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alimentazione 555 massa comune


jo3165

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19 minuti fa, jo3165 ha scritto:

Posto i risultati della forma d'onda del simulatore.

 

Specifica anche il simulatore che stai usando.

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Ringrazio Davide per aver postato lo schema giusto, Scusate, un'altra domanda, in quello schema serve o non serve il dead time, ho visto alcune risposte che dicevano visto che non è un ponte ad H il dead time non è necessario o qualcosa di simile, scusate la mia ignoranza, sono andato in rete a vedere ma non ci ho capito nulla

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14 ore fa, Francesco_54 ha scritto:

Ma gli igbt non sono collegati Full-Bridge (ponte ad H), ma in push-pull con carico a trasformatore. Non e' necessario il dead-time.

Questo tipo di configurazione era usatissima con gli SCR negli inverter di un tempo, quando non esistevano ancora Mos e Igbt di potenza.

La conduzione di un SCR induce nel ramo opposto del trasformatore una tensione negativa sull'altro SCR determinandone lo spegnimento.

A questo mi riferivo

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13 minuti fa, jo3165 ha scritto:

in quello schema serve o non serve il dead time

se i due finali conducessero contemporaneamente i due avvolgimenti condurrebbero contemporaneamente.

In un ponte ad H se i due finali conducessero contemporaneamente avresti un corto dell'alimentazione.

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del_user_293569

Spiegazione inverter Full Bridge

C'era una demo molto più bella ma non la trovo più.
Incomincia da questa.

Per quanto riguarda gli inverter a SCR di cui parlavo, che adottavano una configurazione molto simile al tuo circuito, funzionavano a frequenza fissa perchè il trasformatore di uscita deve essere calcolato in funzione della frequenza (più, come ovvio, alle tensioni e alle correnti in gioco) .
Se vuoi realizzare un inverter a frequenza variabile, il tuo circuito non va bene e devi passare ad un inverter Full-Bridge tipo quello riportato qui .

esempio

In questo caso e' di "vitale" importanza rispettare il "Dead-Time".

Il Dead time serve ad evitare che gli IGBT di uno stesso ramo conducano contemporaneamente.

 

 

Modificato: da Francesco_54
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ponte-h.gif

Nel tuo caso non sarebbe un ponte ad H ma mezzo ponte.

Se i transistor A e B, in questo schema, conducessero contenporaneamente....

Il dead time serve per dare il tempo ad un transistor di spegnersi

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35 minuti fa, DavidOne71 ha scritto:

desso ho capito!

Non è per niente una buona idea se alimenti un motore, ma anche se alimenti qualcos'altro direi.

Variando il carico varia anche la tensione sul primario.

A vuoto avrai una certa tensione sul secondario, quando lo carichi il primario si siede e di conseguenza anche il secondario.

Certamente Davide, è proprio quello che voglio fare, infatti lo stampato lo predispongo per + igbt in parallelo, inizio mettendone 2 come nello schema e condensatore basso di capacità, vedo quanto scaldano e mi regolo di conseguenza.

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2 minuti fa, DavidOne71 ha scritto:

Non è una questione di più o meno igbt quindi di corrente, ma di tensione ai loro capi

si ok, ma non mi fido della potenza in gioco, per cui preferisco partire dal basso e mano mano salire.

Voglio capire fin dove posso spremere gli IGBT che ho a disposizione.

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22 minuti fa, Francesco_54 ha scritto:

C'era una demo molto più bella ma non la trovo più.
Incomincia da questa.

Per quanto riguarda gli inverter a SCR di cui parlavo, che adottavano una configurazione molto simile al tuo circuito, funzionavano a frequenza fissa perchè il trasformatore di uscita deve essere calcolato in funzione della frequenza (più, come ovvio, alle tensioni e alle correnti in gioco) .
Se vuoi realizzare un inverter a frequenza variabile, il tuo circuito non va bene e devi passare agli inverter Full-Bridge tipo quello riportato qui 

OK, vado a vedere gli esempi, a me andrebbe benissimo frequenza fissa, il mio intento e di aumentare i giri, vorrei che il motoriduttore che al momento gira ad un giro al secondo girasse "utopia" al doppio

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5 minuti fa, jo3165 ha scritto:

a me andrebbe benissimo frequenza fissa,

 

Anche questa topologia circuitale permette variazioni di frequenza, anche se piuttosto limitate; se stai nel +/-5% non ci sono problemi ma curando molto bene il trasfo si può arrivare anche ad un +/- 10% ed oltre.

Se vuoi raddoppiare la velocità dovrai avere una frequenza di 100Hz. Quando hai ordinato il trasformatore per che frequeenza lo hai previsto?

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7 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Anche questa topologia circuitale permette variazioni di frequenza, anche se piuttosto limitate; se stai nel +/-5% non ci sono problemi ma curando molto bene il trasfo si può arrivare anche ad un +/- 10% ed oltre.

Se vuoi raddoppiare la velocità dovrai avere una frequenza di 100Hz. Quando hai ordinato il trasformatore per che frequeenza lo hai previsto?

E miseria ladra, ho fatto una cavolata l'ho fatto costruire 50-50 Hz

scusa 50-60 Hz

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mi piace molto l'esempio del video, ma non capisco che segnale arrivi sul piedino 5.

Inoltre mi dispiace buttare via il toroidale, da me si dice l'avaro spende 2 volte

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del_user_293569
36 minuti fa, jo3165 ha scritto:

Grazie Francesco, quell'esempio mi piace molto, non capisco però cosa arriva nel peidino 5 è un clock?

pin 5 = Stato logico On / Off , ma e' meglio che incominci a prendere confidenza con i datasheet.

