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Tester Chinaglia mod. Dino - Usi : l'eccellenza italiana


sandor626

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4 ore fa, gabri-z ha scritto:

Ammesso che sia fissa , un signore strumento digitale ci mette una ''vita'' a farti vedere il valore .

Ma no dai bisogna vedere quante letture al secondo, con 4 letture al secondo persino un automatico diventerebbe usabile,naturalmente ballerà sempre l'ultima cifra

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Senza nulla togliere a questi Chinaglia / Gavazzi e anche agli ICE e Unaohm e compagnia Italiana, sembra che gli analogici siano ancora richiesti,  Simpson ha ancora in produzione il 260 ormai arrivato alla 9° serie

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11 ore fa, Lorenzo-53 ha scritto:

sulla 10 VCC fondo scala letture come 2,7 V   3,3 V   5,1 V dove un digitale è sicuramente più agevole da leggere

 

Rimane il fatto che quello che leggi è quasi di fantasia.

Con un tester digitale, con precisione 2% del fondo scala (che poi è tutta da verificare), significa che un valore reale di 2.7V potrà dare un'indicazione compresa tra 2.5V e 2.9V oppure se leggi 3.3V in realtà il valore potrebbe essere qualsiasi tra 3.5V e 3.1V.

Con un tester ICE analogico, hai una precisione almeno pari se non migliore.

Qui si sta paragonando un tester dal costo di <10€, non un un Fluke da 100€.

10 ore fa, gabri-z ha scritto:

Hai curiosato dentro per capirlo oppure lo sai il principio ?

No, era descritto sul manuale di manutenzione che avevo quando lavoravo al controllo qualità di un'azienda che produceva elettronica per apparati miklitari e spaziali; nel 1971 mi impiegai all'Olivetti di Ivrea,presso un laboratorio di R&S e trovai lo strumento da un surplussaro del canavese che lo aveva ritirato assieme ad una partita di materiale dismessa dai magazzini NATO. Infatti quesi tester erano i tester ufficiali dei laboratori di manutenzione militari.

E bellissimo da vedersi, perchè se vai a misurare 100 V sulla scala da 10 vedi il bottoncino del "trip" che schizza fuori quasi prima che l'indice inizi a muoversi.

Poi ha un pulsante che dimezza la scala per aumentarne la precisione sui valori inferiori a metà portata.

 

7 ore fa, Lorenzo-53 ha scritto:

di peso ragguardevole, portatili era un eufemismo diciamo che erano trasportabili, 

 

E sicuramente molto più voluminoso di un ICE o di un Chinalgia, però non è così esagerato;  la superficie è decisamente inferiore a quella di un foglio A4 e l'altezza è di circa 10 cm, mentre il peso senza batterie è inferiore al kg. Ha anche un bella cinghia, di ottimo cuoio applicata sul lato alto, che permette di trasportarlo facilmente e comodamente.

Certo non te lo puoi mettere intasca.

Lo strumento che ho io, che tengo solo per affezione, è stato costruito negli anni '50 ed è ancora perfettamente funzionante; da tempo mi son ripromesso di trovare una soluzione per le 2 batterie di valori non usuali, ma ho sempre qualche altra cosa da fare.

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ciccioilgrande
8 ore fa, Lorenzo-53 ha scritto:

Stiamo parlando di vere e proprie "macchine per misurare" di peso ragguardevole, portatili era un eufemismo diciamo che erano trasportabili, gli strumenti non erano fetecchie alle quali siamo abituati che le guardi male e si piega la lancetta, all'interno si trovava un relè particolare semplificando diciamo che lo strumento aveva un certo fondo scala e se veniva superato il circuito di protezione faceva intervenire quel relè, così almeno lo ricordo io

beh... se è cosi non capisco questa nostalgia

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ciccioilgrande
9 ore fa, Lorenzo-53 ha scritto:

Senza nulla togliere a questi Chinaglia / Gavazzi e anche agli ICE e Unaohm e compagnia Italiana, sembra che gli analogici siano ancora richiesti,  Simpson ha ancora in produzione il 260 ormai arrivato alla 9° serie

Quali sono i vantaggi?

