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Uso ottimale della lavabiancheria


flat_eric

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Buongiorno a tutti,

ho in consegna oggi la nuova lavabiancheria. La vecchia, una Candy Grandò da 6kg, si è guastata dopo 13 anni di servizio durante i quali ho effettuato da solo le riparazioni base (sostituzione dei carboncini, riparazione ammortizzatori, molle varie, tubi vari). Questa volta sono saltati i cuscinetti che avevano cominciato a dare segni di grave usura da qualche mese. Nonostante il cestello fosse apribile, io non avevo proprio il tempo nè gli spazi a disposizione per cimentarmi nella sostituzione (nonostante abbia visto molti video e reputato l'intervento alla mia portata); d'altronde la lavatrice aveva anche altri problemi che si presentavano casualmente (ogni tanto scaldava troppo l'acqua anche alle basse temperature) ed il preventivo per la riparazione era troppo alto. Quindi l'ho cambiata.

 

Questa premessa per dire che credo che la stragrande maggioranza dei problemi fosse dovuta ed un uso errato da parte della principale utilizzatrice, mia moglie. Ho deciso dunque di provare a convincerla ad abbandonare alcune errate abitudini (alcune davvero grossolane, tipo avviare la lavatrice quasi vuota). Il problema è che non ho ben chiare le idee su quali siano i modi corretti di usare una lavatrice, ho trovato molte informazioni sparse su varie discussione.

 

Apro questa discussione quindi nella speranza di fare da 'collettore' per delle best practices valide per tutte le lavatrici.

 

Grazie a tutti.

Roberto

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26 minuti fa, flat_eric ha scritto:

Apro questa discussione quindi nella speranza di fare da 'collettore' per delle best practices valide per tutte le lavatrici.

 

Perchè usare terminologia inglese quando, bastava scrive in corretto italiano "uso ottimale della lavatrice"?

Perchè questa mentalità "provinciale" che porta a pensare che usando termini inglesi si dia un'immagine migliore di se stessi?

Stai scrivendo su di un forum italiano, anzi orgolgiosamente italiano dove la lingua ufficiale è la lingua italiana.

 

Io sono un elettronico-informatico, quindi per me l'uso di terminologia inglese è pane quotidiano; non ho mai nemmeno ipotizzato di fare come i francesi che usano sempre e solo termini francesi, così che in luogo di Hardware si usa "le materiel" ed in luogo di Software si usa "le logiciel". Però trovo illogico sostiture termini comuni italiani con altri in inglese per il solo scopo di sembrare più istruiti o più aggoirnati.

Così il tele lavoro diventa "smart work", ma cosa c'è di intelligente o furbo nel lavorare da casa? Magari c'è comodità, ma non vedo dove stia l'intelligenza.

Poi ci sono tutti quegli pseudo giornalisti televisivi che usano termini come "red carpet" per tappeto rosso, e "location" per località o luogo.

Senza contare tutti coloro che si atteggiano a persone importanti usando termini come "brand", "competitor", etc. e abbastanza spesso anche a sproposito.

 

Mi scuso per l'OT (anzi mi autosanzionerò) ma ho colto l'occasione perchè trovo questa pratica veramente irritante.

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  • Livio Orsini changed the title to Uso ottimale della lavabiancheria

Io direi:

  • seguire le istruzioni date a corredo con la macchina 😉 (è ovvio, ma nessuno le legge!);
  • fare il possibile per caricare la macchina col quantitativo massimo di biancheria indicato per il programma scelto;
  • se la biancheria è adatta ai lavaggi ad alte temperature evitare i cicli brevi, le basse temperature, i vari cicli ECO (lavaggi interminabili con risultati discutibili) e l'uso di detersivi liquidi. In questo caso è molto più indicata la cara vecchia polvere, che ha il vantaggio di tenere pulite le parti interne dell'apparecchiatura

