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Impianto Di Terra Privato In Cabina Pubblica


ing.bennyp

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Ad una richiesta di aumento di potenza di un utente alimentato in BT, per problemi di scarsa disponibilità l'ENEL ha risposto negativamente, proponendo, però, la costruzione di una cabina pubblica all'interno dell'area privata del centro commerciale ove è ubicato un supermercato del mio committente, specificando che per gli utenti non cambierà nulla, per quanto concerne la fornitura che avverrà in ogni caso in bt, a parte l'aumento di potenza conseguito, .

L'ente erogatore si farà carico della progettazione e della fornitura delle apparecchiature di MT e del quadro di bt, richiedendo, oltre alla costruzione delle opere murarie la progettazione e la realizzazione dell'impianto di terra di cabina.

La domanda sorge spontanea, devo collegare galvanicamente il costruendo impianto di terra di cabina all'impianto del supermercato, trasformando di fatto il sistema da TT a TN-S?

Da un punto di vista di equipotenzialità delle masse sembrerebbe la cosa più logica da fare per evitare di venire a contatto con strutture metalliche connesse ad impianti di terra diversi..

Mentre, lo stesso collegamento non sembrerebbe opportuno, considerando che l'ENEL, oltre al mio cliente fornirà energia elettrica anche ad altri utenti ubicati nell'area del centro commerciale sul quale nè io, nè il mio committente, possiamo esercitare opportune azioni di controllo presenti e future sugli impianti elettrici al fine di verificare l'esattezza delle scelte tecniche operate.

Un ultimo dubbio chi ha la responsabilità di assicurare che le tensioni di passo e contatto siano nei limiti normativi e, inoltre, chi è responsabile dell'effettuazione dei controlli sull'impianto di terra di cabina?

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In effetti questo è un argomento molto complesso, per questo ti consiglio di chiedere il parere di un ingegnere dell'enel. In prima analisi io mi sentirei più per un impianto di terra completamente autonomo per la cabina MT.

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Da quel che so io l'Enel vuole che i due impianti siano separati, capita che nei centri commerciali piantino dei picchetti al di fuori della zona proprio per questo.

Per rimanere in ambito "legale/burocratico" in ogni caso il tuo impianto sarà un TT legale, ma probabilmente un TN di fatto; quindi il tuo cliente ha tutti gli obblighi di un impianto in BT ;)

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alla fine se il sistema sara' un TN sara' sempre piu' sicuro di uno pseudo TT.

anche se le messe a terra di ognuno saranno indipendenti sono di fatto troppo vicine per essere considerate tali.

con un sistema TN sull'impianto di terra collegato al neutro basteranno anche i soli magnetotermici dei contatori ( per assurdo in quanto tutti gli impianti dovranno avere le adeguate protezioni) per garantire che sulla terra non si manifesti tensione.

ivano65

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Per onore di cronaca e con la speranza di fare un favore ai pochi (ma buoni) che hanno seguito la discussione riporto l'autorevole risposta del direttore di Tuttonormel.......

Gent.mo Ingegnere

la cabina è di proprietà dell'Enel, la fornitura è in bassa tensione e sul piano formale il sistema é TT.

L'Enel può stabilire se collegare o meno la sua terra a quella dell'insediamento, il sistema rimane sempre TT (lei non può collegare gli impianti di terra di cabina e utilizzatore).

E' responsabilità dell'Enel garantire che le tensioni di contatto e di passo all'interno e all'esterno della cabina non siano pericolose, sia per i propri dipendenti, sia per gli altri.

Distinti saluti. TNE

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infatti rimane sempre un TT ma come hai detto tu sul piano formale.

comunque a decidere sara' l'enel,perche' ovviamente se non autorizzato l'utente commette un reato ad utilizzare la terra di cabina con gravi conseguenze in caso di danni a cose e a persone. da tener presente che grazie ai cavi MT enel dispone di resistenze di terra molto basse , quindi viene ulteriormente scongiurato il pericolo di tensioni pericolose,inoltre molte zone sono ormai inglobate nel cosidetto sistema della terra globale che viene considerato il top della sicurezza.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Concordo pienamente con te,pensa ai danni che questo falso TT potrebbe dare nel caso di due masse vicine collegate a impianti di terra differenti in caso di guasto.Poi vallo a spiegare al magistrato che era responsabilità dell'enel garantire la sicurezza delle persone all'esterno della cabina.Vorrà dire che in prossimità della cabina, per tagliare la testa al toro,utilizzerò dispositivi a doppio isolamento.

