Vai al contenuto
PLC Forum

Partecipa anche tu alla Live su Youtube martedì 28/01/2025 per festeggiare i 24 anni di PLC Forum

Per ulteriori informazioni leggi questa discussione: https://www.plcforum.it/f/topic/326513-28012025




Scelta impianto in villa unifamiliare ad uso estivo in provincia di Palermo


Messaggi consigliati

Inserito:

Buongiorno a tutti,

mi trovo nelle condizioni di fissare alcuni paletti, con il progettista, riguardo l'impianto clima da installare nella mia villetta. Prima però una breve descrizione dell'immobile e di cosa sto facendo: villetta unifamiliare ad uso prettamente estivo (almeno per il momento) in provincia di Palermo, superficie abitabile circa 130mq (più un garage di pertinenza), località di mare, tetto piano di oltre 150mq. Ristrutturazione con Superbonus (più annessi e connessi) che verrà finanziata senza sconto in fattura ma con apertura di fido "superbonus" in banca. Finora riscaldata/raffrescata con 3 split da 18.000btu, ma con scarsa attenzione al riscaldamento. Anche se ci andiamo soltanto durante la stagione estiva, vorrei comunque renderla confortevole anche d'inverno. E' prevista l'installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo.

 

Fatte le giuste premesse mi trovo a dover scegliere il tipo di impianto clima da installare. La prima proposta del progettista è un classico impianto a radiatori con caldaia a condensazione a cui associare degli split singoli per il raffrescamento (che a questo punto non rientrerebbero nel superbonus). La mia controproposta è di installare dei VNC con la PDC che verrebbe alimentata dall'impianto fotovoltaico.

 

E' una scelta sensata? I VNC avrebbero la stessa capacità di raffreddamento, considerato che nel periodo estivo si raggiungono temperature davvero torride?

 

Grazie a tutti

  • 1 month later...

Alessio Menditto
Inserita:
Il 24/2/2022 alle 12:01 , flat_eric ha scritto:

La mia controproposta è di installare dei VNC con la PDC che verrebbe alimentata dall'impianto fotovoltaico.

Mi spiace nessuno ti risponde, ma questa affermazione mi sembra molto forzata, ci sono troppe incognite in campo, ossia QUANTO tempo deve stare accesa la pdc?

Perché se non sai questo come si fa a stabilire la capacità delle batterie? 

  • 6 months later...
Inserita:

Ciao a tutti,

riprendo questa discussione che ho aperto alcuni mesi fa perché il tema è ancora aperto ma sono decisamente variate alcune condizioni al contorno, dunque mi interesserebbe avere qualche consiglio di natura generale, fermo restando che alla fine bisognerebbe ragionare coi calcoli fatti dal termotecnico.

 

Devo ancora decidere come climatizzare la casa (che, ricordo, si trova in provincia di Palermo e dispone di 150mq di tetto piano senza ombre ed un ampio locale magazzino) e come scaldare l'ACS. Le condizioni che sono variate sono: niente più Superbonus ("ma và!" penseranno in molti...), per ora ragioniamo per l'uso villeggiatura estiva (e occasionali puntate invernali), ma con un occhio alla concreta possibilità di trasferirci permanentemente nel giro di qualche anno.

 

Eravamo partiti (quando ancora si ragionava di Superbonus) da PDC aria-acqua e fancoil + FV con accumulo (10KWp+20KWh, tanto chi c'ammazza...) e tutta la casa elettrica; l'unico aspetto su cui avevo qualche dubbio era l'efficacia dei fancoil quando ad Agosto le temperature superano facimente i 35°.

 

Oggi invece sarei orientato sul seguente approccio:

  • OGGI ristrutturiamo e installiamo impianti in linea con le esigenze immediate, dunque:
    • Raffreddamento con classiche PDC aria-aria (i condizionatori in pratica)
    • Riscaldamento con classica caldaia a condensazione e radiatori
    • Solare termico a circolazione forzata per l'ACS
    • Niente FV per ora, soprattutto perché anche nell'ipotesi ideale di coprire i consumi diurni nei 3 mesi in ci stiamo d'estate, l'investimento verrebbe ripagato in un tempo troppo lungo.
  • Inoltre predisponiamo tutto ciò che può servire per integrare gli impianti, se domani andremo ad abitarci anche in inverno, con:
    • FV senza accumulo ben tarato (nel frattempo mi sarò fatto un'idea dei consumi diurni). Non c'è molto da predisporre, giusto passare i corrugati dal terrazzo al magazzino dove verrebbe alloggiato l'inverter. 
    • Ulteriori pannelli di solare termico, stavolta per aiutare la caldaia con un puffer (stratificato? ho letto qualcosa in merito ma non ho idea dei costi).

E' un approccio sensato?

