Vai al contenuto
PLC Forum


220vac in 12vcc


oldfox74

Messaggi consigliati

Ho cercato su google, ma nulla...

Che succede se attacco a un apparato che funziona a 12v in continua, I 220v alternata?

 

Lo so, la domanda è stupida, a senso dico che si rompe, ma voi esperti mi spiegate che succede?

Link al commento
Condividi su altri siti


Possono succedere parecchie cose, a seconda di come è realizzato il dispositivo.

Prima di tutto, va considerato che un'onda a 230Vac (tensione monofase di rete standard) ha questa tensione come valore efficace, ma il valore di picco massimo (sia positivo che negativo) sarà 230*sqr(2)=230*1.41=324V, quindi parecchio di più.

Prendiamo la semionda positiva (da 0 a 324V). Finché siamo sotto e poco oltre la tensione nominale di 12Vdc, non succede niente. Poi se abbiamo fortuna, è presente un varistore (o dispositivo simile di protezione dalle sovratensioni) tra alimentazione e comune, che comincerà a condurre assorbendo l'energia. Siccome la corrente di corto circuito di un impianto di rete è piuttosto elevata (trascurando le sezioni dei fili in impianti civili siamo a 4,5kA, 4500A), scorrerà un sacco di corrente, mandando diverse piste al creatore (vaporizzano), a morte certa il varistore, e altre conseguenze ai circuiti a valle difficilmente prevedibili. Se invece come spesso accade, l'oggetto ha semplicemente una protezione all'inversione, la tensione entra pari pari nel circuito dove troverà componenti che hanno limiti di tensione più bassi (supponiamo elettrolitici da 25V che si ritrovano con 10 volte e più di tensione ai capi, o semiconduttori con limite anche più basso) che probabilmente esploderanno (semiconduttori, elettrolitici) o prenderanno fuoco (resistenze).

Per la negativa, come sopra ma anche peggio, poiché per esempio gli integrati alimentati a tensione anche bassa (sotto il volt) ma invertita si guastano immediatamente, per non parlare degli elettrolitici.

Questo un po' semplicisticamente, ma verosimilmente

Link al commento
Condividi su altri siti

Innanzitutto sarebbe un esperimento piuttosto pericoloso.

Le cose che possono succedere vanno da un piccolissimo botto e niente di più (raro), fino a grande botto, scintille, fiamme, fumi tossici, esplosione e qualcosa che ti può saltare in faccia e ustionarti. E' probabile che ti salti il contatore di casa.

Ovviamente dipende molto dall'apparato a cui questo capitasse.

In generale, per quanto riguarda le schede elettroniche, le prime cose che mi vengono in mente sono: arco voltaico fra le piste dei circuiti stampati, arco voltaico e rottura dei circuiti integrati, esplosione dei condensatori, carbonizzazione della scheda, incendio delle resistenze, scoppio dell'involucro del dispositivo dovuto al repentino innalzamento della temperatura (ovvero esplosione).

Tutto questo considerando che il dispositivo in oggetto non abbia qualcosa di infiammabile all'interno, altrimenti le cose peggiorano.

Se il dispositivo fosse un motorino elettrico in corrente continua, ne bruceresti subito gli avvolgimenti, i quali probabilmente andrebbero in cortocircuito e prenderebbero fuoco.

Modificato: da davide_m
Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, mrgianfranco ha scritto:

vabbè...intendi il salvavita?

 

Se intervengono le protezioni dell'impianto eletrico, interviene in primis l'interruttore magnetico se il guasto causa un corto circuito.

L'interruttore differenziale (salvavita è una furbata commerciale ma non è vero), interverrà se, e solo se, ci sarà condunzione di corrente verso terra.

Potrebbe anche capitare che non intervenga alcuna protezione perchè i danni provocati dalla sovratensione non causano corto circuito, e la corrente termica assorbita dalla linea rimanca entro i limiti dell'interruttore termico.

Questo è l'effetto peggiore di questa manovra disastrosa.

Nel dispositivo sovra alimentato qualche componente si apre istantaneamente, qualche altro cuoce a fuoco lento emettendo vapori tossici dalle resine.

 

Se il dispositivo, erroneamente connesso, alla rete elettrica a 230V è costruito in modo corretto sarà presente un adeguato fusibile, in serie all'ingresso dell'alimentazione: il fusibile farà il suo dovere ed i danni saranno limitati a qualche guasto sull'apparato.

Link al commento
Condividi su altri siti

  

2 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Se il dispositivo, erroneamente connesso, alla rete elettrica a 230V è costruito in modo corretto sarà presente un adeguato fusibile, in serie all'ingresso dell'alimentazione: il fusibile farà il suo dovere ed i danni saranno limitati a qualche guasto sull'apparato.