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Mi quoto:

Per rimanere in ambito "legale/burocratico" in ogni caso il tuo impianto sarà un TT legale, ma probabilmente un TN di fatto; quindi il tuo cliente ha tutti gli obblighi di un impianto in BT

Tu non hai legalmente una cabina, quindi non hai gli obblighi di una cabina, tieni presente che in genere il magistrato si affida al parere di un esperto di normative...certezze con il diritto non ci sono, ma è compito dell'Enel controllare che tensioni pericolose si propaghino al di fuori del suo impianto.

Bell'idea di postare anche la risposta del Carrescia.

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Bell'idea di postare anche la risposta del Carrescia

Grazie.Spero che molti altri seguano il mio esempio. Sono per la condivisione delle conoscenze a tutti i livelli.Se qualcuno poi crede sia meglio mascondersele......PEGGIO PER LUI,NON ANDRA' MOLTO LONTANO.

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Se la cabina ENEL è allacciata ad un impianto di terra globale allora è sicura per definizione e non serve neppure misurare la tensione totale di contatto a vuoto. Se la cabina ha un impianto dui terra proprio spetta ad ENEL farsi l'impianto e la misura della resistenza totale di terra e verificare (tramite la corrente di guasto ed il tempo di eliminazione del guaso) il tutto.

Il sistema elettrico di by sarà un TT formale e di fatto un TN.

ENEL non autorizzerà il cliente ad allacciarsi al proprio impianto di terra e realizzare, così, un TN in quanto ENEL non si sognerebbe di garantire il potenziale del neutro.

Concordo pienamente con te,pensa ai danni che questo falso TT potrebbe dare nel caso di due masse vicine collegate a impianti di terra differenti in caso di guasto.Poi vallo a spiegare al magistrato che era responsabilità dell'enel garantire la sicurezza delle persone all'esterno della cabina.Vorrà dire che in prossimità della cabina, per tagliare la testa al toro,utilizzerò dispositivi a doppio isolamento.

In tal caso non vedo come possano esserci due masse vicine collegate ad impianti di terra differenti.

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In tal caso non vedo come possano esserci due masse vicine collegate ad impianti di terra differenti.

Facile,un palo dell'illuminazione metallico dell'illuminazione esterna del supermercato infisso in prossimità della porta metallica della cabina

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un palo dell'illuminazione metallico dell'illuminazione esterna del supermercato infisso in prossimità della porta metallica della cabina

sei sicuro che la porta metallica della cabina sia una massa estranea?

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sei sicuro che la porta metallica della cabina sia una massa estranea?

Normalmente nelle cabine pubbliche il distributore, indipendentemente dal fatto che la porta sia o meno una massa estranea, la collega a terra, così come collega a terra le griglie di aerazione.

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anche se la porta fosse collegata, o tramite gli eventuali ferri d'armatura o con collegamento in cavo, alla rete di terra della cabina non ci sarebbero problemi di differenze di potenziale pericolose tra la rete di terra di cabina e quella del supermercato in quanto, come ho capito dalla diascussione, di fatto l'impianto di terra è lo stesso.E poi il l'armatura del palo e la morsettiera sono a doppio isolamento? in tal caso è proibito mettere il palo a terra.

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.......come ho capito dalla diascussione, di fatto l'impianto di terra è lo stesso.

Non proprio,formalmente è lo stesso impianto,ma non lo è,lo sarebbe qualora i due impianti di terra dell'ENEL e dell'utente fossero collegati galvanicamente, ma in tal caso sarebbe un TN e questa discussione non avrebbe più ragione di continuare.

E poi il l'armatura del palo e la morsettiera sono a doppio isolamento?

