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Puntazza Di Terra - Ispezionabile?


andrea1

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In occasione di uno scavo, ho posizionato tutto ingiro della corda di terra, alla quale adesso mi sono collegato per l'impianto di terra domestico.

Dato che avevo recuperato molta corda, ho realizzato un anello e non ho messo nessuna puntazza, però adesso mi è venuto un dubbio: è necessario avere delle puntazze ispezionabili oppure l'impianto fatto così è a norma?

Praticamente ho chiuso l'anello e poi da un capo della corda ho messo un morsetto al quale ho collegato le terre del quadro e delle prese.

Grazie

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Scusa, ma tu sei un installatore? :huh:

Se si, non dovresti avere questi dubbi... :o

Se no, non potevi realizzare l'impianto di terra, ammesso che questo sia nel territorio italiano.

In Italia esiste una Legge (46/90) con relativo Regolamento di attuazione (DPR 447/91) che stabilisce che tutti gli impianti elettrici civili devono essere realizzati da installatori abilitati, che rilascieranno la relativa "dichiarazione di conformità" alla norma.

l'impianto fatto così è a norma?

Per quanto esposto sopra, direi proprio di no! :ph34r:

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No, sono un privato cittadino che ha deciso di farsi la casa; se avessi fatto fare tutto agli abilitati (senza ovviamente avere niente contro chi svolge questa attività) non sarei riuscito a farmi un bel niente.

Così mi sono armato di buona lena ed ho fatto da solo tutto quello che ho potuto e sapevo, dalle tracce agli scavi, dall'impiantistica alla malta, come prevedono le varie 46/90, 10/.. ecc. che permettono di fare le cose da soli purchè qualcuno certifichi che sono state eseguite a norma, e così sono riuscito a raggiungere l'obiettivo.

Poi ho trovato delle ditte che mi hanno firmato i certificati di conformità al prezzo di 300 euro (appunto come prevede la legge), essendo tutto il lavoro eseguito a regola d'arte anche secondo loro (altrimenti non avrebbero firmato nulla), tranne la parte elettrica che ho appena ultimato e per questo ho posto la domanda della terra; vabbè, se non è a norma fatta così, pianterò delle puntazze dentro i pozzetti.

Facendo così, e realizzando una cablatura completa della casa (ogni stanza sat+terrestre, info (rj45), telefono, allarme, e radio - sono radiomatore - totale oltre 500 mt di tubi tutti da 25 e 32 posati nel solaio aerato) sono riuscito a spendere solo i 3.000 euro del materiale, contro i 15.000 che ha speso il mio vicino per un impianto con 4 punti per ogni stanza, senza antifurto, info, satellite ecc ecc ecc.

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Poi ho trovato delle ditte che mi hanno firmato i certificati di conformità al prezzo di 300 euro (appunto come prevede la legge)
:blink:

Essendo l'argomento già stato dibattuto più che ampiamente in innumerevoli discussioni, non aggiungo altro.

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Caro Andrea1, mi piacerebbe conoscere gli impiantisti che ti hanno firmato le certificazioni di conformità che ti necessitavano...mi piacerebbe davvero... :(:blink:

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...Poi ho trovato delle ditte che mi hanno firmato i certificati di conformità al prezzo di 300 euro (appunto come prevede la legge)...

Adesso mi hai messo una certa curiosita', ma di che legge stai parlando? E in quella legge, c'e' anche il listino per le varie conformita'? :o

Comunque, con l'impianto di terra non si scherza, e non credo che l'anello che hai posato intorno (*) a casa tua (immagino senza un progetto) sia una buona idea, in quanto ci sono delle misure da rispettare, che se sono sbagliate, in alcune occasioni possono provocare tensioni di passo e/o di contatto pericolose. E poi, i ferri di armatura li hai collegati? E l'equipotenziale?

