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Descrivo in modo sintetico la strada con cui sono riuscito a pilotare un inverter ABB tramite Profibus. Sono un neofita su Siemens e spero che altri vorranno completare e correggere le mie osservazioni in modo da costituire una piccola guida per chi non ha ancora avuto simili esperienze.

Descrizione dello HW:.

- PLC Siemens 314C 2 DP

- Inverter ABB con modulo di interfaccia RPBA-01 (tanto per non cambiare)

Prima di tutto occorre trovare ed installare il file GSD corrispondente al modulo RPBA-01.

Alcuni parametri dell'inverter devono essere cambiati per abiltare il modulo di interfaccia. Scelto il tipo di messaggi (PPO Type 1 DP Version 0 ) si faccia riferimento al piccolo manuale per trovare i parametri da modificare, in estrema sintesi va detto all'inveter che deve prendere i comandi da profibus. Si stabilisce l'indizzo profibus dell'inverter (deve essere univoco) e lo si setta sugli switch del modulo di interfaccia (fare bene attenzione al numero selezionato, è quello sopra la tacca, non sotto). In Simatic Manager si crea il progetto hw andando a selezionare il modulo RPBA-01 nel catalogo sotto Profibus-DP, Ulteriori apparecchiature da campo, Azionamenti. Occorre selezionare PPO Type 1. Si assegna il giusto indizzo profibus ed ispezionando lo hw si 'scoprono' gli indirizzi delle due word accessibili in lettura e scrittura con cui si comanda e controlla il drive.

Con il menu contestuale (tasto destro) si può aprire la finestra controlla/comanda con cui si possono fare le prime prove.

A questo punto si possono percorrere 2 strade diverse a seconda che si sia interessati alla coerenza o meno.

Se ci interessa la coerenza si ricorre alle funzioni sfc14 e sfc15, altrimenti si può leggere e scrivere direttamente sulla periferia. Vediamo subito quest'ultimo caso.

Supponiamo che le word per lo scambio dati con il modulo RPBA-01 siano 264 e 266.

L PIW 264

T "Status_word"

L PIW 266

T "Reference_in_lettura"

L "Control_word"

T PQW 264

L "Reference_in_scrittura"

T PQW 266

Notare qui il prefisso 'P' per accedere ad indirizzi della periferia, esterni quindi al plc.

In caso di problemi di comunicazione il dato letto sarà 0, ma

tramite OB 122 è possibile tenere traccia di quale indirizzo ha causato un errore di I/O

L #OB122_MEM_ADDR

T "modulo_in_fault"

e quindi all'interno del nostro programma possiamo fare la seguente verifica:

L "modulo_in_fault"

L 264

==I

= "errore_bus"

Inoltre si possono eseguire un po' do controlli sulla status word

L "Status_word"

T #copia_status // variabile locale (temp) all'indirizzo 0.0

O L 1.3 // bit 3 Condizione di fault

ON L 0.1 // bit 9 drive control non è remote

ON L 1.0 // bit 0 drive not ready to switch on

= "fault_inverter"

Fare bene attenzione che lo stramaledetto Siemens è BIG ENDIAN, i bit più pesi della word stanno all' indirizzo più basso.

Se si vuole la coerenza si devono invece utilizzare sfc 14 e sfc 15

CALL "DPWR_DAT"

LADDR :=W#16#108

RECORD :="DB_W".Comando_inverter

RET_VAL:="controllo_w"

CALL "DPRD_DAT"

LADDR :=W#16#108

RET_VAL:="controllo_r"

RECORD :="DB_R".lettura_stato

In LADDR va messo l'indirizzo esadecimale corrispondente a 264 (108)

In Record si specifica un area di memoria per i dati trasferiti nella comunicazione

La sintassi è la seguente p# (designa un puntatore) indirizzo di un bit, BYTE 4 (sono le due word che ci interessano). Esempio: P#DB4.dbx0.0 byte 4

In Ret_val viene restituto 0 se la comunicazione è andata a buon fine.

Occorre prestare attenzione ai seguenti punti:

1)la posizione di RECORD è diversa in sfc14 e sfc15 ed il programmatore disattento rischia di sbagliare.

2)ret_val è di tipo int. Se si vuole utilizzare un simbolo, come "controllo_w", occorre che esso sia dichiarato di tipo int, se è una word non viene accettata con impazzimento del programmatore.

Vediamo come controllare che la comunicazione abbia funzionato:

L "controllo_w"

L "controllo_r"

+I

L 0

<>I

= "errore_bus_carico"

Controllo del motore secondo la macchina a stati ProfiDrive

Il modulo di interfaccia ha una sua macchina a stati, ma se si è interessati solo ad un controllo del tipo marcia/arresto le cose si semplificano.

Occorre prevedere la possibilità di fare il reset di una condizione di fault

L W#16#480 // control word per reset fault

A "M_reset_allarme"

JC _003

L W#16#47F // control word per la marcia

A "tenuta_nastro_carico"

JC _003

L W#16#47E // control word per portare l'inverter pronto alla partenza

_003: T "Control_word"

Il 'trucco', se così vogliamo chiamarlo, è di tenere l'inverter pronto alla partenza durante la condizione di stop con la control word 0x47e

Spero che a qualcuno risulti utile

Filippo

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Con le cpu compatte ci sono i primi 128 byte di dati coerenti

sicuro ?? in che manuale e' scritto ??

