dicembre2016 Inserita: 1 gennaio 2020 Autore Segnala Inserita: 1 gennaio 2020 Il 31/12/2019 alle 18:34 , Marcello Mazzola ha scritto: Quindi ribadisco: sezionatore generale, barre d'interfaccia, fusibili sezionatori per la linea di alimentazione dell'inverter ed inverter. sempre dalle barre modulari altri 2 fusibili per il primario del trafo che metterei 230Vav/24Vac da almeno 200VA. dall'uscita del trafo fusili sul secondario e parti con la distribuzione degli ausiliari: pulsanti di emergenza, arresto, marcia, lampade di segnalazione varia (allarmi inverter, emergenza inserita, motore on, ausiliari inseriti etc etc), centralina safety e cosi via. grazie Marcello. Mi è poco chiaro il circuito a 24Vac. In particolare, il circuito ausiliario gestisce solo il sistema di segnalamento/allarme o governa anche, tramite contattore con bobina a 24Vac, il sezionamento della linea di alimentazione? Mi fai un esempio di "centralina safety"? Il 31/12/2019 alle 18:45 , rfabri ha scritto: La composizione esatta di un circuito di comando di un qualsiasi motore in base alle esigenze del momento, te la può dare solo un tecnico idoneo senza citare cosa deve sapere o che titolo di studio ha o deve avere, parliamo di uno che poi ti deve certificare e firmare il tuo quadro in maniera da essere in regola con tutto anche qui senza citare le varie regole certificati marchi ecc, nel caso tuo che da quello che ho capito stai facendo degli esperimenti e viste le potenze,facendo comunque attenzione alle tensioni pericolose, se sei in grado di realizzare un circuito di comando per tale scopo nessuno te lo vieta, una volta realizzato i tuoi esperimenti e raggiunti gli obbiettivi prefissati ti rivolgerai ad un tecnico se servirà, per la benedizione del circuito. grazie anche a te per i consigli. Onestamente all'inizio pensavo di rivolgermi ad una vecchia conoscenza che ho proprio in Schneider Electric (centro ricerca di Andover, Massachusetts), ma poi mi son detto che forse è inutile scomodare un ingegnere robotico di quel livello per una scatoletta come quella che serve a me. Sulla questione "essere in regola" con certificazioni e marchiature varie, mi è stato detto tempo fa che essendo il nostro un laboratorio di ricerca universitaria non siamo obbligati ad una marchiatura per le macchine e le quasi-macchine che sviluppiamo essendo prototipali e inserite all'interno di impianti sperimentali. Poi, non so. La benedizione non servirà. La cosa che mi scoccia è proprio il fatto che questa volta abbiamo la necessità di fare un quadretto elettrico per muovere quei due motorini, mi sto facendo forse troppi problemi. 4 ore fa, Nicola Carlotto ha scritto: Chi fa domande in questo forum puo' avere anche 2-3 lauree ma deve rendersi conto che chi risponde mette magari una trentina di anni minimo di esperienza sul campo a disposizione e gratuitamente , magari su impianti un po piu' complessi . Sembra assurdo che vi sia il tempo di polemizzare . Hai ragione. Ma per questo mi piacerebbe che venissero dette cose attinenti. Io infatti sto chiedendo dei pareri a impiantisti (con qualsiasi titolo di studio) su qualcosa di estremamente semplice ma che fa parte di un impianto la cui complessità supera ogni immaginazione (fidati) [ma, per mia fortuna, è una complessità non da elettricisti/motoristi]. 4 ore fa, Nicola Carlotto ha scritto: Vedi sotto un esempio di un caricatore per un tornio doppio , penso sia l'impianto n° 580 dei 700 fatti dal 1992 . Ehm... ho visto il video ma mi sfugge la sua utilità per la risoluzione del mio "problema". E' una normalissima stazione di lavorazione. Le console e i quadri di bordo macchina non riesco a vederli bene. Però mi hai dato un'idea: potrei andare a far visita ad una delle nostre officine meccaniche e dare un'occhiata alle stazioni robotizzate, magari in quel modo capisco come sono azionati i motori. ------------------------------------------ Una configurazione semplificata potrebbe essere la seguente. Alimentazione 3P+N verso il sezionatore a 4 poli (tipo 3LD3250-0TL11), esco e vado su una morsettiera da cui derivo due "rami": >una linea monofase su cui metto due fusibili (di tipo e portata indicati dal costruttore del VFD), inverter, pulsanti stop/avanti/indietro e potenziometro, motore (3P, 230V, 250W, 1.39A). >una linea trifase (a 400V) verso un salvamotore (e dato che esistono tipi con range 0.63 - 1 A immagino una spiegazione ci sarà), motore (3P, 400V, 250W, 0.80A) Due domande a riguardo. Se non mettessi il salvamotore dovrei metterci dei fusibili. Il sovraccarico, il corto e lo spunto verrebbero gestiti adeguatamente? Il fungo di emergenza come lo inserisco? E' proponibile una configurazione a 4 contatti NC che interrompe la linea di alimentazione a valle del sezionatore? L'altra configurazione è quella che usa il contattore al posto del sezionatore. O dite che è una pessima soluzione? Usando il contattore mi risulta più facile immaginare la funzione dell'emergenza (che diseccita la bobina a 230V e spegne tutto).
Livio Orsini Inserita: 2 gennaio 2020 Segnala Inserita: 2 gennaio 2020 (modificato) 16 ore fa, Nicola Carlotto ha scritto: Sembra assurdo che vi sia il tempo di polemizzare I nostri tempi abituali sono molto differenti da quelli di certi istituti. Questo progetto è iniziato almeno nell'otobre 2019, se non prima; perchè la prima discussione relativa a questa applicazione è stata aperta nell'ìottobre 2019. Modificato: 2 gennaio 2020 da Livio Orsini
dicembre2016 Inserita: 2 gennaio 2020 Autore Segnala Inserita: 2 gennaio 2020 (modificato) ****** Nota del moderatore ******* Nonostante i precedenti richiamim, si insiste con argomentazioni completamente estranee al tema di discussione ed inutilmente polemiche. Modificato: 2 gennaio 2020 da Livio Orsini
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