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Se In Centrali Termiche - dubbio


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Considerando di progettare un impianto elettrico all'interno di una centrale termica la prima cosa che viene in mente è il rischio di esplosione, quindi norma CEI 31-30 e CEI 31-35.

Tuttavia in base alla V2 della CEI 31-35 se la centrale contiene un bruciatore marcato CE (quindi conforme alla direttiva CEE 90/396 e quindi al DPR 661/96), il rischio di esplosione non c'è più. Se non è marcato CE sempre seguendo la variante della guida dovrei verificare che vengano soddisfatti tutti e 7 i requisiti (ventilazione, pressione del gas, etc) per cui il locale non è comunque a rischio di esplosione.

La variante, da quello che ho capito, vuole far intendere che un'apparecchiatura marcata CE è già di suo certificata, ed è sufficientemente sicura da installarla in un normalissimo ambiente ordinario, conseguentemente la centrale termica diventa un ambiente ordinario, a prescindere da qualsiasi altra variabile (ventilazione, pressione del gas, etc.).

Tuttavia come bisogna considerare la valvola manuale di intercettazione interna, esterna e l'elettrovalvola? Solitamente tutte e tre sono SE (sorgenti di emissione) di secondo grado, secondo la 31-30, anche perchè il costruttore può sicuramente certificarmi la sua rampa gas, ma non certo le valvole manuali di intercettazione. Ma se l'impianto è ordinario che senso ha individuare le SE? Le individuerei se l'ambiente fosse a rischio di esplosione...

Correggetemi se sbaglio

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Tuttavia in base alla V2 della CEI 31-35 se la centrale contiene un bruciatore marcato CE (quindi conforme alla direttiva CEE 90/396 e quindi al DPR 661/96), il rischio di esplosione non c'è più.

Tieni conto che la portata termica complessiva deve essere inferiore o uguale a 35 kW per sfruttare il bonus del mancato rischio di esplosione

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Ma se il bruciatore è marcato CE e la potenzialità termica è superiore a 35 kW non ho ugualmente il "bonus" che il locale è automaticamente ordinario?

E poi se la potenzialità termica non supera i 35 kW non avrei neppure l'obbligo di progetto.

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Allora la norma dice nel paragrafo "GE.2.4 Condizioni" alla fine

Pertanto, ferma restando l'esclusione degli ambienti per uso domestico e similare (art. 1.2 della Guida), e dei luoghi d'istallazione di apparecchi a gas conformi al DPR 661/96, il presente esempio può essere applicato anche a centrali termiche con portata termica complessiva inferiore o uguale a 35 kw

A mio avviso non puoi usare se la potenza è da 36 kw in su

Modificato: da Jakala
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Pertanto, ferma restando l'esclusione degli ambienti per uso domestico e similare (art. 1.2 della
Guida), e dei luoghi d'istallazione di apparecchi a gas conformi al DPR 661/96, il presente esempio può
essere applicato anche a centrali termiche con portata termica complessiva inferiore o uguale a 35 kW.  

Appunto, escludiamo dal rischio di esplosione gli ambienti per uso domestico e similare E gli luoghi d'installazione di apparecchi a gas conformi al DPR 661/96 (qualsiasi potenzialità abbiano), quindi se abbiamo per esempio una c.t. da 400 kW con un bruciatore marcato CE io classifico (secondo la CEI 31-35 V2) la centrale come luogo ordinario.

Per gli luoghi ad uso domestico e similare solitamente la caldaia non supera i 35 kW di potenza, il discorso esplosione ovviamente non si pone, ma in quel caso il progetto non è obbligatorio, cosa dovrei classificare?

Jakala, la citazione della norma che hai riportato NON dice che non si può usare se la potenzialità e da 36 kW in su. Leggi bene.

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Se la caldaia è inferiore ai 35 kW ed è marchiata CE non determina sorgenti di emissione.

Se ci sono altre sorgenti di emissione, valvola di intercettazione, ecc. io guarderei la dichiarazione di conformità dell'installatore temotecnico.

Se è un impianto eseguito a regola d'arte e siamo fiori dall'obligo di progettazione classificherei l'ambiente come ordinario.

Se siamo in presenza di progetto termotecnico, chiederei al progettista le caratteristiche delle sorgenti di emissione,

Giuliano

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