Vai al contenuto
PLC Forum


Ma lo Scambio Sul Posto va avanti ?


mgaproduction

Messaggi consigliati

Domanda da inesperto totale del settore : per lo SSP è già stata definita una data di scadenza?

Chi, come me per esempio, ha contrattualizzato/iniziato lo SSP a gennaio 2021, continuerà o c'è già una scadenza ? 

E chi compra un impianto nuovo adesso, riesce ad accedere tranquillamente ?

E se ci fosse una scadenza e gli impianti non fosse possibile riprogrammarli per non fare reimmissione in rete dell'eccedenza, come si fa ?

 

Insomma, di tutto e di più in merito ...

Link al commento
Condividi su altri siti


Secondo me.

Visto il costo odierno del fotovoltaico nel peggiore dei casi rientreresti comunque nella spesa con l'energia autoconsumata, magari in 10-15anni ma ci rientri. 

Lo scambio in quel posto da che so io va di anno in anno per cui è vero che l'anno prossimo potrebbero cambiare e non pagare più niente ma è anche vero che qualcosa va dato a chi immette corrente in rete foss'anche il prezzo industriale.

L'impianto deve comunque essere stato dimensionato per i consumi dell'abitazione per cui buona parte della produzione essere autoconsumata. Visto l'andamento del costo delle batterie non è più assurdo pensare di mettere su una powerwall per autoconsumarsi le eccedenze ed avere una fonte energetica in caso di blackout ma per adesso l'SSP è ancora sufficientemente conveniente. Magari tra qualche anno...

Modificato: da Dumah Brazorf
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139

Per gli impianti di nuova installazione viene meno lo SSP dopo 180 giorni dalla pubblicazione (imminente) del decreto attuativo.

 

Per gli impianti già in esercizio lo SSP verrà pagato fino al 31 Dicembre 2024, poi a meno di creare una comunità energetica con altre persone (già difficile per un impianto nuovo figuriamoci per uno già installato e pagato magari su una casa indipendente...) si passerà automaticamente al RID, ovvero pagamento del solo prezzo di mercato dell'energia immessa soggetto a IRPEF e niente più contributo di scambio forfettario (Cusf).

 

Il contributo di scambio con l'azzeramento degli oneri di sistema, che stando alle dichiarazioni del governo dovrebbe diventare definitivo con passaggio degli oneri alla fiscalità generale, si è ormai ridotto a poco più di due centesimi/kWh e quindi cambia poco anche se comunque faceva comodo. Il pagamento dell'energia immessa avverrà agli stessi prezzi di mercato dello SSP ma sarà soggetta a IRPEF. Comunque l'energia verrà pagata e quindi non immetterla in rete non avrebbe alcun senso, si farebbe solo un dispetto a se stessi.

 

La porcata è quella di fare il tutto retroattivamente su impianti già installati e pagati. I vari Conti Energia che pagavano un botto di incentivo almeno avevano una durata nota e garantita al momento in cui uno decideva di investire i soldi.

 

Non resta che sperarare che l'elettricità continui a costare più di 20 centesimi/kWh il che compenserebbe ampiamente la mancanza dello SSP e il prelievo fiscale sul RID. Quando ho installato il mio impianto ho fatto i conti con 10 centesimi/kWh con scambio sul posto quindi se il prezzo rimane almeno il doppio l'impianto renderà comunque di più economicamente.

 

Scopo di questa porcata è incentivare le comunità energetiche (una boiata raffazzonata) e l'acquisto di sistemi di accumulo (economicamente in perdita anche senza SSP almeno finchè i prezzi al kWh non crolleranno minimo del 60-70% cosa che magari da qui al 2024 si avvererà...). In pratica come già successo in passato l'effetto immediato sarà di bloccare vendita e installazione di FV in Italia tranne quello fatto col superbonus a costo zero che ormai è prossimo a scadere pure lui...

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139
12 minuti fa, Dumah Brazorf ha scritto:

Secondo me.

Visto il costo odierno del fotovoltaico nel peggiore dei casi rientreresti comunque nella spesa con l'energia autoconsumata, magari in 10-15anni ma ci rientri. 