(*)

Lo immagino, visto che lo stabile e' gia' costruito

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Dato che avevo recuperato molta corda, ho realizzato un anello e non ho messo nessuna puntazza, però adesso mi è venuto un dubbio: è necessario avere delle puntazze ispezionabili oppure l'impianto fatto così è a norma?

Se la corda è nuda dipende dallo spessore, ma potrebbe essere ammissibile.

Sarebbe buona cosa che ti ha "firmato" la conformità, facesse le prove che suggerisce Francesco: una misura di terra potrebbe servire a sapere se l'impianto di terra è efficiente.

Sul fatto che ci sia un commercio di conformità, beh...è una delle ragioni x cui ho paura a diventare un libero professionista.

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...volendo tralasciare i soliti e facili moralismi, (...chi è il più onesto, ...lanci la prima pietra!), ma che dopotutto sottoscrivo in pieno...

...caro Andrea1, mi sento di poterti garantire che in data odierna, NON esiste più l'obbligo dell'ispezionabilità dei pozzetti di terra, ma solo quello di creare un punto di misurazione finale, e sezionabile, per poter periodicamente eseguire le dovute misurazioni a cura degli organi preposti!

...per cui sarebbe ragionevole SUPPORRE, ammesso che la corda che tu hai steso nel sottosuolo sia di almeno 50 mmq., e che la resistenza e la conformazione fisica del terreno siano dalla tua, ...che una misurazione di tale circuito non possa evideziare un valore del tutto accettabile!

...ovviamente, solo una corretta misura te lo potrà garantire!

...se ti piace l'aspetto pratico delle cose e vuoi dormire tranquillo, fai eseguire tale misura, e a tale scopo, sarebbe opportuno che te la facesse GRATIS, ...chi ti ha firmato la 46/90!

...non credi?¿

by by, by D³D³.

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Non mi risulta servano progetti anche per le terre delle abitazioni unifamiliari (se servisse credo che anche il Comune me lo avrebbe chiesto).

Per quanto riguarda la misura della terra, certo che la farò (è obbligatoria), però mi risulta che nel certificato di conformità basta indicarne il suo valore, qualunque esso sia.

La corda è da 95mmq.

Non ho messo le gabbie a terra appositamente (comunque lo posso fare in occasione della manutenzione perché in corrispondenza di alcuni tubi di sfiato del solaio aerato ho dei morsetti che fanno capo alle gabbie) perché recentemente ho assistito a dei lavori di ristrutturazione di uno stabile che aveva le gabbie collegate a terra, ed in alcuni punti attorno ai tondini il calcestruzzo si era sgretolato; un indagine fatta da un architetto ha poi evidenziato che ciò era dovuto alle correnti parassite che avevano “corroso” il cls.

Due anni fa inoltre è caduto un fulmine, ed un altro stabile che aveva quel collegamento ha subito dei danni alla facciata (l’intonaco è letteralmente esploso via in corrispondenza dei tondini di armatura).

In entrambi i casi, ed in molti altri i direttori dei lavori non fanno mettere a terra le gabbie, se non durante la costruzione dell’edificio per motivi di sicurezza (qualche attrezzo o prolunga potrebbe scaricare ecc.).

Per quanto riguarda la parte morale, personalmente credo che se uno è capace di fare qualche cosa (non si ritiene capace, ma è capace), non vedo perché non lo possa fare, e fra l'altro debba spendere una montagna di quattrini (e spesso perdere del tempo) per farlo fare a chi ha un pezzo di carta e magari non lo sa fare (ad esempio agli ingegneri basta un esame alla fine degli studi per poi poter firmare di tutto, anche se non hanno esercitato magari per 30 anni).

Un po’ come i collaudi delle macchine, che in qualsiasi modo si veda la cosa, rappresentano solo una tassa, e di questo passo se si buca una gomma bisognerà chiamare l’officina autorizzata che certifichi la coppia di serraggio dei bulloni.

