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PLC Forum


Tensione Nominale


ig.farne

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E' qualche anno che mi sono ritirato dalla vita operativa e non mi ero accorto che, sul versante della fornitura elettrica nelle abitazioni, il valore della tensione alternata nominale era passato da 220 volt a 230 volt (ma l'azienda elettrica non mi aveva avvisato di ciò!). E' stato un utente di questo Forum PLC (Bruno.m - nella discussione aperta che verte sui differenziali), che, alla mia domanda se 232 volt alternati da me misurati non fossero fuori norma, mi ha ricordato che il valore della tensione normalizzata (la cosiddetta BT) è di 230 volt.

A questo punto mi è venuto un dubbio: in un carico resistivo, a parità di resistenza ohmmica la potenza dissipata non dovrebbe crescere del 9,29 %?

Ho ipotizzato una stufetta elettrica, o uno scaldabagno elettrico, con potenza di 1000 Watt. La sua resistenza a 220 volt (tensione alla quale la stufetta o lo scaldabagno sono stati progettati) sarebbe di 48,4 ohm. La potenza dissipata a 230 volt sarebbe di 1092,9 watt, che rispetto ai 1000 watt è superiore del 9,29%!

Ciò comporta un aggravio corrispondente della spesa, che si vede nella bolletta elettrica. Mi si potrebbe obiettare che con 1092,9 Watt la temperatura del termostato (che interrompe l'alimentazione) si raggiungerebbe prima, per cui l'energia totale (P x t) sarebbe la stessa. E' vero, ma la stufetta e/o lo scaldabagno, sottoposti a maggior stress, si romperebbero anche prima! E poi ci sono tutti gli altri elettrodomestici, tipo radio o televisori che non hanno circuiti interni di tipo chopper, che hanno ancora un trasformatore all'ingresso con primario a 220 volt e non a 230 volt, e che quindi sono soggetti a bruciarsi per surriscaldamento. Senza parlare poi dei motori delle lavatrici e delle lavastoviglie... Quindi a pagare di più in termini di consumo dell'elettrodomestico o della lampadina ad incandescenza o in termini di danni è sempre l'utente finale! Immagino che il comitato elettrotecnico italiano abbia emanato qualche norma in proposito. Probabilmente la norma si è resa necessaria quando la tensione era già stata alzata.... Ma a chi è venuta la geniale idea di alzare la tensione nominale? E perchè? Chi ci guadagna? Chi mi sa ripondere? Grazie. Ignazio.

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Sono oltre 10 anni (non ricordo con precisione) che la tensione normalizzata e' stata portata a 230/400V, e da altrettanti anni gli apparecchi immessi sul mercato sono idonei a tale tensione. Oltretutto la tolleranza sulla tensione che garantisce l'ente fornitore e' +-10%, vale a dire che il valore puo' andare da 207 a 253V. Tutti gli apparecchi elettrici ad uso civile sono costruiti per funzionare almeno entro tali valori.

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Del_user_23717
il valore della tensione normalizzata (la cosiddetta BT) è di 230 volt

La cosiddetta BT comprende anche la tensione trifase 400V (o 380V fai tu...)

un trasformatore all'ingresso con primario a 220 volt e non a 230 volt

Mai sentito parlare di tolleranza?

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Tutti gli apparecchi elettrici ad uso civile sono costruiti per funzionare almeno entro tali valori.

Già è come dice Francesco.

Inoltre, la maggior parte delle apparecchiature elettriche in targa hanno l'indicazione 220-230 V, a meno che non si tratti di apparecchiature antidiluviane che portano solo l'indicazione del 220 V.

Ciao, Benny

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La cosiddetta BT comprende anche la tensione trifase 400V (o 380V fai tu...)

infatti se vai a leggere la mia risposta avevo parlato di 230/400V

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La direttiva europea che ha normalizzato i valori di tensione nella CEE impose i valori di 230v +/- 15% e 400v +/- 15%; questo perchè con le tolleranze allargate si andava a ricoprire i valori limite precedenti.