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2 ore fa, ciccioilgrande ha scritto:

beh... se è cosi non capisco questa nostalgia

 

Non è questione di nostalgia, qui stiamo parlando di prestazioni.

Con i tester numerici da <10€  per misurare una tensione din 3.3V metti il fondo scala di 20V (19.9V effettivi) e misuri, ad esempio, 3.27V.

se mbra una misura precisissima, peccato che su quella misura pende una tollesranza di +/-0.4V, perchè il voltmetro è dato per +/-2% del fondo scala che, appunto, fanno 0.4V

Non parliamo poi della misure in AC dove le scale sono solitamente 2: 600V e 200V, quindi misuri la rete con una indecisione di +/- 12V

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20 ore fa, ciccioilgrande ha scritto:
37 minuti fa, ciccioilgrande ha scritto:

Quali sono i vantaggi?

gli stumenti analogici sono tutt'ora in produzione ,anzitutto perchè hanno ancora mercato : non solo i simpson, ma anche gli Hioki  (  disponibili anche col marchio nizhisawa) , i Sanwa  ( dei quali esistono copie contraffate cinesi, altra prova che si vendono) , i Metrawatt , gli Chauvin Arnoux,  gli ICE .  Prevalentemente esistono in versione "passiva" , il che rappresenta una caratteristica peculiare rispetto ai digitali .  Ma esistono anche analogici attuali con impedenza d'ingresso da 10 megaohm ( Hioki )  .  Esistono strumenti tipicamente rimasti in versione analogica, penso ai misuratori di isolamento , che solo da poco hanno preso a diventare digitali .  In ogni caso ribadisco il  senso di questo 3ad che vuole avere valore storico : esistono pochissime foto in rete del "Dino" chinaglia , esistono rarissime fonti del suo schema elettrico , esistono poche e errate recensioni del tester stesso . Questo mio 3ad vuole lasciare una traccia presa dalla mia diretta  constatazione del tester della corrispondenza dello schema all'esemplare . non esiste la possibilità di caricare video se non per link ( cosa che più in là potrò fare ) altrimenti ognuno avrebbe potuto vedere la eccellente linearità della scala, la sua precisione assoluta, la sua capacità di ripetere la medesima misura, la sua sensibilità per ncrementi anche si solo 1 millivolt  nella portata 12 volt ( e chiaramente in quelle inferiori ) . Trattandosi di  un esemplere nos  immacolato e per nulla modificato per migliorarne le prestazioni ,  queste sono le sue  originarie caratteristiche ,  ovvero sono al limite ancora oggi realizzabile di uno strumento analogico portatile , l' 1%  di precisione reale .   

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Se posso dire la mia, sia il tester analogico che quello digitale a parità di qualità sono entrambi indispensabili.

L'analogico è molto "veloce" e permette di vedere rapide variazioni nel tempo del parametro misurato, per esempio è indispensabile nelle tarature di apparati dove un digitale farebbe vedere solo delle cifre incomprensibili continuamente variabili.

Il digitale (se di qualità) è indispensabile per misure di precisione, ad esempio se devo regolare a 5,02 Vdc un'alimentazione è indubbiamente più facile farlo con un tester digitale che con uno analogico.

Sulla precisione concordo pienamente con Livio e ritengo che lo specchio sulla scala del tester analogico sia indispensabile per eliminare l'errore di parallasse.

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ciccioilgrande
43 minuti fa, REDCAT2 ha scritto:

....omissis...

Sulla precisione concordo pienamente con Livio e ritengo che lo specchio sulla scala del tester analogico sia indispensabile per eliminare l'errore di parallasse.

Se la lancetta si ferma esattamente sopra una tacca,posso sapere esattamente il valore della lettura,ma se la lancetta si ferma fra due tacche ? Che valore sarà?es.sara 15,2 o 15,3 quello o addirittura nessuno dei 2 perché in realtà è 15,23 il valore esatto ed io non lo riesco a vedere,allora che senso ha avere uno strumento così preciso e che l'ho pagato un patrimonio?

