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Info Su Incendio Causato Dall'elettricita'


Michele77

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Ciao a tutti,volevo chiedervi se ho installato nel mio impianto il magnetotermico differenziale,puo' succedere che comunque si verifichi un incendio dovuto all'impianto elettrico?Esempio cortocircuito o altro?Si é sicuri con il componente sopra citato?Grazie a presto

(se non sono stato chiaro ditemelo che cerco di rimediare)

Modificato: da Michele77
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No, non sei sicuro in senso assoluto.

La sicurezza, che comunque nonb è mai assoluta, non si ottiene con un unico ingrediente magicoi, sia esso il magnetotermico o il differenziale.

Ma da un impianto a Regola d'Arte in tutte le sue parti utilizzato senza imprudenza.

In particolare i maggiori rischi di incendio si hanno con i "deboli" corti circuiti nei confronti dei quali il magnetotemico e poco efficace.

Negli USA - in particolare - contro gl incendi è prescritto il famoso AFCI, protezione ancora sconosciuta in Europa.

Ma nemmeno questa protezione è sufficiente e nemmeno necessaria.

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Ma da un impianto a Regola d'Arte in tutte le sue parti utilizzato senza imprudenza.

Mi elenchi i punti base di un'impianto fatto a regola d'arte?

i maggiori rischi di incendio si hanno con i "deboli" corti circuiti nei confronti dei quali il magnetotemico e poco efficace.

Anche se piccolo il corto circuito il magnetotermico non dovrebbe scattare? :blink:

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In particolare i maggiori rischi di incendio si hanno con i "deboli" corti circuiti nei confronti dei quali il magnetotemico e poco efficace.

ciao

credo che ti dovresti riferire più che altro ai deboli sovraccarichi ovvero quelli di lieve entità che sono difficili da rilevare e che a sua volta provocano l'usura dell'isolamento dei cavi con il rischio di un contatto tra fase-fase o neutro che comporta le note conseguenze....

Anche se piccolo il corto circuito il magnetotermico non dovrebbe scattare?

il corto circuito è sempre una condizione che manifesta dell'elevate correnti...appunto per questo ho fatto quel discorsetto sopra

Modificato: da alfa84
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Del_user_23717
Mi elenchi i punti base di un'impianto fatto a regola d'arte?

- Utilizzo delle sezioni adeguate (nel dubbio, meglio maggiorarle)

- Giunte di derivazione nelle scatole fatte possibilmente con morsetti a contatto indiretto, o se con morsetti standard, eseguite con criterio, utilizzando i morsetti di sezione adeguata.

- Rispetto dei coefficenti massimi di riempimento dei tubi.

- Evitare scatole di derivazione troppo piccole che quando vengono aperte non si riescono più a richiudere se non a pugni.

- Interruttori di protezione da sovracorrente dimensionati secondo la sezione della linea da proteggere

- Morsetti serrati a dovere, fili non troppo tirati e spellati della misura giusta, non troppo corti non troppo lunghi

E poi tutta un' altra serie di accorgimenti che aiutano a migliorare l'insieme dell' impianto elettrico.

ciao

Attilio

PS: Per il discorso dai sovraccarichi (o cortocircuiti non franchi), se le protezioni sono dimensionate correttamente, diciamo che dovrebbero intervenire prima che possa svilupparsi un' incendio, ma questo non sempre è sicuro, dipende da tanti altri fattori...

Modificato: da a217
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Per il discorso dai sovraccarichi (o cortocircuiti non franchi), se le protezioni sono dimensionate correttamente, diciamo che dovrebbero intervenire prima che possa svilupparsi un' incendio, ma questo non sempre è sicuro, dipende da tanti altri fattori...

No!

Le protezioni correttamente dimensionate (i2t etc) si riferiscono alla protezione dell'impianto stesso a monte del corto circuito stesso.

Ma nel punto del corto circuito (hot spot) non hanno alcun significato.