Mi pare di capire che voi non fate i certificati di conformità se non avete fatto voi gli impianti: ma perchè no? La legge dice che l’impianto deve essere “certificato a norma” da una ditta abilitata alla 46/90, e se venite chiamati e trovate uno a norma che fate, non lo certificate? Conosco moltissime realtà industriali in cui i dipendenti elettricisti mettono le mani quotidianamente sugli impianti, anche realizzando nuovi pezzi.

Ma forse quello delle abitazioni private è un'altra cosa (capisciammè).

Nel mio caso, le offerte per quell’impianto erano tutte comprese fra i 18 ed i 23 mila euro (io ne ho spesi 3.000 + lo switch ed il centralino telefonico che devo ancora acquistare), che se avessi dovuto spenderli avrei dovuto aspettare almeno altri 3 anni prima di poter andare ad abitarci.

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Ricordo che si tratta di una "dichiarazione di conformità" e non di un "certificato".

Inoltre non si tratta necessariamente di conformità alle norme tecniche ma di conformità alla regola d'arte....

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Spero non ti capiti mai nulla, altrimenti smentisci la tua teoria che uno che sa fare le cose è autorizzato a farle.

L'incidente confermerebbe il contrario !

Saluti

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Mi pare di capire che voi non fate i certificati di conformità se non avete fatto voi gli impianti: ma perchè no? La legge dice che l'impianto deve essere "certificato a norma" da una ditta abilitata alla 46/90, e se venite chiamati e trovate uno a norma che fate, non lo certificate?

Non e' cosi'. La legge 46/90 dice:

Art. 9 (Dichiarazione di conformita')

1. Al termine dei lavori l'impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione

di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all'art. 7. Di tale

dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell'impresa installatrice e recante i numeri di partita Iva e

di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, faranno parte

integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché, ove previsto, il

progetto di cui all'art. 6.

E chiunque emette una dichiarazione di conformita' per un lavoro che non ha eseguito, dichiara il falso, con tutte le eventuali conseguenze del caso

Per quanto riguarda la parte morale, personalmente credo che se uno è capace di fare qualche cosa (non si ritiene capace, ma è capace), non vedo perché non lo possa fare

Ti capisco perche' il lavoro che stai svolgendo e' per casa tua. Pero', seguendo il tuo ragionamento, tu potresti benissimo fare l'impianto elettrico (e idraulico, ecc.) a tempo perso (e in nero...) anche per altri.

per farlo fare a chi ha un pezzo di carta e magari non lo sa fare (ad esempio agli ingegneri basta un esame alla fine degli studi per poi poter firmare di tutto, anche se non hanno esercitato magari per 30 anni).

Questo e' un altro discorso. In tutti i campi, dalla medicina all'edilizia, dai trasporti alla meccanica, dai programmatori ai giardinieri, ci sono persone competenti e no, hai perfettamente ragione. Personalmente preferirei una selezione piu' severa prima di dare i requisiti per poter installare impianti, magari con esami teorici/pratici.

Per quanto riguarda la misura della terra, certo che la farò (è obbligatoria), però mi risulta che nel certificato di conformità basta indicarne il suo valore, qualunque esso sia.

E' ovvio che il valore della resistenza di terra deve essere <= al massimo valore che assicura l'intervento delle protezioni per i contatti indiretti, viceversa non sarebbe piu' una dichiarazione di conformita' alla regola dell'arte, in quanto a regola d'arte non e'

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...tutto giusto, però, ...a rigor del vero, NON è assolutamente vero che sulla Dichiarazione di Conformità deve essere riportato il valore della misurazione del circuito di Messa a Terra! ...non c'entra nulla!

...come già del resto aveva lasciato intendere CIA!

...tale valore, lo si doveva riportare tempo addietro, (quando ancora era in vigore), sul famoso modello B, quello rosa per intenderci! ...ovviamente solo per gli impianti di quegli edifici, e per tutte quelle attività che lo rendessero necessario!

