gimma Inserito: 7 luglio 2005 Segnala Share Inserito: 7 luglio 2005 Buongiorno a tutti,un dubbio che mi e' venuto ieri mentre continuavo a lavorare sul mio impianto ....Ma se sotto la linea cosidetta "Prese", protetta da un MT da 16A, con dorsale da 4 mm e derivazioni, in genere, da 2,5 mm, ad un certo punto collego un apparecchio, ad esempio il rilevatore Gas Metano, con una derivazione cavo da 1,5 mm (in quanto di assorbimento limitato), e' da ritenere corretto ? Il mio dubbio e' che quella derivazione a 1,5 mm non sarebbe adeguatamente protetta da un MT da 16A .....Pero' mi viene anche in mente che questa protezione e' relativa alla componente Termica del MT, e se io a valle della linea ho un apparecchio che so' che non assorbira' mai piu' della In tipica del cavo da 1,5 mm (10A), dovrei essere a posto.Mentre per i cortocircuiti (componente Magnetica) l'intervento tempestivo dell'MT (sia esso da 16A che di qualunque altra In tra l'altro) dovrebbe proteggere tanto il 2,5 mm quanto l' 1,5 mm.E' corretto il mio ragionamento ?E' quindi ammesso / corretto / rispetta la "regola d'arte" avere derivazioni da 1,5 mm su una linea protetta da MT da 16A ?Ciao e grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mircoelektra Inserita: 8 luglio 2005 Segnala Share Inserita: 8 luglio 2005 se io a valle della linea ho un apparecchio che so' che non assorbira' mai piu' della In tipica del cavo da 1,5 mm (10A), dovrei essere a posto. La Norma CEI 64-8 non ritiene necessario proteggere dai sovraccarichi le linee terminali che alimentano apparecchi utilizzatori che non possono generare correnti di sovraccarico, quindi quello che dici è corretto.Mentre per i cortocircuiti (componente Magnetica) l'intervento tempestivo dell'MT (sia esso da 16A che di qualunque altra In tra l'altro) dovrebbe proteggere tanto il 2,5 mm quanto l' 1,5 mm. In generale non è così. La protezione magnetica deve intervenire in un tempo sufficiente da non permettere alla corrente di cortocircuito di distruggere il cavo. Detto più correttamente, l' energia "lasciata passare" dall' interruttore nel lasso di tempo che intercorre tra l' istante del cortocircuito e l' apertura del circuito deve essere minore all' energia sopportabile dal cavo.L' energia "lasciata passare" in caso di cortocircuito da un interruttore di taglia superiore è sicuramente maggiore all' energia lasciata passare da un interruttore di taglia più piccola.Per fare un esempio allego le curve dell' energia specifica passante di due interruttori di una nota casa costruttrice, sovrapposte alla curva dell' energia specifica massima ammessa da un conduttore isolato in PVC da 1,5 mm2:immagine (ho utilizzato un link perchè il tag "IMG" non funziona con pagine dinamiche ... non conosco altri metodi )Sull' asse delle "X" è riportata la corrente di cortocircuito mentre sull' asse delle "Y" è riportata "l' energia specifica passante" corrispondente ad una data corrente di corcocircuito, per due interruttori automatici (uno da 16 A ed uno da 63 A).In caso, ad esempio, di un cortocircuito con corrente di 100 A l' interruttore da 16 A "lascia passare" un' energia specifica di circa 14000 A2s, mentre l' interruttore da 63 A "lascia passare" un' energia specifica di circa 450000 A2s. Il cavo sopporta "solo" 80000 A2s: quindi è protetto dall' interruttore da 16 A ma NON E' PROTETTO dall' interruttore da 63 A !Per essere sicuri che il cavo sia SEMPRE protetto è necessario verificare che la curva dell' interruttore sia al di sotto della curva del cavo per tutti i valori di corrente di cortcircuito possibili.La corrente MASSIMA di cortocircuito si ha in caso di "cortocircuito franco" e dipende fondamentalmente dall' impedenza cavi a monte dell' interruttore di interesse. La corrente MINIMA invece non è facilmente determinabile, in caso di cortocircuito non franco può essere anche di poco superiore alla corrente nominale (dell' ordine della corrente di sovraccarico!).Anche se la Norma stabilisce un metodo convenzionale per determinare la "corrente minima di cortocircuito", in base alla quale è possibile valutare la corretta protezione magnetica del cavo, se si adotta un' adeguata protezione per sovraccarico si ha automaticamente protezione per "cortocircuito non franco" (in realtà a rigore ciò non è proprio esatto ... sarebbe sempre necessario verificare le curve dell' energia specifica ... ma non complichiamo troppo le cose ).In conclusione, quindi, è vero che è possibile non proteggere da sovraccarico una linea terminale che alimenta un' utenza non in grado di provocare sovraccarichi, ma è bene utilizzare questo "permesso" che la Norma concede con estrema cautela, quando è fortemente improbabile un cortocircuito "non franco".Non è invece vero che qualunque interruttore magnetotermico protegge una linea da cortocirtcuito! Nel caso specifico (interruttore da 16 A e cavo da 1,5 mm2) la protezione è comunque garantita, in base ai grafici riportati. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gimma Inserita: 8 luglio 2005 Autore Segnala Share Inserita: 8 luglio 2005 Che dire Mirco ..... meglio di un corso di elettricista !Mi sono salvato il tutto (post e immagine).Grazie e complimenti ! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
