carbonica la pioggia assorbe il gas e lo trasforma in goccioline di acido carbonico diluito (H2O + CO2 = H2CO3). Quando l'acido carbonico cade sulle rocce calcaree reagisce insieme al calcare per formare una soluzione di calcio bicarbonato Ca (HCO3). 2. Per i problemi delle macchie di ruggine che si depositano sulla biancheria sono dovute principalmente alla presenza di ossido di ferro nell’acqua, è molto difficile stabilire la quantità di ossido ferroso presente nell'acqua e la quantità che si forma per reazione. Quando è installato sul rubinetto un filtro con una maglia molto fine il residuo ferroso viene depositato dopo pochi giorni, questo è uno dei maggiori ostacoli per raggiungere un risultato di lavaggio soddisfacente. 3.6.2 Durezza dell’acqua: Secondo le convenzioni attuali la durezza dell'acqua si riferisce alla concentrazione di calcio e ioni di magnesio, in generale c’è una distinzione tra durezza totale, durezza permanente, durezza temporanea, durezza alcalina (carbonato) e non alcalina. La durezza totale indica la concentrazione di calcio e magnesio, mentre la durezza temporanea si riferisce solo al magnesio e al bicarbonato di calcio che precipitano quando l'acqua bolle. La durezza permanente è causata da tutti i sali che dopo l'ebollizione non precipitano allo stesso modo dei carbonati, ma rimangono invece sospesi nella soluzione includendo quindi solfati, cloruri, calcio, e nitrati di magnesio. La durezza alcalina oppure (carbonatica) si riferisce ai bicarbonati solubili, idrossidi e carbonati, l'eccesso della durezza rispetto alla durezza alcalina viene definita durezza non alcalina non (carbonatica). La durezza dell'acqua è causata dai sali solubili di calcio (Ca) e magnesio (Mg) espressi come carbonato di calcio, misurato in "F°" e ossido di calcio misurato in "D°". Da un punto di vista tossicologico l'acqua dura non è dannosa per gli esseri umani, anzi è stato osservato che la presenza di calcio e magnesio aiuta a prevenire alcune malattie come ipertensione e arresto cardiaco. Tuttavia a livello industriale l'acqua dura può causare la formazione di incrostazioni su parti meccaniche a causa della presenza di carbonati, solfati e silicati di metallo alcalino terroso. Questo accumulo può ridurre notevolmente l'efficienza della macchina in particolare sono a rischio i componenti perché la reazione è endotermica. La formazione dei carbonati è facilitata dall’aumento della temperatura dove il calcio e il magnesio possono causare la precipitazione di alcuni agenti coloranti formando una distribuzione non uniforme del colore nei tessuti. 3.6.3 Durezza totale dell’acqua: E’ la somma della durezza temporanea causata da bicarbonati di calcio e magnesio e la durezza permanente è causata da solfati, cloruri, nitrati di calcio e magnesio. 1. La durezza espressa in gradi francesi (F°) rappresenta la quantità di carbonato di calcio in grammi contenuti in 100 litri di acqua. 2. La durezza espressa in gradi tedeschi (D°) rappresenta la quantità di ossido di calcio in grammi contenuti in 100 litri di acqua. Conversione fra francesi e tedeschi: [1 D° = 1.79 F°] [1 F° = 0.56 D°] Effetti negativi dell’acqua dura: 1. Riduzione dell'efficacia degli agenti anionici tensioattivi. 2. Aumento della quantità di sporco depositato. 3. Aumento del residuo sui tessuti. 4. Aumento di calcare nella resistenza. L'acqua dura può causare la formazione di incrostazioni sulle parti meccaniche a causa della presenza di carbonati, solfati e silicati di metallo alcalino terroso. Questo può comportare una notevole riduzione dell’efficienza dell'apparecchio perché la reazione è endotermica, l'aumento della temperatura favorisce la formazione di carbonati. Il più importante dei sali solubili presenti nell'acqua è il bicarbonato di calcio e il magnesio bicarbonato, quando l'acqua viene riscaldata a oltre 60° questi reagiscono e precipitano e formano il calcare che si deposita anche nei tessuti che causano rigidità, l’addolcimento dell'acqua può essere in 3 modi: Sequestrazione: composti solubili come i tpf, poli carbossilici e citrati. Precipitazione: composti insolubili come saponi e carbonati di sodio Scambio ionico: si verifica con composti insolubili come zeoliti e silicati lamellari, gli addolcitori sono utilizzati nelle lavatrici solo per temperature di lavaggio superiori a 60° perché fa precipitare il calcio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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