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coppia motore asincrono sotto inverter


rob65

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buongiorno

volevo chiedere  un chiarimento  sui motori asincroni pilotati da inverter.

mi risulta che ci siano motori asincroni 3fase della Siemens in grado di erogare coppia costante da 0 rpm fino ad un certo valore di rpm per poi passare a potenza constante (ricalcando quanto fanno i motori in DC).

servono motori speciali o sono gli inverter che devono essere vettoriali piuttosto che con altre caratteristiche ?

e come si puo' regolare coppia e giri  per adattarli al funzionamento richiesto ( bastano 2 potenziometri per variare una tensione di comando?)

grazie.

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Ciao rob65

 

L'Inverter deve essere programmato dall'Utente secondo le sue necessità.

Il tutto entro i limiti dei parametri previsti dal Costruttore.

 

Bisogna che tu prenda visione del "libretto istruzioni" di un qualsiasi Inverter e vedrai tutta la serie dei "comandi esterni" attraverso i quali si può interagire con l'Inverter e anche la miriade di parametri programmabili (molti non proprio indispensabili)

 

Di norma l'Inverter deve essere rapportato alla Potenza del motore e il Costruttore segnala di solito quale può essere la potenza massima del motore che verrà azionato.

 

P.S. Immagino che qualche "esperto" si premurerà di precisare che l'Inverter va scelto in base all'Amperaggio richiesto dal motore che si intende azionare deve essere.......

 

 

 

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5 ore fa, rob65 ha scritto:

mi risulta che ci siano motori asincroni 3fase della Siemens in grado di erogare coppia costante da 0 rpm fino ad un certo valore di rpm per poi passare a potenza constante (ricalcando quanto fanno i motori in DC).

 

Detto in modo semplificato e banalizzato.

Un MAT, motore asincrono trifase, se pilotato da inverter con controllo vettoriale riesce a lavorare a coppia vicino alla nominale da velocità zero sino alla velocità nominale.

Tutto quello che segue è riferito ad un MAT alimentato tramite inverter a controllo vettoriale.

La tensione applicata la motore deve crescere con l'aumentare della frequenza.

Raggiunti i canonici 50 Hz la tensione avrà raggiunto gli altrettanto canonici 400 V.

Andando oltre con la frequenza, e non potendo aumentare la tensione di alimentazione, il motore risulterà deflussato, quindi la sua coppia diminuirà, mentre il prodotto coppia per velocità rimane costante; essendo la potenza meccanica eguale al prodotto della coppia per la velocità angolare, ne risulta che si lavorerà in regime di potenza costante.

 

Questo vale per qualsiasi MAT di qualità decente, sia esso marcato Siemens o Galbusera & Soci.

 

5 ore fa, rob65 ha scritto:

e come si puo' regolare coppia e giri  per adattarli al funzionamento richiesto ( bastano 2 potenziometri per variare una tensione di comando?)

 

Se lavori impostando la velocità il motore erogherà la coppia che richiede il carico, purchè la coppia richiesta sia minore od uguale alla coppia nominale del motore.

 

Puoi anche lavorare impostando il riferimento di coppia, oppure impostare il riferimento di velocità, ma limitare la coppia ad un livello prefissato come, ad esempio, in un controllo di tipo "servo diametro".

 

Per impostare il riferimento di velocità si può usare un semplice potenziometro. Tutti gli inverters che conosco consentono questa impostazione.

Per lavorare in controllo di coppia, sia come riferimento che come limite, in genere si preferisce agire sui parametri specifici; anche se alcuni inverter accettano il riferimento di coppia, o il valore limite, da un segnale analogico esterno.

 

Devi fare riferimento al manuale di installazione, uso e manutenzione dell'inverter per parametrizzare l'inverter secondo la tua necessità.

 

Ultimo dato, ma importantissimo.

Tutti gli inverter vanno dimensionati per corrente e non per potenza.

In altri termini si dimensiona il motore in funzione della velocità e della coppia necessaria; l'inverter che lo piloterà dovrà essere in grado di fornire in modo continuativo una corrente maggiore o uguale al valore della corrente nominale del motore.

 

Altro dato importante.

Se si prevede un uso del motore a frequenza < 40Hz, per tempi non trascurabili, bisogna provvedere ad una ventilazione assistita, perchè l'auto ventilazione può non essere sufficiente.

 

4 ore fa, Semplice 1 ha scritto:

Immagino che qualche "esperto" si premurerà di precisare che l'Inverter va scelto in base all'Amperaggio richiesto dal motore che si intende azionare deve essere.......

 

Se lo immagini allora perchè hai volutamente scritto una notizia errata?

Anche il termine esperto tra virgolette suona quasi offensivo.

Farsi un vanto della propria ignoranza è veramente inqualificabile!

Modificato: da Livio Orsini
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Sempre per gli interessati, notare le differenze tra potenza nominale del motore e potenza continuativa dell'inverter consigliato.

Modificato: da Livio Orsini
Corretti errori di dattilografia
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In diverse situazioni la scelta "potenza nominale inverter" = "potenza nominale motore" porta a soluzioni sbagliate che poi non funzionano.

Per questo, giustamente, gli esperti dicono che bisogna progettare sulla corrente e non sulla potenza.

 

Già a livello di catalogo si vede l'importanza della corrente. Infatti tutti (o quasi) i cataloghi contengono due indicazioni
per la scelta dell'inverter in base alla potenza del motore:

- alto sovraccarico (HO = High Overload) (in grado di erogare una corrente del 200% per 3s oppure 150% 57s)
- normale / basso sovraccarico (NO= Normal Overload oppure LO=Low Overload) (in grado di erogare una corrente del 150% 3s, 110% 57S)

 

Per complicare le cose, i costruttori indicano in modo differente il valore della taglia "nominale" dell'inverter.

Ad esempio per i Siemens PM240 la taglia nominale è riferita al caso LO.
Quindi un modulo di potenza "nominale" da 5,5kW viene indicato per un motore da 4kW in funzionameno HO oppure per un motore da 5,5kW in funzionamento LO
Nel caso Danfoss FC302 il dato nominale si riferisce al caso HO, quindi un convertitore di frequenza da 5,5kW "nominale" è indicato per un motore 7,5kW in funzionamento LO oppure per un 5.5kW HO.
Tutto dipende da quanta corrente serve e per quanto tempo.

 

Aggiungo che pure la scelta "potenza motore" = "inverter versione HO" non sempre è adeguata, due casi che mi vengono in mente:

- recentemente ho avuto a che fare con un nastro particolare molto lungo che richiedeva, solo all'avvio, una corrente leggermente maggiore di quella che l'inverter (scelto nella versione HO) era in grado di erogare (quindi a volte non partiva). Una volta avviato, la corrente assorbita dal motore era inferiore alla nominale e tutto funzionava perfettamente. Ma l'inverter era sottodimensionato.

- In un'altra interessante discussione del forum si è parlato della possibilità di far lavorare a coppia costante un motore fino agli 87Hz.
Anche in questa configurazione, un motore da 5,5kW "nominali" (quello che leggi nella targa) difficilmente potrà essere pilotato da un inverter da 5,5kW.
Se si ragiona sulle correnti il motivo diventa ovvio.

 

Ciao, Andrea

 

Modificato: da anydream
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11 minuti fa, anydream ha scritto:

Per questo, giustamente, gli esperti dicono che bisogna progettare sulla corrente e non sulla potenza.

 

Non fare caso alle affermazioni di certi personaggi: si reputano espertissimi perchè, testuale, hanno ordinato qualche inverters.:smile:

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