aleb2 Inserito: 19 ottobre 2005 Segnala Inserito: 19 ottobre 2005 si tratta di dover sostituire, per comodità avendo già un bus profibus in campo, una serie di termoregolatori con un s7-300 ,dedicando la gestione di alcune decine (25 o anche 50)di loop pid ad una cpu 315-2dp;le grandezza da gestire sono temperature e hanno una un'inerzia abbastanza elevata (processo lento),che permette anche un aggiornamento lento (dato l'alto numero di loop).Mi date qualche indicazione,l'obiettivo sarebbe di avere una precisione di 0,25° come stabilità della temperatura impostatagrazie
emanuele.croci Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 Per me riesci a farli girare tutti tipo in 500ms.Dopodiché bisogna vedere quanto è elevata la tua inerzia termica e quanto è lento il tuo fenomeno.Ciao, Emanuele
Kenn Inserita: 21 ottobre 2005 Segnala Inserita: 21 ottobre 2005 la mia esperienza e' piu' che positiva!!!ho regolato la temperatura di un forno suddiviso in 35 zone con risultati ottimi +/- 0,2 °ce' necessario l'utilizzo di schede dedicate per la rilevazione della temperatura.non usare schede generiche con selezione anche di temperatura es 6ES7 331-7KF02 ... MA UTILIZZAschede dedicate alle termocoppie o alle RTD i pid sono formidabili e precisi ma......lanciali non tutti consecutivamente nello stesso ciclo macchina ma cerca di effettuare una scansione di max 5 pid alla volta per ciclo di scansione ciao
aleb2 Inserita: 24 ottobre 2005 Autore Segnala Inserita: 24 ottobre 2005 quindi mi dici che con 35 loop non hai avuto nessun problema di regolazione, io avrei intenzione di usare una 315 2dp e dislocare qualche stazione et200s con le schede RTD o TC per regolare in totale una cinquantina di temperature;che ne pensi?Ciao grazie
stefa_ss Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 Salve a tutti, vorrei un consiglio su come realizzare un impianto che comanda un gruppo di luci esterne in modo tale da:-accendere a spegnere manualmente-accendere automaticamente quando è notte e transita un auto e spegnersi dopo un certo tempo prestabilito.-escludere l'automatismo e lasciare solo il manualeIo ho pensato di utilizzare una logica a relè in cui includo interruttore manuale, interruttore crepuscolare, sensore che rileva il passaggio dell'auto e temporizzatore.
solchiere Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 Mi sembra sensato e piuttosto econimco utilizzare i relay, timer, sensore crepuscolare e di movimento per tale scopo, a meno che tu non disponga di un vecchio PLC o possa acquistarne un modello base a costo bsso (compresi i relativi tools di programmazione). Poichè hai già individuato la strada prova a fare uno schema dell'impianto che intendi realizzare in modo che possiamo individuare eventuali problemi o comunque confrontarci.
stefa_ss Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 Ecco lo schema di principio:-l'interbocco fa in modo che quando è acceso manualmente non possa partire l'automatismo, tale interruttore dovrebbe essere mosso in contemporanea a quello manuale, è possibile?come?-l'interruttore che ho chiamato "esclusione" serve par escludere l'automatismo quando lo si vuole http://blog.libero.it/ing83/mediaviewsk.ph...5kgonmghom%05jB
oiuytr Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 -l'interbocco fa in modo che quando è acceso manualmente non possa partire l'automatismo, tale interruttore dovrebbe essere mosso in contemporanea a quello manuale, è possibile?come?Al posto di un interruttore usa un deviatore e colleghi il comune al filo in alto (tipicamente la fase). Oppure puoi usare un selettore a 3 posizioni (MAN - 0 - AUT) e in questo caso puoi evitare l'interruttore "esclusione"; al posto del selettore puoi usare un commutatore a leva con 0 centrale.Lo schema funziona se T e' un temporizzatore ritardato alla diseccitazione
stefano_ Inserita: 28 agosto 2008 Segnala Inserita: 28 agosto 2008 (modificato) ciao,questo dovrebbe andar bene.....comunque aspetta la conferma da chi ne sa più di me.... ciao.PS:accidenti !!! Ho dimenticato il crepuscolare... comunque basta mettere il contatto del crepuscolare in serie a quello del rilevamento presenza.Saluti. Modificato: 28 agosto 2008 da stefano_
mzara Inserita: 28 agosto 2008 Segnala Inserita: 28 agosto 2008 (modificato) comunque basta mettere il contatto del crepuscolare in serie a quello del rilevamento presenza.Io lo metterei prima del commutatre auo/man......così se ti dimentichi accesa la luce in manuale almeno non sta accesa per 24 ore, ma solo durante la notte!!! O NO! Modificato: 28 agosto 2008 da mzara
Del_user_23717 Inserita: 29 agosto 2008 Segnala Inserita: 29 agosto 2008 Mi associo a mzara riguardo la posizione del crepuscolare. Il sensore di rilevamento presenza, potrebbe anche essere a semplice impulso (fotocellula), basta collegarci poi un opportuno temporizzatore.