X andrea1:

...per l'esattezza, uno dei vari casi per cui sarebbe necessario il progetto anche trattandosi di villa unifamigliare, (e quindi anche la denuncia dell'impianto di Messa a Terra, con tutti gli obblighi da esso derivati), sarebbe quello in cui ci trovassimo in presenza di una superficie abitativa superiore ai 400mq.! ...ma ce ne sarebbero anche altri!

In merito poi a ciò che hai detto riguardo l'opportunità o meno di collegare alla rete di equipotenzialità tutti i ferri verticali dei pilastri d'armatura, ...mi trovi completamente ed assolutamente CONTRARIO! ...come del resto mi pare fosse l'opinione di qualcuno che, nei vari cantieri, ti aveva già comunicato! ...molto pericoloso!

X tutti:

...in merito al valore minimo che deve possedere l'impianto di Messa a Terra, già sulla legge del '50, (scusatemi se non ricordo il n. esatto!), vigeva il valore empirico di 20 ohm! ...e ancora oggi, dopo anni dall'avvento degli interruttori differenziali che di fatto rendono tale valore non essenziale, non è stata emanata ancora nessuna legge abrogativa/correttiva a riguardo!

...sta di fatto però che in presenza di tale valore, (o inferiore ovviamente!), si è autorizzati a stare assolutamente tranquilli!

poi, ha giustamente fatto riferimento a "al massimo valore che assicura l'intervento delle protezioni per i contatti indiretti"...

...bene, ...tale considerazione infatti deriva dal fatto che si è assunto come valore massimo sopportabile dall'uomo, (avente la garanzia di NON poter indurre danno alcuno), il valore di 50V. ...ed ecco spiegato perché, con una buonissima dose di margine di garanzia, vige la regola dell'installazione degli interruttori differenziali con valore d'intervento massimo di 30 mA! ...chiaro no? ...vi ricordate la famosa legge del signor Ohm?

X andrea1:

...comunque, ...tornando al tuo caso personale, ...sono con te! Da quello che dici non mi sembri uno sprovveduto!

...se ti senti di aver preso tutte le precauzioni del "buon padre di famiglia", ...tira dritto!

by by, by D³D³

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Espongo il caso pratico reale:

mio cugino è perito elettrotecnico, e da 20 anni lavora presso una ditta che realizza impianti AT ed MT, oltre che manutenzioni varie (elettriche ovviamente) in opifici. Lui, non essendo ditta, pur facendo quel mestiere, NON può farmi l’impianto semplicissimo di casa, e quindi il certificato di conformità.

Io sono ingegnere elettronico, sono abilitato dalla cciaa a poter fare il responsabile tecnico per praticamente tutte le ditte (e questo non è giusto), comprese quelle del settore elettrico, ma NON essendo ditta, NON posso farmi ne l’impianto ne il certificato di conformità di un impianto semplicissimo che peraltro ho progettato e realizzato io, assieme a mio cugino. Però posso (e devo) andare ad insegnare ai dipendenti di una ditta elettrica come si fa.

(Ma se non l’ho mai fatto perche non lo posso fare, come posso insegnare a farlo? Ah, già: chi sa fa, chi non sa insegna).

Và bene così?

Guardate che molta della colpa dello stallo dell’economia sono le innumerevoli privative che esistono in questo bel Paese; conosco molto bene le parcelle e tutto il resto, sono quasi 30anni che ne faccio, e vi dico, contro il mio interesse, per fortuna che esiste la clausola “lavori eseguiti in economia diretta”, “parcella a discrezione” ed i vari “listini” delle conformità, altrimenti anche quel poco di privato che si muove sarebbe fermo.

E' per questo che mi piacciono i forum tipo questo, e quando sarò in pensione che avrò molto più tempo, ci passerò molto di quel tempo a rispondere e ad aiutare chi scrive.

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in merito al valore minimo che deve possedere l'impianto di Messa a Terra, già sulla legge del '50, (scusatemi se non ricordo il n. esatto!), vigeva il valore empirico di 20 ohm! ...e ancora oggi, dopo anni dall'avvento degli interruttori differenziali che di fatto rendono tale valore non essenziale, non è stata emanata ancora nessuna legge abrogativa/correttiva a riguardo!

