jonny90 Inserito: 3 dicembre 2019 Segnala Inserito: 3 dicembre 2019 Salve ragazzi, avrei un quesito da porre. Se io ho un elettrovalvola in ac, questa consumerà corrente in base alla forza che deve imprimere per chiudersi, quindi più il nucleo chiuderà il circuito magnetico e meno corrente consumerà, ma la forza sarà anche minore. In un elettrovalvola a cc invece avrò sempre lo stesso consumo e sempre la stessa forza,con qualsiasi carico questa abbia,giusto? E se un elettrovalvola ipoteticamente ha una molla che la tiene aperta, ma il fluido che passa la spinge con una forza diciamo di 10 nm inferiore alla forza resistente della molla, le 2 elettrovalvole sviluppano una forza massima di 20 nm, avrò quella in ac che mi consumerà watt per 10 nm e quindi un forza che si oppone solo per quei 10 nm, invece in quella in cc avrò sempre lo stesso consumo in watt ma avrò sempre una forza di 20 nm, giusto? E se diciamo che io queste elettrovalvole le alimento e stacco per 1000 volte in un minuto, cosa succede? Avrò sempre questo effetto? Riuscite ad aiutarmi ed a spiegarmi il perché?
Livio Orsini Inserita: 3 dicembre 2019 Segnala Inserita: 3 dicembre 2019 Le elettrovalvole, come le bobine dei relè, assorbono una corrente di spunto, all'atto del comando, ed una di mantenimento che è deciamente inferiore; questo inpendentemente che siano previste per alimentazione in cc od in ac. Gli assorbimenti e le potenze dissipate sono dati caratteristici del componente e sono dichiarati dal costruttore nel foglio di specifeche tecniche del prodotto. Per le elettrovalvole in ac la potenza ssorbita è data in VA, per specificarla in W si dovrebbe anche indicare il cosphi. Il consumo inziale maggiore dipende da differenti fattori, tra cui l'attrito detto "di primodistacco", relativo alla parte meccanica. Se comandi apertura-chiusura 1000 volte al minuto dalpunto di vista della dissipazione, se l'elettrovalvola riesce a seguire questi cicli,non cambia nulla. Devi sempre calcolarti l'integrale della potenza istantaneaall'atto del comando più la potenzza di mantenimento.
jonny90 Inserita: 3 dicembre 2019 Autore Segnala Inserita: 3 dicembre 2019 Grazie signor Livio per la sua risposta, ma io non ho comprato nessun elettrovalvola, le sto solo studiando un po'. Mi scusi una domanda allora, se tra ac e dc non esiste nessuna differenza di assorbimento ad elettrovalvola aperta, perché quando quella in ac quando per qualsiasi ragione rimane bloccata rischia di bruciarsi per altro assorbimento, mentre quella in dc no?
Livio Orsini Inserita: 3 dicembre 2019 Segnala Inserita: 3 dicembre 2019 (modificato) 19 ore fa, jonny90 ha scritto: perché quando quella in ac quando per qualsiasi ragione rimane bloccata rischia di bruciarsi per altro assorbimento, mentre quella in dc no? Dipende dalle caratteristiche costruttive; se la valvola è progettata per lavorare in regime impulsivo tende a surriscaldarsi,, mentre se è prevista anche per il regime statico questo non succede. Come esempio banale osserva le elettrovalvole di carico acqua per lavatrici e lavastoviglie: sono in alternata e stanno aperte (alimentate) per parecchi minuti consecutivi senza guastarsi Modificato: 4 dicembre 2019 da Livio Orsini
jonny90 Inserita: 3 dicembre 2019 Autore Segnala Inserita: 3 dicembre 2019 Grazie mille signor Livio gentilissimo
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