230v-15% = 195.5v < 220v-10% = 198v

230v+15% = 264.5v > 240v+10% =264v

400v-15% = 340v < 380v-10% = 342v

400v+15% = 460v > 410v+10% =451v

Il limite di tolleranza del 15% è considerato transitorio, in modo da dare tempo ai vari enti fornitori di sostituire gradualmente i vecchi generatori con i nuovi a 400v.

Non so quanta parte della rete italiana sia stata modificata con i nuovi generatori. In questo momento la tensione di casa mia è 233v, sembrerebbe quindi già "nuova"

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stavolta non e' giusto protestare

nele tensioni normalizzate europee si andava dai 220/380 italiani con minimo ai 240/420 spagnoli come massimo con nazioni a 230/400

e' stato saggio segare le due punte estreme

auspico la stessa metodica nella media tensione

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auspico la stessa metodica nella media tensione

Mio Dio, si verificherebbero le seconde "Quattro giornate di Napoli", :rolleyes: per chi non lo sapesse la MT, per l'alimentazione delle cabine secondarie pubbliche o private,a Napoli città, è 9000 V :(

Ciao, Benny

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Vorrei aggiungere, per chi plaude all'adeguamento delle "norme", che l'aumento della tensione NOMINALE da 220V a 230V comporta un peggioramento del servizio per chi ha il contratto di fornitura con limitazione a 3 KW (ed è la maggioranza della gente), avendo uno stotz magnetotermico, installato dal fornitore (esempio l'ACEA di Roma), che scatta a 3500 Watt.

Infatti a parità di carico lo stotz, che magari con 220 V era al limite e non scattava (esempio: lavatrice + scaldabagno elettrico + ferro da stiro = circa 16 A), con la 230 volt (stesso carico = 16,62 A) adesso scatta. In questo modo l'utente finale sarà costretto, per avere lo stesso servizio di prima, a variare il contratto di fornitura (da 3 KW a 4,5 KW), pagando di più.

Insomma, alla fine chi paga per l'adeguamento alle "norme" è sempre l'utente finale e non il fornitore dell'energia, che invece ci guadagna! Ignazio

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Infatti a parità di carico lo stotz, che magari con 220 V era al limite e non scattava (esempio: lavatrice + scaldabagno elettrico + ferro da stiro = circa 16 A), con la 230 volt (stesso carico = 16,62 A) adesso scatta

Con i "vecchi" 220v nominali si arrivava come limite a 220v+10%=242v, quindi il tuo carico potrebbe assorbire 17,6A con conseguente superamento del limite di fornitura; similmente con 230v nominali attuali potresti avere 230v-15%=195.5v, con questo valore di tensione l'assorbimento sarebbe pari a 14,22A, valore che non comporta l'intervento del limitatore.

I dimensionamenti si fanno sempre per il caso pessimo, cioè con i limiti previsti dal contratto di fornitura.

La normalizzazione delle tensioni europee è stao un atto indispensabile per poter interconnettere le varie reti nazionali ed addivenire a scambi di forniture. Senza questi scambi, in Italia, saremmo costantemente in deficit di energia elettrica.

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  • 6 months later...

