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Impianto 220 3ph con autotrafo


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Buongiorno a tutti,

 

Ho da porvi qualche quesito, causa mia ignoranza in materia.

 

Dispongo di un laboratorio/officinetta ad uso prettamente hobbistico, personale e sporadico, dotato di impianto trifase 400V. Ho utilizzato le singole fasi per alimentare le utenze monofase del caso. Al momento la potenza da contratto è di 3Kw, e se anche domani decidessi per un aumento, non salirei sopra i 6 Kw: i costi fissi della fornitura non sono per me ammortizzabili, essendo un'attività senza scopo di lucro.

 

Adesso ho necessità di alimentare degli inverter per macchine utensili a 220V trifase e, seguendo i consigli avuti in un altro thread, mi sono dotato di autotrafo che uso per scendere da 400V a 230V.

Gli inverter sono da 2.2 Kw, ma alimenteranno motori da 1.5 Kw massimo, al momento. Considerando che lavoro da solo, è improbabile che entrambi i macchinari siano in funzione contemporaneamente. I carichi attaccati all'autotrafo saranno disalimentati quando questo viene alimentato.

Per ragioni prettamente di costi, ho preso a prezzo rottame un autotrafo da 15KVA, decisamente sovradimensionato per le mie attuali esigenze.

 

Vorrei fare una derivazione a 220V 3ph sull'impianto principale, la più corretta e lungimirante possibile, e per questo ho bisogno di consigli:

 

  1. L'autotrafo ha 3 morsetti per 400V, 3 per 230V ed un neutro. Il neutro (che non mi serve usare sul 230, al momento) come lo devo collegare? Metto in comune sia il 400 che il 230? Ho fatto una prova volante senza collegarlo, né al 400 né al 230: ho una tensione in uscita un po' bassa ma funziona tutto. Come ho già detto, però, vorrei fare un impianto corretto.
  2. Che tipo di protezione dovrei mettere a monte ed a valle dell'autotrafo? L'impianto 400V è dotato di differenziale e magnetotermico adeguato. Mi basta un magnetotermico a monte dell'autotrafo, o meglio fusibili ritardati?
  3. Vorrei alimentare l'autotrafo tramite un contattore, perché mi darebbe la possibilità di agganciare il tutto al sistema di domotica. Ho un contattore "civile" da 63A (25A in 7b), che come portata mi pare adeguata per i miei usi. Vedete problemi nel suo inserimento per interrompere l'alimentazione? Devo dotarmi di qualcosa di più robusto? 

 

Grazie a tutti per i preziosi consigli.

 

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QUI vendono qualcosa di simile al tuo autotrasformatore e ci sono alcune spiegazioni del perchè e del percome riguardo il neutro.
Protezioni a monte CREDO non ne servano, vanno bene quelle già presenti nell'impianto. Il tuo MOSTRO da 15kva non può danneggiarsi con un impianto che ha protezioni dimensionate per 3kva. Protezioni all'uscita altrettanto CREDO non ne servano, il massimo prelevabile è sempre limitato all'ingresso dai famosi 3kva. Riguardo al contattore, CREDO che vale sempre il principio della limitazione totale dei 3kva, per cui DOVREBBE andare bene.
Come vedi non ho certezze, aspetto il parere di qualcuno esperto e che motivi diversamente argomentando. Magari tutte le mie supposizioni probabilmente passabili tecnicamente non sono esatte a norma di legge, vediamo gli altri che dicono.

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punto 1) non hai bisogno di alimentare inverter 220V trifase? Il neutro non ti serve e non lo colleghi, il morsetto che dici essere il neutro sull'autotrasformatore trifase non è altro che il centro stella dellla connessione dei tre avvolgimenti dell'autotrasformatore (vedrai che se misuri con un voltmetro tra morsetto che dici essere neutro e un morsetto 220V vedrai che leggerai una tensione di 130V circa (230/radice di 3)), lascia stare quel morsetto a te non serve, a te serve il 230V trifase che hai tra i tre morsetti denominati 230V

punto 2) la protezione a monte puoi  metterla per proteggere il carico che metterai sotto che hai detto non supera 1.5kW quindi della corrente di ingresso dell'inverter che nti sui dati di targa dell'inverter, fusibili? non ritardati, puà andar bene anche un magnetotermico ma io preferisco i fusibili rapidi adeguati alla corrente dell'inverter

punto 3) il contattore può andar bene, guarda cosa vedi scritto se c'è una voce corrente in AC3 è quella che conta, comunque se è un 63A può comunque andar bene

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Non sono d'accordo sulla protezione a monte del trasformatore con la corrente letta sulla targhetta dell' inverter. In quel punto la corrente sarà diviso √3 aumentata della corrente dovuta alle perdite dell' autotrasformatore. Se proprio si vuole inserire la protezione mi pare più logico inserirla a valle.

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Grazie ad entrambi, per il momento.

 

@leleviola, effettivamente il sistema provato inserendo le 3 fasi 400V e prelevando le tre fasi a 230V funziona senza problemi, l'inverter si è acceso ed ho fatto una velocissima prova motore a bassa frequenza. In tutto questo ho ignorato completamente il neutro.

Però, mi senza carico collegato mi son accorto che la tensione in uscita era un po' bassa ed oscillante, e ho sospettato fosse colpa del neutro assente "che stabilizzasse" il tutto.

 

In linea di massima, vorrei realizzare un impianto tale da non doverci mettere più mano se mutassero le esigenze: quindi vorrei gestire il neutro, e le protezioni le dimensionerei come se dovessi prelevare tutti i 6 ipotetici kW da lì. Quindi, fusibili e/o magnetotermico li dovrei dimensionare per 6 kW, ed eventualmente aggiungere delle protezioni più piccole davanti ai singoli inverter. Corretto?

 

Il contattore, coi suoi 25A per carichi induttivi, penso possa andare. Il link è questo: https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.amazon.it/Heschen-Contattore-quattro-normalmente-tensione/dp/B07LD8F567&ved=2ahUKEwjjiJ7XoKTpAhUCCuwKHZPLBtEQFjAAegQIAxAC&usg=AOvVaw1DSSTrJbaRvjD8KkI2rUy8

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