Non mi viene in mente altro

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tra un ciclo e l'altro lasciate aperto o almeno socchiusi oblò e cassettino, dosate i detersivi e ammorbidenti in base alla reale capacità della macchina: o trovi riportati i litri del cesto o cerchi in rete "marca"+"modello"+"volume cesto" e fai il conto che per ogni 10L puoi lavare 1kg di cotone o 0.5kg di sintetici, quindi una 60L laverà massimo 6kg, inutile mettere la dose per 9kg riportati in targhetta, sprechi prodotto e magari non lo sciacqua nemmeno... inoltre, per esperienza, non doserei per oltre 5kg, tanto le cose da 40gg nel deserto nessuno le ha e al massimo è meglio fare un prelavaggio. 
Al posto di fare cicli a vuoto con i vari cura"nome-elettrodomestico" meglio lavare stracci, cenci o le cose per pulire (se di cotone) anche a 90°C che male non le fa e risparmi giri a vuoto inutili, ma anche gli asciugamani in spugna specie se bianchi i 90°C li possono fare senza noie, magari in questo periodo storico non tutte le settimane, ma una volta al mese anche si.

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3 ore fa, UABC80 ha scritto:

Io direi:

  • seguire le istruzioni date a corredo con la macchina 😉 (è ovvio, ma nessuno le legge!);
  • fare il possibile per caricare la macchina col quantitativo massimo di biancheria indicato per il programma scelto;
  • se la biancheria è adatta ai lavaggi ad alte temperature evitare i cicli brevi, le basse temperature, i vari cicli ECO (lavaggi interminabili con risultati discutibili) e l'uso di detersivi liquidi. In questo caso è molto più indicata la cara vecchia polvere, che ha il vantaggio di tenere pulite le parti interne dell'apparecchiatura

Non mi viene in mente altro

Grazie!

Come faccio a capire se la lavatrice è "adatta" ai lavaggi ad alte temperature? Di certo le supporta, ma mi aiuti a capire cosa intendi per "adatta"?

 

Normalmente cerco di leggere le istruzioni, specie quando acquisto un elettrodomestico molto differente nelle funzioni dal precedente. 

 

Il problema principale è che mi piacerebbe raccogliere le regole base, valide indipententemente dalle funzioni. TIpo: usa detersivo liquido alle temperature x, y, z ma evita di usarlo nei casi a, b, c... 

 

Come dicevo, tutte informazioni presenti nel forum ma sparse qua e là.

 

Grazie
Roberto

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58 minuti fa, flat_eric ha scritto:

faccio a capire se la lavatrice è "adatta"

intendeva la biancheria, ti riporto un mio commento che avevo fatto in altro thread riguardo al "raccogliere le regole base" come hai messo sotto, si basa sulla mia esperienza ma è in soldoni quello che si dice sul forum 😊
 

"

Sulla scelta dei cicli di lavaggio, detersivi e temperature si è scritto tanto sul forum, puoi usare la funzione "cerca" nel caso tu voglia leggere tutto; ma in soldoni le regole sono quelle "della nonna", si lavora prima per materiali:

- i cotoni resistono fino ai 100°C

- i sintetici e i misti resistono fino ai 60°C

- la lana (lavabile a macchina o comunque di buona fattura) resiste fino ai 40°C

- materiali come viscosa etc.. fino ai 40°C 

Ora giustamente mi dici che il set letto blu scuro a 100°C si sbiadisce, no, se lo lavi con cose scure e col detersivo per colorati (ho da sempre biancheria da letto di Ikea, Zucchi, Bassetti, Gabel, Caleffi e solo ora noto che i vecchi completi dei miei risalenti agli anni 80 stanno iniziando a perdere colore, con un lavaggio a 60/70/90°C a settimana, solo uno dell'ikea l'ho sbiadito leggermente perché avevo usato la polvere dei bianchi a 90°C, ma confrontando con la federa non lavata, la differenza la nota il puntiglioso sotto una luce particolare...) e questo vale per tutti i tessuti: gialli con gialli, blu con blu, rosso con rosso etc...