Lo scambio in quel posto da che so io va di anno in anno per cui è vero che l'anno prossimo potrebbero cambiare e non pagare più niente ma è anche vero che qualcosa va dato a chi immette corrente in rete foss'anche il prezzo industriale.

L'impianto deve comunque essere stato dimensionato per i consumi dell'abitazione per cui buona parte della produzione essere autoconsumata. Visto l'andamento del costo delle batterie non è più assurdo pensare di mettere su una powerwall per autoconsumarsi le eccedenze ed avere una fonte energetica in caso di blackout ma per adesso l'SSP è ancora sufficientemente conveniente. Magari tra qualche anno...

 

Al risparmio sull'autoconsumo (che con l'aumento delle tariffe pesa di più anche senza ulteriori interventi) devi comunque sempre aggiungere la retribuzione dell'energia immessa anche se a condizioni meno favorevoli di oggi.

 

Lo SSP non "va di anno in anno" ma è regolamentato da leggi dello Stato che con questa riforma ora ne prevedono la cessazione per tutti al 31 Dicembre 2024.

 

Con l'uscita di scena dello SSP viene meno il discorso di dimensionare l'impianto in base ai consumi dato che quello che immetti verrà retribuito sempre allo stesso modo (più sfavorevole) come se fosse tutto eccedenza.

 

Mettere un'accumulo ai prezzi di oggi continua a non avere senso dato che a malapena recuperi i soldi investiti nell'arco di 20 anni, pregando che le batterie non si brucino prima. Ma magari al 31 Dicembre 2024 l'accumulo costerà un terzo di oggi e la corrente costerà 40 centesimi/kWh e allora potrebbe diventare sensato ma comunque non obbligatorio visto che la corrente immessa comunque dovrà sempre e in ogni caso venire retribuita al prezzo di mercato.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se non capisco male, stai dicendo che dal 1 gennaio 2025 mi pagano la corrente immessa soltanto 2 centesimi ? E pure ci devo pagare sopra l'Irpef?

Se così fosse, col caz.zo che gliela immetto!

 Io, poco poco, la sola componente energia la pago 5,9 centesimi + iva la notte...(ovvero 6.5 centesimi perchè io pago tutta l'iva).

Ma magari non ho capito bene quello che hai scritto...

Modificato: da mgaproduction
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139

Probabilmente mi sono spiegato male. Circa 2 centesimi/kWh è l'attuale valorizzazione della componente Cusf, cioè il contributo che viene pagato solo per l'energia effettivamente scambiata (quindi non per le eccedenze) a parziale rimborso di alcune componenti fra cui c'erano (al passato perché ora valgono 0 e quindi di fatto sono aboliti) i cosidetti oneri di sistema. Venendo meno il meccanismo dello SSP questo contributo, erogato a titolo di incentivo, verrà meno e quindi il concetto di energia scambiata perderà qualsiasi significato. L'unico parametro che verrà usato sarà quello della semplice energia immessa, la quale verrà retribuita al prezzo di mercato esattamente come succede ora con la differenza che ci si dovrà pagare l'IRPEF sull'intero importo mentre ora per l'energia scambiata è esente e si pagherebbe solo per le cosidette eccedenze a meno di farle portare a credito per l'anno successivo. In pratica dal 1 Gennaio 2025 tutta l'energia immessa sarà eccedenza non esistendo più il concetto di scambio.

 

Considera che il prezzo di mercato sul Mercato del Giorno Prima in Dicembre sta già sfiorando i 30 centesimi/kWh quindi anche supponendo di pagare il 43% di IRPEF (l'aliquota massima attuale che significa non guadagnare poco...) è sempre molto di più di 2 centesimi/kWh e comunque se non la immetti prendi 0 che è sempre meno anche di soli 2 centesimi.

