Vai al contenuto
PLC Forum


Quesiti Sul Test Del Salvavita


cynarino

Messaggi consigliati

Salve!

Rieccomi con altre domande.

Permettetemi, dato che non l'ho fatto prima, di rivolgere un sentito ringraziamento (non ruffiano) a tutti coloro (Attilio, Cafra, CIA, ...) che rispondendo pressochè istantaneamente ai miei precedenti post mi hanno consentito di terminare subito e con successo piccoli lavori di manutenzione sull'impianto elettrico, nonchè di apprendere presiose nozioni per un hobbista. Bon.

The questions: il test di diagnostica del salvavita (ho letto che viene prodotta una corrente squilibrata) "coinvolge" anche l'impianto oppure circola solo nelle parti elettriche di questo componente di protezione provocandone il distacco ? (ovviamente se non è guasto)

Le case produttrici raccomandano di effettuarlo almeno una volta al mese ... ma i salvavita sono davvero così "delicati" che un utente deve essere costretto a testarli mensilmente per vedere se sono ok ?

Quali sono le cause note e più frequenti che possono provocarne la rottura (fulmini, sovratensioni ... a parte una martellata del condomino che ti odia a morte) ?

Saluti! :)

CYN

Link al commento
Condividi su altri siti


ciao,

1-ho trovato questo, che penso ti possa interessare:

http://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore_differenziale.

2-ho ancora trovato questo:

"Per provare il differenziale si pigia il tasto di prova, ma è una prova grossolana

per verificare se il meccanismo di sgancio è funzionante.

Da una ricerca svolta dal Politecnico di Torino sull'efficienza

di 21147 interruttori differenziali installati nei luoghi più svariati

è risultato che, azionando il tasto di prova, si è individuato che il 24%

degli interruttori differenziali sono difettosi.

Il tasto di prova serve per mantenere l'interruttore differenziale in attività,

diversamente l'effetto colla può compromettere il corretto funzionamento

dell'apparecchio rimasto per lungo tempo inattivo.

Infatti, i differenziali che vengono azionati una volta al mese presentano

un tasso di guasto pari alla metà di quello degli altri interruttori.

Se l'interruttore differenziale funziona con il tasto di prova vuol dire

che è vivo, ma non è detto che sia in ottima salute.

Nell'impossibilità di stimare sul campo l'effettivo stato di salute

dell'interruttore differenziale se ne può valutare la sua efficacia

solo ai fini della protezione contro i contatti indiretti insieme

con l'impianto di messa a terra.

Link al commento
Condividi su altri siti

Elvezio Franco
il test di diagnostica del salvavita (ho letto che viene prodotta una corrente squilibrata) "coinvolge" anche l'impianto oppure circola solo nelle parti elettriche di questo componente di protezione provocandone il distacco ? (ovviamente se non è guasto)

Coinvolge solo il differenziale.In pratica tra fase e neutro il pulsante TEST inserisce uan resistenza di circa 68ohm in modo da creare una corrente di 30ma.

ma i salvavita sono davvero così "delicati" che un utente deve essere costretto a testarli mensilmente per vedere se sono ok ?
Come ogni altra apparecchiatura e' soggetta al guasto e il test con buona probabilita' ti dice che funziona.E' un bene farlo visto che spesso e' il solo a proteggere tutto in caso di dispersioni verso terra.
Link al commento
Condividi su altri siti

Il test del buon funzionamento del differenziale, lo si effettua premendo il tasto (bianco, giallo, blu, rosso....) posto in bella vista sul differenziale stesso: questo tasto provoca all'interno del circuito di sgancio dell'interuttore stesso, un passaggio anomalo di corrente tra l'ingresso e l'uscita testando quindi il buon funzionamento dei soli sistemi di rilevazione e attuazione.

Il guasto di questi sistemi dipende da moltissimi fattori: interruzione di una spira del sensore di corrente, rottura o deterioramento di qualche organo (meccanico) di sgancio, mentre per la parte vera e propria che fa il sezionamento si potrebbe verificare una "incollatura" di uno o di entrabi i poli con conseguente funzionamento apparente del sistema di sgancio, ma senza interruzione dell'alimentazione al circuito ad esso collegato.

E quanto.......aspetto smentite e/o consensi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Le norme non entrano più di tanto nel dettaglio di come deve funzionare questo test.....

Di fatto, però, non essendoci alcun collegamento al PE della maggior parte degli interruttori differenziali, già si capisce come è fatto.