Perchè mettere limiti alla provvidenza? E se il committente sceglie dei pali dotati di morsettiera che non garantisca il doppio isolamento, o anche delle armature non a doppio isolamento....

Modificato: da ing.bennyp
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Formalmente l'impianto è un TT, di fatto è un TN. Le norme indicano la strada per realizzare un impianto a regola d'arte ma ciò non esclude di realizzare un impianto a regola d'arte anche interpretando al meglio le leggi dell'elettrotecnica.

Perchè mettere limiti alla provvidenza? E se il committente sceglie dei pali dotati di morsettiera che non garantisca il doppio isolamento, o anche delle armature non a doppio isolamento....

se il palo è gia installato tutti le condizioni al contorno sono note, se non è installatoperchè preoccuparsi di una cosa che non esiste?

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Le norme indicano la strada per realizzare un impianto a regola d'arte ma ciò non esclude di realizzare un impianto a regola d'arte anche interpretando al meglio le leggi dell'elettrotecnica.

Infatti,in questo caso la norma non ci soccorre e lo scopo del mio intervento era di intrepretare al meglio,assieme a tutti voi, le leggi fondamentali dell'elettrotecnica.

se il palo è gia installato tutti le condizioni al contorno sono note, se non è installatoperchè preoccuparsi di una cosa che non esiste?

Talvolta è bello abbandonarsi lungo l'infido percorso della filosofia degli impianti,te lo consiglio.....è un utile esercizio mentale.

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Talvolta è bello abbandonarsi lungo l'infido percorso della filosofia degli impianti,te lo consiglio.....è un utile esercizio mentale.

Mi dilettavo a farlo all'università. :P

Adesso mi masturbo mentalmente (nel senso impiantistico-filosofico) solo quando non posso farne a meno.

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Mi dilettavo a farlo all'università.

Beato te,io non avevo mai il tempo per queste cose. In quel tempo la mia unica preoccupazione era uscirne al più presto (non sono fortunato come te,io ho studiato al Politecnico di Napoli e lì,per accaparrarmi un posto in ultima fila,per seguire le lezioni, dovevo svegliarmi prima del gallo e tornare a casa col metronotte :P ).

Adesso mi masturbo mentalmente (nel senso impiantistico-filosofico) solo quando non posso farne a meno.

Male,permettimi di contraddirti.La sega mentale aiuta a mantenere in esercizio ..... la mente. Dopo venti anni di libera professione è ancora bello porsi delle domande,quando gli impianti comuni hanno pochi segreti.Mica starò invecchiando? ;)

Modificato: da ing.bennyp
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non sono fortunato come te,io ho studiato al Politecnico di Napoli e lì,per accaparrarmi un posto in ultima fila,per seguire le lezioni, dovevo svegliarmi prima del gallo e tornare a casa col metronotte

Adesso vivo e lavoro a Padova ma sono siciliano, università di Palermo. I problemi dei posti li avevamo anche noi al biennio, poi al triennio eravamo in pochi a seguire le lezioni di ingegneria elettrica. Ricordo che al corso di sicurezza elettrica eravamo una decina, così come ad elettronica di potenza.

Hai ragione, oramai si vedono tanti impianti fotocopia e pochissimi impianti veramente originali e ben fatti. Alle sege filosofiche, però, prediligo quelle pratiche che mi portino ad una soluzione efficace, bella, meno costosa e a regola d'arte.

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si vedono tanti impianti fotocopia e pochissimi impianti veramente originali e ben fatti.

Concordo pienamente!

Alle sege filosofiche, però, prediligo quelle pratiche che mi portino ad una soluzione efficace, bella, meno costosa e a regola d'arte.

Anche su questo concordo. Nei post precedenti pensavo, azzz che capa tosta sto padovano,ma ormai mi hai svelato l''arcano....è capa tosta sicula :D

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Anche su questo concordo. Nei post precedenti pensavo, azzz che capa tosta sto padovano,ma ormai mi hai svelato l''arcano....è capa tosta sicula

:D

Comunque è sempre un bene confrontarsi con i colleghi, lo trovo molto utile professionalmente.

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