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Funzionamento led fusibile guasto


ganzo

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Ciao, solo x una questione didattica vi chiedo come funziona l accensione di un led su un portafusibile dove il fusibile stesso è guasto. Ho trovato in rete gli schemi. No. Mi è chiaro se questi portafusibili devono essere collegati in un verso preciso soprattutto in caso di tensioni continue o è indifferente. Grazie

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Di quale portafusibile parliamo ?

Non vedo allegati...

Su un fusibile aperto per guasto esiste una tensione in grado di accendere un Led.

In teoria potrebbero essere sufficienti due Led in antiparallelo in serie ad una resistenza da 47 Kohm, per una ampia gamma di tensioni AC e DC.

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La foto mi porta a pensare che sia un portafusibile DIN Weidmuller, del costo di circa 7 Euro, abbastanza onesto, per come è realizzato. 

Le specifiche parlano di 28 volt AC di tensione minima, quindi al suo interno ci sarà un circuito tipo questo:

44987d1190476681-led-220-vvolt-led220v.j

Una piccola guida per realizzarlo in proprio: (rispettando isolamenti e normative per i quadri elettrici, se richiesto)

Il condensatore C1 può essere omesso se la resistenza R1 è calcolata per una tensione nota e se l'impiego fosse anche in DC.

Il diodo D1 serve solo a proteggere il Led e può essere a sua volta un secondo Led, utile per non dover rispettare la polarità in DC

Naturalmente l'ingresso 220V è la sola connessione del portafusibile, il quale si troverà in serie al carico.

Modificato: da patatino59
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1 ora fa, patatino59 ha scritto:

La foto mi porta a pensare che sia un portafusibile DIN Weidmuller, del costo di circa 7 Euro, abbastanza onesto, per come è realizzato. 

Le specifiche parlano di 28 volt AC di tensione minima, quindi al suo interno ci sarà un circuito tipo questo:

44987d1190476681-led-220-vvolt-led220v.j

Una piccola guida per realizzarlo in proprio: (rispettando isolamenti e normative per i quadri elettrici, se richiesto)

Il condensatore C1 può essere omesso se la resistenza R1 è calcolata per una tensione nota e se l'impiego fosse anche in DC.

Il diodo D1 serve solo a proteggere il Led e può essere a sua volta un secondo Led, utile per non dover rispettare la polarità in DC

Naturalmente l'ingresso 220V è la sola connessione del portafusibile, il quale si troverà in serie al carico.

In effetti così è molto più semplice di alcuni schemi che ho trovato online. 2 chiarimenti se possibile: il fusibile dove sarebbe inserito in questo schema? Poi è possibile che vi siano in commercio 2 led in uno cosicché sembri che si accenda un solo led anche invertendo le polarità di una eventuale alimentazione in DC così da ottenere lo stesso risultato del tuo parallelo?

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Il fusibile non va inserito nel circuito, è il circuito che va posto in parallelo al fusibile.

Del resto ci sono solo due terminali in un fusibile e non vedo altro modo per misurare una tensione ai suoi capi, se si interrompe...

 

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8 ore fa, ganzo ha scritto:

come funziona l accensione di un led su un portafusibile dove il fusibile stesso è guasto.

Il led, con in serie un opportuna resistenza, è collegato in parallelo al fusibile.

Fino a quando il fusibile è integro il led è spento, quando il fusibile si interrompe, in pratica si apre, nel led scorre una corrente data dalla resistenza di limitazione in serie, e dal carico.

Naturalmente la resistenza deve essere opportunamente dimensionata(ohm/potenza)

Fuse.jpg

Questo è lo schema base.

Il circuito funziona sia in continua,(positivo sul fusibile), che in alternata(il led fà da raddrizzatore).

 

Modificato: da Nik-nak
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1 ora fa, patatino59 ha scritto:

Il fusibile non va inserito nel circuito, è il circuito che va posto in parallelo al fusibile.

Del resto ci sono solo due terminali in un fusibile e non vedo altro modo per misurare una tensione ai suoi capi, se si interrompe...