stefa_ss Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 Salve a tutti...grazie ai vostri consigli ho montato tutto utilizzando il deviatore ed ho ottenuto il funzionamento voluto; devo specificare però che per quanto riguarda l'automatismo ho acquistato un singolo dispositivo che svolge le funzioni di crepuscolare,senore di movimento e temporizzatore...mi è bastato collegarlo nella maniera opportuna e regolare temporizzatore e livello di illuminamento attraverso 2 vitarelle ed il gioco è fatto...Per evitare di aprire un altro Post vorrei porre un altra domanda...ho pensato di proteggere la linea dei faretti con un fusibile posto a monte di questi in modo tale che un cortocirc sulla linea o su un faretto mi bruci il fusibile e non faccia scattare l'interruttore generale con la conseguenza di rimanere al buio...Premetto che i faretti sono 7 da 20W a risparmio energetico e che la linea è lunga, dall'int generale, circa 60metri...Visto che non ho mai acquistato fusibili non so di preciso che tipi ce ne sono in commercio...potete consigliarmi sul tipo e taglia di fusibile da acquistare?? Grazie
solchiere Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 Per evitare di aprire un altro Post vorrei porre un altra domanda...ho pensato di proteggere la linea dei faretti con un fusibile posto a monte di questi in modo tale che un cortocirc sulla linea o su un faretto mi bruci il fusibile e non faccia scattare l'interruttore generale con la conseguenza di rimanere al buio...Premetto che i faretti sono 7 da 20W a risparmio energetico e che la linea è lunga, dall'int generale, circa 60metri...Visto che non ho mai acquistato fusibili non so di preciso che tipi ce ne sono in commercio...potete consigliarmi sul tipo e taglia di fusibile da acquistare?? GraziePer non rimanere al buio non solo per problemi di corto, avresti bisogno anche di creare una nuova linea dedicata per l'impianto esterno provvista di protezione magnetotermica e differenziale, in caso contrario una dispersione porterebbe probabilmente allo sganciamento della protezione differenziale a monte. Una disperisione in un impianto esterno è piuttosto comune e spesso difficile da riparare immediatamente.Ti consiglio un sezionatore che interrompa entrambi i poli (fase e neutro), sia esso un sezionatore o un semplice interuttore bipolare.Per quanto rigarda la scelta dei fusibili personalmente opterei per un MT dimensionato per proteggere la linea che è piuttosto lunga (che sezione hai usato ? Tipo di cavo ? Posa ?) e per intervenire possibilmente prima del generale o di quello di zona (ovvero quello a cui l'impianto esterno è collegato). Opterei per la scelta di un MT anzichè di fusibili per evitare di doverli sostituire in caso di guasto. Dai dati forniti 7*20 = 140W. In Ampere potrebbero essere 230/140/0.7 = 2,4 A avendo ipotizzato un cosFi di 0,7 trattandosi di lampade a risparmio energetico. Il fusibile o il MT dovrà avere un valore di corrente superiore a questo valore in accordo con la portata della linea e considerando la caduta di tensione a fine linea.Abiti in zona cittadina o rurale ? Qual'è il percorso della linea esterna ? La zona è soggetta a frequenti eventi temporaleschi ?
oiuytr Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 Dai dati forniti 7*20 = 140W. In Ampere potrebbero essere 230/140/0.7 = 2,4 A avendo ipotizzato un cosFi di 0,7 trattandosi di lampade a risparmio energetico. Il fusibile o il MT dovrà avere un valore di corrente superiore a questo valore in accordo con la portata della linea e considerando la caduta di tensione a fine linea.solchiere, non ne sono sicuro ma le lampade a risparmio energetico dovrebbero gia' essere rifasate in quanto destinate ad uso domestico (tutti gli apparecchi ad uso domestico devono essere rifasati). Poi non ho capito cosa centra il dimensionamento della protezione con la caduta di tensione a fine linea. Semmai e' un problema di sezione, ma con quel carico dubito ci siano problemi anche con 200m di cavo da 1mmq
solchiere Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 Poi non ho capito cosa centra il dimensionamento della protezione con la caduta di tensione a fine linea.La caduta di tensione della linea dipende anche dalla potenza assorbita dal carico (alla corrente assorbita dal carico posto ad esempio a fine linea). Non ho idea di che formula utilizzi l'autore, ma puoi fare una sommaria verifica quiLa formula dovrebbe essere questa:dove compare la corrente assorbita dal carico o comunque la corrente massima assorbibile.Non vorrei sbagliarmi..... :ph34r: ma con quel carico dubito ci siano problemi anche con 200m di cavo da 1mmqmmmm se non fosse per la protezione della linea, in caso di guasto o di sostituzione banale di una lampadina con una più potente faresti friggere la povera linea. Se intendi che puoi utilizzare una sezione piuttosto limitata, nonostante la lunghezza della linea, perchè l'assorbimento è minimo hai ragione, ma solo se proteggi la linea con un idoneo dispositivo magnetotermico. Per il dimensionamento basta fare i calcoli o consultare le "tabelle".Per quanto riguarda il rifasamento credo che tu abbia ragione, tuttavia è meglio considerare anche il caso peggiore e stare poco più "larghi" non avendo la sicurezza che le lampade che utilizza abbiano questa caratteristica: le prime sicuramente non lo erano (aveno una sorta di reattore non elettronico ed erano pure molto pesanti) e non sono così sicuro che alcuni prodotti di dubbia origine (magari cinese) possiedano tali caratteristiche.