 

Purtroppo in molti circuiti a bassa tensione che ho avuto modo di vedere (intendo in ambiente non-automotive) non ho trovato valide protezioni contro sovratensioni elevate. Mi sembra che per lo più si faccia affidamento sulle protezioni contenute all'interno dei relativi alimentatori.

Sulla bassa tensione quasi mai riscontro fusibili adatti a fermare archi a 250 V. Nei dispositivi più fortunati trovo un diodo di protezione dall'inversione della polarità.

Raramente qualche resistenza fusibile, raramente qualche picofusibile assiale che estingue archi generati, al più, da qualche decina di volt.

Quindi ritengo più probabile lo scenario catastrofico...

Modificato: da davide_m
Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, davide_m ha scritto:

Sulla bassa tensione quasi mai riscontro fusibili adatti a fermare archi a 250 V

 

Stai scherzando vero?

Sul fusibile è scritta chairamente la tensione di isolamento; se c'è scritto 250V, come sui fusibili più diffusi, significa che viene gatantita l'interruzione di una tensione fino a 250Veff,valore leggermente suoperiore al limite di tolleranza superiore della tensione di rete monfase valida in tutta Europa.

 

Se invece per bassa tensione intendi tensione di sicurezza come PELV o SELV il fusibile garantisce l'interruzione per valori un poco superiori al limite di tensione di sicurezza. Non avrebbe senso prevedere un potere di interruzione per valori di bassa tensione (230V per reti monofasi, 400V per reti trifasi).. Se è un dispositivo alimentato con tensione di sicurezza deve essere alimentato con tensione di sicurezza.

Ma questo vale anche per apparecchi alimentati a bassa tensione monofase (230V); se vengono connessi a 400V non ci si può lamentare se, caso rarissimo, il fusibile non riesce ad aprire il circuito.

 

Inoltre bisogna considerare che tutti gli apaprati anno una presa/cavo di alimentazione incompatibile con tensioni superiori.

Per connetterli ad una rete di differente tensione è necessario un atto volontario di modifica.

Se osservi gli apparati alimentati con tensioni PELV o SELV, esterne all'apparato stesso, hanno una presa tipo "jack", o tipo USB, o altro tipo proprietario comunque incompatible con alimentazione a bassa tensione. Così i cavi spina per reti monofasi hanno spine che non possono inserirsi in prese trifasi.

Link al commento
Condividi su altri siti

In questa discussione si parlava di collegare la 230 V ad un apparecchio che prevede 12 V cc.

Dunque con bassa tensione indicavo l'apparecchio che si aspetta i 12 V.

Quindi intendevo che sugli apparecchi che si aspettano 12 V cc, quasi mai trovo fusibili atti ad estinguere archi a 230 V, da cui gli ovvii pericoli che citavo prima.

Modificato: da davide_m
Link al commento
Condividi su altri siti

42 minuti fa, davide_m ha scritto:

Quindi intendevo che sugli apparecchi che si aspettano 12 V cc, quasi mai trovo fusibili atti ad estinguere archi a 230 V, da cui gli ovvii pericoli che citavo prima.

 

E assurdo!!

Qui non si parla di protezione per eventuali guasti e malfunzionamenti, questa sarebbe una protezione contro un sabotaggio volontario

 

Come ho scritto prima per compikere questa operazione è necessario un atto volontario, non di un errore!

Link al commento
Condividi su altri siti

Sì sì esatto.

Infatti chi ha aperto la discussione ha scritto:

18 ore fa, oldfox74 ha scritto:

Che succede se attacco a un apparato che funziona a 12v in continua, I 220v alternata?

Lo so, la domanda è stupida, a senso dico che si rompe, ma voi esperti mi spiegate che succede?

Quindi credo fosse proprio un'ipotesi di sabotaggio 😃

Link al commento
Condividi su altri siti

4 ore fa, davide_m ha scritto:

non ho trovato valide protezioni contro sovratensioni elevate

 

è abbastanza ovvio visto che è un guasto che va molto fuori da quello che è considerato "normale utilizzo"

 

è come stupirsi che quando compri un'auto non ti danno in dotazione il salvagente gonfiabile.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

10 ore fa, oldfox74 ha scritto:

No non è sabotaggio, solo curiosità 

 

Spero, "vecchia volpe" che la tua sia solo una curiosità teorica.🤪

Link al commento
Condividi su altri siti

Ho visto fare dei lavori a "miocugino"  che niente risulta impossibile 😀

Un mio vicino di casa in auto aveva una batteria modello "xxxxx power +" e il + capitava sotto il polo negativo.

Quando gli si e' scaricata la batteria ha usato i cavi per fare il parallelo con un'altra batteria; indovinate come ha collegato i poli?

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Livio Orsini locked this discussione
Ospite
Questa discussione è chiusa alle risposte.
×
×
  • Crea nuovo/a...