davide_m Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 (modificato) 16 minuti fa, patatino59 ha scritto: Confermo tutto quello che ho scritto, avendolo provato personalmente. Non so cosa hai utilizzato nel tuo contesto. In ogni caso l'alimentatore RS-150-15 che hai indicato tu non va bene, in quanto rovinerebbe precocemente la batteria; infatti i 14,25 V minimi che eroga, se lasciati in tampone ad una batteria al piombo, sono eccessivi. Inoltre, non essendo limitato in corrente, una volta che la batteria è scarica, rovina la batteria andando oltre la sua corrente massima o fa intervenire la sua protezione (quasi sicuramente di tipo hiccup) limitando, probabilmente, pure la vita dell'alimentatore. Se non ti fidi di me, consulta: https://www.elcoteam.com/media/productfile/Fiamm_Manuale_Tecnico.pdf https://batteryuniversity.com/learn/article/charging_the_lead_acid_battery https://en.wikipedia.org/wiki/Float_voltage https://www.alphaelettronica.com/be81222.html Modificato: 22 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 (modificato) Comunque in commercio esistono caricabatterie davvero molto economici che funzionano limitati in corrente e dunque, possono essere messi in parallelo al carico. Ad esempio questo: https://www.amazon.it/CARICA-BATTERIE-BATTERIA-PIOMBO-STABILIZZATO/dp/B07ZKTQN5Q Per meno di 20 euro, non starei a fare accrocchi. Quello indicato può caricare tranquillamente batterie al piombo tra 2 e 7 Ah. Modificato: 22 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 @davide_m Cosa c'entra un caricabatterie per uso occasionale da 600 mA con la richiesta di un alimentatore per un carico continuo da 6 Ampere, e batteria in tampone ? Prova ad utilizzarlo, e poi mi fai sapere quanto dura la batteria. Hai fatto il calcolo delle correnti in transito nella batteria e nell'alimentatore, con 6 Ampere di carico da alimentare ? Hai mai visto un Box di alimentazione supplementare per antifurti ? Pensi che quel giocattolo possa funzionare allo stesso modo ? Per quanto riguarda il Range di tensione in uscita, Mean Well dichiara un Range molto più stretto di quello effettivamente regolabile. Tanto per fare un esempio, il modello a 24 volt arriva tranquillamente a 19, contro i 22 dichiarati. So per certo che il modello a 12 volt potrebbe non arrivare a 14, e comunque mi fido di piu della serie a 15 volt, se non altro perchè spero che abbiano in uscita condensatori da 25 Volt invece che da 16. E' ovvio che NON ho mai consigliato di alimentare una batteria al piombo a 14,3 volt costanti, ma i 13,8 sono ottenibili senza alcuna modifica. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 1 ora fa, davide_m ha scritto: Inoltre, non essendo limitato in corrente, una volta che la batteria è scarica, rovina la batteria andando oltre la sua corrente massima o fa intervenire la sua protezione (quasi sicuramente di tipo hiccup) limitando, probabilmente, pure la vita dell'alimentatore. Le batterie in tampone non si devono scaricare per definizione. Inoltre la batteria può assorbire solo la corrente in surplus rispetto al carico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 (modificato) 1 ora fa, patatino59 ha scritto: @davide_m Cosa c'entra un caricabatterie per uso occasionale da 600 mA con la richiesta di un alimentatore per un carico continuo da 6 Ampere, e batteria in tampone ? il buon @vinlo dice che la batteria in tampone è di 7 Ah. Vista la capacità bassissima della batteria, penso che sia un antifurto normale. Solitamente questi antifurti hanno ovviamente correnti di standby di una manciata di centinaia di mA... Se davvero tirasse 6 A in continuo la batteria durerebbe 30 minuti (quando è nuova). Non può essere così. Le batterie sono dimensionate in modo da resistere ad un blackout di diverse ore, come è ovvio che sia. Figurati se mettono una batteria da 7 Ah in tampone per un carico da 6 A 🤦♂️ Hai mai visto gli antifurti dove sono usate batterie da 7Ah? Secondo te consumano 6 A continui? Assumo che che @vinlo abbia indicato il carico massimo quando ci sono sirene attive o simili. Quindi il caricabatterie, in condizioni stazionarie non deve erogare molta corrente. Se avessimo una misura sensata della misura di consumo in standby, potremmo dare indicazioni più precise... Magari anziché uno da 600 mA ne serve uno da 1A ma sicuramente non