 

E' chiaro che l'autoconsumo in media varrà sempre di più di quello che prenderai per la corrente immessa dato che comunque sul consumato paghi accise, IVA, trasporto ecc. ma comunque se si sta accorti a non pagare troppo sul mercato libero il margine sarà il 50% o anche meno a seconda della fiscalità. Perché un accumulo ti faccia risparmiare di più bisognerà comunque che il costo a kWh delle batterie scenda ancora un bel po' e/o il costo dell'energia aumenti di parecchio. Visti gli andamenti attuali sicuramente nei prossimi 4-5 anni ci sarà una combinazione di entrambi i fattori, con l'energia che costerà sensibilmente di più rispetto agli ultimi anni e gli accumili che diventeranno più economici grazie all'evoluzione tecnologica ed industriale. Per prevedere quando questo succederà ci vorrebbe la sfera di cristallo e quindi secondo me lo Stato sta facendo un grande azzardo a cambiare le condizioni così repentinamente e soprattutto retroattivamente, minando la fiducia dei potenziali acquirenti di FV. Nell'immediato ci sarà un crollo delle installazioni una volta esaurito il fenomeno distorsivo del superbonus e poi resta da vedere se e quando il FV tornerà ad essere interessante economicamente e quindi le installazioni riprenderanno. Il rischio è di trovarsi ancora per molti anni con le installazioni col contagoccie e i retrofit di accumulo su impianti esistenti ancora più centellinati perché comunque la redditività di un impianto già installato e magari ora del 1/1/2025 già in tutto o in gran parte ammortizzato con lo SSP rimarrà maggiore senza accumulo piuttosto che con accumulo in retrofit ancora per chissà quanti anni...

 

 

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139

Dimenticavo un piccolo particolare. Tutti quelli che stanno o hanno appena installato pompe di calore per il riscaldamento facendo affidamento allo scambio sul posto ora se ne pentiranno. Come è ben noto il riscaldamento si usa d'inverno (😁) e anche con una signora batteria d'accumulo in inverno il FV rende comunque troppo poco (soprattuto al Nord) per coprire il fabbisogno del riscaldamento in misura più che risibile, quindi è obbligatorio affidarsi al meccanismo dello SSP pagando la corrente prelevata ma ricevendo un bel rimborso circa sei mesi dopo per la corrente in eccesso prodotta l'estate precedente. Dal 1 Gennaio 2025 il tutto si ridimensiona e i costi del riscaldamento salgono...

 

Chissà se almeno non avendo più la scusa di fare i conti dello scambio la corrente immessa saranno costretti a pagarcela almeno bimestralmente e non ad aspettare fino ad un anno e mezzo (per le immissioni di Gennaio) per vedersela pagare...

 

 

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139

Già, peccato che quando si tratta di togliere invece che di dare sono tutti d'accordo e non c'è destra o sinistra che tenga... 😌

 

Il problema è che in Italia con le rinnovabili siamo messi molto bene, grazie prevalentemente all'idroelettrico che è ad un buon livello anche se non paragonabile alla Norvegia. Senza più la minaccia di multe da parte della UE per mancato raggiungimento degli obiettivi (rischio che invece per esempio corre la grande Germania...) l'incentivo ad... incentivare pubblicamente le rinnovabili scende di molto. Se poi l'incentivo ce lo mette il mercato con un aumento vertiginoso dei prezzi che rende gli impianti convenienti anche senza incentivo statale perchè lo Stato dovrebbe continuare ad erogarlo?

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Chi oggi decide per scelta o per "obbligo" ad avere un impianto fotovoltaico si ritrova in un limbo...  sono nate come funghi srl che fanno solo fotovoltaico oppure pompe di calore, tempi lunghi per le pratiche, per avere il materiale, costi a le stelle ... ormai il tutto è andato oltre l'immaginabile...    e non avete messo in conto che l'Europa nonostante tutto spinge per il nucleare...  

Link al commento
Condividi su altri siti

Alessio Menditto

Io nella mia ingenuità, ero rimasto a fare le cose per risparmiare, non per avere un vantaggio.