Un fiammifero disssipa pochi watt di energia, ma crea incendi se questi watt termici sono concentrati in un luogo sfortunato!!!

Normativamente, per essere sicuri di non provocare incendi, si ammette che una corrente di guasto non superi i 300mA.

Se è verso terra è tutto ok (c'è il differenziale).

Ma se non è verso terra......

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Del_user_23717
Un fiammifero disssipa pochi watt di energia, ma crea incendi se questi watt termici sono concentrati in un luogo sfortunato!!!

Appunto, ma è lo stesso discorso del morsetto serrato male, crea surriscaldamento, e la maggiorparte delle volte se l'interruttore non è sovradimensionato, capita che si sganci prima che succeda di peggio...

(molto poi dipende dal punto dell' impianto in cui avviene il guasto)

logicamente non è una regola..... anzi, probabilmente è solo cu...

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logicamente non è una regola..... anzi, probabilmente è solo cu...

esatto!

il "buon dimensionamento" delle protezioni non possono tener conto dei morsetti mal serrati

per altro il morsetto mal serrato non è detto che sia di un interruttore automatico, che in qualche modo è sensibile al surriscaldamento di una sua parte

potrebbe essere il caso di un morsetto di un differenziale puro, o un morsetto volante di giunzione

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per essere sicuri di non provocare incendi, si ammette che una corrente di guasto non superi i 300mA.

Se è verso terra è tutto ok (c'è il differenziale).

Ma se non è verso terra......

Mi puoi spiegare meglio magari con un esempio in tutti e due i casi?

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ciao diciamo che provo a risponderti nel senso che ognuno di noi ha la sua modesta opinione democratica liberamente di essere e non essere condivisa ...comunque sia:

si è parlato dei pericoli derivanti dalla presenza di sovraccarichi di lieve entità che risultano essere molto difficili da individuare che nell'arco del tempo comportano guasti d'isolamenti e di conseguenza corti che determinano per forza di cose probabili incendi poichè il cavo,l'isolamento è andato!

pertendo da questo presupposto ti dico che se nella tua abitazione non disponi di una messa a terra coordinata con differenziale,eventuali correnti di guasto sommate alla corrente nominale se non interrotte tempestivamente si arriva alle note cause..viceversa se la messa aterra è coordinata con il dispositivo non ci sono problemi in quanto la corrente di guasto sommata a quella nominale scaricata verso terra sono rilevate dal diff...che interviene....

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contatto tra fase-fase o neutro che comporta le note conseguenze....

Conosco il contatto fase-neutro che comporta il corto e possibile incendio,ma succede questo anche con il contatto Fase-Fase? :blink: Quando ho eseguito dei lavori a casa mia con il collegamento tra fili che venivano dalla stessa fase del contatore non é mai successo niente :blink: Com'e' che si crea il corto??

Modificato: da Michele77
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Conosco il contatto fase-neutro che comporta il corto e possibile incendio,ma succede questo anche con il contatto Fase-Fase?

secondo te?

beh non ti consiglio di provare :rolleyes::blink::lol:

il corto cicuito si manifesta nel momento in cui si ha un guasto d'isolamento,oppure tramite un errato collegamento...tra F-F e F-N

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il corto cicuito si manifesta nel momento in cui si ha un guasto d'isolamento,oppure tramite un errato collegamento...tra F-F e F-N

Allora:

fase - fase = cortocircuito solo in sistemi trifase o bifase (questi ultimi ormai in disuso)

fase - neutro = cortocircuito sia in sistemi trifase con neutro che in sistemi monofase.

Penso che la situazione del nostro amico riguardi il sistema monofase.

In ogni caso il principio d'incendio negli impianti elettrici, è dovuto nella stragrande maggioranza dei casi, dal surriscaldamento delle connessioni o dei conduttori, che raggiungono temperature altissime innescando l'incendio per surriscaldamento.

Un'impianto elettrico realizzato con le basilari forme di protezione (interruttori automatici efficenti e decentemente proporzionati) è difficile che non si renda conto di un cortocircuito anche di lieve entità.

