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Tipo Ac, A E B - chiarimento


ClA

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Mi è stato chiesto privatamente di spiegare la differenza fra le varie classi di differenziali. Visto che può interessare molti lo spiego a tutti.

Tipo AC

sensibile solo a correnti differenziale di tipo alternato

Tipo A

sensibile in più, a particolari correnti differenziali di forma unidirezionale pulsante, ottenute tramite parzializzazione di una sinusoide

Applicazione: ovunque ci sono circuiti elettronici in grado di generare tensioni di questa forma (regolatori a parzializzazione d'onda che possono essere presenti in alcuni elettrodomestici oppure dimmer per la regolazione della luce)

Tipo B

sensibile in più, a correnti differenziali continue senza alcuna ondulazione e qualche altra forma d'onda "strana"

Applicazioni: raddrizzatori in genere, inverter, ups, macchine per diagnostica,...

Il tipo A potrebbe sostituire il tipo AC come utilizzo generale (come avviene in molti paesi esteri) visto che dà un po' più di sicurezza con molti apparecchi che si hanno in casa, e il suo costo è sostanzialmente simile a quello di un AC.

Il tipo B, sulla carta il più completo, è invece un apparecchio piuttosto costoso e non è possibile adottarlo nell'uso generale (per altro pochi fabbricanti lo hanno in catalogo: Siemens, ABB, Doepke, Bender sono gli unici fabbricanti, gli altri lo comprano da loro).

Il tipo A ha inoltre la fama di essere più insensibile ai disturbi del tipo AC. Questo in generale non è affatto vero e comunque non è questa la sua finalità (potrebbe essere vero per particolari modelli). Chi desidera apparecchi resistenti ai disturbi deve acquistare gli specifici differenziali fatti apposta per questo, disponibili con svariate denominazioni commerciali (es K di Siemens, AP di ABB, HPI di BTicino, SI di Merlin Gerin,...) disponibili sia in versione A che AC.

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Le differenze costruttive tra il tipo a e ac stanno sostanzialmente nel tipo di nucleo, quindi il costo esagerato che aveva fino a un po' di tempo fa rispetto al tipo ac non era molto giustificato.

Diverso il caso per il tipo b, infatti questi apparecchi dovrebbero essere realizzati con sensori ad effetto hall, in grado di misurare direttamente il flusso (anche continuo) all'interno del toroide.

Pienamente daccordo sul montare esclusivamente differenziali tipo a, in presenza di correnti pulsanti in realtà intervengono anche quelli tipo ac (se la corrente omopolare non è talmente forte da saturare il nucleo, in quel casao non scatta), ma comunque a correnti superiori a 30 mA, quindi non garantendo più sicurezza.

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Le differenze costruttive tra il tipo a e ac stanno sostanzialmente nel tipo di nucleo,

Sì, ma non solo.

Il costo esagerato non era solo per motivi tecnici, ma anche per motivi di politica commerciale.

Diverso il caso per il tipo b, infatti questi apparecchi dovrebbero essere realizzati con sensori ad effetto hall, in grado di misurare direttamente il flusso (anche continuo) all'interno del toroide.

Normalmente non si fanno così, ma si usano due nuclei, e...... :ph34r:

Pienamente daccordo sul montare esclusivamente differenziali tipo a, in presenza di correnti pulsanti in realtà intervengono anche quelli tipo ac (se la corrente omopolare non è talmente forte da saturare il nucleo, in quel casao non scatta), ma comunque a correnti superiori a 30 mA, quindi non garantendo più sicurezza.

Tieni conto che molti fabbricanti costruiscono solo tipo A che vengono marchiati AC per meri motivi di marketing. Un tipo AC vero, di solito con le parzializzate non scatta affatto. Viceversa un tipo A (o B) con le parzializzate da norma può intervenire con correnti sino a 1,4 volte Idn (es 42 mA per un 30 mA).

Modificato: da ClA
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Io seguo sempre alcune regole di qualità che mi sono imposto da sempre:

1)Non utilizzo i differenziali di tipo AC, ma preferisco quelli di tipo A.

2)Per i conduttori montanti degli appartamenti non scendo mai sotto i 10 mmq, neanche se la linea è lunga pochi metri e la potenza impegnata è di 3kw.

3)Ogni impianto elettrico appartiene al rispettivo proprietario, e quindi deve essere sempre e totalmente separato dagli altri impianti (eccetto l'impianto di terra, che deve essere unico per tutto il condominio).