PIW 128 quindi non e' coerente ??

Ciao

Luca

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Forse mi sono espresso male i primi 128 utilizzati.

Tratto dal sito siemens:

Se l'area di indirizzo dei dati coerenti si trova nell'immagine di processo, questa area viene aggiornata automaticamente.

Per la lettura e la scrittura di dati coerenti è possibile anche utilizzare le SFC 14 e 15.

Se l'area di indirizzo dei dati coerenti si trova fuori dell'immagine di processo,

per la lettura e la scrittura di dati coerenti occorre utilizzare le SFC 14 e 15.

Inoltre è possibile accedere direttamente alle aree dei dati coerenti (p. es. L PEW o T PAW).

Ciao

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  • 1 year later...

ciao a tutti, un quesito??? l' illuminazione esterna (giardino e fioriere) dell' abitazione in questione è stata fatta utilizzando i normali fili del 2,5 mm (entra-esci dalle lampade in questione, circa 70), il cablaggio si estende per circa 100 mt e dovrei bonificare e ripassare i cavi, meglio FROR o FG7 e che sezione mi consigliate, cosa prevede la norma??? grazieeeeee....

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La norma impone fg7. Per la sezione dipende dalla potenza che vai ad allacciare, ma se sono le classiche basso consumo con un cavo FG7 3G1,5mmq vai benissimo!

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ops, non ho letto che erano 70! :rolleyes:

Bisognerebbe saperne di più, sia la potenza delle lampade e come sono allacciate, se esistono currugati o cosa altro! Trovo strano 70 lampade con entra ed esci, se una finisce in corto :blink: quante ne devi smontare per trovare il guasto? :unsure:

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Hai scritto tutto tranne che la potenza in gioco. 70 lampade da 60 watt sono 4,2 kW. Escludendo l'autelesionismo del cliente possiamo calare a 70 lp x 25w= 1750W, forse si può scendere a 18W (a risparmio energetico) e siamo a 1 kW su 100 metri, anche se sono "a scalare" ad occhio 2,5 mm2. Il prolblema non sarà la sezione facilmente calcolabile ma il collegamento e la prevenzione delle dispersioni dovute alla condensa ed all'umidità. Se lavori con i paletti dei lampioncini non dovresti avere problemi,,,,

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le lampade sono 76 ciascuna da 18W, i passaggi sono tutti tramite corrugato del 25 interrato ed attualmente la linea è protetta da un magnetotermico diff. trifase C25 0.05A, l' accensione è divisa in 3 settori (ciascuno per fase) comandati da 3 interruttori. Non sarebbe meglio utilizzare un contattore???

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la linea è protetta da un magnetotermico diff. trifase C25 0.05A, l' accensione è divisa in 3 settori (ciascuno per fase) comandati da 3 interruttori

Intendevi 500 mA (0,5A) ?

Probabilmente potresti utilizzare anche un MT di "taglia" inferiore. Mi sembra che non sia stata definita la sezione della linea e per il 2,5mmq che è stata citata potresti utilizzare una protezione con valore nominale inferiore.

Per quanto riuarda gli interuttori è da considerare anche il punto di accensione: se devi accendere le luci da più punti o il percorso per raggiungere il "punto di accensione" risulta troppo lungo meglio usare dei contattori. Ti consiglio comunque di installare delle spie di segnalazione in modo da monitorare l'accensione dei corpi illuminanti (a meno che non siano visibili).

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i passaggi sono tutti tramite corrugato del 25 interrato

Se è così non è obbligatorio l' FG7, puoi tranquillamente utilizzare il FROR.

Su circa 1400 W con 100 m di linea, per avere una caduta di tensione accettabile, utilizzerei la sezione del 4 mmq.

In ogni caso anche con il 2,5 non farei l'entra-esci sulle lampade, metterei un pozzetto con cassetta di derivazione stagna per ogni lampada, dalla cassetta alla lampada cavo del 1,5.

Fabrizio

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non farei l'entra-esci sulle lampade

Tanto più che la linea è trifase.... quindi dovresti giuntare pure le 2 fasi che non usi.

L'unico guaio è che dorai munirti di 70 cassettine.... se usi lampade montate su pali in pvc puoi sempre fare le giunte nella sommità del palo. Forse non è il modo migliore, ma ti permette di ridurre il numero di cassette.

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Se è così non è obbligatorio l' FG7, puoi tranquillamente utilizzare il FROR.

Questa è un'eresia!!!!!!.... :blink:

I cavi con isolante in materiale termoplastico, a prescindere se sono interrati direttamente o in tubo, non si possono e non si devono impiegare per tale tipo di posa..... :toobad:

Il motivo di ciò è molto semplice: la temperatura alla quale si porta l'isolante dei conduttori quando il cavo non è alimentato è quella dell'ambiente che lo circonda e prescinde dalla presenza o meno del tubo e se è troppo bassa potrebbe scendere al di sotto della temperatura di transizione vetrosa del materiale termoplastico (PVC), di cui è fatto l'isolante dei conduttori dei cavi FROR.