Avanti il prossimo!!

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si è parlato dei pericoli derivanti dalla presenza di sovraccarichi di lieve entità che risultano essere molto difficili da individuare che nell'arco del tempo comportano guasti d'isolamenti e di conseguenza corti che determinano per forza di cose probabili incendi poichè il cavo,l'isolamento è andato!

i sovraccarichi di lieve entità non sono causa di incendi

tant'è che gli interruttori magnetotermici tollerano un sovraccarico sino a +45% di In per un periodo di due ore!

ciò non ha mai creato alcun pericolo.....

pertendo da questo presupposto ti dico che se nella tua abitazione non disponi di una messa a terra coordinata con differenziale,eventuali correnti di guasto sommate alla corrente nominale se non interrotte tempestivamente si arriva alle note cause..viceversa se la messa aterra è coordinata con il dispositivo non ci sono problemi in quanto la corrente di guasto sommata a quella nominale scaricata verso terra sono rilevate dal diff...che interviene....

la terra coordinata col differenziale non c'entra con la prevenzione degli incendi.....

(ai fini della prevenzione degli incendi il differenziale deve essere <= 300mA)

In ogni caso il principio d'incendio negli impianti elettrici, è dovuto nella stragrande maggioranza dei casi, dal surriscaldamento delle connessioni o dei conduttori, che raggiungono temperature altissime innescando l'incendio per surriscaldamento.

Sì. Però più che di conduttore il rischio maggiore è nelle giunzioni.

Un'impianto elettrico realizzato con le basilari forme di protezione (interruttori automatici efficenti e decentemente proporzionati) è difficile che non si renda conto di un cortocircuito anche di lieve entità.

La maggior parte dei corto circuiti non sono deboli. Infatti per fortuna la maggior parte dei corto circuiti sono interrotti subito e non provocano incendi.

Ma ci sono i anche i corto circuiti deboli! Deboli perchè è poca la corrente di corto circuito e/o perchè è elevata l'impedenza del corto stesso (corto non franco).

Questi sono i corto circuiti più pericolosi e che provocano incendi!

Negli USA insistono molto su qs concetto ed hanno inventato gli AFCI per ridurre questo richio (non per eliminarlo!).

Quando ho eseguito dei lavori a casa mia con il collegamento tra fili che venivano dalla stessa fase del contatore non é mai successo niente

Ovviamente devono essere due fasi diverse...!

Mi puoi spiegare meglio magari con un esempio in tutti e due i casi?

Supponiamo che un filo di fase nudo sia in contatto con una terra di fatto o con il PE. Si crea una dispersione di corrente e nel punto di contatto si crea un surriscaldamento. Se lì vicino c'è del materiale combustibile (carta, legno) può prendere fuoco. Tuttavia questa dispersione viene interrotta dal differenziale. Si britiene che 300mA sia sufficiente ad impedire un innesco di incendio.

Se invece si ha un contatto fra fase e neutro il differenziale non lo vede. Se è un contatto franco la corrente di guasto è elevata e viene interrotta subito. Se è debole perchè il contatto non è franco, non viene interrotta dal magnetotermico (non subito!) e può provocare incendi.

RICAPITOLANDO sono tre i rischi

- falsi contatti in serie al carico (morsetti non ben serrati)

- dispersioni verso terra

- corto circuiti fase-fase o fase-neutro, soprattutto se deboli

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Penso che la situazione del nostro amico riguardi il sistema monofase

Si,riguardava il sistema monofase.

CITAZIONE

si è parlato dei pericoli derivanti dalla presenza di sovraccarichi di lieve entità che risultano essere molto difficili da individuare che nell'arco del tempo comportano guasti d'isolamenti e di conseguenza corti che determinano per forza di cose probabili incendi poichè il cavo,l'isolamento è andato!

i sovraccarichi di lieve entità non sono causa di incendi

tant'è che gli interruttori magnetotermici tollerano un sovraccarico sino a +45% di In per un periodo di due ore!

ciò non ha mai creato alcun pericolo.....