c'è un assorbimento di 6A continui..... O almeno spero! Se non fosse così, c'è un problema di dimensionamento della batteria ed effettivamente serve un caricabatterie con corrente molto più alta... e direi anche doppia rispetto a 6 A, visto che è per uso 24/24h. 1 ora fa, patatino59 ha scritto: Per quanto riguarda il Range di tensione in uscita, Mean Well dichiara un Range molto più stretto di quello effettivamente regolabile. Tanto per fare un esempio, il modello a 24 volt arriva tranquillamente a 19, contro i 22 dichiarati. So per certo che il modello a 12 volt potrebbe non arrivare a 14, e comunque mi fido di piu della serie a 15 volt, se non altro perchè spero che abbiano in uscita condensatori da 25 Volt invece che da 16. E' ovvio che NON ho mai consigliato di alimentare una batteria al piombo a 14,3 volt costanti, ma i 13,8 sono ottenibili senza alcuna modifica. Non mi sembra saggio consigliare di utilizzare l'alimentatore fuori specifica. Non è manco detto che tutti i lotti escano uguali Sono sicuro che anche il preciso Livio sarà d'accordo. Poi non capisco perché venga ignorata la necessità della limitazione di corrente... mi sono forse espresso male? Quell'alimentatore non limita la corrente! Qui non è un buon candidato nemmeno sulla carta 🤦♂️ I caricabatterie per le batterie al piombo devono essere limitati in corrente! Non so come dirlo. 1 ora fa, Livio Orsini ha scritto: Le batterie in tampone non si devono scaricare per definizione. Inoltre la batteria può assorbire solo la corrente in surplus rispetto al carico. Certo, a parte quando sono chiamate a lavorare... ovvero quando manca la corrente. Più correttamente, le batterie al piombo devono quasi sempre stare cariche. In ogni caso, come giustamente hai già detto, la corrente massima delle batterie non va superata.... dopo un blackout sai quanta corrente infili in una batteria se spari tensione costante a 13,8V? 🤦♂️ 🤦♂️ 🤦♂️ E sviluppa pure idrogeno.... Secondo te l'antifurto è una resistenza che assorbe sempre la stessa corrente? 🙄 Ho allineato i toni, rendendoli più perentori e sicuri, come noto essere usuale in questo forum 😁, ma vorrei essere molto più pacato 🤷♂️ Modificato: 22 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 (modificato) 3 ore fa, patatino59 ha scritto: Confermo tutto quello che ho scritto, Ma nooo.......bisogna seguire lo schema , l'unico schema proposto. Modificato: 22 dicembre 2020 da gabri-z Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 (modificato) Aggiungo che, pensandoci bene, la corrente media assorbita dal carico deve essere necessariamente inferiore alla massima corrente di ricarica sopportata dalla batteria, altrimenti la limitazione in corrente del caricabatteria non è sufficiente a coprire il consumo a regime. Le batterie da 7Ah hanno una corrente massima di circa 2A. Se il caricabatteria è in tampone con collegamento permanente alla batteria, e correttamente limitato in corrente a 2A per una batteria da 7Ah, segue che il consumo medio dell'impianto deve essere < 2A. In modo da consentire la carica durante l'utilizzo normale e, contemporaneamente, far in modo che, anche ad impianto "spento" o consumo ridotto, la batteria non si carichi con una corrente eccessiva. Modificato: 22 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 22 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 22 dicembre 2020 46 minuti fa, davide_m ha scritto: Vista la capacità bassissima della batteria, penso che sia un antifurto normale Infatti non è un antifurto ma un sistema di telecamere. 47 minuti fa, davide_m ha scritto: Se davvero tirasse 6 A in continuo la batteria durerebbe 30 minuti Un UPS di qualsiasi marca è garantito per 10 minuti di funzionamento, e serve per brevi Blackout. Con un Alimentatore correttamente dimensionato e regolato si può aumentare la capacità della batteria attuale anche molto più del doppio. Naturalmente in qualsiasi caso, se il Blackout si protrae per un tempo eccessivo la batteria eccessivamente scarica va comunque sostituita. E' l'intervento più comune nei sistemi che usano batterie al piombo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 13 ore fa, davide_m ha scritto: Secondo te l'antifurto è una resistenza che assorbe sempre la stessa corrente? 