AndroMac Inserito: 6 novembre 2006 Segnala Inserito: 6 novembre 2006 Ciao a tutti,l'atro giorno ho avuto uno scambio di opinioni con il mio idraulico sulla necessità di collegare le tubazioni all'impianto di terra; io sostenevo che l'impianto di riscaldamento, qualora fosse realizzato con tubi in rame, dovesse essere collegato a terra (mentre lui sosteneva che non fosse necessario), come sosteneva che i tubi del gas metano (sempre in rame) non devono essere collegati. Per le tubazioni di acqua sanitaria il problema non si pone in quanto oramai vengono realizzati solo in plastica.Qualcuno mi sa chiarire quali collegamenti devono essere eseguiti?grazie anticipatamente
emanuele.croci Inserita: 6 novembre 2006 Segnala Inserita: 6 novembre 2006 (modificato) Ciao,non è proprio il settore di mia competenza, comunque se ti può essere utile c'è uno specchietto in proposito su TUTTONORMEL di Ottobre, pag.15.Dallo specchietto si evince che il tubo del GAS deve essere sempre collegato a terra, come collegamento equipotenziale. Non puoi però usarlo al posto del cavo di terra o come dispersore (ergo: non sostituisce l'impianto di terra)Ciao, Emanuele Modificato: 6 novembre 2006 da emanuele.croci
Paolo Cattani Inserita: 6 novembre 2006 Segnala Inserita: 6 novembre 2006 "Un complesso metallico in buon collegamento elettrico col terreno si definisce massa estranea (ad esempio le tubazioni dell'acqua e del gas). Da non confondere con il collegamento equipotenziale supplementare che viene effettuato all'ingresso delle tubazioni nel locale (ad esempio bagno o doccia) "Da questo si evince che le tubazioni METALLICHE devono essere connesse al nodo equipotenziale, e di conseguenza collegate alla terra. E vale per tutte, che siano dell'acqua potabile, del gas, del riscaldamento o di altro tipo, a condizione che si tratti di condutture metalliche.Ti riporto anche un brano di una nota enciclopedia online:La messa a terra va oltre il semplice collegamento con un cavo, ma è qualcosa di più complesso e richiede competenze progettuali specifiche. Si tratta infatti di mantenere equipotenziali le strutture anche in caso di forti correnti impulsive dovute per esempio alla caduta di fulmini. Per questo motivo i diversi impianti presenti in un edificio, elettrico, idraulico, del gas, di riscaldamento ecc, devono essere tra loro coordinati. Si supponga per esempio che un fulmine colpisca il tetto e si scarichi attraverso la linea di messa a terra. In questo caso, data l'elevatissima corrente circolante nel conduttore, per effetto della legge di Ohm si avrà un potenziale elevato per esempio anche sugli elettrodomestici collegati. Se l'impianto idraulico non è coordinato si potrà avere una pericolosa differenza di potenziale tra lavatrice e rubinetto. In un sistema ben coordinato, tutte le masse metalliche sono sempre allo stesso potenziale. Nell'eventualità prima descritta tutto il locale bagno si porterebbe a potenziale elevato ma non ci sarebbe nessuna differenza di potenziale pericolosa tra le parti.Per questo motivo devono essere opportunamente collegati all'impianto di messa a terra i tubi degli impianti idraulico, del gas e di riscaldamento.e di un altro sito:Se le norme dicono di effettuare il collegamento equipotenziale lo dicono a ragion veduta: è difficile pensare che al comitato tecnico che le ha prodotte sia sfuggita la possibilità che attraverso le tubazioni possano essere "veicolate" nell'ambiente tensioni pericolose. Equipotenzialità significa sicurezza perché se masse, masse estranee e terreno fossero equipotenziali sempre, non ci sarebbe alcun pericolo per le persone. Detto questo c'è da osservare che l'equipotenzialità nei sistemi TT non è così importante come nei sistemi TN, dove la tensione di contatto corrisponde alla tensione che la corrente di guasto determina sul conduttore di protezione PE, parte della quale i collegamenti equipotenziali possono eliminare cortocircuitandola. Nei sistemi TT infatti la resistenza di terra è coordinata con i sistemi di interruzione in modo che non possa esistere mai una tensione superiore a quella pericolosa: basta che Rt<50/Idn con Idn corrente di intervento differenziale. Collegare all'impianto di terra tubazioni di acqua e gas non le rende più pericolose perché "veicolano tensioni" che comunque sarebbero non pericolose. Il loro pericolo è il potenziale zero introdotto nell'ambiente del terreno cui sono intimamente in contatto, potendo, per guasti, essere presente sulle masse dell'ambiente un potenziale diverso da zero. I giunti isolanti sono perciò abbastanza inutili e rendono flottante la tubazione a valle se questa in nessun altro punto è sicuramente non in contatto con il terreno. Ciò non elimina il fatto di effettuare il collegamento EQP a monte del giunto per l'impianto cantina e garage, collegamento che diminuisce la Rt complessiva ed attenua le tensioni di contatto
Pierluigi Borga Inserita: 6 novembre 2006 Segnala Inserita: 6 novembre 2006 Il tuo ragionamento è ineccepibile! Bisogna eseguire il collegamento a terra o equipotenziale tra i vari impianti acqua, gas, elettrico, sostegno ant. TV ecc.Tuttavia lo stesso collegamento non potrebbe favorire la circolazione di correnti vaganti attraverso le tubazioni e danneggiarle? Specialmente nel momento in cui l' impianto di terra inteso come dispersore perdesse le sue caratteristiche di resistenza adeguate e in più il differenziale non efficente, renderebbe lo stesso impianto di riscaldamento, o dell' acquedotto' o del gas un dispersore a tutti gli effetti.Ciao
ivano65 Inserita: 7 novembre 2006 Segnala Inserita: 7 novembre 2006 se nel caso da te descritto non ci fossero i collegamenti equipotenziali il pericolo sarebbe enormemente aumentato.comunque visti i sistemi di protezione (differenziali) giunti ormai a maturita' e molto affidabili , la maggior importanza dei collegamenti equipotenziali riguarda le scariche atmosferiche.comunque gli idraulici facciano gli idraulici e la smettano di essere contrari a collegari i tubi metallici a terra.ivano65
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