Al netto degli inconvenienti, uso la pdc per “pompare” calore anche dal freddo, da abbinare ad un impianto a pavimento per sfruttare la non elevata temperatura creata dalla pdc, uso il fotovoltaico per scaldare acqua e pure per immagazzinare un po’ di energia nelle batterie, e quello che manca lo prendo o dalla rete o dal gas, questo è il mio impianto ideale, poi però tutto si incaglia con questa vendita di energia alla rete ecc ecc, e se nella mia ingenua idea di risparmio energetico tutto funzionava, leggendo cosa scrivete mi sembra che il risparmio passa in secondo piano, ed è una guerra all ultimo sangue tra aziende che nascono approfittando del momento, prezzi assolutamente stellari per componenti che in teoria non costano gran che (fate un salto al briko), e la mia confusione resta.

Link al commento
Condividi su altri siti

10 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

Io nella mia ingenuità, ero rimasto a fare le cose per risparmiare, non per avere un vantaggio.

Al netto degli inconvenienti, uso la pdc per “pompare” calore anche dal freddo, da abbinare ad un impianto a pavimento per sfruttare la non elevata temperatura creata dalla pdc, uso il fotovoltaico per scaldare acqua e pure per immagazzinare un po’ di energia nelle batterie, e quello che manca lo prendo o dalla rete o dal gas, questo è il mio impianto ideale, poi però tutto si incaglia con questa vendita di energia alla rete ecc ecc, e se nella mia ingenua idea di risparmio energetico tutto funzionava, leggendo cosa scrivete mi sembra che il risparmio passa in secondo piano, ed è una guerra all ultimo sangue tra aziende che nascono approfittando del momento, prezzi assolutamente stellari per componenti che in teoria non costano gran che (fate un salto al briko), e la mia confusione resta.

Tutto quello che hai descritto è la situazione normale ovvero spremere il più possibile il FV per risparmiare.

Ma nel momento in cui gli inverter (in pratica il 99% di quelli casalinghi, da quello che ho capito) ti costringono a immettere in rete la tua eventuale eccedenza, ecco che credo che anche tu sicuramente sarai ben convinto che ti debba essere pagata. In fin dei conti hai speso dei tuoi soldi per fare un impianto e vorrai mica regalare corrente al distributore...

Diverso sarebbe (e sarebbe davvero una figata pazzesca) se io immetto X Kwh e me li posso riprendere in qualunque momento dal distributore stesso. La cosa sarebbe davvero banale a livello tecnologico/sistemi/e quant'altro.

Io per esempio, in questo primo anno di esercizio pieno ufficiale, ho prodotto energia CIRCA poco più di 4 Mwh, me ne sono consumati 2 Mwh, ne ho acquistati dalla rete 1.1 e ne ho venduti 1.75.

Vendere 1,75 Mwh significa che è l'energia che ho prodotto ma che non sono riuscito a consumare io direttamente. Quindi siccome purtroppo non esiste il concetto di consumare i Kwh che ho immesso, mi sembra giusto avere del guadagno, senza essere nè ingenui nè profittatori.

Non è quindi il risparmio che passa in secondo piano, anzi quello rimane il primo punto in assoluto, ma l'eccedenza è giusto che mi venga riconosciuta.

 

Diverso è per tutti coloro che negli anni recenti hanno costruito mega impianti apposta per lucrare...tanto paghiamo noi con le nostre bollette...

 

17 ore fa, Vale71 ha scritto:

Probabilmente mi sono spiegato male. Circa 2 centesimi/kWh è l'attuale valorizzazione della componente Cusf, cioè il contributo che viene pagato solo per l'energia effettivamente scambiata (quindi non per le eccedenze) a parziale rimborso di alcune componenti fra cui c'erano (al passato perché ora valgono 0 e quindi di fatto sono aboliti) i cosidetti oneri di sistema. Venendo meno il meccanismo dello SSP questo contributo, erogato a titolo di incentivo, verrà meno e quindi il concetto di energia scambiata perderà qualsiasi significato. L'unico parametro che verrà usato sarà quello della semplice energia immessa, la quale verrà retribuita al prezzo di mercato esattamente come succede ora con la differenza che ci si dovrà pagare l'IRPEF sull'intero importo mentre ora per l'energia scambiata è esente e si pagherebbe solo per le cosidette eccedenze a meno di farle portare a credito per l'anno successivo. In pratica dal 1 Gennaio 2025 tutta l'energia immessa sarà eccedenza non esistendo più il concetto di scambio.