acarrua Inserita: 8 luglio 2005 Segnala Share Inserita: 8 luglio 2005 bella mirko.hai dato un'ottima spiegazione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mamentov Inserita: 23 settembre 2005 Segnala Share Inserita: 23 settembre 2005 mirco scusa, il cavo da te preso in esempio da 1,5 mm è un cavo qualsiasi, o particolare?perchè allora io potrei proteggere una linea (corta) da 1,5 mm di sezione con un MT da 10A, ma con una curva tipo D o K che se non mi sbaglio sono curve alte, per forti correnti di spunto. considerato che l'energia "fatta passare" è la corrente, cosa succede con questi 2 interruttori?come si determina il tempo di intervento, guardando sui manuali degli apparecchi?e qual'è la corrente di cc minima che si è mai registrata? dai 100A in su?grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mircoelektra Inserita: 26 settembre 2005 Segnala Share Inserita: 26 settembre 2005 il cavo da te preso in esempio da 1,5 mm è un cavo qualsiasi, o particolare? La curva che ho riportato sul grafico è relativa ad un cavo unipolare N07V-K (la normale "cordina" che si usa negli impianti civili).perchè allora io potrei proteggere una linea (corta) da 1,5 mm di sezione con un MT da 10A, ma con una curva tipo D o K Certamente.se non mi sbaglio sono curve alte, per forti correnti di spunto Diciamo che non è ben chiaro cosa intendi dire con "curva alta" ... Le curve di intervento (C, D, K, ecc.) definiscono la soglia di intervento megnetico dell' interruttore. Ad esempio per un interruttore con curva C (quelli tipicamente utilizzati in campo civile) l' intervento dello sganciatore magnetico avviene per una corrente che va da 5 a 10 volte la corrente nominale (5-10 In). In particolare il primo valore (5 In) indica la mssima sovracorrente che non deve fare intervenire lo sganciatore magnetico, mentra il secondo valore (10 In) indica la minima sovracorrente che deve provocare sicuramente lo sgancio.Per un interruttore con "curva D" la soglia di intervento magnetico vale 10-20 In, per un curva K (se non sbaglio ) vale 10-14 In.Tieni presente che la "curva" non rappresenta un "tempo di intervento" o un "ritardo nell' intervento", ma solo un valore di corrente limite oltre cui interviene lo sganciatore magnetico (a correnti inferiori, ma maggiori di In, interviene lo sganciatore termico).In "ritardo" nell' intervento lo si ha come diretta conseguenza, nel senso che l' intervento termico è "più lento" di quello magnetico. Per questo un "curva D" lo si utilizza per utenze con elevate correnti di spunto: l' elevata corrente verrebbe "vista" da un "curva C" come corrente di cortocircuito (con conseguente sgancio immediato a causa dello sganciatore magnetico), da un "curva D" la stessa corrente viene invece vista "solo" come corrente di sovraccarico: lo sganciatore termico non provoca uno sgancio istantaneo (permette così lo "spunto"); ovviamente se tale sovracorrente permane anche il termico fa il suo dovere provocando lo sgancio ...Forse mi sono dilungato troppo ...considerato che l'energia "fatta passare" è la corrente, cosa succede con questi 2 interruttori? Diciamo che l' energia "fatta passare" dipende dalla corrente e dal tempo di permanenza di questa. Sicuramente la curva dell' i-quadro-t di un interruttore con "curva D" è "più alta" di quella di un interruttore con "curva C", in quanto l' energia "fatta passare" è maggiore.come si determina il tempo di intervento, guardando sui manuali degli apparecchi? Sui cataloghi dei costruttori tipicamente si trovano sia i grafici delle caratteristiche di intervento (ovvero dei tempi di intervento in funzione della sovracorrente) sia i grafici delle caratteristiche i-quadro-t.e qual'è la corrente di cc minima che si è mai registrata? dai 100A in su? La corrente di cortocircuito "minima" potrebbe anche essere molto inferiore, in caso di cortocircuito non franco potrebbe essere ad esempio di poco superiore alla corrente nominale! (vedi le considerazioni a riguardo nei post precedenti). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mircoelektra Inserita: 26 settembre 2005 Segnala Share Inserita: 26 settembre 2005 (modificato) Aggiungo questa immagine, nella quale sono mostrate le caratteristiche i-quadro-t per gli interruttori magnetotermici da 10A e da 16A sia con curva C che con curva D. Modificato: 26 settembre 2005 da mircoelektra Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marco.riefolo Inserita: 26 settembre 2005 Segnala Share Inserita: 26 settembre 2005 Intanto sottolineo che si proteggono sempre e i cavi e non le utenze (tranne nel caso dei motori).Per quanto riguardda le regole da protezione sopra siete stati molto chiari e corretti. In genere quando la linea è correttamente protetta da sovraccarico è anche protetta contro il cortocircuito, come in genere accade se la derivazione non è molto diversa in termini di sezione dalla dorsale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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