Rispondo con ritardo all'ultimo messaggio perché ho letto, in altri Forum, messaggi relativi a segnalazioni di strani ronzii provenienti da trasformatori di apparecchi elettrici. Non è escluso che ciò sia dovuto alla tensione di rete notevolmente aumentata rispetto al valore nominale. Secondo le attuali norme elettriche la "vecchia" 220 volt, diventata nominalmente 230 volt, può arrivare, rimanendo nella legalità, a 253 volt (230 + 10 %), quindi con un aumento, rispetto alla "vecchia" 220 volt, di ben 33 volt. Poi, se le lampadine si bruciano prima, i trasformatori delle radio, dei televisori, ecc., prima ronzano e poi si bruciano, se i motori delle lavatrici e delle lavastoviglie si bruciano a ripetizione, è molto probabile che la causa sia questo innalzamento della tensione di rete. Probabilmente chi ha deciso le suddette norme elettriche non ha, forse, tenuto conto di quanto poi sarebbe accaduto. Se il problema fosse conosciuto da tutti, sarebbe il caso di aprire un mega-contenzioso per risarcimento danni .... E un referendum per fare abrogare le suddette norme ... (Che fanno a questo proposito le associazioni dei consumatori? Dormono? O si sono distratti?). E non si parli di tolleranze di funzionamento degli apparecchi elettrici, perchè allora si potrebbe obiettare che con tutto quello che si paga per la bolletta elettrica, le società elettriche avrebbero benissimo potuto mettere sulla bassa tensione (verso gli utenti) stabilizzatori di tensione, il cui costo sarebbe stato ben ammortizzato dalle attuali tariffe elettriche, tariffe che invece producono lauti profitti alle stesse aziende elettriche.

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Del_user_23717
E non si parli di tolleranze di funzionamento degli apparecchi elettrici

Perchè non se ne dovrebbe parlare? Tra l'altro il valore di tensione che misuriamo abitualmente è il cosiddetto valore efficace comunemente detto RMS, e non quello assoluto.

Il problema semmai è quello di verificare le tolleranze effettive, è normale che al di fuori di queste si possano innescare dei problemi.

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Bè, il mio DMM economico mi dà il valore efficace, quello più costoso mi dà il VERO valore efficace, ma il mio oscilloscopio visualizza il valore di picco-picco.... Chissà com'è? .... e, che c'entra?.... Il mio messaggio riguarda la questione che a tariffe elettriche alte (di alta qualità) non corrisponde una fornitura di qualità, ossia una tensione stabile nel lungo e nel breve termine. Mi rendo conto che lasciare la tensione di rete a 220 volt e mettere dei regolatori e stabilizzatori di tensione verso gli utenti sarebbe costato troppo alle aziende elettriche. Se dall'estero la fornitura di energia elettrica che acquistiamo arriva a tensione più alta, non abbiamo la possibilità di regolarla con sistemi automatici? Se è così, allora stiamo proprio indietro...

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Del_user_23717

Nell' era della globalizzazione trovo irrilevante il fatto che si sia unificato il valore di tensione dai vecchi 220V (380V) agli attuali 230V (400V), se si rimande dentro le tolleranze che il 99% degli utilizzatori domestici consente, non vedo problemi di sorta.

Non capisco se il tuo è uno studio certificato, quello della decadenza delle prestazioni in termini di durata e qualità di motori, trasformatori e altro in ambito domestico, rispetto a questo allineamento al valore nominale di 230V... Hai messo in considerazione che nel tempo anche le caratteristiche costruttive di tali dispositivi (materiali e tipi di lavorazione) sono decadute di pari passo, per ridurre i costi di produzione a fronte dell' aumento della domanda?

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Mi rendo conto che lasciare la tensione di rete a 220 volt ....

Attenzione.

1 - L'attuale valore di tensione, normalizzato per tutta Europa, per le forniture domestiche è 230v +/-15%, mentre per l'utenza industriale è 400v +/-15%.

2 - Questi valori sono in vigore dal 1998. Oramai tutti quasi tutti i trasformatori delle sottostazioni sono stati sostituiti con nuovi apparecchi aventi secondari a 400v in luogo dei vecchi valori di 380v e 415v, quindi fra non molto la tolleranza +/-15% ritornerà a +/-10%.

3 - Tutti gli elettrodomestici "bruni" (televisori, Hi Fi, etc) ed PC hanno un alimentatore di tipo switching. Questi alimentatori sono quasi indipendenti dal valore di tensione in ingresso; in pratica accettano senza problemi tensioni da 100v a 270v con frequenza da 40Hz a 60Hz.

4 - Dall'entrata in vigore della normativa Europea relativa ai nuovi valori di tensione tutti i costruttori di motori elettrici devono garantire i loro prodotti per un corretto funzionamento con le nuove tensioni ed i relativi valori di tolleranza estesa.