mzara Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 La caduta di tensione della linea dipende anche dalla potenza assorbita dal caricoNon "ANCHE" ma soprattutto dalla potenza assorbita, è infatti la potenza del carico (rapportata alla tensione applicata ai suoi capi) che determina la corrente del circuito.Concordo quindi con l'affermazione di Francesco.
solchiere Inserita: 30 agosto 2008 Segnala Inserita: 30 agosto 2008 Non "ANCHE" ma soprattutto dalla potenza assorbita, è infatti la potenza del carico (rapportata alla tensione applicata ai suoi capi) che determina la corrente del circuito.Concordo quindi con l'affermazione di Francesco. Non lo domando certo per una questione di principio, ma perchè sinceramente mi sta sfugendo qualcosa: "Concordo quindi con l'affermazione di Francesco" -> su quale punto ? se non ho capito male il suo intervendo sembrava sostenere che la protezione della linea non era assolutamente relazionabile con la c.d.t. in particolare "cosa centra il dimensionamento della protezione con la caduta di tensione a fine linea. Semmai e' un problema di sezione, ma con quel carico dubito ci siano problemi anche con 200m di cavo da 1mmq". Appurato, come ho indicato anche io, che la caduta di tensione è proporzionale alla corrente assorbita da carico (togliamo ogni dicitura tipo "Anche" con una definizione matematica per non dare adito a fraintendimenti) mi sembra che solo una protezione MT posa garantire che il valore di corrente non venga superato ad esempio aggiungendo o sostituendo il carico. Probabilmente il fraintendimento o l'errore è su quest'ultimo punto. Probabilmente potendo praticare sempre meno la professione non vorrei essermi arrugginito troppo .Potresti/e fare un po' di chiarezza ? Grazie ! Scusate l'Off-Topic, ma mi sembra un chiarimento importante anche per il topic in questione.
mzara Inserita: 31 agosto 2008 Segnala Inserita: 31 agosto 2008 Se una corrente elettrica I attraversa una resistenza R, tra l'ingresso e l'uscita del componente si crea una diminuzione di tensione ovvero una caduta di tensione.E questa è la più volgare definizine della caduta di tensione: quindi per avere una caduta di tensione bisogna avere una corrente, una resistenza e naturalmente una tensione.Per quanto riguarda la protezione della linea, posso solamente dire che quest'ultima dovrà essere calcolata in base alla portata della linea che andrà a proteggere, altrimenti che protezione sarebbe; in alternativa un carico sarà "dimensionato" dalla protezione della linea che non mi permetterà di oltrepassare il limite di corrente impostato.Viene da se che la limitazione del carico, e quindi della corrente circolante nella linea, mi determina anche la caduta di tensione massima che può essere rilevata ai capi della linea stessa.Mi sa tanto che stiamo dicendo tutti la stessa cosa, in modi un po' diversi, ma concettualmente simile.
solchiere Inserita: 31 agosto 2008 Segnala Inserita: 31 agosto 2008 Mi sa tanto che stiamo dicendo tutti la stessa cosa, in modi un po' diversi, ma concettualmente simile.Mi sa tanto di si stavo iniziando a preoccuparmi Grazie
arrr Inserita: 31 agosto 2008 Segnala Inserita: 31 agosto 2008 non ne sono sicuro ma le lampade a risparmio energetico dovrebbero gia' essere rifasatesu molte lampade a risparmio energetico è riportata la corrente assorbita;ad esempio su una lampada a fluorescenza compatta da 23w è riportata 165 mA come corrente ,quindi la lampada assorbe circa 38 VA.sottraendo alla potenza apparente quella attiva si ottengono ben 15 VAr,da questo si capisce che il fattore di potenza non è prossimo a 1.
