boiler elettrico - comportamento per ridurre calcare

[shalafi83]

Ciao a tutti, 

ho da circa un anno un Velis EVO Ariston da 50l.

Vivo solo, spesso non sono a casa e andando in palestra 2-3 volte a settimana limito l'uso dello scaldabagno (anche per questo la mia scelta è ricaduta su un boiler elettrico, l'alternativa a gas avrebbe richiesto molto tempo per assorbirne l'investimento, e vincoli logistici che con un boiler elettrico ho potuto evitare).

 

All'ingresso principale dell'acqua ho un dosatore Acquasil, che rilascia polifosfati in soluzione acquosa in quantità compatibili con l'uso domestico dell'acqua, quindi anche il boiler pesca acqua trattata in questo modo.

Al boiler ho collegato una presa Wi-fi con cui ne comando l'accessione quando necessario, evitando di lasciarlo acceso. Temperatura impostata a 40 d'estate, 50 in questa stagione, 60 nei periodi molto freddi (non tanto per fare docce più calde, lascio sempre a 38 la termostatica, quanto per darmi la possibilità di farle più lunghe in inverno).

 

Scrivo per sentire i pareri di persone maggiormente esperte sul tema: il mio metodo, cioè accendere il boiler alla bisogna da remoto, e lasciarlo spento quando non serve, che mi permette sicuramente un risparmio elettrico, è positivo, ininfluente, o negativo dal punto di vista dei depositi di calcare e, quindi, della durata dei componenti del boiler stesso?

 

L'acqua della mia città è sui 27-28 gradi francesi, capisco che i polifosfati non eliminino ma aiutino a tenere in sospensione il calcare, mi chiedo però se accessioni solo alla necessità (e quindi con la resistenza che, quando accesa, sta accesa più a lungo) possano avere conseguenze negative dal punto di vista dei depositi in questa configurazione.

 

Grazie!