5 - Nessuna associazione di consumatori, nessuna associazione di categoria o di utenti ha segnalato problemi di ridotta affidabilità dipendente dai nuovi valori di tensione. Personalmente non avuto inconvenienti di sorta nei miei elettro domestici, tutti ante '98: Frigorifero, lavabiancheria, lavastoviglie continuano a lavorare egregiamente. Idem per gli apaprecchi radio televisi e Hi Fi. Ho anche un vecchio PC, che uso solo per scaricare files da internet, che non ha inconvenienti.

Imputare morie e disfunzioni di elettrodomestici ai valori di tensione normalizzati europei è, quanto meno, azzardato. Più semplicemente le disfunzioni dipendono dalla cattiva qualità dei materiali.

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All'indirizzo seguente" http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1574952 " del forum HWUpgrade c'è un messaggio che finisce con la seguente frase:

"

**********************

**********************

P.S.: ora che ci penso però ricordo che un pò di tempo fa in una zona di Roma a causa di un innalzamento di tensione esplosero gli alimentatori di una decina di computer tutti nella stessa zona e l'ACEA dovette ripagare i danni...

"

Ne ho letti altri, in altri Forum", per lo stesso problema, che non credo sia un'eccezione.

Non si può imputare a materiali difettosi o inaffidabili un problema, quello degli sbalzi di tensione "COSIDDETTI NELLA NORMA DELLE TOLLERANZE", i cui effetti sono pagati da utenti ignari, i quali, quando debbono pagarne i danni, sono inclini a pensare al destino avverso.... Con buona pace dei NORMATORI.

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la tensione di distribuzione e' stata unificata per unificare le caratteristiche degli apparecchi utilizzatori usati e venduti in europa.

pensare che un apparecchio con targa a 220 v si danneggi a 230v e' quasi ridicolo, se succede e' perche' ha gia' problemi.

piuttosto il problema c'era prima.

in diversi luoghi i trasformatori MT/BT erano obsoleti e sottodimensionati , risalenti spesso a meta' degli anni 60 quando fu' unificato il valore BT a 380/220V.

piu' volte sono dovuto intervenire x malfunzionamenti dovuti a funzionamenti sottotensione.

il nuovo valore ha costretto i distributori a sostituire i trasformatori con nuovi e le tensioni ( almeno dalle mie parti ) sono corrette ovunque.

gli sbalzi di tensione distruttivi e' bene ricordarlo sono essenzialmente dovuti ad interruzioni del neutro , e non per il valore della tensione.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Del_user_23717
gli sbalzi di tensione distruttivi e' bene ricordarlo sono essenzialmente dovuti ad interruzioni del neutro

E in quei casi, se la colpa è di Enel..... altro che se paga !

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gli sbalzi di tensione distruttivi e' bene ricordarlo sono essenzialmente dovuti ad interruzioni del neutro , e non per il valore della tensione.

Concordo in toto, anche perchè sono stato costretto a verificarlo di persona anni fa, ben prima dell'unificazione delle tensioni europee. In seguito ad alcuni lavori, mal eseguiti, nella cabina di trasformazione distante 200 m da casa mia la tensione variava da circa 90v ad oltre 280v. Segnalato l'inconveniente all'ENEL, dopo un'iniziale incredulità del funzionario addetto a cui diedi informazioni sulle mia abituale attività professionale :) , venne inviata la squadra di manutenzione che constatò l'imperfetto serraggio dei morsetti del neutro.

Fortunatamente non ci furono danni agli elettrodomestici in funzione.

Al di fuori di guasti sul neutro le oscillazioni di tensione rimangono entro i limiti di fornitura, eccezzionalmente può capitare su vecchie linee che si scenda sotto i limiti

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  • 5 months later...

??? - Possiamo affermare quindi che l'innalzamento della tensione ci ha portato inevitabilmente ad un consumo superiore di energia elettrica con conseguente rincaro della bolletta ?

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  • 10 months later...