CITAZIONE

pertendo da questo presupposto ti dico che se nella tua abitazione non disponi di una messa a terra coordinata con differenziale,eventuali correnti di guasto sommate alla corrente nominale se non interrotte tempestivamente si arriva alle note cause..viceversa se la messa aterra è coordinata con il dispositivo non ci sono problemi in quanto la corrente di guasto sommata a quella nominale scaricata verso terra sono rilevate dal diff...che interviene....

la terra coordinata col differenziale non c'entra con la prevenzione degli incendi.....

(ai fini della prevenzione degli incendi il differenziale deve essere <= 300mA)

CITAZIONE

In ogni caso il principio d'incendio negli impianti elettrici, è dovuto nella stragrande maggioranza dei casi, dal surriscaldamento delle connessioni o dei conduttori, che raggiungono temperature altissime innescando l'incendio per surriscaldamento.

Sì. Però più che di conduttore il rischio maggiore è nelle giunzioni.

CITAZIONE

Un'impianto elettrico realizzato con le basilari forme di protezione (interruttori automatici efficenti e decentemente proporzionati) è difficile che non si renda conto di un cortocircuito anche di lieve entità.

La maggior parte dei corto circuiti non sono deboli. Infatti per fortuna la maggior parte dei corto circuiti sono interrotti subito e non provocano incendi.

Ma ci sono i anche i corto circuiti deboli! Deboli perchè è poca la corrente di corto circuito e/o perchè è elevata l'impedenza del corto stesso (corto non franco).

Questi sono i corto circuiti più pericolosi e che provocano incendi!

Negli USA insistono molto su qs concetto ed hanno inventato gli AFCI per ridurre questo richio (non per eliminarlo!).

CITAZIONE

Quando ho eseguito dei lavori a casa mia con il collegamento tra fili che venivano dalla stessa fase del contatore non é mai successo niente

Ovviamente devono essere due fasi diverse...!

CITAZIONE

Mi puoi spiegare meglio magari con un esempio in tutti e due i casi?

Supponiamo che un filo di fase nudo sia in contatto con una terra di fatto o con il PE. Si crea una dispersione di corrente e nel punto di contatto si crea un surriscaldamento. Se lì vicino c'è del materiale combustibile (carta, legno) può prendere fuoco. Tuttavia questa dispersione viene interrotta dal differenziale. Si britiene che 300mA sia sufficiente ad impedire un innesco di incendio.

Se invece si ha un contatto fra fase e neutro il differenziale non lo vede. Se è un contatto franco la corrente di guasto è elevata e viene interrotta subito. Se è debole perchè il contatto non è franco, non viene interrotta dal magnetotermico (non subito!) e può provocare incendi.

RICAPITOLANDO sono tre i rischi

- falsi contatti in serie al carico (morsetti non ben serrati)

- dispersioni verso terra

- corto circuiti fase-fase o fase-neutro, soprattutto se deboli

:o:o Eccellente :);)

Grazie comunque a tutti ;)

Rimanendo in materia di incendio ma é vero che ci sono fili di rame antincendio o cose simili?

Modificato: da Michele77
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Esempio di incendio.

Mi chiamò il cliente e trovai quanto segue:la stufa elettrica collegata alla presa a muro. La spina della stufa era ancora discetamente mezza combusta, la presa a muro completamente fusa o almeno la signora staccò il generale appena sentì la puzza di bruciato, la cordicella di derivazione presa (2,5 mm2) intatta o almeno bruciata in testa, il serraggio del filo alla presa buono, provai a titare con due pinze, il resto della linea Ok, idem i collegamenti nella cassetta di derivazione. Il frutto era una nota marca risalente precedente agli anni 85 riconoscibile dal bordino oro. La signora prudentemente non metteva mau nulla vicino alla stufa elettrica e quella era la presa abituale in cui la collegava.