...sta di fatto però che in presenza di tale valore, (o inferiore ovviamente!), si è autorizzati a stare assolutamente tranquilli!

Ti sbagli perchè con la legge 186/68 (quella in cui si dichiara che le norme CEI sono a regola d'arte) le cose cambiano: poichè x le norme basta che l'impianto sia coordinato con il differenziale. Comunque anche il decreto (+ basso di una legge) prevedeva la possibilità di miglioramenti tecnologici (è stato fatto quando i differenziali non esistevano).

  In merito poi a ciò che hai detto riguardo l'opportunità o meno di collegare alla rete di equipotenzialità tutti i ferri verticali dei pilastri d'armatura, ...mi trovi completamente ed assolutamente CONTRARIO! ...come del resto mi pare fosse l'opinione di qualcuno che, nei vari cantieri, ti aveva già comunicato! ...molto pericoloso!

Dipende se ci sono problemi di correnti parassite (ferrovie e tram), se ci cade un fulmine è ovvio che l'impianto di terra non è adeguato per sopportarlo e quindi l'impianto ha seri problemi, ma siccome questi casi avvengono:

A perchè c'è un rischio di fulminazione e nessuno si è mai sognato di fare i calcoli

B sfiga assoluta statisticamente rara!

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...certo, ...caro Jakala, ...tu hai ragione, ma di certo io non ho torto!

...vedi, ...è un po' come tanti "progettisti" che magari conoscono le norme a memoria, ...però non ne capiscono il senso tecnico e pratico, e di conseguenza non le sanno applicare! ...o comunque le applicano male!

Nessuno vive nella convinzione che dal '50 le norme in materia non siano mai state riviste e/o aggiornate, ...quindi se me lo permetti, ...nemmeno il sottoscritto!

Cerchiamo di restare nel merito della discussione che ha dato origine al thread, e solo su quello facciamo le nostre analisi, ...quindi, le ferrovie e i tram lasciamoli momentaneamente dove sono! ...qui si parla di villetta!

La funzione primaria di tutte le norme, è quella di dettare criteri tecnici, ...ma è compito poi del progettista saperle identificare, riconoscere come pertinenti e infine, applicarle! Tutte queste prerogative trovano riscontro in alcuni princìpi che tutte le varie commissioni passate presenti e future, hanno battezzato e tuttora amano chiamare con l'appellativo di "buon senso".

Entrando quindi nel dettaglio della mia precedente affermazione, per chi è abituato a ragionare attraverso tale principio, è parso subito evidente che il richiamo al valore empirico dei vecchi 20 ohm, si rifacesse al "buon senso"!

...e poi per l'esattezza, dando comunque per assodato e quantomeno indispensabile il criterio di coordinazione tra Impianto di Messa a Terra e Interruttore Differenziale, (sul cui merito mi soffermerò di seguito), il famoso valore dei 20 ohm, non è stato dichiarato come appartenente ad una norma errata!

...è su questo, ...che si deve ragionare! (buon senso!)

...ti voglio dare uno stimolo su cui fare un ragionamento: ipotizziamo di avere realizzato un Impianto di Messa a Terra, il cui valore misurato al punto di sezionamento, si sia attestato attorno ai 200 ohm.

Uno può dire, ..che schifo! ...però, poco mi importa, ho sempre il mio bell'Interruttore Differenziale da 30 mA!

...bene, in questa situazione, ipotizza ora che il nostro bell'Interruttore Differenziale si rompa! (...ahimè, quanti ce ne sono che non funzionano!)

...non ti sembra adesso che il vecchio valore dei 20 ohm, (che dicevi abrogato), torni ad avere un'importanza assoluta? (buon senso!)

...questo è solo un esempio sul modo che tutti dovrebbero adottare per realizzare impianti elettrici!

...non basta conoscere questa o quella norma!