🙄 Secondo te l'impianto elettrico di un'automobile assorbe sempre la stessa corente?Pensa alla differenza di assorbimento tra fari spenti e fari accesi. Eppure l'accumulatore di un'autoveicolo è il più classico dei sistemi con batteria in tampone! Quando la batteria, in un sistema a batteria tampone, si scarica completamente devi ricaricarla con il metodo "ricarica ciclica".Ovvero ricarica a tensione costante di valore compreso tra 14.7V -14.9V (per accumulatori da 12V nominali) e limitazione di corrente ad un massimo di 1/10 della capacità della batteria. 13 ore fa, davide_m ha scritto: Ho allineato i toni, rendendoli più perentori e sicuri, come noto essere usuale in questo forum 😁, ma vorrei essere molto più pacato 🤷♂️ Da moderatore. Su questo forum si impone solo ilcriterio della buona educazione e della convivenza civile; sono banditi insulti ed offese personali come, purtroppo, è uso comune su molti cosi detti "social". Essendo un forum tecnico dove si discute di problemi tecnici, non ci sono mediazioni "politiche". I concetti seguono la regoladel vero o falso. Nelle leggi della fisica non è prevista la scala dei grigi: un'affermazione è vera, se si può dimostrarne la veridicità, oppure è falsa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciccioilgrande Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 1 ora fa, Livio Orsini ha scritto: ...l'accumulatore di un'autoveicolo è il più classico dei sistemi con batteria in tampone! Quando la batteria, in un sistema a batteria tampone, si scarica completamente devi ricaricarla con il metodo "ricarica ciclica".Ovvero ricarica a tensione costante di valore compreso tra 14.7V -14.9V (per accumulatori da 12V nominali) e limitazione di corrente ad un massimo di 1/10 della capacità della batteria. Quando la macchina è spenta non si può dire che è in tampone,infatti se rimane per lungo tempo inattiva, c'è il rischio di trovare la batteria scarica,inoltre finora si è detto che la tensione di ricarica di questo tipo di BT, non deve superare i 13,8 V, se gliene diamo di più ,non c'è rischio di rovinarla? Per limitare la corrente ad 1/10 cosa bisogna fare? Bisogna interporre una resistenza fra caricabatteria e batteria o qualche altro dispositivo? Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 2 ore fa, Livio Orsini ha scritto: limitazione di corrente ad un massimo di 1/10 della capacità della batteria. Sono d'accordo, confermi la necessità di un alimentatore limitato in corrente. 2 ore fa, Livio Orsini ha scritto: Secondo te l'impianto elettrico di un'automobile assorbe sempre la stessa corente?Pensa alla differenza di assorbimento tra fari spenti e fari accesi. Eppure l'accumulatore di un'autoveicolo è il più classico dei sistemi con batteria in tampone! NO. La ricarica della batteria dell'auto non c'entra nulla con questa disamina, in quanto le batterie delle auto con elettrolita liquido, ovvero la maggior parte delle auto a parte quelle con sistema start&stop (che usano batterie AGM o EFB), sopportano correnti di carica anche estremamente alte. Al contrario delle batterie SLA (declinate in AGM e GEL) le quali si rovinano rapidamente a corrente superiore a circa 1/4 della loro capacità (dovuta essenzialmente all'impossibilità di ventilare l'eccessivo gas prodotto che va ricombinato e causa riscaldamento della batteria e sovrapressione). La ricarica ciclica con tensione sopra i 14,4 V si usa per poco tempo e non può essere lasciata collegata indefinitamente, pena la corrosione dell'elettrodo positivo, anziché la consueta solfatazione della piastra negativa (che rappresenta il fine vita delle batterie al piombo più comune). La carica in tampone è quasi sempre effettuata a 13,6-13,8V; a parte alcuni alimentatori più sofisticati che, di tanto in tanto, applicano una carica di equalizzazione o una tensione superiore per un breve periodo prima di tornare alla tensione floating di 13,6-13,8V. 2 ore fa, Livio Orsini ha scritto: Da moderatore. Su questo forum si impone solo ilcriterio della buona educazione e della convivenza civile; sono banditi insulti ed offese personali come, purtroppo, è uso comune su molti cosi detti "social". Essendo un forum tecnico dove si discute di problemi tecnici, non ci sono mediazioni "politiche". I concetti seguono la regoladel vero o falso. Nelle leggi della fisica non è prevista la scala dei grigi: un'affermazione è vera, se si può dimostrarne la veridicità, oppure è falsa. Certamente, sono un fisico. Come potrei non essere d'accordo? Tuttavia, proprio per quello che dici, l'alimentatore RS-150-15 non va bene. Punto. In quanto: Il carico non si può definire costante (quindi la corrente di carica può superare quella massima ammessa dalla batteria) l'alimentatore non è limitato in corrente per consentire la corretta tensione di 13,8V, va fatto lavorare fuori specifica Quindi Livio, sarai d'accordo con me, visto che non è un'opinione, giusto? Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 10 minuti fa, davide_m ha scritto: RS-150-15 non va bene perché non è limitato in corrente per consentire la corretta tensione di 13,8V, va fatto lavorare fuori specifica Ci sarebbe una semplice soluzione al problema della tensione e della corrente di carica, se proprio vogliamo essere precisi. Dato che l'alimentatore deve alimentare 6 Ampere di dispositivi, e che deve anche tenere la batteria carica e pronta in caso di Blackout, basterebbe aggiungere un diodo in serie alla batteria, verso la linea a 13,8 volt, con una resistenza in parallelo che permetta il passaggio della corrente di mantenimento, e la limiti nel caso di batteria troppo scarica. Poi, come ultima cosa, se dopo la regolazione la tensione verso i dispositivi da alimentare fosse troppo alta, basta mettere un secondo diodo in serie al carico. In ogni caso, anche se la batteria fosse da buttare l'alimentatore sarebbe comunque in grado di tenere alimentato l'intero sistema senza soffrire, mentre i diodi evitano l'autoscarica. Più o meno è quello che si trova nel primo alimentatore postato, quello da 2,5 Ampere con cavetto supplementare per la batteria. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 52 minuti fa, ciccioilgrande ha scritto: Per limitare la corrente ad 1/10 cosa bisogna fare? Bisogna interporre una resistenza fra caricabatteria e batteria o qualche altro dispositivo? Grazie Inserire una resistenza è fattibile ma, al giorno d'oggi, non è una strada che si percorre spesso in quanto comporta molta dissipazione di calore. Attualmente, si utilizzano perlopiù alimentatori di tipo switching, che consentono il controllo della corrente tramite feedback in modo efficiente. Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 2 ore fa, davide_m ha scritto: per consentire la corretta tensione di 13,8V, va fatto lavorare fuori specifica E l'unico punto su cui sono d'accordo. 2 ore fa, davide_m ha scritto: NO. La ricarica della batteria dell'auto non c'entra nulla con questa disamina, in quanto le batterie delle auto con elettrolita liquido, ovvero la maggior parte delle auto a parte quelle NO, no c'entra eccome. Che sia ad elettrolita liquido o ad elettrolita solido (gel) il comportamento è identico. Basta leggere sulla batteria. Sia su quelle a gel che su quelle ad acido i dati dei fabbricanti danno un valore di tensione che si colloca nell'intorno dei 13.8V in caso di lavoro in tampone, mentre per la carica ciclica si specifica che il valore di tensione deve intendersi nell'intorno dei 14.8V. Questi dati si trovano sia sui contenitori dell'accumulatore, sia sui cataloghi dei costruttori. Anche per un accumulatore ad elettrolita liquido i costruttori consigliano la ricarica con limite di 1/10 (meglio 1/20) della capacità della batteria. Questo anche se questo tipo di batterie sopporta una ricarica rapida con valori di corrente notevolmente superiori, ma è comunque da evitare perchè causa notevoli stress che riducono la vita dell'accumulatore. 2 ore fa, davide_m ha scritto: La ricarica ciclica con tensione sopra i 14,4 V si usa per poco tempo e non può essere lasciata collegata indefinitamente, pena la corrosione dell'elettrodo positivo, anziché la consueta solfatazione della piastra negativa (che rappresenta il fine vita delle batterie al piombo più comune). Non è assolutamentte vero. Basta consultare le pubblicazioni dei costruttori di buona qualità. Mano mano che al carica progradisce la corrente decresce e raggiunto il 100% di carica si stabilizza al valore di compensa zione dell'autoscarica (circa 1/100 della capacità). Basta osservare il classico diagramma di del ciclo di carica ciclica, dove si possono notare le 3 fasi; Carica a corrente costate (1/10 -1/20 della capacita) Carica a tensione costante a 14.7 V con corrente decrescente sino alla completa ricarica Carica di amntenimento a tensione costante e corrente costante. 