 

Considera che il prezzo di mercato sul Mercato del Giorno Prima in Dicembre sta già sfiorando i 30 centesimi/kWh quindi anche supponendo di pagare il 43% di IRPEF (l'aliquota massima attuale che significa non guadagnare poco...) è sempre molto di più di 2 centesimi/kWh e comunque se non la immetti prendi 0 che è sempre meno anche di soli 2 centesimi.

 

E' chiaro che l'autoconsumo in media varrà sempre di più di quello che prenderai per la corrente immessa dato che comunque sul consumato paghi accise, IVA, trasporto ecc. ma comunque se si sta accorti a non pagare troppo sul mercato libero il margine sarà il 50% o anche meno a seconda della fiscalità. Perché un accumulo ti faccia risparmiare di più bisognerà comunque che il costo a kWh delle batterie scenda ancora un bel po' e/o il costo dell'energia aumenti di parecchio. Visti gli andamenti attuali sicuramente nei prossimi 4-5 anni ci sarà una combinazione di entrambi i fattori, con l'energia che costerà sensibilmente di più rispetto agli ultimi anni e gli accumili che diventeranno più economici grazie all'evoluzione tecnologica ed industriale. Per prevedere quando questo succederà ci vorrebbe la sfera di cristallo e quindi secondo me lo Stato sta facendo un grande azzardo a cambiare le condizioni così repentinamente e soprattutto retroattivamente, minando la fiducia dei potenziali acquirenti di FV. Nell'immediato ci sarà un crollo delle installazioni una volta esaurito il fenomeno distorsivo del superbonus e poi resta da vedere se e quando il FV tornerà ad essere interessante economicamente e quindi le installazioni riprenderanno. Il rischio è di trovarsi ancora per molti anni con le installazioni col contagoccie e i retrofit di accumulo su impianti esistenti ancora più centellinati perché comunque la redditività di un impianto già installato e magari ora del 1/1/2025 già in tutto o in gran parte ammortizzato con lo SSP rimarrà maggiore senza accumulo piuttosto che con accumulo in retrofit ancora per chissà quanti anni...

 

 

 

Ma lla fine dei conti QUANTO mi verrà pagato 1 Kwh dal 1 gennaio 2025 ?

Oggi all'incirca 11 centesimi...

Link al commento
Condividi su altri siti

Alessio Menditto

Si sì tutto giusto, però come dice il detto “è tutto calcolato ma non funziona niente”, se io per vendere energia devo crearmi casini, non la vendo e basta, al giorno d’oggi è fondamentale abbattere le bollette secondo me, in ogni modo, già è difficile fare quello figuriamoci pure trarne un vantaggio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se l'accumulo fosse sufficiente a staccarsi dalla rete... o se almeno si potesse acquistare la corrente dal GSE senza tutti i costi fissi.... ma al momento staccarsi dalla rete è impossibile... si potrebbe fare un unico allacciamento tra appartamenti diversi e "dividersi" la corrente ...questo sarebbe utile perchè si riuscirebbe a sfruttare per bene il fotovoltaico... ma no... invece si è obbligati ad avere un contatore per residenza...

Link al commento
Condividi su altri siti

1 minuto fa, Nhio ha scritto:

Se l'accumulo fosse sufficiente a staccarsi dalla rete... o se almeno si potesse acquistare la corrente dal GSE senza tutti i costi fissi.... ma al momento staccarsi dalla rete è impossibile... si potrebbe fare un unico allacciamento tra appartamenti diversi e "dividersi" la corrente ...questo sarebbe utile perchè si riuscirebbe a sfruttare per bene il fotovoltaico... ma no... invece si è obbligati ad avere un contatore per residenza...

 

C'è una legge che vieta di "condividere" 1 contatore tra 2 famiglie?