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35 minuti fa, ciccioilgrande ha scritto:

Se la lancetta si ferma esattamente sopra una tacca,posso sapere esattamente il valore della lettura,ma se la lancetta si ferma fra due tacche ? Che valore sarà?es.sara 15,2 o 15,3 quello o addirittura nessuno dei 2 perché in realtà è 15,23 il valore esatto ed io non lo riesco a vedere,allora che senso ha avere uno strumento così preciso e che l'ho pagato un patrimonio?

Infatti è necessario disporre di entrambi, analogico e digitale, ma come sempre è necessario saperli usare e capire quando è più utile l'uno o l'altro.

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Anche i digitali "ballano" l'ultima cifra, la precisione è data dalla tolleranza e dal numero di cifre in molti casi l'ultima cifra non è significativa, avendone la possibilità un analogico a scala espansa sarebbe il top, purtroppo non sarebbe un multimetro ma un mono-metro relegato a misure specifiche di laboratorio

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 fermo restando che non rappresenta, imho lo spirito di questi 3ad,  la precisione dei tester digitali è ingannevole .

Oltre oltre la percentuale di precisione  si devono indicare il numero dei digit non significativi per via dell'errore di quantiizzazione .

Inoltre, e ringrazio ciccioilgrande per lo spunto, mentre un tester analogico fornisce una misarazione proporzionale anche tra tacca e tacca cosa che togli l'incertezza della misura ,

invece nei digitali esiste un errore spesso dimenticato che è dato dal numero massimo di count disponibili .

Mi spiego meglio per chi non conosce ancora il problema :  i primi tester digitali avevano  3 digit e mezzo  con valore massimo visulaizzabile 1,999.   In questo caso abbiamo 1999 count , ovvero qualsiasi valore reale da misurare , benchè contenuto nell'intervallo della portata, con parte digitale  inferiore a 1/1999  viene approssimato  entro il primo valore formattato  ai 1999 count .

Ecco i primi tester  digitali venduti con precisione ( del circuito analogico interno , la serie di resistenza ,  del 2%) , con errore di quantizzazione  ( dato dal numero di bit  usato nella conversione analogico/digitale)  che rende non significativi alcuni digit  ( in genere 4/5 digit)  ,  con lettura limitata ai 1999 count ,  ecco dicevo ,  non mi sembra che avessero  tutta questa precisione  soverchia rispetto ad un buon  analogico

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7 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

se vai a misurare 100 V sulla scala da 10 vedi il bottoncino del "trip" che schizza fuori quasi prima che l'indice inizi a muoversi.

Poi ha un pulsante che dimezza la scala per aumentarne la precisione sui valori inferiori a metà portata.

Mi torna alla mente che tempo addietro (in altro forum) ho letto di un utente che aveva sostituito lo strumento originale con quello di un ICE e la protezione interveniva random, non so come sia finita ( avrà eliminato la protezione) ma probabile che il tutto sia calcolato proprio su quello specifico strumento, come scrivevo prima penso fosse collegato come shunt se lo strumento ha una certa corrente di fondo scala e la corrente applicata è superiore interviene la protezione

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4 ore fa, ciccioilgrande ha scritto:

Quali sono i vantaggi?

Precisione +/- 0,02 %

sono andato a ricontrollare perché pensavo di aver letto male o avessero sbagliato a scriverlo, e non sono nemmeno così cari diciamo come un Fluke decente, peccato che " a causa delle leggi vigenti " non siano disponibili in Italia

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Ad un certo punto Chinaglia ha dovuto arrendersi e produrre per la Gavazzi rimarchiando Pantec, ho uno degli ultimi multimetri come si vede hanno mantenuto i contenitori

lo strumento, però è molto diverso

 

IMG_20200813_160751.jpg

IMG_20200813_160905.jpg

IMG_20200813_161459.jpg

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Ha i suoi anni, diciamo un classico senza infamia senza lode, il display generoso per l'epoca, 10 Mega e 0,2 %, non velocissimo, integrato Intersil 7106

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1 ora fa, Lorenzo-53 ha scritto:

ho letto di un utente che aveva sostituito lo strumento originale con quello di un ICE e la protezione interveniva random,

 

Il manuale Avo me lo ero studiato più di 50 anni fa (pochi giorni dopo il primo allunaggio);da quello che ricordo lavora sulla derivata della corrente che circola nella bobina dello strumento indicatore, quindi sostituenndo lo strumento con altro di tipo differente , è probabile che ci siano dei malfunzionamenti della protezione.