Salve,ho seguito fin qui lq discussione,interessante per l'argomento trattato.Io invece volevo porre alcuni quesiti in merito alla tensione di rete di casa mia la quale non supera,nella migliore delle ipotesi 198V.Il fatto e che quando carico la linea(forno elettrico,asciugacapelli,ferro da stiro)la suddetta scende anche più di 10V.La mia perplessità sta nel fatto che in queste condizioni sto fuori dalle tolleranze previste.Quindi informare Enel magari diffidandolo eventualmente si dovessero verificare problemi agli utilizzatori.

Poi un ultima cosa,in queste condizioni il consumo di energia e quindi il costo della bolletta come varia?E' minore o, visto il tempo impiegato per raggiungere la temperatura,nel caso di resistenze,ho maggiore consumo rilevato al contatore?Oppure ho detto una serie di inesattezze?

Vorrei qualcuno che mi chiarisse questi apetti .

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Possiamo affermare quindi che l'innalzamento della tensione ci ha portato inevitabilmente ad un consumo superiore di energia elettrica con conseguente rincaro della bolletta ?

Assolutamente no! L'energia è fatturata in kWh, cioè potenza nell'unità di tempo. Se aumenta la tensione diminuisce la corrente ed il prodotto tensione corrente è costante, quindi è costante anche la potenza assorbita. QUesto secondo la legge di Ohm, sempre valida ed attuale.

Il fatto e che quando carico la linea(forno elettrico,asciugacapelli,ferro da stiro)la suddetta scende anche più di 10V..

Dove misuri la tensione? Sui morsetti del contatore? Se misuri un calo di 10 V direttamente ai morsetti del contatore significa che la sezione della linea elettrica ENEL è inadeguata, altrimenti è la sezione del tuo impianto ad essere inadeguata. Normalmente la cdt a pieno carico non dovrebbe superare il 4% del valore di partenza. Questa non è una legge, ma una regola di lavoro ben fatto.

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La potenza assorbita è sempre la stessa secondo la legge di Ohm.Quindi se la tensione è maggiore il prodotto è uguale con tensione superiore oppure inferiore alla nominale...

Ma nel caso della tensione inferiore,siccome il tempo per raggiungere la massima potenza è più lungo,e siccome l'energia è misurata in KWh,se ne deduce che con tensione inferiore il consumo è superiore.Oppure c'è qualche cosa che mi son perso.Per quanto riguarda la rilevazione della caduta di tensione,la misura la effettuo in ingresso all'interruttore differenziale dove arrivano i cavi dal contatore.

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..nel caso della tensione inferiore,siccome il tempo per raggiungere la massima potenza è più lungo,

No. La potenza è sempre V*I*cosphi. Se si tratta di un carico resesitivo puro è solo V*I, essendo il valore di resistenza (quasi)indipendente dalla tensione applicata avrai, per minor tensione, un minor assorbimento di potenza. Nel caso di un elemento riscaldante (l'unico in cui si può avere un effetto sul tempo di utilizzo) s'impiegherà più tempo per raggiungere la temperatura voluta, ma la potenza istantanea assorbita è inferiore. Alla fine l'ntegrale della potenza asorbito dovrebbe avere valore pressochè identico

.......,la misura la effettuo in ingresso all'interruttore differenziale dove arrivano i cavi dal contatore.

Se è così, il problema è sulla linea del fornitore...Attenzione però, il fornitore garantisce solo che il valore moinimo deve rientrare nel 15% del valore nominale per contratti a 230 V o 10% per quelòli a 220 V

Modificato: da Livio Orsini
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.....la misura la effettuo in ingresso all'interruttore differenziale dove arrivano i cavi dal contatore......

.....Se è così, il problema è sulla linea del fornitore...

Si potrebbe però ipotizzare una linea dal contatore al centralino molto lunga e magari sottodimensionata; la rilevazione della tensione fornita dall'ente distributore, va eseguita ai capi dello strumento limitatore che poi è il confine tra la proprietà dell'ente distributore e l'utilizzatore finale.

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