derosaf Inserito: 18 dicembre 2019 Segnala Inserito: 18 dicembre 2019 Un saluto al Forum, qualcuno di voi ha delle informazioni su come viene alimentato solitamente il quadro di comando interno alla cabina ascensore (quello dove si sceglie il piano ) ? Gli arriva una CC o una CA ? Se CC viene protetta da cosa e come ? F.
ROBY 73 Inserita: 18 dicembre 2019 Segnala Inserita: 18 dicembre 2019 (modificato) Ciao derosaf, qualcuno di voi ha delle informazioni su come viene alimentato solitamente il quadro di comando interno alla cabina ascensore (quello dove si sceglie il piano ) ? sinceramente ne conosco poco di ascensori, ma in teoria prima di tutto bisogna capire che tipo di ascensore è, quanti anni ha l'impianto perché quelli più vecchi la pulsantiera va ad agire ancora su dei normali contattori (o teleruttori) e ci potrebbero essere anche 12 o 24V. Mentre su quelli più moderni deriva tutto dalla scheda di controllo nel locale ascensori e da quello che so non c'è tensione, ma sono tutti segnali che vanno ad agire su un inverter. Gli arriva una CC o una CA ? Se CC viene protetta da cosa e come ? Stesso concetto di prima, comunque se vuoi un consiglio NON pensarci nemmeno a mettere le mani su nessuna parte di un ascensore se non sei abilitato, avresti solo guai, poi vedi tu. Modificato: 18 dicembre 2019 da ROBY 73
Maurizio Colombi Inserita: 18 dicembre 2019 Segnala Inserita: 18 dicembre 2019 (modificato) Mah... generalmente si porta una linea trifase con neutro e basta. Sarà poi la logica del PLC a gestire ingressi ed uscite. Modificato: 18 dicembre 2019 da Maurizio Colombi
luigi69 Inserita: 18 dicembre 2019 Segnala Inserita: 18 dicembre 2019 (modificato) Il mondo degli impianti di sollevamento ha da sempre avuto gli ausiliari a 60 v dc....strano...alcuni vecchi impianti arrivavano a 80 vdc , mentre solo negli ultimi 20 anni , gli impianti si sono in parte adeguati al 24 vdc . Questo per i teleruttori di potenza del motore linea salita e discesa I primi impianti ad inverter hanno mantenuto questa tensione , per una miriade di motivi . In alcuni ricambi invece venivano forniti teleruttori a 48 , utuzzati nelle gru , con una semice resistenza limitatrice I vecchi impianti ( cen di Novara , fiam di milano , otis , sabiem di bologna , bassetti ) erano poi famosi per avere almeno due o tre trafo con le piu disparate tensioni 110 trifase per il motorino delle porte scorrevoli , 60...80 vdc per i blocchi, ovvero i contatti delle porte di piano e cabina, 60...80 per il pattino magnetico di sblocco porte , 24 ac o 6,3 v ac per le lampade di segnalazione al piano di occupato o cabina presente Modificato: 18 dicembre 2019 da luigi69
ROBY 73 Inserita: 19 dicembre 2019 Segnala Inserita: 19 dicembre 2019 Caspita luigi69 come già detto non conosco gli ascensori, ma non avevo proprio idea che ci fossero tutte queste tensioni per il funzionamento dei vari dispositivi, c'è da perdersi
luigi69 Inserita: 19 dicembre 2019 Segnala Inserita: 19 dicembre 2019 (modificato) ma non avevo proprio idea che ci fossero tutte queste tensioni per il funzionamento dei vari dispositivi, c'è da perdersi in proporzione per gli ausiliari a 60 volt , con un trafo ingresso 230/400 e secondario 55...60....65...risolvevi diciamo tutti gli impianti vecchi il "disastro" è iniziato a livello di controllo velocità a cavallo degli anni 70--80 dove a fianco dei sistemi a corrente continua si affacciavano i primi inverter quindi , per applicazioni ospedaliere ( livello del piano rispettato al millimetro per le barelle ) o di un certo prestigio ( grattacieli , banche, per una elevata velocità della cabina ed un rallentamento molto morbido ) , vi erano in salamacchine i convertitori rotanti , con motore primario al 380 e dinamo secondaria con tanto di eccitatrice . E sui riduttori i motori in CC a carboncini tensione e correnti assurde...praticamente ogni macchina era unica e a se stante , difficilissimo trovare un ricambio , in caso di guasto si facevano riavvolgere su misura poi motori con rotore cortocircuitato a gradini da banchi di resistenze, quindi carboncini a go.go poi sono arrivati i primi invertter, che in realtà modulavano 2 fasi su tre....immagina come era contento il motore, lo sentivi "ronzare" dal piano terra , durante il rallentamento i Sabiem di bologna poi , burloni che non erano altro , utilizzavano motori tedeschi della Ziel abbeg , con il solo supporto a bronzina posteriore , mentre anteriormente il giunto elsatico si accoppiava al riduttore ergo , non potevi provarli a banco ( come provi un qualsiasi motore ) , andavano rimontati sul proprio riduttore ad ingranaggi....... se il ribobinatore non era stato bravo e aveva sbagliato qualche cosa te ne accorgevi dopo avere portato su per le scale quintali e quintali..... Modificato: 19 dicembre 2019 da luigi69
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