2 ore fa, davide_m ha scritto: Certamente, sono un fisico. Che specializzazione? Mezzo secolo fa, circa, anch'io ho studiato fisica ad indirizzo elettronico-cibernetico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 2 ore fa, ciccioilgrande ha scritto: Quando la macchina è spenta non si può dire che è in tampone,infatti se rimane per lungo tempo inattiva, c'è il rischio di trovare la batteria scarica,inoltre finora si è detto che la tensione di ricarica di questo tipo di BT, non deve superare i 13,8 V, se gliene diamo di più ,non c'è rischio di rovinarla? Per limitare la corrente ad 1/10 cosa bisogna fare? Bisogna interporre una resistenza fra caricabatteria e batteria o qualche altro dispositivo? Grazie Quando l'autoveicolo è spento anche se non c'è alcuna carico collegato, e non è sempre vero, si ha comunque l'autoscarica tipica di tutti gli accumulatori. Per evitarre valori di tensione eccessivamente alti, ma anche eccessivamente bassi, un tempo c'erano dei sitemi con relè elettromeccanci che intervenivano anche sul generatore; erano detti "interrutotri di minima". Oggi con gli alternatori si usano sistemi di controllo elettronici. Per limitare la corrente durante la carica ciclica basta usare un alimentatore che abbia un limitatore di corrente. Ad esempio un buon alimentatore da laboratorio è adattisimo a questo tipo di carica si imposta il valroe di tensione quello di corrente. Inserire un resistore è un sistema grossolano che provoca una ricarica non ottimale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 2 ore fa, Livio Orsini ha scritto: NO, no c'entra eccome. Che sia ad elettrolita liquido o ad elettrolita solido (gel) il comportamento è identico. Basta leggere sulla batteria. Sia su quelle a gel che su quelle ad acido i dati dei fabbricanti danno un valore di tensione che si colloca nell'intorno dei 13.8V in caso di lavoro in tampone, mentre per la carica ciclica si specifica che il valore di tensione deve intendersi nell'intorno dei 14.8V. Questi dati si trovano sia sui contenitori dell'accumulatore, sia sui cataloghi dei costruttori. Anche per un accumulatore ad elettrolita liquido i costruttori consigliano la ricarica con limite di 1/10 (meglio 1/20) della capacità della batteria. Questo anche se questo tipo di batterie sopporta una ricarica rapida con valori di corrente notevolmente superiori, ma è comunque da evitare perchè causa notevoli stress che riducono la vita dell'accumulatore. No, Livio. Non è così. Le batterie da avviamento per auto hanno le piastre progettate in maniera differente rispetto a quelle sigillate per backup o uso ciclico. Nel primo caso le piastre sono più porose per massimizzare l'area della superficie esposta e consentire correnti di spunto più elevate. Lo svantaggio è dato dal fatto che sono più inclini a solfatazione e un loro uso ciclico le rovina rapidissimamente (bastano una decina di cicli). Al contrario le batterie per backup e, ancor più, quelle "deep cycle" hanno piastre più spesse per massimizzare la loro durata (non a caso hanno una durata ciclica anche di molte decine o centinaia di cicli se caricate immediatamente dopo l'uso). Anche la composizione delle piastre varia leggermente (additivi quali calcio ed antimonio cambiano le caratteristiche). A voler proprio esser pignoli, ci sono anche lievi differenze tra le batterie da auto che erano prodotte negli anni 90. Tant'è che pure la regolazione della tensione degli alternatori ha subito variazioni negli anni. Per chi è curioso: https://www.landiss.com/battery.htm Inoltre, le classiche batterie ad elettrolita liquido, possono accettare correnti di carica estremamente più alte. L'unico svantaggio è che liberano più idrogeno/gas durante la carica (infatti è sempre indicato di ricaricarle in locali molto ben areati). Se non ti fidi di me, ti riporto qui un estratto del manuale di un caricabatterie Ctek (azienda riconosciuta universalmente come uno dei migliori produttori mondiali di caricabatterie), che utilizza una corrente di 25 A per la ricarica ed è indicato per le batterie "flooded": Come vedi, consente il caricamento di una batteria da 40 Ah in poco più di 1,5 ore. Questo è proprio dovuto al fatto che, per queste batterie, si può molto