 

O forse potrei anche evitare l'installazione della caldaia e limitarmi a predisporre l'impianto (passando i tubi e al massimo installando i radiatori), installare un semplice scaldabagno (che c'è già fra l'altro)? In questo modo userei i condizionatori per riscaldare la casa quelle sporadiche volte in cui ci vado anche in inverno e per l'ACS farei come ho fatto fino ad oggi, tranne per l'aiuto allo scaldabagno fornito dal solare termico.

 

Grazie a chiunque contribuirà.

 

Saluti
Roberto

 

Inserita:

La vera domanda è una: che temperature si raggiungo nel periodo invernale? 

Inserita:

Siamo in Sicilia, in una località balneare. Le temperature non sono mai davvero rigide. Queste sono le medie climatiche (MIN-MAX) nei mesi invernali degli ultimi 30 anni, tratte da uno dei tanti siti di Meteo:

 

Novembre    13 °C  -  19 °C    
Dicembre    10 °C  - 16 °C    
Gennaio    9 °C  -  14 °C    
Febbraio    9 °C  -  15 °C    
Marzo    10 °C  -  16 °C

 

Grazie

Roberto

     
  • 2 months later...
Inserita:
Il 6/10/2022 alle 11:35 , flat_eric ha scritto:

E' un approccio sensato?

 

No, per niente.

Se ti ha proposto questa soluzione un tecnico è meglio se ti rivolgi altrove.

  • 1 year later...
Inserita:

Ciao

riprendo questa mia vecchia discussione che si era per vari motivi arenata. E' passato oltre un anno (fra intoppi amministrativi, iter autorizzativi e variazioni al progetto iniziale) e finalmente la ristrutturazione sta davvero partendo.

 

Provo a sintetizzare nuovamente:

  1. Villetta singola in località marinara vicino Palermo (dunque temperature invernali mai davvero rigide) con superficie interna di circa 130mq; attualmente nessun sistema di riscaldamento presente
  2. Utilizzo fino ad oggi prettamente estivo + i weekend di primavera ed autunno; dopo la ristrutturazione contiamo di sfruttarla ancora di più e stiamo progettando tutto per non escludere di andarci ad abitare a tempo pieno in un futuro non troppo lontano

L'idea è quindi di installare un sistema di riscaldamento veloce, pronto all'uso, che ci consenta di scaldare la casa in poco tempo nei weekend invernali in cui decidiamo di andarci; ma predisposto per una trasformazione in qualcosa di più efficiente qualora volessimo viverci a tempo pieno.

Dunque nulla di particolarmente sofisticato; capisco che si pagherà in termini di efficienza/costi, ma ritengo che per l'uso attuale qualsiasi investimento in impianti con maggiore efficienza non verrebbe ripagato in tempi ragionevoli (ma sono aperto alle smentite):

  1. L'ACS verrà riscaldata da un pannello solare termico a circolazione naturale (non forzata, come avevo erroneamente scritto prima). Monteremo qualcosa con una resistenza interna che possa sopperire quando serve (mi hanno proposto un Solahart con accumulo da 300lt)
  2. Il riscaldamento avverrà con un impianto classico a radiatori e caldaia a gas. Peraltro essendo la casa priva di riscaldamento, non posso usufruire di ecobonus.
  3. Il raffreddamento avverrà con degli split singoli.

L'idea è però di far sì che domani, se mai faremo il grande passo, con una spesa ragionevole si possa eventualmente evolvere il tutto:

  1. Centrale termica con PDC ad alta efficienza per riscaldamento e ACS.
  2. Sostituiremmo i radiatori con fan-coil.
  3. Il pannello solare contribuirebbe alla centrale termica, piuttosto che produrre acqua calda direttamente sul collettore
  4. Soprattutto installazione di un impianto FV dimensionato in modo corretto. Peraltro avevo abbandonato l'idea dopo avere rinunciato al superbonus 110 e sto scoprendo adesso (senza essere troppo sorpreso) che i costi si sono notevolmente abbassati per tutti i componenti non solo i pannelli ma anche per Inverter e Accumuli.

Tengo a precisare che questo approccio è una mia scelta che il termotecnico sta provando ad assecondare. Nel dimensionamento delle tubazioni per i radiatori ha considerato tubi da 16 e da 20 per i radiatori con maggior numero di elementi. Questo mi darebbe qualche garanzia che l'eventuale sostituzione futura dei radiatori coi fan-coil si potrebbe fare senza ulteriori importanti opere murarie?

 

E ripeto una domanda già fatta in passato: il mio approccio (impianto economico in linea con le attuali esigenze ma predisposto ad essere trasformato in qualcosa di più efficiente senza ulteriori opere murarie ma solo di impianti) può suonare sensato?

Ringrazio in anticipo chiunque voglia partecipare costruttivamente e darmi qualche consiglio.

 

Grazie e saluti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...