4)Nei condomini prevedo almeno due tubi diam. minimo 32mm per i montanti di ciascun appartamento, CASSETTE SEPARATE PIOMBABILI (se gli appartamenti sono molti utilizzo quelle uniche con i separatori), QUADRI SEPARATI per ogni appartamento nel locale contatori (con sportello chiuso a chiave e grado di protezione minimo IP55)...

e naturalmente anche i montanti di terra separati, che partono dalla barretta equipotenziale situata nel locale contatori.

5)In ogni appartamento, quando non ci sono problemi di estetica, installo una presa CEE 17 interbloccata da 16A; il modello da incasso super compatto della serie Tiplug della BTicino. Questo per evitare i problemi che sorgono sempre quando bisogna effettuare dei lavori e si utiizzano degli utensili da cantiere.

Per lo stesso motivo prevedo sempre un quadro condominiale dotato di prese industriali trifasi e monofasi, da 16 e da 32A, oltre alle prese bipasso presenti in ogni pianerottolo.

Ciao. :)

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Il tipo A ha inoltre la fama di essere più insensibile ai disturbi del tipo AC. Questo in generale non è affatto vero e comunque non è questa la sua finalità (potrebbe essere vero per particolari modelli).

Conosco diversi elettricisti che preferiscono il tipo A a quelli resistenti ai disturbi per evitare sganci dovuti ai disturbi.

Tipo B

sensibile in più, a correnti differenziali continue senza alcuna ondulazione e qualche altra forma d'onda "strana"

Applicazioni: raddrizzatori in genere, inverter, ups, macchine per diagnostica,...

Dal quel che posso capire dalle tue spiegazioni, questa tipologia dovrebbe essere preferita per gli ospedali rispetto al tipo A?

La normativa prevede o un tipo o l'altro.

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Dal quel che posso capire dalle tue spiegazioni, questa tipologia dovrebbe essere preferita per gli ospedali rispetto al tipo A?

Limitatamente alle linee che alimentano gli apparati per radiologia (tradizionale, tac, etc), non come uso generale.

Non conosco le normative specifiche per tali impianti. Sulla 64-8, molto genericamente, viene richiamato il problema delle forme d'onda non sinusoidali, invitando ad utilizzare, a seconda dei casi, il tipo A o B, senza però alcuna prescrizione.

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Nei locali medici di tipo 1 e 2 viene prescritto di proteggere le linee con differenziali di tipo A o B, nel caso non siano protetti da un IT-M.

Mi chiedevo quindi quando usare uno o usare un altro.

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Le Norme dicono molto poco, e lasciano molto alla discrezionalità del progettista.

Consiglio comunque di leggere la CEI EN 50178 (vado a memoria, spero di non sbagliare) che dà delle indicazioni.

Penso che una risposta definitiva la si possa avere solo esaminando lo schema elettrico delle varie apparecchiature. Ovvero chiedendo informazioni al fabbricante di tali apparecchiature.

In linea di massima, consultando un po' di articoli, il tipo B è indicato per macchine per diagnostica ad immagini, per azionamenti in continua, per UPS e inverter trifasi.

Ovvero gli apparecchi che contengono raddrizzatori a valle dei quali sono presenti tensione continua o di quelle altre forme "strane" previste per il tipo B che, in teoria potrebbero causare una dispersione delle medesime forme d'onda (purtroppo ho difficoltà a inserire le figure!, cercatele sulla 50178).

Tuttavia bisognerebbe considerare altri fattori quali l'eventuale doppio isolamento (solo sulle parti in continua) ovvero le tensione a livello non pericoloso (sempre solo sulla parte in continua).

Del resto, l'applicazione generalizzata del tipo B, sia pure negli ospedali, a mio parere è improponibile per il loro costo piuttosto elevato.

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Del resto, l'applicazione generalizzata del tipo B, sia pure negli ospedali, a mio parere è improponibile per il loro costo piuttosto elevato

Avessero almeno il tipo A!!!!

Scherzi a parte grazie per le informazioni, controllero la norma che suggerisci.

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Confermo.

La norma è la EN50178 (Apparecchiature elettroniche negli impianti di potenza).

Al paragrafo A.5.2.11.2 dà le indicazioni per la scelta fra diferenziali AC, A e B.

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Ho notato che quasi tutti i blocchi differenziali di diversi ma soprattutto principali costruttori sono di tipo A anche se targati di tipo AC. L'ho notato facendo delle prove con un raddrizzatore a ponte e con una resistenza. Invece i differenziali puri corrispondono ai dati di targa.

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