leleviola Inserita: 10 maggio 2020 Segnala Inserita: 10 maggio 2020 Comunque permettetemi di dissentire sull'uso degli interruttori automatici sull'alimentazione degli inverter, io preferisco sempre mettere fusibili rapidi dimensionati sulla corrente d'ingresso dichiararata dal costruttore, per me sono molto più sicuri e di intervento immediato in caso di forte sovraccarico o guasto, spesso c'è chi preferisce mettere gli automatici per una questione di comodità in caso di intervento della preotezione, ma a cose normali quando può succedere che bruci un fusibile di alimentazione inverter? E' piuttosto difficile, quando brucia è spesso perchè c'è un guasto sull'elettronica di potenza dell'inverter, la limitazione della potenza in uscita dall'inverter viene sempre eseguita dall'inverter ed è molto difficile che il fusibile in entrata si bruci per sovraccarico perchè è l'inverter stesso a limtare, in genere se brucia può essere perchè è magari un po' preciso come taratura rispetto al necessario, poi ognuno fa come vuole ma io in tali casi preferisco sempre i fusibile e spesso anche i costruttori di inverter preferiscono i fusibili rapidi anche perchè sono spesso più veloci di una pretezione automatica
Livio Orsini Inserita: 11 maggio 2020 Segnala Inserita: 11 maggio 2020 10 ore fa, leleviola ha scritto: io preferisco sempre mettere fusibili rapidi dimensionati sulla corrente d'ingresso dichiararata dal costruttore permettimi di dissentire in parte dalla tua logica. Concordo sulla scelta del fusibile rapido basata sulla corrente d'ingresso sino ad un certo punto. Il dimensionamento è corretto per un fusibile normale o FA, un po' meno per un rapido. Dipende da quanto il costruttore ha limitato la corrente di carica della batteria dei condensatori. Un fusibile rapido non ha effetto protettivo sugli sui semiconduttori dell'inverter. Dovresti usare un extra rapido per proteggere il ponte di ingresso e poco più. 10 ore fa, leleviola ha scritto: spesso anche i costruttori di inverter preferiscono i fusibili rapidi Alcuni costruttori consigliano i fusibili extrarapidi in ingresso, per intenderci son quelli che simontano a protezione dei convertitori a SCR.
leleviola Inserita: 11 maggio 2020 Segnala Inserita: 11 maggio 2020 4 ore fa, Livio Orsini ha scritto: Alcuni costruttori consigliano i fusibili extrarapidi in ingresso, per intenderci son quelli che simontano a protezione dei convertitori a SCR. Si Livio la corrente dichiarata dal costruttore è proprio in funzione della corrente di caricamento dei condensatori e rispettando tale limite mai avuto problemi a mettere i fusibili necessari, ovviamente utilizzando le taglie di fusibili commerciali 4, 6, 8, 10, 16, 20, 25, 32, etc. con fusibili di tipo GL
Livio Orsini Inserita: 11 maggio 2020 Segnala Inserita: 11 maggio 2020 29 minuti fa, leleviola ha scritto: e rispettando tale limite mai avuto problemi a mettere i fusibili necessari, su questo concordo
leleviola Inserita: 11 maggio 2020 Segnala Inserita: 11 maggio 2020 (modificato) Comunque quando l'elettronica ha da guastarsi non c'è protezione che tenga, forse la protezione tramite fusibile rapido è più veloce di una protezione con interriutore automatico, io la preferisco, a volte se c'è un VDR saltato che è andato in corto per una sovratensione allora il fusibile brucia subito e sei costretto ad intervenire e in tal caso l'elettronica di potenza è stata forse salvata dal dispositivo contro le sovratensioni, anche nei casi di un condensatore sull'alimentazione di potenza in corto il fusibile interviene, un automatico non lo so se riuscirebbe a intervenire. Diciamo che per comodità di manutenzione si mette gli automatici ma ai fini della protezione in se, forse i fusibili rapidi riescono a essere più tempestivi Modificato: 11 maggio 2020 da leleviola
Livio Orsini Inserita: 11 maggio 2020 Segnala Inserita: 11 maggio 2020 (modificato) Personalmente considero i fusibili più sicuri degli interruttori, però capisco il punto di vista della manutenzione. Ricordo una macchina dove l'uso dei fusibili permise di scoprire un operatore furbastro. Ogni tanto fermava la macchina con il generale e gli dava tensione subito. 2 volte su dieci la tensione sul DC bus era appena superiore alla soglia di intervento del limitatore e saltavano i fusibili. Modificato: 14 maggio 2020 da Livio Orsini
Sandro Calligaro Inserita: 13 maggio 2020 Segnala Inserita: 13 maggio 2020 (modificato) Il 9/4/2020 alle 09:07 , cris92 ha scritto: la situazione non cambia, per l'inverter da 5.5kW abbiamo 10A ma prevedono un fusibile da 20A A parte il fatto che le prescrizioni del costruttore sono da seguire, può anche essere giusto fare qualche calcolo per capire il criterio di dimensionamento (anche perché gli errori li fanno tutti)... Mi sembra però molto strano che la corrente massima (e non nominale!) di ingresso sia 10 A... Non è previsto il sovraccarico? Senza considerare ulteriori perdite, ipotizzando corrente sinusoidale e cosphi unitario, 5.5 kW a 400 V significano circa 8 A. Se, però, fosse previsto il sovraccarico del 150% per un minuto e 200% per pochi secondi (mi pare che siano valori tipici, non so se sia questo il caso specifico), si avrebbero rispettivamente 12 e 16 A. Ovviamente, la corrente di ingresso dalla rete non è sinusoidale (quindi avrà un valore RMS più alto) e, probabilmente, la tensione alla quale sono calcolati i 5.5 kW non è 400 V, ma qualcosa in meno (se non altro, 380 V). Detto questo, gli inverter commerciali che ho visto (di costruttori seri) sono sovradimensionati: il modulo di potenza e le schede non temono qualche A in più della corrente di sovraccarico, per poco tempo. Quelli che conosco meglio, me lo ricordo bene perché usavo proprio quella taglia, per 5.5 kW montano moduli IGBT da 50 A. Spesso, poi, per ragioni economiche e costruttive, alcune taglie vicine usano lo stesso modulo di potenza, il che spiegherebbe l'uso dello stesso valore di corrente di protezione. Modificato: 13 maggio 2020 da Sandro Calligaro
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