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PLC Forum


Costruire resistenza da 5kw o più


rfabri

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Non è impossibile ma devi decidere o il valore in Ohm , o la tensione di lavoro .

Deve essere un '' consumatore '' da 5 kW ? Oppure che possa smaltire fino a 5kW ?

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In se non dovrebbe essere difficilissimo, però bisognerebbe capire lo scopo, quanta stabilità in temperatura è richiesta, ad esempio.

 

 

Ciao, Ale.

 

Edit:

Non c'e' niente da fare, Gabry mi batte sempre! :lol::superlol:

Modificato: da ilguargua
Gabry, sempre lui...
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18 minuti fa, ilguargua ha scritto:

Non c'e' niente da fare,

Errato,  dovevi dire  :'' ecco c'è che non ha niente da fare '' , non è vero , ma seguire il forum è mooolto meno faticoso di quanto decidere '' quale dei 500 problemi che ho , comincio a risolvere ? '' :thumb_yello:

Speriamo che la corrente di lavoro non sia 1mA .

 

Sto scherzando , devi dirci almeno una delle tre cose possibili oltre alla potenza , resistenza / corrente di lavoro / tensione di lavoro...poi come ha detto Ale , in certi casi , la stabilità con la temperatura è importante ,e qui abbiamo più di una stufa ....

Modificato: da gabri-z
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Ok, devo riparare sistemare alcune elettrosadatrici e purtroppo sono di varie marche e modelli, ho notato con l'oscilloscopio che a vuoto si riesce a capire se gli scr stanno lavorando o se qualcuno è spento, solitamente le saldatrici sono alimentate in 400Vac e hanno un trasformatore di potenza trifase da circa 48Vac che raddrizzata da 3 o 6 scr si ricavano circa 67/70Vdc, solitamente queste elettrosaldatrici le usano dei saldatori professionisti che spesso si lamentano perchè non lavorano bene, in effetti io non so saldare ma alla prova con elettrodo sputano è il termine che usano loro o non c'è un bagno regolare,  tornando volevo provarle a pieno carico ma in saldatura ci sono troppe spurie e l'oscilloscopio è indecifrabile , pensavo e ho fatto un carico con circa 5m di  tondino di ferro da 6mm avvolto al tornio con un diametro di circa 20cm  e ho un resistenza che non riesco a dare un valore preciso di circa 0,5ohm, ho cominciato a fare delle prove sotto carico e finalmente si vedono le semionde tagliate in base a quanto doso la corrente, però essendo un resistenza troppo bassa credo di essere vicino al cortocircuito cioè a elettrodo incollato e non mi tornano i valori impostati con la corrente letta dalla pinza, solitamente ho letto che la saldatura viene effettuata a circa 20/22V mentre ora non supero i 5V, quindi mi serve del materiale per arrivare a 1,5 ohm o più per stabilire valore ottimale , comunque sono riuscito con un paio di schede a regolare gli scr ed avere un livello uguale per tutti e sembra funzioni, se però riesco ad avere una resistenza ottimale credo di poter fare un lavoro migliore, naturalmente solo su schede che comunque funzionano ma serve solo una regolazione/taratura salvo guasti ecc , la resistenza deve tenere 20/30Vdc e sopportare da 30A a 250A circa ma magari potrebbe che si riesce a sistemarle con soli 100A, però io vorrei anche stressare un pò la macchina per simulare un lavoro pesante.

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Adesso mi ricordo che tempo fa hai parlato qualcosa delle saldatrici professionali ; sei un po in difficoltà , date le condizioni , prima cosa che mi viene in mente sarebbe individuare il valore /forma magari della corrente nel tempo della saldatura (arco e non corto di inizio ) e la corrispondente tensione in quella precisa situazione . 

Secondo me sarebbe più un carico attivo quello che ti serve e non una resistenza ,,,,,anche se ...se ,pensando bene , dovresti farcela anche con la resistenza , facendo il trucchetto del elettrodo trascinato ( da cortocircuito trascinato sulla resistenza ), cosi potrebbe simulare lo stato di '' saldante ''..Non lo so se son stato abbastanza chiaro..

Per dimensionarla/e , resta da vedere ...

Modificato: da gabri-z
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3 minuti fa, gabri-z ha scritto:

.Non lo so se son stato abbastanza chiaro

si e no, ho capito il discorso carico attivo anche se non ho la più pallida idea di come realizzarlo, per cortocircuito trascinato anche ma di sicuro creo un sacco si spurie con le scintille e non vedo più nulla nell'oscilloscopio.

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Usa cavi abbastanza lunghi (al limite mettine un tot in serie) e uniscili a distanza su un pezzo di ferro, e soprattutto cerca di fare misure veloci! Con quelle correnti la resistenza del cavo può bastare, solo che non è in grado di dissipare molto bene la temperatura, quindi letture veloci, e tempi di raffreddamento adeguati. Se i cavi sono abbastanza sani (e per i cavi pinza questo quasi mai accade!) potresti anche metterli in un fusto d'acqua, in maniera da aumentare la dissipazione.

 

 

Ciao, Ale.

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Il corto trascinato lo intendevo come fase transitoria , per far credere alla macchina l'innesco del arco , momento in cui la logica interna cambia condizioni di lavoro (tensione /corrente / forma /duty-cycle ...e chi sa cosa altro ) e restando in quelle condizioni , potresti ,si spera , vedere cosa fornisce al elettrodo.