E anche se c'è, che ti costa connettere in parallelo 2 abitazioni ? NULLA!

Spegni 1 contatore, stacchi i fili che vanno al quadro e li attacci al contatore del tuo vicino con il quale sei d'accordo, aumenti la potenza da 3 a 6 Kw e buoni consumi a tutti !!!

Ognitanto attacchi un piccolo carico al tuo per far vedere che qualcosa consumi e voglio proprio vedere chi ti viene a contestare la cosa !!!!😅

Link al commento
Condividi su altri siti

Alessio Menditto
2 minuti fa, Nhio ha scritto:

ma al momento staccarsi dalla rete è impossibile

 

13 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

e quello che manca lo prendo o dalla rete o dal gas


ma nulla vieta di farsi un impianto isolato e quello che manca lo si prende dalla 220 o dal gas.

Io faccio un ragionamento molto semplice, se farsi da se un impianto a isola sia per il riscaldamento che per l’illuminazione, e se manca qualcosa tramite fattibili commutatori prenderla dalla rete costa meno, ma perché spendere migliaia di euro per impianti che danno le complicazioni che scrivete qui, quando basta fare un salto in un briko o online e si trova tutto lo stesso ad una cifra inferiore?

Questa sezione si chiama “Fotovoltaico”, ma mica c’è l’obbligo sempre di vendere energia, ripeto se c’è un surplus e non si riesce a immagazzinare pazienza, non è che se vado all All you can eat e per 20 euro posso mangiare quello che voglio, per questo devo scoppiare.

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139
1 ora fa, mgaproduction ha scritto:

 

C'è una legge che vieta di "condividere" 1 contatore tra 2 famiglie?

E anche se c'è, che ti costa connettere in parallelo 2 abitazioni ? NULLA!

Si, è vietato. Finchè non ti beccano come tutti i reati ti da solo vantaggi poi quando ti beccano la paghi cara...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

 

C'è una legge che vieta di "condividere" 1 contatore tra 2 famiglie?

 

Il concetto di "comunità energetiche" nasce proprio per andare incontro a esigenze di questo tipo. Epperò sembra complicato. Per ora.

https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139
1 ora fa, Alessio Menditto ha scritto:

 


ma nulla vieta di farsi un impianto isolato e quello che manca lo si prende dalla 220 o dal gas.

Io faccio un ragionamento molto semplice, se farsi da se un impianto a isola sia per il riscaldamento che per l’illuminazione, e se manca qualcosa tramite fattibili commutatori prenderla dalla rete costa meno, ma perché spendere migliaia di euro per impianti che danno le complicazioni che scrivete qui, quando basta fare un salto in un briko o online e si trova tutto lo stesso ad una cifra inferiore?

Questa sezione si chiama “Fotovoltaico”, ma mica c’è l’obbligo sempre di vendere energia, ripeto se c’è un surplus e non si riesce a immagazzinare pazienza, non è che se vado all All you can eat e per 20 euro posso mangiare quello che voglio, per questo devo scoppiare.

No, nulla te lo vieta ma l'impianto deve veramente essere isolato dalla rete e non solo temporaneamente mediante commutatori. In pratica non puoi richiedere nessun allaccio alla rete elettrica pubblica. L'impianto fai da te con pezzi comprati al brico poi se non sei elettricista qualificato e abilitato è comunque illegale perchè ci sono comunque norme di sicurezza da rispettare anche in un impianto ad isola. La corrente può uccidere a prescindere dal fatto di essere connessi a rete pubblica o meno. Ti resta quindi il problema di coprire i buchi di produzione delle rinnovabili. Mentre in estate forse te la cavi con delle (costose) batterie in inverno ti tocca accendere un gruppo elettrogeno diesel o a benzina. Un gruppo elettrogeno non è ne una soluzione economicamente conveniente ne fattibile in una casa che non sia isolata in mezzo al nulla in quanto è rumoroso e inquinante e quindi non compatibile con una zona ad alta densità abitativa.

