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PLC Forum


Curiosità Relè Elettronico


leandro

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solchiere l'autoritenuta è usata normalmente, senza particolari inconvenienti, in tutti i comandi industriali con logica a relè.

La logica a relè credo appartenga al passato. Io stesso, pur non ritenendomi affatto un esperto ho partecipato come progettista ed installatore alla sostituzione di quadri ascensore a logica cablata a relè con schede elettroniche o plc e naturalmente teleruttori per comandare motori o attuatori (anzi, per i motori c'era pure un inverter per la velocità).

E' indubbio il vantaggio di queste pratiche da tutti i punti di vista, consumi inclusi. In un giorno credo di aver smantellato oltre 200 relè per un sistema di 2 ascensori, una decina di piani con gestione delle priorità e dei una sorta di ottimizzazione delle richieste. 0,5W * 200 sono 100W buttati via (un po' meno visto che non sono mai tutti eccitati), anche se ho il forte sospetto che il consumo di ogni singolo relay fosse ben maggiore di 0,5W considerata la temperatura degli stessi.

Personalmente odio gli sprechi inutili e utilizzare una logica a relè, anche solo per una autoritenuta, lo ritengo uno spreco, visto che grazie a dio l'elettronica è andata avanti e molto, costi inclusi!

In una abitazione non mi è mai cpitato di vedere alcun sistema di autoritenuta.

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La logica a relè credo appartenga al passato

Dipende!

Pensa a molte applicazioni semplici e/o banali, la logica a relè risulta più economica piuttosto di una logica elettronica che magari non verrebbe neanche sfruttata a pieno delle sue potenzialità... anche questo lo vedrei come uno spreco no?

In azienda, abbiamo fatto tanti ampliamenti/modifiche con espansione logica attraverso relè, si è vero, magari i quadri si incasinano un pò di più, e forse è un pò retrò, ma io rimango dell' idea che per molte applicazioni è la soluzione più veloce ed economica senza sostanziali differenze di affidabilità.

ciao

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Pensa a molte applicazioni semplici e/o banali, la logica a relè risulta più economica piuttosto di una logica elettronica che magari non verrebbe neanche sfruttata a pieno delle sue potenzialità... anche questo lo vedrei come uno spreco no?

Mi rendo conto che sono scelte personali.

Appunto per questo essendo un patito di elettronica tendo a realizzare la logica con porte logiche (reti combinatorie) e flip-flop o registri a scorrimento e utilizzo i relay solo per plotare i carichi esterni (più comodi dei fotoacoppiatori e triac).

Tieni conto che con un paio di resistnze, uno zener e qualche capacità non hai necessità nemmeno del trasformatore.

Chiaramente agisco così perchè è una mia passione ed i componenti costano poco, ma se dovessi acquistare dei prodotti commerciale probabilmente utilizzerei anche io i relay per lo meno per logiche molto banali.

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Chiaramente agisco così perchè è una mia passione ...

Questa è il discrimine: lavoro amatoriale, lavoro professionale.

In un impianto professionale non puoi permetterti scelte non collaudate e certificate. Oltre alla rsponsbilità penale e civile ci sono anche le "rappresaglie" degli utilizzatori inferociti in caso di scarsa o nulla affidabilità.

Ad esempio, per i circuiti di sicurezza ed emergenza, sino ad un decennio fa (circa) erano certificati solo componenti elettromeccanici.

Poi se devi comandare un paio di motori marcia-arresto la soluzione più semplice, economica e affidabile è ancora quella elettromeccanica: pulsanti e contattori.

Una logica con 200 relè, oggi ma anche 20 anni fa, non si fa, si usa un PLC, non c'è neanche da starci a pensare. Oltre all'economicità la soluzione "statica" è sicuramente più affidabile.

....il consumo di ogni singolo relay fosse ben maggiore di 0,5W ..
Dipende dal relè che impieghi. Io mi riferisco alla produzione attuale di relè in grado di commutare 5-10A max in ac.
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inferociti in caso di scarsa o nulla affidabilità.

che fiducia :lol:

Comunque a quanto so, è possibile produrre ed utilizzare componentistica realizzata in casa, ovviamente previo concordo col cliente (se non si tratta di impianti di sicurezza). In particolare mi sono stati commissionati citofoni con esigenze particolari, interfoni e altri dispositivi molto personalizzati per far fronte ad esigenze specifiche. Ovviamente essendo una cosa che mi porta via tempo, preferisco limitarla a pochi clienti "affezionati" che me ne fanno richesta espressamente (sai, ho visto da tizio che hai realizzato....).

Di solito uso componenti in commercio, anche se in termini di legge la differenza tra un dispositivo realizzato dall'installatore utilizzando solo relay che realizzano una logica più o meno complessa non è molto diversa da uno scatolotto che contiene una piccola pcb e dei componenti elettronici.

Per quanto riguarda i relay mi riferivo a quell i che ho smontato: tensione bobina 48V e almeno 10 scambi NO+NC da 10A ciascuno.

P.S. una logica a relay è più suscettibile ai guasti di una scheda elettronica protetta adeguatamente.

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Non per inutile polemica, ma solo per precisione.

Comunque a quanto so, è possibile produrre ed utilizzare componentistica realizzata in casa,...

Si e no. Ogni apparato deve avere la sua certificazione. In alcuni casi è sufficiente che il costruttore rilasci la dichiarazione che l'apparecchiatura è conforme alle norme, in altri è necesaria una vera e propria certificazione rilasciata da ente autorizzato. Ci sono varie discussioni nella sezione "normative" che spiegano i vari casi.

Inoltre, in caso di danni, il produttore è sempre responsabile salvo possa dimostrare che l'incidente sia stato causato da eventi esterni all'apparato di sua produzione.

una logica a relay è più suscettibile ai guasti di una scheda elettronica protetta adeguatamente.

Affermazone non corretta. Tutti i cataloghi dei produttori di relè riportano per ogni modello il numero di cicli garantiti e le condizioni di impiego a cui si riferisce il dato. Questi dati vengono misurati con prove di vita, quindi sono dati reali.

Per una generica scheda elettronica si può, nella migliore delle ipotesi, ipotizzare un MTBF teorico. Solo se la scheda viene prodotta in un numero significativo di esemplari si può, statisticamente, dedurne un indice di guasto.

A scanso di equivoci io non sono un elettrotecnico, ma un elettronico con un passato di progettista Hw di apparati di radio e telecomunicazioni professionali. Mi occpupo di elettronica industriale e software solo da un a trentina d'anni :)

Modificato: da Livio Orsini
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ho un problema... seguendo lo schema "originale" quando premo pulsanti che non fanno parte del codice, questi tagliano l'alimentazione ai relè, ma questi non si resettano, in poche parole il contatto resta chiuso. come faccio a resettare il relè? :(

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cosi' ad occhio, come e' fatto lo schema solo il primo rele' cade quando premi uno degli altri pulsanti

i rele 2 e 3 dovrebbero avere il collegamento "in basso" assieme al rele 1 (praticamente il filo della bobina va collegato assieme al filo del rele 1)

ciao fulvio

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