...sicuramente, chi è del settore e ha partecipato a qualcuno sei numerosi seminari tecnici che si tengono nel n/s paese, avrà avuto modo di ottenere testimonianza sui tanti e dolorosi danni che sono stati generati da cattive ed errate progettazioni, fatte da progettisti i quali hanno poi dichiarato di essersi rifatti alle norme! ...mah!

...meditate gente, ...meditate!

...con simpatia, D³D³.

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Lui, non essendo ditta, pur facendo quel mestiere, NON può farmi l’impianto semplicissimo di casa, e quindi il certificato di conformità.

Giustissimo ... infatti non essendo "Ditta " non paga le tasse , non ha costi di gestione , etc. etc.

ma NON essendo ditta, NON posso farmi ne l’impianto ne il certificato di conformità di un impianto semplicissimo

Idem come sopra !

Guardate che molta della colpa dello stallo dell’economia sono le innumerevoli privative che esistono in questo bel Paese;

............ secondo me invece molte colpe sono dovute al fatto che in Italia abbondano i furbi , perchè ci si sente in dovere di non rispettare le Leggi ( giuste o sbagliate che siano ) ... purchè se ne possa trarre vantaggio !

Esiste una legge che regolamenta il settore dell' impiantistica ? Si ! . Allora andrebbe rispettata . Non vedo l' ora che comincino i controlli ( è in preparazione una modifica alla 46-90) ... così qualcosa forse migliorerà .

Però posso (e devo) andare ad insegnare ai dipendenti di una ditta elettrica come si fa.

Non offenderti , ma fossi in te eviterei di insegnare Impianti di terra e sopratutto le Norme e Leggi dell' impiantistica ... :P altrimenti rischi di incrementere il settore degli elettricisti che non sanno fare il proprio mestiere !

Comunque ormai è fatta ! Esisteranno sempre i due fronti . :(

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...e poi per l'esattezza, dando comunque per assodato e quantomeno indispensabile il criterio di coordinazione tra Impianto di Messa a Terra e Interruttore Differenziale, (sul cui merito mi soffermerò di seguito), il famoso valore dei 20 ohm, non è stato dichiarato come appartenente ad una norma errata!

...è su questo, ...che si deve ragionare! (buon senso!)

Sono d'accordo con il tuo ragionamento, il valore della terra deve essere il più basso possibile, non basta dire mettiamo un 30 mA e sono a posto!

Ci sono casi in cui l'impianto è fatto bene con anelli e picchetti ( chiamarle puntazze mi para deprimente!), ma il valore resta elevato sui 30 ohm perchè il terreno è sassoso!! In quei casi li o cambio il terreno dove sono posati i dispersori o coordino il valore del differenziale.

Se il valore di un impianto è troppo elevato può essere che i dispersori non siano connessi bene o ci siano problemi, mai affidarsi ad un semplice numero...

Giusto per la cronaca i 20 ohm derivano da una legge del '50 circa, metre se leggi la norma 64-8 nell'apposito commento dice che ora conta la coordinazione per evitare i 50V.

Tornerei un attimo al discorso dei ferri di fondazione: uno dei problemi che nessun progettista si pone sono la resistenza elettrodinamica e termica dei dispersori...colpiti da correnti forti ed impulsive ci possono essere spostamenti per la forza elettrodinamica, nonchè effetti termici che li colpiscono...vedi sempre la norma 64-8 che ha dei capitoli dove affronta questi problemi.

Conclusione progettare male è semplice, difficile farlo bene.

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Giusto per essere pignolo...

Nel famoso DPR (non ricordo il numero e l'anno...), il valore di 20 ohm era richiesto per gli impianti di terra per le cabine MT/BT; poi, erroneamente, si e' preso questo valore come valore assoluto, per ogni impianto di terra.

Ovviamente ritengo anche io che piu' e' bassa la resistenza di terra e migliore e' la sicurezza, e 30 ohm ritengo che sia un valore piu' che accettabile.