 

Si certo..in pratica finché il fusibile è buono per il principio della bassa resistenza bypassa il funzionamento del led.

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1 ora fa, Nik-nak ha scritto:

Il led, con in serie un opportuna resistenza, è collegato in parallelo al fusibile.

Fino a quando il fusibile è integro il led è spento, quando il fusibile si interrompe, in pratica si apre, nel led scorre una corrente data dalla resistenza di limitazione in serie, e dal carico.

Naturalmente la resistenza deve essere opportunamente dimensionata(ohm/potenza)

Fuse.jpg

Questo è lo schema base.

Il circuito funziona sia in continua,(positivo sul fusibile), che in alternata(il led fà da raddrizzatore).

 

In effetti è proprio questo il passaggio che mi sfugge ovvero come vengono dimensionate le resistenze non sapendo il carico dell' utilizzatore. Mi è capitato di vedere in alcuni quadri una lunga serie in morsettiera di questi porta fusibili uguali tra loro ma con fusibili diversi in quanto alimentano carichi diversi però i porta fusibili sono identici tanto più che si possono anche mescolare tra loro ed il tutto funziona comunque nel senso che se si inserisce il fusibile bruciato il led si accende regolarmente

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Primo alcuni utilizzano led per corrente alternata, cioè sono due led in antiparallelo nell'uso stesso case, se li guardi è simmetrico, secondo la resistenza è dimensionata in modo che in caso di CC circola circa 3/4mA, @24V perché nati per proteggere attuatori di automazione a 24V.

Se brucia il fusibile e il carico si interrompere però il led non accende, spesso puoi incorrere in questa casistica con elementi resistivi o lampadine, mentre con elettrovalvole normalmente vanno in corto e ci rimangano.

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In realtà il carico non è importante, in quanto per accendere il led bastano pochi watt di carico per cui che il carico sia 5W che 2000W il led si accende in caso di apertura del fusibile.

L'importante è conoscere il valore della tensione di ingresso, per dimensionare la resistenza.

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7 ore fa, Nik-nak ha scritto:

In realtà il carico non è importante, in quanto per accendere il led bastano pochi watt di carico per cui che il carico sia 5W che 2000W il led si accende in caso di apertura del fusibile.

L'importante è conoscere il valore della tensione di ingresso, per dimensionare la resistenza.

In effetti io pensavo proprio al caso in cui potrei avere un carico con potenza alta e trovare quindi la resistenza e led attraversati da corrente troppo alta.

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La corrente nel Led, (e nella resistenza), non dipende dalla potenza del carico (che in quel momento può anche essere in cortocircuito) ma dalla tensione di alimentazione.

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2 hours ago, patatino59 said:

La corrente nel Led, (e nella resistenza), non dipende dalla potenza del carico (che in quel momento può anche essere in cortocircuito) ma dalla tensione di alimentazione.

👍 

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10 ore fa, patatino59 ha scritto:

La corrente nel Led, (e nella resistenza), non dipende dalla potenza del carico (che in quel momento può anche essere in cortocircuito) ma dalla tensione di alimentazione.

Innanzitutto ti ringrazio per la cortesia. Permettimi solo quest'ultimo intervento poi chiudo xchè evidentemente la mia poca preparazione mi porta a non capire bene il concetto. Se io ad esempio tolgo il fusibile in un impianto in cui vi è un carico di 2000w non guasto il led e resistenza si troveranno attraversati da un valore In di corrente. Se nello stesso impianto sempre senza fusibile sostituisco il carico con uno da 20w si abbasserà notevolmente anche la corrente in quanto il gruppo led-resistenza risulta in serie al carico stesso o sbaglio?

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Se manca il fusibili .... Il carico più essere da 1MW ma passa la corrente che deve scorrere nel led.

Se il carico è a 230V anche il segnalatore di fusibile interdetto deve essere per tensione 230V, la corrente sarà di qualche mA (limitato dalla resistenza in serie al LED tipicamente 47/100Kohm )

 

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