 

1 ora fa, Lorenzo-53 ha scritto:

Precisione +/- 0,02 %

 

In ordine agli strumenti di elevatissima precisione, negli anni 50 e 60 Fluke produceva dei voltmentri differenziali che pur essendo analogici elettronici, erano anche numerici.

In fatti avevano 6 decadi, corrispondenti a 6 cifre, in più l'ultima cifra era suddivisa in +/- dieci parti dallo strumento analogico. Se la combinazione di cifre non azzerava completamente il galvanometro a zero centrale, potevi leggere i decimali sulla scala analogica. ovviamente impiegavi alcuni minuti per effettuare una misura.

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Naturalmente in laboratorio ho anche un paio di ICE e un Goertz terza serie perché con i digitali, anche se muniti di barra è difficile capire con immediatezza le oscillazioni

la differenza è che il Goertz ha dei veri cavi di misura mentre gli ICE con quei cavetti ridicoli certe portate non mi fido

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6 minuti fa, Lorenzo-53 ha scritto:

integrato Intersil 7106

 

Anche maxim lo produce

E un integratore a doppia rampa, quindi la stabilità del condensatore nel tempo, ed alla variazione termica, è fondamentale.

 

Ho ancora uno strumento, che avevo realizza oltre 40 anni, fa basato su quell'integrato.

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2 minuti fa, Lorenzo-53 ha scritto:

perché con i digitali, anche se muniti di barra è difficile capire con immediatezza le oscillazioni

 

preferisco affidarmi all'oscilloscopio, visto che quello che uso ora è leggerino e facile da spostare, uso quello se voglio vedere le variazioni.

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La gente ama la comodità, difficile leggere un valore su una scala, difficile leggere i sottotitoli di un film, per poter sentire la vera voce del attore, (ma chi se ne frega se recita bene, io guardo le immagini) tutta una fatica su questo mondo. Pure per fare i conti di qualche € si usa la calcolatrice, tanto i neuroni devono pensare ai gamberetti, aragoste e caviale. 

Scusate, sono scivolato OT... 

Modificato: da gabri-z
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48 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Ho ancora uno strumento, che avevo realizza oltre 40 anni, fa basato su quell'integrato.

Come tutti i kit presentati in varie epoche sulle varie riviste, più o meno simili a volte frutto di copia-incolla o spudoratamente dal data-sheet, ricordo un N.E e un Elektor in due varianti, con display LED e display LCD si poteva usare come strumento a pannello o come multimetro, molto utilizzato negli alimentatori variabili forse uno dei più longevi anche a volte spetasciato sotto un agglomerato inglobato sulla pcb display

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ciccioilgrande
1 ora fa, gabri-z ha scritto:

La gente ama la comodità, difficile leggere un valore su una scala, difficile leggere i sottotitoli di un film, per poter sentire la vera voce del attore, (ma chi se ne frega se recita bene, io guardo le immagini) tutta una fatica su questo mondo. Pure per fare i conti di qualche € si usa la calcolatrice, tanto i neuroni devono pensare ai gamberetti, aragoste e caviale. 

Scusate, sono scivolato OT... 

mannaggia...com'era bello quando per andare da un posto ad un altro si andava in groppa ad un asinello,poi hanno inventato le auto questi disgraziati,ed addio, anche se per fare 10 km ci mettevi mezza giornata non importa pensate come era bello col vento che ti veniva in faccia,ci si rinfrescava,gioie che l'umanità ha perso e non ritroverà mai più...

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