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ma é vero che ci sono fili di rame antincendio o cose simili

E' meglio dire "cose simili" ossia gli isolamenti dei conduttori devono essere "senza propagazione d'incendio", questa è la definizione, ossia l'isolante che ricopre i fili non dovrebbe incendiarsi o meglio lo fa, ma in modo molto lento.

In alternativa esistono i cavi definiti "afumex" , che dal nome di un prodotto si è trasformato in nome comune (come scotch, faac, salvavita, stotz......) che identifica il cavo a bassa emissione di prodotti tossici durante la combustione.

I fili di rame non bruciano, sono di rame, al massimo brucia l'isolante.

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scusate parlatemi di questi corto circuiti entità è la pima volta che ne sento parlare..

Supponiamo che la nostra vecchia abat jour abbia il cavo di alimentazione danneggiato e che perciò fase e neutro non siano più ben isolati.

Ora, se siamo fortunati, succede che la resistenza del corto circuito stessa è abbastanza bassa, la corrente di corto circuito quindi è alta (es da 100A o di piùì).

Il magnetotermico interviene di magnetica e tutto finisce in una sfiammata col botto. La lampada è da riparare ma altri danni non ce ne sono.

Però... può essere che fra fase e neutro nel cavo danneggiato vi sia un falso contatto. I fili si "baciano" ma non fanno una connessione netta. L'impedenza del guasto non è trascurabile, e il corto circuito è "debole" (es poche decine di ampere). La magnetica non interviene, forse interviene la termica molto tempo dopo. I cavi, nel punto di contatto "friggono" a lungo e lì si crea un srriscaldamento localizzato che può innescare un incendio.

Un'altra causa di debole corto circuito si ha nel caso di corto circuito "lontano": al termine di una linea lunga la corrente di corto circuito potrebbe essere di suo molto bassa, indipendemente da una impedenza di guasto elevata.

Ricordo un concetto molto importante. Le regole di dimensionamento delle protezioni da corto circuito (cioé la verifica dell'i2t) si riferiscono al non danneggiamento di una linea per un corto circuito che avviene a valle di essa: è protezione della linea. Ma non danno alcuna garanzia che nel punto di corto circuito non si creino delle conseguenze (incendio).

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Bisogna aggiungere che ci sono anche cavi che "resistono" alla fiamma e al fuoco grazie a materiali e composizioni in mescola particolari (minerali), essi vengono utilizzati per sistemi che devono garantire un funzionamento anche in presenza di emergenza tipo impianto antincendio elettronico, sistemi soccorritori, ecc...

i costruttori indicano il tempo di durata della conduttura con fiamma libera. i vigili del fuoco a tuttora hanno portato il tempo per garantire il servizio a 60 minuti (prima era più alto) ^_^

Cavi resistenti al fuoco non esistono

cavi che sopportano la fiamma (e il fuoco) sì

prova di fiamma: cavo in oggetto da solo sottoposto a fiamma libera diretta

prova di fuoco: cavo in fascio (con altri cavi) sottoposto a fiamma diretta (i cavi normali non propagano l'incendio ma bruciano lo stesso, quindi più cavi metti più bruceranno, localmente, ma bruceranno)

:cheerful:

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Sono pienamente daccordo con CIA su quanto detto precedentemente, ma quello che ha citato, è il tipico caso di surriscaldamento dovuto a basso isolamento o a cattiva connessione o a riduzione della sezione del conduttore; questi fenomeni inducono nelle condutture un'aumento della corrente o la formazione di piccoli archi elettrici che, con l'andare del tempo, causano un surriscaldamento del conduttore stesso con conseguente danneggiamento dell'isolante che porterebbe al vero e proprio cortocircuito.

Il cortocircuito di per se etesso non è altro che, come dice il termine stesso, un'accorciamento del circuito che provoca un'aumento della corrente circolante fino a valori che tendono all'infinito.

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