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schema per assenza rete220v eccita un relè


peppe-

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Ma la fiamma nel braciere non è alimentata da una coclea e tenuta viva da una ventola? senza alimentazione dovrebbe morire a breve

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vincenzo barberio

La valvola di sicurezza apre quando la pressione nell'impianto supera quella della sua taratura che generalmente in un impianto di riscaldamento è di 3 bar. Nella maggior parte dei casi gli impianti vengono caricati con pressione da 0,8 a 1,5 bar (dipende dal dislivello tra il generatore ed il corpo scaldante situato più in alto). Se questa pressione è quella minima indispensabile ed il vaso di espansione è caricato alla giusta pressione di azoto o aria ed ha la capacità (in litri) necessaria a compensare la dilatazione della massa di acqua contenuta nell'impianto, la valvola di sicurezza non si apre anche con temperatura di 90 - 100 °C. Quindi se il tuo timore è che a causa di temperature elevate si possa aprire la valvola di sicurezza lasciando lo scambiatore a "secco", ti direi di effettuare delle simulazioni momentanee di black out   per verificare se con l'aumentare della temperatura la pressione si innalza sino a 3 bar. Se così fosse andrebbero verificate come detto in precedenza, capacità e pressione di precarica del vaso di espansione.

P.S.: In condizioni normali ( presenza di tensione) in caso di blocco della pompa il sistema viene fermato dal termostato di sicurezza che a volte (dipende dal principio di funzionamento del generatore   ) si riarma automaticamente con l'abbassarsi della temperatura ed a volte dopo il suo intervento, vi è bisogno di riarmo manuale. Ovviamente tale termostato interviene anche in assenza di tensione se la temperatura si approssima a 102°C   

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vincenzo barberio
10 ore fa, Cialtrone ha scritto:

Il costruttore della stufa, per tutelare la sicurezza, ha inserito la valvola di sicurezza...

 

Tutti i generatori di calore che utilizzano fluidi termovettori come acqua, olio diatermico od altro liquido, funzionanti in impianto a circuito chiuso, per legge devono essere dotati di valvola/e di sicurezza. 

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17 ore fa, Cialtrone ha scritto:

 

Come idea di rguaresc sembra interessante, non sapendo dell'esistenza di questo tipo fi timer, mi sembra di aver capito che in presenza di rete è per esempio normalmente aperto ,in assenza di rete grazie ad un pistoncino cambia e diventa normalmente chiuso, ma resta chiuso fin quando non torna la rete?🤔 la fiamma senza ventola prima che muore sale lo stesso la temperatura ,in un impianto la pressione in bar solitamente deve essere impostata ad 1,2bar circa ,durante il funzionamento si sa che con l'aumentare della temperatura c'è anche l'aumento della pressione che con una temperatura di 66gradi all'acqua da me impostata raggiunge 1,7bar 1,8bar ,ma a prescindere se in assenza di rete si apre o non si apre la valvola di sicurezza (che poi secondo me si) le lamiere a 100gradi e più compensi deformeranno? Il mio venditore (serio)ki ha sempre consigliato di stare attento in caso di assenza di rete e di non far arrivare la stufa a 100gradi e oltre

Modificato: da peppe-
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4 ore fa, peppe- ha scritto:

Come idea di rguaresc sembra interessante,

 

la puoi realizzare tranquillamente anche con un relè elettromeccanico con contatto ritardato all'apertura o alla chiusura. Tempo e tipo di ratordo sono selezionabili tramite dip switches, Finder, ad esempio, ne ha alcuni tipi a catologo sia zoccolati, sia per montaggio su barra DIN.

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18 ore fa, rguaresc ha scritto:

 

Ok ,un rele' elettromeccanico e il classico rele' con bobina e linguette di contatto giusto? Soltanto che fin quando ce la rete il rele'e alimentato e il contatto e aperto dal momento che manca la rete il contatto si chiude e resta tale ,invece a me servirebbe che si chiude per pochi secondi in assenza dj rete

 

 

 

 

 

 

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5 hours ago, peppe- said:

che in presenza di rete è per esempio normalmente aperto ,in assenza di rete grazie ad un pistoncino cambia e diventa normalmente chiuso,

in npresenza di rete commuutano entrambi quindi il circuito resta aperto. In assenza di rete il contatto disegnato in alto si richiude, quello in basso si apre in ritardo.

Questi contatti son in uso da tempi storici, ora sono rari per il costo. 

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Puoi fare qualcosa anche solo con un alimentatore da 12 volt, un relè, una resistenza ed un condensatore.

In pratica tieni sempre eccitato il relè con l'alimentatore da 12 volt, in parallelo all'alimentazione metti un condensatore e poi usi il contatto normalmente chiuso per fare lo stop.

In questo modo hai costruito un un timer con ritardo all'eccitazione e diseccitazione. Lascio agli elettronici i conti per la capacità del condensatore (che dipendono anche dal tipo di relè che usi).

Poi però mi devi spiegare come fa la stufa a fare la procedura di spegnimento in assenza di corrente di rete.

 

 

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3 ore fa, Cialtrone ha scritto:

Poi però mi devi spiegare come fa la stufa a fare la procedura di spegnimento in assenza di corrente di rete.

 

 

ciao è ovvio che metterò un ups da 700/900watt per fare la procedura di spegnimento;),come idee ho visto che ne avete tante vedremo quella che mi piacerà di più farò grazie per le risposte

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Io da MC gyver della situazione, adotterei una soluzione..elettromeccanica:

Un relè principale sempre alimentato alla fonte che si vuole controllare (bobina 220) fra il comune e nc metto il contatto di controllo (che in presenza direte sarà sempre off), poi mi faccio un circuito con batteria se necessario, e metto un timer che mi chiude un contatto  quando la 220 sparisce ( relè principale) poi automatizzo il tutto a mio piacimento....

Scusa le mie volgarità....

Xiao

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