Vai al contenuto
PLC Forum


Dubbio su differenziali tipo F, Inverter e fase-fase


Messaggi consigliati

Salve a tutti,
Nuovo iscritto al forum ma frequentatore da diversi anni, ne approfitto per ringraziare tante persone che con i loro post e le loro competenze/esperienze mi hanno permesso, tra altre cose, di tenere in funzionamento lavatrice con diversi interventi e lavastoviglie, quest'ultima con una riparazione scheda fatta da me con le info trovate qui!

Un grazie ancora!

 

Passo al dunque: ho cambiato appartamento e sono risultato uno dei "fortunatissimi" con la 220 trifase, quindi, niente neutro, fase + fase (zona Verona).

Premesso che ho letto diversi articoli e specialmente questa discussione:

 

 

ma mi rimangono ancora alcuni dubbi.

Tenete presente che ho un frigo Samsung con motore inverter e a futuro, lavatrice e lavastoviglie molto probabilmente anch'esse con inverter. Faccio l'informatico e a casa ci sono almeno un PC, diversi notebook e un server.

Supponendo che i differenziali tipo B sono fuori discussione per una questione di costi, da quello che ho capito la scelta corretta sarebbe andare sui tipo F ma, trattandosi di un fase + fase:


Cosa significa esattamente questa affermazione nel post di cui sopra (preso dal articolo linkato)?

 

Quote

“Il tipo F non può essere impiegato quando l’apparecchio utilizzatore è alimentato da due fasi tramite doppio ponte raddrizzatore,”


1) Che proprio NON DEVE essere utilizzato perché potrebbero verificarsi ulteriori problemi?

2) Che semplicemente non sarebbe in grado (o non sarebbe garantito) di agire in presenza di QUELLA condizione specificamente ma si nelle altre coperte dal tipo F?

3) Altro?


Inoltre, un collega nella mia stessa situazione, ha chiesto alla assistenza tecnica di una nota azienda italiana, e gli hanno risposto che i suoi differenziali tipo F sono perfettamente utilizzabili in caso di distribuzione fase fase e che hanno le medesime prestazioni a un sistema fase neutro, anche se non ha approfondito sui diversi tipi di guasti.


E, i tipo A, possono essere utilizzati per le linee luci (LED) in presenza di fase fase?

 

 

Altra domanda se possibile: Potreste indicarmi qualche strumento a guida DIN, tipo quello cinese che tanto gira su Amazon, ma che abbia certificazione EU? A me interessano Potenza, Corrente e CosFi, principalmente.

 

 

Grazie in anticipo e buona giornata.
 

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao, nessuno?

Per chiarezza, chiedo solo una risposta dal punto di vista tecnico e perché mi piace essere informato, non chiedo cosa devo, o non devo fare.

 

Grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 29/6/2022 alle 12:42 , bodomax ha scritto:

hanno risposto che i suoi differenziali tipo F sono perfettamente utilizzabili in

caso di distribuzione fase fase e che hanno le medesime prestazioni a un

sistema fase neutro

> Per quanto mi consta, casomai si presenta il problema inverso, cioè apparecchiature che

non hanno avuto problemi di Dispersioni con la Fornitura 220 V Fase + Fase dove la

Tensione massima verso Terra è 127V, 

Passando a Fase + Neutro dove avrò 230V, l' 80%  in più, × Corrente Dispersa più 80%  =->

La Potenza Dispersa potrebbe triplicare se non viene rispettata la Polarità Fase-Neutro a

livello di alimentazione o nel Cablaggio di Comandi unipolari. 

Invece, se Fornitura e Inverter sono di tipo Trifase, si adotta il tipo B. 

Buona giornata ! 

Link al commento
Condividi su altri siti

Maurizio Colombi

Partiamo dal presupposto che differenziale è qualcosa che valuta la differenza, ci sono i relè termici differenziali (sconosciuti a molti, ma utilissimi nell'avviamento dei motori), ci sono i calcoli differenziali in matematica (molto importanti nel calcolo delle variabili, ma sconosciuti a molti) e ci sono i gli interruttori differenziali molto utili nella realizzazione degli impianti elettrici, ma sembra, molto sconosciuti.

Prima di abbandonarci ad elucubrazioni mentali che portano a formulare ipotesi prive di senso, bisogna tenere presente che la funzione del differenziale, lo dice la parola stessa, è quella di valutare una differenza (nel nostro caso di corrente) tra un conduttore e l'altro.

Il differenziale sente questa differenza di corrente, ma non sa (e non gliene frega niente) dove va a finire, potrebbe andare a casa del vicino,  nel dispersore di terra, in un altro circuito o dove meglio crede... il differenziale sa che se escono 10 ampere e ne ritornano 5 c'è qualcosa che non va ed apre il circuito, che sostanzialmente è quello che deve fare.

Che poi, apra il circuito in base a certe caratteristiche, con dei tempi differenti di qualche miliardesimo di secondo e così via, questo dipende dal tipo di differenziale che andiamo a montare, adesso pare che il tipo F risolva tutti i mali del mondo... anche se non è così, ma ricordate: il differenziale sente la differenza di corrente tra quella che esce e quella che rientra, alternata monofase, alternata trifase, alternata bifase alternata vattelapesca, purchè sia alternata.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao, grazie delle risposte ma in realtà il mio quesito è un altro, e si riferisce ad una questione puramente tecnica e, nel caso elencato, NON a correnti di guasto puramente alternate, provo a riproporlo:

 

 

Quote

In alcune presentazioni  UNAE trovo invece un riferimento leggermente diverso, senza però l’indicazione della norma e del paragrafo da cui è stato preso:
https://emiliaromagna.unae.it/wp-content/uploads/sites/7/2020/10/ore-18-09-10-2020-Interrut.-Differ.-e-AFDD.pdf
“Il tipo F non può essere impiegato quando l’apparecchio utilizzatore è alimentato da due fasi tramite doppio ponte  raddrizzatore,”

 

 

Quote

Ma, visto che le norme impianto (CEI 64-8 in Italia) ritengono quasi sempre sufficiente un tipo AC, a maggior ragione si può accettare un tipo F !

 

 

Quote

Se il tipo F non si può utilizzare in reti alimentate da due fasi a maggior ragione non si può usare un tipo A.
Il tipo F ha tutte le prestazioni del tipo A, più altre.
 
Infatti la necessità del tipo B in sistemi a due fasi, nasce dalla possibilità di avere correnti di guasto a terra come nei casi 9 e 10 di https://www.electrical-installation.org/enwiki/Types_of_RCDs (raddrizzata bifase) che è tra le forme canoniche di prova dei tipo B ma non dei tipo F o dei tipo A.
Il "teoria" in questi casi ci vorrebbe sempre un tipo B (ma la CEI 64-8 non lo chiede esplicitamente: scoppierebbe la rivoluzione a Roma!).
 
Tuttavia - fidatemi di me! - si tratta di una forma d'onda pulsante che passa per lo zero. Anche se la sua componente continua è maggiore del dovuto, un interruttore differenziale di tipo A la sente ugualmente e interviene; a maggior ragione, un tipo F, che sente un po' di tutto ma soprattutto sopporta componenti continue più elevate di quelle di un tipo A.
Se non vi fidate, mettete un tipo B, ma non un tipo A.

 

 

In sostanza, al di là della CEI, normative, ecc., nel caso di alimentazione fase/fase:


Tipo A ed F, NON DEVONO essere utilizzati?

L'unica indicazione valida sono i tipo B?

 


Grazie,
Buona giornata.
 

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...