Come carico attivo mi viene in mente una stronzata - un'altra saldatrice :whistling:

Aspettiamo un po di pareri , mi incuriosisce questa impresa è anche '' pericolosa ''  di spesa parlando.

 

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un modo banale per realizzare una resistenza di basso valore e alta potenza impiega un recipiente isolato di acqua con soda o sale e due elettrodi.
Affondando gli elettrodi si regola la resistenza. La dissipazione è bassa ma l'acqua ha una grande capacità di accumulo termico

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2 minuti fa, ilguargua ha scritto:

Usa cavi abbastanza lunghi (al limite mettine un tot in serie) e uniscili a distanza su un pezzo di ferro

Grazie per l'aiuto e attenzione al mio dillema, ma se uso cavi in rame per fare una resistenza ci vogliono km ,come dicevo io ne ho fatta una anzi due la prima era troppo piccola con la seconda resistenza che ho fatto già riesco a vedere e correggere le forme d'onda, però devo salire di resistenza o almeno penso che con un valore più alto dovrei andare bene, solo che non posso avvolgere 20/25m di tondino in tornio, non per il problema meccanico ma per tenere isolate le spire una volta realizzato l'accroco, se trovassi della costantana o del nikel o altro materiale , dovrei trovare delle resistenze industriali e adattarmenle....ma dove trovarle? però pensando anche a quello che dice gabri dovrei anche cvere un mega teleruttore per partire da zero e poi simulare l'inesco della fusione, ma credo qui si complichi un pò la faccenda, come fanno i costruttori di elettrosaldattrici ad eseguire le tarature? mica consumeranno migliaia di elettrodi?

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6 minuti fa, rguaresc ha scritto:

un modo banale per realizzare una resistenza di basso valore e alta potenza impiega un recipiente isolato di acqua con soda o sale e due elettrodi.

si è vero come facevano i giostrai a regolare i giri delle giostre 50 anni fà me li ricordo, però avere sto secchio che mi gira per il laboratorio non mi piace, però può essere che lo provo.

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4 minuti fa, rfabri ha scritto:

dovrei anche cvere un mega teleruttore per partire da zero

Questo non era inteso , il carico è sempre inserito , ma al inizio , cortocircuitato da un elettrodo per un secondo , due . per tentare di simulare l'innesco.

La soluzione di rguaresc invece crea anche la possibilità di regolazione del carico..

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7 minuti fa, rfabri ha scritto:

però avere sto secchio che mi gira per il laboratorio non mi piace

Attenzione alle dimensioni e concentrazione sale , io , per circa 1,5 l acqua e circa 10g di sale , (test celle elettrolisi sale ) la trovo caldina l'acqua ai soli 8 A.....e presto...

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Ok forse ho capito, do l'innesco con l'elettrodo per il tempo necessario al hotarc di ridurre la corrente iniziale per fondere l'elettrodo poi però devo chiudere o innescare la mia resistenza, e poi dovrei avere una lettura migliore dei dati e fare le regolazioni possibili, giusto?

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9 minuti fa, rfabri ha scritto:

poi però devo chiudere o innescare la mia resistenza, e poi dovrei avere una lettura migliore dei dati e fare le regolazioni possibili, giusto?

Giusto , perché non puoi accendere la saldatrice con la resistenza inserita .:thumb_yello: L'inserimento della resistenza dovrebbe avvenire un attimo prima di staccare l'elettrodo , per evitare che la macchina '' veda '' l'interruzione di assorbimento 

Da questo punto in poi , la macchina dovrebbe considerarsi '' in servizio '' , come saldatura continua , senza fare modifiche ai segnali che segui.

Modificato: da gabri-z
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ok, allora probabilmente  la pseudo resistenza che ho realizzato forse va bene, ora faro un sacrificio ad aspettare lunedi:wallbash: e poi faccio un pò di prove e vediamo se sono sulla giusta strada, grazie mille

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le ho pensate ma non conosco le potenze ma non saprei nemmeno dove recuperarle, perchè non posso fare acquisti ma devo usare quello che trovo a basso(gratis) prezzo :senzasperanza:

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17 minuti fa, alex01rosso ha scritto:

Magari scriverò una sciocchezza, ma mi vengono in mente le resistenze di frenatura usate nei grossi motori elettrici

Ne vedo una Siemens da 5kw a 30E su ebay, nel caso, da verificare il valore ovviamente. Il "look", in un bel laboratorio, potrebbe essere decisamente piu bello del secchio :).

Modificato: da _angelo_
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8 minuti fa, _angelo_ ha scritto:

potrebbe essere decisamente piu bello del secchio :).

Sopratutto che il secchio certamente non basta , pensiamo a quanta energia libera un mostro del genere in soli cinque minuti di saldatura e quante volte potrebbe riscaldare un secchio d'acqua con quella energia.

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Mi dimenticavo una cosa molto importante , il contenitore (secchio ) va tenuto fuori al aperto se usi sale ; libera cloro alla grande .

Con la soda non lo so dovrebbe rilasciare CO2 , ma non ricordo bene.

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1 ora fa, gabri-z ha scritto:

se usi sale ; libera cloro alla grande .

 

1 ora fa, gabri-z ha scritto:

Con la soda non lo so dovrebbe rilasciare CO2

allora niente secchio,  visto che la resistenza scalda parecchio meglio na birra  e fresca:roflmao:

Modificato: da rfabri
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