allegramente superare la corrente di 1/4 degli Ah, come invece è raccomandato per le batterie sigillate. Unica attenzione quella di mantenere una ventilazione attenta per evitare pericoli di concentrazione di idrogeno. Del resto è anche ragionevole dal momento che: le piastre sono realizzate in modo da consentire correnti di scarica elevatissime le batterie non sono sigillate e i gas prodotti possono essere smaltiti Aggiungo che, sempre nel caso delle batterie ad elettrolita liquido, una corrente di carica troppo bassa è persino "leggermente" controproducente a causa di un fenomeno chiamato "treeing" (in vero poco studiato e documentato) che causa la formazione di piccoli dendriti. Nulla di grave, ma dovendo scegliere, meglio caricare con una corrente di almeno 1/10 C. Se non ti fidi di me, ti riporto qui quanto segnalato dall'azienda Banner (austriaca, uno dei migliori costruttori mondiali di batterie al piombo): Al contrario, solo sulle batterie sigillate trovi indicato, molto spesso, e con molta chiarezza la "initial current max" da utilizzarsi che di solito è proprio circa 1/4 della capacità in Ah. Sempre Banner indica: faccio notare che scrivono "flooded".... prova a tenere a 16V una batteria sigillata per 24 ore! Se non ti esplode in mano poco ci manca.... Quindi dire che le batterie al gel e quelle ad elettrolita liquido si possono caricare nella stessa maniera è falso.... Proseguo in un prossimo post... Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 2 ore fa, Livio Orsini ha scritto: Non è assolutamentte vero. Basta consultare le pubblicazioni dei costruttori di buona qualità. Mano mano che al carica progradisce la corrente decresce e raggiunto il 100% di carica si stabilizza al valore di compensa zione dell'autoscarica (circa 1/100 della capacità). Basta osservare il classico diagramma di del ciclo di carica ciclica, dove si possono notare le 3 fasi; Carica a corrente costate (1/10 -1/20 della capacita) Carica a tensione costante a 14.7 V con corrente decrescente sino alla completa ricarica Carica di amntenimento a tensione costante e corrente costante. Che specializzazione? Mezzo secolo fa, circa, anch'io ho studiato fisica ad indirizzo elettronico-cibernetico. Qui, le affermazioni sono in parte corrette, ma abbiamo anche alcune imprecisioni, nello specifico: Il tuo punto 1 l'ho esaurito nel mio post precedente (comprese le differenze tra liquido-gel-agm). La corrente non si stabilizza purtroppo ad un valore superiore a quello dell'autoscarica. Grossolanamente (bisognerebbe fare alcuni distinguo) la batteria è considerata carica nel momento in cui la corrente scende a circa 0.03 C. Diminuisce ulteriormente nel corso del tempo, tuttavia rimane ad un valore sempre superiore a quello necessario a compensare l'autoscarica che, nel caso di una batteria ermetica, vale circa 1,5% al mese: per una comune batterie da 7 Ah significa un'autoscarica costante di circa 0,15 mA, ovvero molto meno di 0.03 C (210 mA). Tant'è che una batteria tenuta al fresco e caricata una volta ogni 6 mesi dura molto di più di una che sta a 13,8 V costanti. Ho studiato fisica teorica. Ma sono sempre stato interessatissimo all'elettronica, oltre ad aver affiancato ed essermi confrontato con i miei colleghi sperimentali e diversi ingegneri elettronici, con grande piacere e divertimento. L'argomento "batterie" mi affascina da 20 anni ormai e l'ho studiato parecchio. Colgo l'occasione per ribadire che ho un'enorme stima per Livio. Ha davvero una preparazione esemplare. Spero le mie critiche, forse "puntigliose", siano colte in modo costruttivo. Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) Riassumendo: quello su cui siamo d'accordo è che il metodo con sui si caricano i vari tipi di batterie al piombo, alla buona, è quasi uguale. Ma il discorso sulla limitazione in corrente è molto diverso... Al limite possiamo dire che, assicurandosi che la corrente sia sempre sufficiente bassa, più o meno va bene. Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 5 ore fa, davide_m ha scritto: La ricarica ciclica con tensione sopra i 14,4 V si usa per poco tempo e non può essere lasciata collegata indefinitamente, pena la corrosione dell'elettrodo positivo, anziché la consueta solfatazione della piastra negativa (che rappresenta il fine vita delle batterie al piombo più comune). Tu dici "non è assolutamente vero" Ma è vero eccome.... E' vero che a 14,4 V ci si può stare solo per poco tempo, quello che occorre per completare una carica per uso ciclico; non per uso in standby indefinito. E' inoltre vero che mantenendo tensioni sopra 13,8 V si corrode precocemente la piastra positiva. Leggi qui: https://batteryuniversity.com/index.php/learn/article/charging_the_lead_acid_battery (Questo sito è gestito da un'azienda che lavora con Motorola, Honeywell, ecc.. direi che è attendibile. Affermazioni analoghe si leggono su innumerevoli altri libri e documenti) Un estratto: "The recommended float voltage of most flooded lead acid batteries is 2.25V to 2.27V/cell. Large stationary batteries at 25°C (77°F) typically float at 2.25V/cell. Manufacturers recommend lowering the float charge when the ambient temperature rises above 29°C (85°F)." "over-saturation by not switching to float charge causes grid corrosion on the positive plate. This also leads to gassing and water-loss." "As with all gelled and sealed units, AGM batteries are sensitive to overcharging. A charge to 2.40V/cell (and higher) is fine; however, the float charge should be reduced to between 2.25 and 2.30V/cell (summer temperatures may require lower voltages)." N.d.r.: 2,4V/cell indica 14,4V per una batteria con 6 elementi Modificato: 23 dicembre 2020 da davide_m Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 (modificato) 2 ore fa, davide_m ha scritto: Inoltre, le classiche batterie ad elettrolita liquido, possono accettare correnti di carica estremamente più alte. Se leggi bene l'ho scritto anch'io, solo che è un tipo di ricarica che stressa la batteria accorciandone la vita. Dovresti leggerti qualche nota emessa da qualche costruttore decente. Io mi rifaccio sempre alle indicazioni del costruttore dell'accomunlatore. Forse danno indicazioni non corrette? Anche se non è una dimmostrazione, rimane il fatto che ho alcune batterie "da automobile" che sono ancora ion ottimo stato dopo oltre 10 anni di uso. Con le batterie ad elettrolita solido non ho una storia così lunga, ma ne ho almeno un paio che godono ottima salute dopo oltre 8 anni di uso sia in tampone sia ciclico. Ovviamente per entrambe ho adottato metodi di ricarica che ho descritto in precedenza. Credo che potremmo dibattere a lungo ma resteremmo entrambi sulle nostre posizioni, posizioni che derivano, probabilmente, da un approccio pratico piuttosto che da un approccio teorico. Apprezzo sempre la discussione, anche fine a se stessa, solo per il piacere di confrontare le idee con interlocutori preparati, però, onde evitare una storia infinita, preferisco terminare qui, anche se ho gradito i tuoi apprezzamenti. Modificato: 23 dicembre 2020 da Livio Orsini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
davide_m Inserita: 23 dicembre 2020 Segnala Share Inserita: 23 dicembre 2020 4 minuti fa, Livio Orsini ha scritto: Se leggi bene lo scritto anch'io, solo che è un tipo di ricarica che stressa la batteria. Dovresti leggerti qualche nota emessa da qualche costruttore decente. Io mi rifaccio sempre alle indicazioni del costruttore dell'accomunlatore. Forse danno indicazioni non corrette? Anche se non è una dimmostrazione, rimane il fatto che ho alcune batterie "da automobile" che sono ancora ion ottimo stato dopo oltre 10 anni di uso. Con le batterie ad elettrolita solido non ho una storia così lunga, ma ne ho almeno un paio che godono ottima salute dopo oltre 8 anni di uso in tampone. Ovviamente per entrambe ho adottato metodi di racarica che ho descritto in precedenza. Credo che potremmo dibattere a lungo ma resteremmo entrambi sulle nostre posizioni, posizioni che derivano da un approccio pratico piuttosto che da un approccio teorico. Anche se apprezzo da sempre la discussione, anche fine a se stessa, anche solo per ilpiagere di confrontare le idee, onde evitare una storia infinita, preferisco terminare qui Anche a me fa piacere confrontare le idee, in special modo con una persona come te, competente, e da cui imparo spesso... molte volte seguo il forum "in silenzio" e mi piace molto. Forse hai ragione, meglio terminare qui... probabilmente abbiamo anche causato la fuga di chi ha aperto la discussione 😬 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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