 

Francamente non capisco tutta questa ostilità a farsi pagare la corrente ceduta. Fai una convenzione col GSE, cedi l'energia che tanto comunque non riusciresti a consumare e poi ti arriva un bonifico che è tutto guadagno. Non vedo che problema ci sia a parte l'ovvio desiderio di farsela pagare il più possibile?

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139
4 ore fa, mgaproduction ha scritto:

Ma lla fine dei conti QUANTO mi verrà pagato 1 Kwh dal 1 gennaio 2025 ?

Oggi all'incirca 11 centesimi...

Oggi (Dicembre 2021) ti pagano la materia energia mediamente 28 centesimi/kWh. Con lo SSP se non fai eccedenza sono 28 centesimi netti e puliti in tasca. A questo, sempre senza fare eccedenza, si aggiunge il contributo di scambio sul posto di circa 5 centesimi/kWh ancora per il 2021 ma nel 2022 crollerà a poco più di 2 centesimi/kWh perché gli oneri di sistema sono azzerati per effetto della manovra finanziaria.

 

https://www.mercatoelettrico.org/it/Statistiche/ME/DatiSintesi.aspx

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

Alessio Menditto
10 minuti fa, Vale71 ha scritto:

non capisco tutta questa ostilità a farsi pagare la corrente ceduta.

Ma io non ho nulla in contrario, siete voi che però dite ci sono sempre problemi, questa discussione è l’ennesima prova, se ci sono già dubbi che se cambiano governi o finanziarie uno pensa di spendere decine e decine di migliaia di euro senza avere i vantaggi sperati, non mi sembra un problema da poco.

Se fosse tutto così chiaro e lampante come mai tutte le discussioni esprimono legittime preoccupazioni?

Poi ho detto briko o online ma ovviamente l’impianto lo deve fare uno che lo può fare, e non ho parlato di gruppo elettrogeno, perché in fondo a che serve la potenza elettrica?

Quali sono le voci maggiori di consumo in bolletta?

Riscaldamento, climatizzazione, forni cottura e a scendere tutti gli altri, se devi scaldare acqua e manca potenza usi la 220 di rete se devi scaldare acqua in un accumulo per esempio, comunque finisco il mio ot sempre con delle perplessità nonostante sia tutto ovvio.

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139
17 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

Ma io non ho nulla in contrario, siete voi che però dite ci sono sempre problemi, questa discussione è l’ennesima prova, se ci sono già dubbi che se cambiano governi o finanziarie uno pensa di spendere decine e decine di migliaia di euro senza avere i vantaggi sperati, non mi sembra un problema da poco.

Se fosse tutto così chiaro e lampante come mai tutte le discussioni esprimono legittime preoccupazioni?

Poi ho detto briko o online ma ovviamente l’impianto lo deve fare uno che lo può fare, e non ho parlato di gruppo elettrogeno, perché in fondo a che serve la potenza elettrica?

Quali sono le voci maggiori di consumo in bolletta?

Riscaldamento, climatizzazione, forni cottura e a scendere tutti gli altri, se devi scaldare acqua e manca potenza usi la 220 di rete se devi scaldare acqua in un accumulo per esempio, comunque finisco il mio ot sempre con delle perplessità nonostante sia tutto ovvio.

Il gruppo elettrogeno è indispensabile se vuoi fare un impianto a isola, a parte casi particolarissimi come casali di campagna usati solo per uno o duo mesi in estate per esempio per la pastorizia. Di fatto è l'unica alternativa all'allaccio alla rete che quindi è di fatto obbligatoria per il 99% delle case.

 

Per quando riguarda i dubbi sulla retribuzione futura della corrente ceduta almeno questa manovra non lascia più spazio a future rimodulazioni degli incentivi. Di fatto porta gli incentivi a 0,0 e rimane solo il pagamento ai prezzi correnti del mercato regolamentato nazionale. Nessun futuro governo potrà fare peggio di così perché a meno di quel prezzo è illegale vendere (e ancora di più obbligare qualcuno a farlo). Dal 1 Gennaio 2025 l'unica variabile sarà il prezzo di mercato dell'energia elettrica e c'è da augurarsi che rimangano alti anche perché un nuovo crollo significherebbe che il mondo sta di nuovo bello inguaiato...