stefa_ss Inserita: 1 settembre 2008 Segnala Inserita: 1 settembre 2008 [Dai dati forniti 7*20 = 140W. In Ampere potrebbero essere 230/140/0.7 = 2,4 A ]Mi sembra che la formula per il calcolo della corrente sia errata; quella giusta dovrebbe essere I=P/(V*cosfi)...quindi nel mio caso é: 140/(230*0.6)=1A (circa) in cui ho ipotizzato il caso abbastanza gravoso con un cosfi=0.6[Per non rimanere al buio non solo per problemi di corto, avresti bisogno anche di creare una nuova linea dedicata per l'impianto esterno provvista di protezione magnetotermica e differenziale, in caso contrario una dispersione porterebbe probabilmente allo sganciamento della protezione differenziale a monte. Una disperisione in un impianto esterno è piuttosto comune e spesso difficile da riparare immediatamente.Per quanto rigarda la scelta dei fusibili personalmente opterei per un MT dimensionato per proteggere la linea]I faretti sono stati posti su una linea dedicata che parte da sotto l'int MT diff generale; in particolare, dopo l'int MT entra in un deviatore tramite il quale si può selezionare il funzionamento automatico con sensore e il funzionamento manuale; in uscita dal deviatore quindi si trova, nella sezione manuale, un interruttore, con il quale è possibile scollegare totalmente la linea dal resto dell'impianto dell'abitazione in caso di intervento del differenziale per dispersione.Non prevedo ampliamenti all'impianto quindi penso che utilizzare un int MagnetoTermico dedicato sia abbastanza anti-economico in quanto non credo che una linea con faretti possa sovraccaricarsi...cioè, o è a regime o è tutto spento...e l'unico guasto possibile è un corto-circuito; quindi penso che un fusibile basti (considerando anche il lato econimico).Con corrente nominale di 1A, senza fare troppi calcoli, penso che un fusibile gG con corrente nominale tra i 3 e i 5 A potrobbe fare al caso mio e proteggere l'intera linea, cioè intervenendo anche cul cortocircuito minimo a fine linea...che ne pensate? vanno bebe tali taglie?
stefa_ss Inserita: 1 settembre 2008 Segnala Inserita: 1 settembre 2008 Scusate ma nella risposta precedente quelle tra parantesi quadre sono le citazione...non sono riuscito ad impostarle...
solchiere Inserita: 1 settembre 2008 Segnala Inserita: 1 settembre 2008 Mi sembra che la formula per il calcolo della corrente sia errata; quella giusta dovrebbe essere I=P/(V*cosfi)...quindi nel mio caso é: 140/(230*0.6)=1A (circa) in cui ho ipotizzato il caso abbastanza gravoso con un cosfi=0.6Hai perfettamente ragione, domando scusa ! Malsana abitudine di omettere la formula e fare direttamente i calcoli frettolosamente :ph34r: se lo scoprono mi radiano dall'albo La scelta dei fusibili è sicuramente più economica, ma in caso di piccole infiltrazioni di acqua (o altro) potrebbero non bruciarsi, come è probabile, ed interverrebbe la protezione differenziale. Se poi l'interruzione della linea avviene (per qualche motivo) sul neutro rimani al buio nonostante tu agisca sull'interuttore di spegnimento delle luci esterne, per o meno fino a che non rimuovi i fusibili. Se ti è possibile è meglio inserire almeno un interuttore bipolare per il sezionamento della linea. Sicuramente controllare sempre che l'interruzione avvenga sulla fase.Con corrente nominale di 1A, senza fare troppi calcoli, penso che un fusibile gG con corrente nominale tra i 3 e i 5 A potrobbe fare al caso mio e proteggere l'intera linea, cioè intervenendo anche cul cortocircuito minimo a fine linea...che ne pensate? vanno bebe tali taglie?Credo che possano essere idonei. Sono adatti ad alimentare il carico abbondantemente e credo che siano in grado di protegere anche la linea, anche se non mi sembra che tu ne abbia indicato le caratteristiche complete.
paco62 Inserita: 10 settembre 2008 Segnala Inserita: 10 settembre 2008 Salute a tutti e scusate per l'intrusione!Ho acquistato due fari da 250W cadauno per il mio negozio. Ho anche acquistato un MT bipolare 20A, un differenziale puro 25A classe C, un timer digitale ed, infine, mi hanno consigliato giustamente di prendere un "contattora" altrimenti il timer surriscaldandosi e può fondere!Problema!Come collegare questo "contattora"? In che ordine predisporre il tutto?Grazie per l'aiuto che certamente non mi negherete e che mi è stato veramente utile in altre occasioni!Ciao!
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