Ciò che conta è che metta in moto tutto il sistema, dal sistema di rivelazione, sino all'interruzione.....

(in che senso "testando quindi il buon funzionamento dei soli sistemi di rilevazione e attuazione" ??)

uan resistenza di circa 68ohm in modo da creare una corrente di 30ma

68 ohm... ?????

Il tasto di prova serve per mantenere l'interruttore differenziale in attività,

diversamente l'effetto colla può compromettere il corretto funzionamento

dell'apparecchio rimasto per lungo tempo inattivo.

Esatto!

ma i salvavita sono davvero così "delicati" che un utente deve essere costretto a testarli mensilmente per vedere se sono ok ?

Gli interruttori differenziali (chiamiamoli col loro vero nome!) intervengono con energie di attivazione veramente minuscole. L'energia del guasto stesso. Dell'ordine delle decine di microwatt, senza alcuna fonte ausiliaria di energia !

Nulla a che fare con le energie in gioco in un magnetotermico (sovraccarico o corto circuito), che sono maggiori di innumerevoli ordini di grandezza.

Ovviamente devono intervenire istantaneamente al primo colpo. Magari dopo anni di quiescenza, dopo essere stati per anni al freddo, al caldo, all'umido o alla polvere.

Già da queste considerazioni si capisce come sia delicato un differenziale, e possa soffrire da una parte di scatti intempestivi, dall'altra di non funzionamento...

Il guasto di questi sistemi dipende da moltissimi fattori: interruzione di una spira del sensore di corrente, rottura o deterioramento di qualche organo (meccanico) di sgancio, mentre per la parte vera e propria che fa il sezionamento si potrebbe verificare una "incollatura" di uno o di entrabi i poli con conseguente funzionamento apparente del sistema di sgancio, ma senza interruzione dell'alimentazione al circuito ad esso collegato.

Tutte queste parti si possono guastare, ma di solito il maggiore imputato è l'attuatore, cioé il relè magnetico a smagnetizzazione, oggettino delicatissimo, vero cuore di tutto l'apparecchio, costruito da pochissime aziende specializzate al mondo.

Poli incollati non ne ho mai visti, se non dopo test di corto circuito, ma è tutta un'altra storia.... Forse l'incollamento citato era riferito all'attuatore....

Modificato: da ClA
Link al commento
Condividi su altri siti

Elvezio Franco
68 ohm... ?????

Hai fatto bene a puntualizzare l'errore...infatti ieri mi era gia' sorto un dubbio e entrando ho trovato la tua domanda molto accentuata...... :)

Il valore su cui lavorare per stabilire se il differenziale scatta ai 30 mA. e' di 6,8kohm. ed e' riferito verso terra sia dalla fase che dal neutro.

E' comunque una prova empirica perche' il test va fatto con un "segnale" ad impulso di 20millisec. entro i quali il differenziale dovrebbe scattare.

Ho cercato in tutto il cartaceo lo schema che avevo fatto una quindicina di anni fa ma purtroppo inutilmente(probabilmente ando' in fumo... :( )

Sicuramente una certezza dei valori la si puo' avere con uno strumento apposito.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il valore su cui lavorare per stabilire se il differenziale scatta ai 30 mA. e' di 6,8kohm.

6800, 3300, 5600... dipende..... ci sono tante possibilità per realizzare il dispositivo di test.

E' comunque una prova empirica perche' il test va fatto con un "segnale" ad impulso di 20millisec. entro i quali il differenziale dovrebbe scattare.

Ahh si? questa mi giunge nuova, pensa che molti differenzialisti si danno da fare perché NON scatti con impulsi sino a 20, 30 millisecondi

NB il limite normativo è 300ms.

Sicuramente una certezza dei valori la si puo' avere con uno strumento apposito.

Se per certezza ti riferisci ai parametri di un certo apparecchio, l'unica è portarlo in laboratorio e testarlo.

Se invece ti riferisci ai limiti massimi e minimi, la certezza ce l'hai leggendo le norme sugli interruttori.

Link al commento
Condividi su altri siti

WoW ! Grazie delle tante risposte.

La domanda l'ho posta perchè stò in un condominio.

I contatori dell'Enel, a cui sono collegati gli interruttori differenziali dei vari appartamenti, sono entrambi posti in quadri al pianterreno. Dai differenziali poi si diramano le varie linee private.