 

poi si ragiona con le particolarità:

- tshirt o altro con stampe? le lavi al rovescio e puoi seguire il materiale della maglia, ma essendo le stampe delicate direi max 60°C secondo la mia esperienza (uso le maglie degli eventi tipo sagra in garage/giardino e in anni di lavaggi a 60°C non si sono rovinate... poi esistono le maglie di Shein&co che si rovinano alla sola umidità

- abbigliamento sportivo, vale il sintetico ma lavandole ad ogni uso o quasi (magari ne accumuli per 2-3gg per un lavaggio pieno) necessario un programma con prelavaggio sui sintetici max 40°C

la suocera tuonerà "eh ma le etichette dicono di lavare a massimo -50 K!" ecco, di alla suocera che le etichette se le può mettere nella casetta delle bambole come tendine. (non parliamo di tessuti o vestiario iper delicato o particolare, ma dei mutandoni, calzini, jeans, etcc che fanno il 90% del bucato)

- abbigliamento tecnico da moto: ho da 10 anni una giacca della clover cambiata questa stagione, lavata ogni mese (moto usata 365gg l'anno) con sintetici + prelavaggio a 40/50°C e solo negli ultimi anni le catarifrangenze sulle tasche si stavano rovinando (più per usura che lavaggio) ovviamente con polvere per colorati, altrimenti i mussati non si tolgono.

 

Sui detersivi, sempre la regola della nonna: fuoco alle polveri! {con la Overture 1812 Tchaikovsky in sottofondo}

esistono in commercio ancora le polveri per bianchi e colorati (quindi senza sbiancanti ottici, per amore dell'ecologia basterebbe quella per i colorati aggiungendo il percarbonato non il bicarbonato! per avere quelli per i bianchi) che lavorano benissimo anche a 40°C, basta non dosarne per una macchina industriale sapendo che comunque una macchina domestica più di 6kg normalmente non può lavare (i cesti più comuni sono da 60L, alcune LG/Hotpoint arrivano anche a 70/80L ma sono bestioni oltre i 60cm che si notano, tipo le macchine americane) quindi si dosa per 5kg (leggendo le indicazioni sul fustino) che tanto le cose sudice da 40gg nel deserto nessuno le ha. Poi uno si tiene i liquidi perchè sono comodi per gli abbigliamenti sportivi avendone molti meno, ma la polvere fa tutto. Dove le trovi? se hai la fortuna di avere un Aldi vicino a te puoi prendere le loro della Tandil che sono ottime (come i loro liquidi devo dire, al pari dei Dixan a 1/3 del costo) che trovi per colorati e bianchi oppure ti vedi tutte le buste/sacchi cercando negli ingredienti "sbiancanti ottici" dove li vedi sai che sono per i bianchi, dove non li vedi sai che sono per i colorati. Le polveri inoltre a differenza dei liquidi non consumano inutilmente acqua per essere prodotti (primo ingrediente dei liquidi) e per questo non hanno bisogno di tonnellate di conservanti (specie quelli """"ecologici"""" che di eco hanno solo la stampa sulla boccia), l'unica cosa è che non le puoi tenere in luoghi umidi altrimenti ti fanno il blocco di cemento (basta metterla in dei contenitori chiusi, esistono diversi tupperware da cucina per spezie/pasta corta che sono belli grandi, apri il sacco, riempi, chiudi o sigilli e usi quello). 

Quindi se vuoi essere eco, lava alle temperature giuste (le temperature sbagliate di distruggono la macchina, quindi RAEE, quindi inquini, quindi produci cose nuove che inquinano perchè non hai tenuto bene quella vecchia), sempre a pieno carico, col ciclo giusto (i cicli eco come tutte le cose eco sono marketing nel mondo del lavaggio), tieni a fine ciclo oblò e cassetto aperti o semi aperti così da evitare muffe o altro e vedrai che la macchina ti dura 20 e oltre anni evitando di finanziare il consumismo che ci sta rovinando 😉

 "

 

 

tutti quei "fino a..." non è che tu debba far andare solo a quella temperatura (come i limiti di velocità) quindi tipo la Lana a 40°C sono pochi i tipi che resistono così bene, per sicurezza scendi sempre, ma cose tipo le spugne o i cotoni per mono colore dai 60°C in su resistono senza problemi (ovvio poi che se fai gli asciugamani bianchi con uno rosso dentro esce tutto rosa...)

 

Modificato: da perryfranz18
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2 ore fa, flat_eric ha scritto:

non posso permetterti di offendere il sottoscritto

 

Puoi anche offenderti, ma non cambi la realtà delle cose.

 

Inoltre ti invito a leggere attentamente il regolamento, perchè la contestazione all'operato di un moderatore può avvenire solo trami te MP.

Ti invito fermamentene a non reiterare questo tuo comportamento.

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