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La legge è il decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955 , ormai

è preistoria anche se per anni è stato punto di riferimento per la gestione

delle cabine e le officine elettriche

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ormai è preistoria anche se per anni è stato punto di riferimento per la gestione

delle cabine e le officine elettriche

Il problema è che è preistoria dal punto di vista tecnico, dal punto di vista legale è ancora valido sanzioni incluse.

Ci sono stati integrazioni con la famosa legge del '68 (norme CEI=regola dell'arte) e qualcosa sulle leggi del '90 e del '91.

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contro i 15.000 che ha speso il mio vicino per un impianto con 4 punti per ogni stanza, senza antifurto, info, satellite ecc ecc ecc.

però!!!!!!

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Giusto per rispondere a D³D³ :

Il valore dei 20 Ohm deriva dal D.P.R. 547 del 1955.

Come ormai molte sentenze hanno evidenziato, tale valore è anacronistico in quanto scelto prima dell'avvento degli interruttori differenziali.

Con tali "apparati" il valore di terra PUO' assumere valori anche più elevati dei soliti 20 Ohm, basta che il valore sia coordinato con la corrente di intervento del dispositivo differenziale, affinchè la tensione sulle masse non sia superiore a 50 V ( 25 V per ambienti particolari e zootecnici ).

Il fatto che una resistenza di terra da 20 Ohm sia migliore di una da 200 Ohm non credo sia giusto e rilevante, in quanto, in caso di guasto all'interruttore differenziale e contemporaneo contatto di un conduttore attivo con una massa, sulla stessa si viene a creare una differenza di potenziale tra il valore 0 della terra e la massa pari a 230 V, in quanto la resistenza dei conduttori ( che possiamo stimare pari a 1 Ohm ) è di gran lunga inferiore alla resistenza della terra ( 20 o 200 Ohm ) e quindi la caduta di tensione è minima sugli stessi, cadendo quasi tutta la differenza di potenziale sul dispersore.

Come progettista mi è capitato qualche volta di dover lottare con impianti di terra ( terreno ghiaioso ) dal valore di 100 - 150 Ohm, ma ti assicuro che il sistema funzionava egregiamente lo stesso.

Invece una domanda ai partecipanti al forum:

Eszeguendo misure di terra in stagioni differenti, avete notato apprezzabili differenze nella resistenza di terra dei dispersori?

Ad esempio, un impianto di terra con resistenza in estate pari a 8 Ohm, in inverno quale valore può assumere ?

Ringrazio anticipatamente

Mandi

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®

Giusto per ribadire a FANT,

...al di là del fatto che non hai apportato nulla di più di quanto non si sia già detto, :huh: , ...mi pare che tu non abbia afferrato il senso (buon senso!) della mia tesi.

Certo, ...è vero che 20ohm o 200ohm non fanno una differenza abissale, però, rispondimi: ...tu, ...quale dei due valori vorresti avere a casa tua?

Vedi, è questo il punto! Il mio intento non era tanto quello di citare questa o quella legge, (chiunque avesse cercato con calma, la 547 del '55 l'avrebbe potuta citare con estattezza!), ma quello di far ricadere la dovuta attenzione sull'importanza di far in modo d'ottenere un valore di Terra IL PIU' BASSO POSSIBILE! (anche dopo molti anni dall'avvento degli Interruttori Differenziali!).

Per quanto riguarda il tuo ultimo quesito, posso dirti che non mi è MAI capitato di trovare delle grandi differenze sui valori misurati in funzione delle stagioni!

In primis perché non ho mai trovato terreni per così dire "poco predisposti", e in secondo luogo, perché non ho mai dovuto effettuare le misurazioni sullo stesso impianto per due volte all'anno!

In stagioni differenti sì, ...ma ti ripeto, fortunatamente, ho avuto a che fare con terreni dove, ...con soli quattro dispersori e una cinquantina di metri di corda nuda, il valore misurato NON è MAI stato inferiore ai 35ohm! ...nel caso peggiore!

...con simpatia, © D³D³

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