Nel mio caso, all'interno dell'appartamento al quarto piano, è presente un ulteriore interruttore installato per questioni di comodità (ps: ho dedotto, salvo sbagli, che questo interruttore è di tipo bipolare dal disegno riportato nell'etichetta sopra ... la sua sigla è S161 - N.12 - 10 A - U - 220 V) ; quindi, in sostanza, il salvavita è interposto fra il contatore e questo interruttore che mi permette di evitare di dover scendere ogni volta che faccio manutenzione sull'impianto elettrico.

Dato che è una "vita" che non faccio il test diagnostico mi chiedevo se era fattibile anche con l'interruttore bipolare dentro casa spento (fermo restando che il contatore deve però rimanere sempre acceso).

Se ho ben capito, non essendo l'impianto elettrico comunque "coinvolto" nel test posso tranquillamente effettuarlo anche in questo modo per verificare che il mio differenziale non sia guasto (salvo che il test sia attendibile).

Giusto ?

Saluti!

CYN

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me ti conviene mantenere efficente quello in casa perchè in caso di intervento è il primo della linea, in teoria se i cavi montanti sono diretti e la scatola del salvavita in casa è di plastica ti converrebbe sostituirlo con un magnetoremico da 16A (quello in cantina), così non hai il problema di scendere quando scatta. Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

Del_user_23717

Se ti hanno messo un differenziale subito all'uscita del contatore, vuol dire che la linea che arriva dentro casa non garantisce il doppio isolamento.

Io ti consiglio di provarli entrambi, se poi quello messo subito dopo il contatore, non è di tipo selettivo, ed è anche esso da 30mA, non hai alcuna gerarchia su quale differenziale stacchi prima in caso di dispersione, quindi provali entrambi (eseguendo il test).

Hai un differenziale da 10A a monte del tuo impianto domestico???

Comunque sia trovo sbagliato proteggere la linea montante con differenziale da 30mA, salvo il caso in cui non dovessi averne uno dentro l'appartamento... Quì non si tratta di ridondanza, si tratta di proteggere due sezioni diverse dell' impianto da fattori di rischio diversi...

Link al commento
Condividi su altri siti

Se ti hanno messo un differenziale subito all'uscita del contatore, vuol dire che la linea che arriva dentro casa non garantisce il doppio isolamento.

Mah, direi che sei un po' troppo ingenuo!

Molti installatori mettono differenziali sempre e ovunque, senza chiedersi perchè e a cosa serve.

E che sia da 30mA, mi raccomando.

Non molto tempo fa, un forumista che si era dichiarato molto esperto di norme, aveva addirittura precisato che il differenziale va messo subito dopo il contatore perchè lo richiede esplicitamente la legge 46/90!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Del_user_23717

Più che ingenuità, confido nella preparazione tecnica degli installatori professionisti, anche se è vero che spesso le cose vanno come hai scritto... tanto il costo del differenziale mica lo paga l'installatore, anzi probabilmente a volte egli si intasca un ricarico maggiore... "..perchè il differenziale ci vuole per legge.."

Link al commento
Condividi su altri siti

E che sia da 30mA, mi raccomando.

ciao,ma se uno mettesse un differenziale con idn piu' alto,non comprometterebbe la rapidita' dell'intervento, e quindi con una corrente piu' alta attraversata nel corpo umano.?

correggetemi se sbaglio

Link al commento
Condividi su altri siti

ciao,ma se uno mettesse un differenziale con idn piu' alto,non comprometterebbe la rapidita' dell'intervento, e quindi con una corrente piu' alta attraversata nel corpo umano.?

correggetemi se sbaglio

Un po' più alta, un po' più bassa, basta così, grazie.

La Sicurezza Elettrica è una scienza applicata, non va a spanne.

Allora mettiamo i 10mA, così stiamo tutti più sicuri.

Il differenziale "generale", che non è detto che debba esserci, e nemmeno che debba essere subito dopo il contatore, serve innazitutto per la protezione dai contatti indiretti. Quindi sgancia nel momento in cui un guasto crea una dispersione, prima del contato indiretto. I tempi di intervento di fatto sono poco rilevanti.

In ogni caso, anche in caso di elettrocuzione diretta, i tempi dei differenziali, quando correttamente installati, sono nei limiti di sicurezza secondo la letteratura scientifica internazionale. Direi in modo abbastanza abbondante.

L'unico punto debole sono le elettrocuzioni che si instaurano istantaneamente a valori elevati (es corpo immerso). In questo caso, però, i tempi sono quelli per correnti differenziali molto alti, Cioé tempi asintotici. Quelli minimi che si possono ottenere indipendentemente dall'Idn.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...