 

P.S. In realtà nel 2013 si era parlato di fare pagare le accise anche sull'autoconsumo, cosa che per esempio è realtà in Baviera, poi non se ne fece più nulla perché passare dai ricchi incentivi del Conto Energia al tassare chi osa autoprodursi energia green sarebbe stata troppo sfacciata. In futuro chissà che non ci ripensino, dopotutto col contatore di produzione si fa presto a fare i conti...

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Vale71 ha scritto:

Oggi (Dicembre 2021) ti pagano la materia energia mediamente 28 centesimi/kWh. Con lo SSP se non fai eccedenza sono 28 centesimi netti e puliti in tasca. A questo, sempre senza fare eccedenza, si aggiunge il contributo di scambio sul posto di circa 5 centesimi/kWh ancora per il 2021 ma nel 2022 crollerà a poco più di 2 centesimi/kWh perché gli oneri di sistema sono azzerati per effetto della manovra finanziaria.

 

https://www.mercatoelettrico.org/it/Statistiche/ME/DatiSintesi.aspx

Scusa ma non riesco davvero a venire a capo delle cifre che stai scrivendo.

Vero è che non ho ancora ricevuto un pagamento ufficiale dal GSE (ma solo degli acconti), ma altrettanto ufficialmente Enel X mi ha rimborsato dei soldi causa ritardo installazione impianto che (per la sola componente energia NON venduta al GSE) sono stati calcolati con la seguente formula : Min(Oe;Cei) + CUsf * Es.

Ora, tralasciando quanto mi hanno rimborsato in totale (cifra che coinvolgeva anche altri fattori), il costo del singolo Kwh che mi è stato rimborsato è pari a 11 centesimi (per l'esattezza 10,6).

Tu invece stai scrivendo che il GSE rimborsa mediamente 28 centesimi "netti e puliti in tasca".

C'è chiaramente una bella differenza tra 11 e 28 e va da se che se il contributo passa da 5 a 2 cent su base 28 cent/Kwh, chisse ne frega...

Dove sta quindi l'inghippo?

 

Modificato: da mgaproduction
Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_288139

L'inghippo si chiama mercato energetico dove come in ogni mercato i prezzi si evolvono di ora in ora e di giorno in giorno in base a domanda e offerta.

 

L'energia che ti è stata rimborsata da EnelX ti è stata pagata ai prezzi di mercato che valevano quando l'hai (o meglio l'avresti se l'impianto fosse andato in esercizio) prodotta. Da allora i prezzi sono saliti di brutto e di conseguenza anche le tariffe che paghi per l'energia comprata ma di pari passo aumenta anche quello che ti viene pagato per quella immessa.

 

Considera che per noi produttori <20kW le misure vengono fatte con cadenza mensile e quindi ci pagano un prezzo medio mensile diversificato per le tre fasce F1, F2 e F3 dove F1 è quella che paga di più ma dove abbiamo anche la massima produzione essendo la fascia diurna. Ci sono poi differenze per zona territoriale che riflettono la differente proporzione fra domanda e offerta in zone diverse d'Italia. I prezzi che vedi nella pagina che ti ho linkato sono una media nazionale che comunque da un'idea di come si stanno evolvendo, poi quando ti faranno il conguaglio potrai scaricare un file Excel dove vedrai i prezzi che ti avranno effettivamente riconosciuto che potranno essere leggermente più alti o più bassi della media ma comunque di pochi centesimi.

 

Il contributo di scambio è invece costituito da componenti regolamentate da ARERA e uguali per tutti. Con l'azzeramento degli oneri di sistema e l'aumento vertiginoso dei prezzi diventa veramente quasi trascurabile (ma sono sempre 20 Euro per ogni 1000 kWh immessi...). La vera botta sarà dover pagare l'IRPEF su tutto e non solo sulle eventuali eccedenze.

Modificato: da Vale71
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...