La frequenza di clock e' determinata da Ct e Rt collegati sui pin 3 e 4

I valori di Ct e Rt in funzione della frequenza di clock si ricavano da una tabella riportata sempre sul datasheet

Insomma, se non hai il datasheet in mano, non fai niente 😀

 

P.S.
Scusa ma si contina a parlare genericamente di "moto-RIDUTTORE" .

Per motoriduttore si intende un motore accoppiato a degli ingranaggi che hanno un rapporto di trasmissione. Questo vuol dire che se sull'asse d'uscita hai un giro al minuto, il motore gira a 1 x RT. E' su questo numero di giri che bisogna ragionare.

Modificato: da Francesco_54
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In effetti per un errore del cellulare non avevo visto l'ultimo schema, quello con il CD4047, che POTREBBE pure funzionare, ma non so con quale efficienza.
inoltre il commento di Francesco

19 ore fa, Francesco_54 ha scritto:

Ma gli igbt non sono collegati Full-Bridge (ponte ad H), ma in push-pull con carico a trasformatore. Non e' necessario il dead-time.

Questo tipo di configurazione era usatissima con gli SCR negli inverter di un tempo, quando non esistevano ancora Mos e Igbt di potenza.

La conduzione di un SCR induce nel ramo opposto del trasformatore una tensione negativa sull'altro SCR determinandone lo spegnimento.

pure mi era sfuggito, solo che in questo casi una tensione negativa verrebbe cortocircuitata dal diodo di ricircolo interno all'IGBT, quindi comunque c'è qualcosa che non mi torna.
Lo schema con il 4047 si trova tranquillamente in rete, ma non ho mai provato o misurato cosa realmente accade, secondo me cotruito minimizzando le resistenze parassite porta alla distruzione dei finali in breve tempo per il motivo che nel passaggio dall'uno all'altro, mancando il dead time, si trovano ad essere entrambi in conduzione con picchi di assorbimento altissimi, limitati sola dalle resistenze parassite di cui parlavo.
comunque è facile che io stia prendendo una cantonata pazzesca, se qualcuno ha una spiegazione CERTA è meglio.
Tra l'altro l'utilizzo come inverter non va bene, un inverter a onda quadra per pilotare un motore non credo affatto vada bene.

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4 ore fa, Francesco_54 ha scritto:

Questo vuol dire che se sull'asse d'uscita hai un giro al minuto, il motore gira a 1 x RT.

 

Se il rapporto di riduzione è fisso, l'unico modo per variare la velocità di uscita è variare la velocità di entrata, quindi bisogna variare la velocità del motore.

Se con 50Hz la velocità di uscita è 1rpm, per avere 2 rpm bisogna alimentare il motore con freqeunza pari a 100 Hz.

 

Poi c'è un altro problema da considerare: visto che il motore eroga la sua potenza di targa a 50 Hz, al di sopra questa frequenza si deve lavorare in regime di potenza costante, quindi a 100 Hz la coppia erogata dal motore sarà metà della coppia nominale.

Supponendo costante il rendimento del riduttore, anche la coppia di uscita sarà la metà.

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4 ore fa, Francesco_54 ha scritto:

pin 5 = Stato logico On / Off , ma e' meglio che incominci a prendere confidenza con i datasheet.

La frequenza di clock e' determinata da Ct e Rt collegati sui pin 3 e 4

I valori di Ct e Rt in funzione della frequenza di clock si ricavano da una tabella riportata sempre sul datasheet

Insomma, se non hai il datasheet in mano, non fai niente 😀

 

P.S.
Scusa ma si contina a parlare genericamente di "moto-RIDUTTORE" .

Per motoriduttore si intende un motore accoppiato a degli ingranaggi che hanno un rapporto di trasmissione. Questo vuol dire che se sull'asse d'uscita hai un giro al minuto, il motore gira a 1 x RT. E' su questo numero di giri che bisogna ragionare.

Modificato: 3 ore fa da Francesco_54

A OK, è autoscillante, accidenti questo integrato fa tutto lui, va bene guardo il datasheet, che è meglio, il fatto è che mi sono incaponito, e non mi va di aver buttato via i soldi per il trasformatore toro da 500VA, che purtroppo è: primario 110  0   110  out  220 50 \ 60 Hz

il è un motoriduttore (tutto insieme) simile ai vericelli hobby monofase e gira 60 gpm, volevo che girasse 120 gpm.

Lo devo utilizzare per un nastro trasportatore che è troppo lento, ho bisogno di circa il doppio di velocià, non importa se perde potenza.

Posto il risultato della simulazione del circuito discussone.

https://imgbox.com/WEFiiRv7

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25 minuti fa, maxmix69 ha scritto:

Tra l'altro l'utilizzo come inverter non va bene, un inverter a onda quadra per pilotare un motore non credo affatto vada bene

 

Il trasfo è comunque un passa basso quindi l'onda, pur non essendo sinusoidale, non è nemmeno quadra.

L'importante è la forma della corrente che scorre nel motore; l'induttanza del motore aiuta ad eliminare ulteriormente le armoniche quindi la corrente avrà forma sinusoidale con un po' di distorsione, ma anche la rete non è certo scevra da distorsioni.🙂

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15 minuti fa, jo3165 ha scritto:

Posto il risultato della simulazione del circuito discussone.

 

E la terza volta che ti chiedo il nome del simulatore che hai usato, è forse un segreto di stato?🙂

 

Spiega anche le condizioni di simulazione, altrimenti la figura non significa molto.

Modificato: da Livio Orsini
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