Pertanto tale isolante si infragilisce, perdendo le sue caratteristiche isolanti.

I cavi in gomma, invece, hanno una temperatura di transizione vetrosa molto più bassa, pertanto per essi non c'è problema di posa interrata.

Per quanto concerne la sezione del cavo un 4x2,5 mmq svolge egregiamente il suo compito assicurando una caduta intorno al 2%, andrebbe bene additrittura un 4x1,5mmq che dà una caduta a fondo linea del 3,3%. :rolleyes:

In ogni caso concordo che è meglio fare le derivazioni in cassetta stagna e non con l'entra-esci. :thumb_yello:

Modificato: da Benny Pascucci
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grazie, sempre chiari e disponibili, certo che l' FG7 costicchia un tantino di più, inoltre le cassettine di derivazione sono parecchie, vabbè ora ho le idee più chiare ma rimane il dubbio di come comandarle, se direttamente da interruttore luminoso o tramite contattore, forse andrebbe bene un contattore ABB ESB 40 4 NO???

Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee................. :lol:

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Il motivo di ciò è molto semplice: la temperatura alla quale si porta l'isolante dei conduttori quando il cavo non è alimentato è quella dell'ambiente che lo circonda e prescinde dalla presenza o meno del tubo e se è troppo bassa potrebbe scendere al di sotto della temperatura di transizione vetrosa del materiale termoplastico (PVC), di cui è fatto l'isolante dei conduttori dei cavi FROR.

Pertanto tale isolante si infragilisce, perdendo le sue caratteristiche isolanti.

guarda io ti do tutta la ragione del mondo sull'utilizzo del FROR

pero' voglio anche fare una considerazione

hai idea di quanti gradi sotto lo zero deve andare la temperatura dell'aria per far si che un cavo dentro un tubo sotterrato a 20cm (ho detto 20 per fare l'esempio del minimo) perda le sue caratteristiche di flessibilita' edeteriori l'isolamento?

almeno -20 :lol:

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hai idea di quanti gradi sotto lo zero deve andare la temperatura dell'aria per far si che un cavo dentro un tubo sotterrato a 20cm (ho detto 20 per fare l'esempio del minimo) perda le sue caratteristiche di flessibilita' edeteriori l'isolamento?

almeno -20 :lol:

Attento Gianluca, mi inviti a nozze.....ho lavorato come ricercatore nel campo dei polimeri per quasi un decennio.

Mi sa che confondi il polimero :rolleyes: .....è il polipropilene PP, che va in crisi a quelle temperature, avendo una Tg attorno a -10 °C.

Il PVC anderebbe in crisi già a temperature molto più alte, è risaputo, infatti, che la sua Tg=81 °C, pertanto, se non si facesse qualcosa, tale plastica sarebbe addirittura inutilizzabile a temperatura ambiente, essendo caratterizzata da un'estrema fragilità. Infatti, si aggiungono delle sostanze, dette plasticificanti, alcune sotto accusa per essere altamente tossiche (ftalati).

Problema evidenziato nei ciucciotti per neonati e in certi oggetti di trastullo per signore insoddisfatte.... :lol:

Tali sostanze sono a basso peso molecolare e altamente volatili.....è quell'odore di nuovo che senti quando entri in un'auto appena acquistata...... :huh:

Tali sostanze abbassano considerevolmente la Tg, ma sicuramente non ai valori da te indicati.

Però, vi è un però.... :rolleyes: , con l'umidità, che sicuramente ci sarà sotto terra, tale processo è amplificato, infatti le sostanze plastificanti abbandonano più rapidamente il PVC originariamente plastificato.

Ciò porta a un aumento inevitabile della Tg, e quindi non appena la temperatura scende al di sotto di un certo valore si ha la vetrificazione della plastica e boom.....corto circuito.

L'EPR, invece, ha già di suo, essendo una gomma una Tg di circa -100 °C, quindi un abbassamento della temperatura, seppure considerevole, gli fa un baffo.

Modificato: da Benny Pascucci
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ti mostri molto competente benny....ma quello su cui volevo mettere l'accento e' proprio il valore limite di -10 che sotto terra(materia che riesce ad accumulare calore durante le ore diurne) e' difficilmente raggiungibile(a meno che non si viva a cortina o livigno)........

l'erba che ha un carico elevatissimo di umidita' riesce a gelare mediamente a temperature + basse che un materiale come il metallo che puo' gelare anche a temperature positive cioe' +3-4°(le carrozzerie delle auto sono le brime a brinare)

questo grazie all'irragiamento notturno ed al fenomeno dell'iversione termica(ma e' un altro discorso :lol: )

ti faccio un esempio forse banale

hai presente i tubi porosi che si usano per irrigazione interrata?

sono in caucciu e si disintegrerebbero se messi in superficie ma messi sotto 20cm di terra svolgono egregiamente il loro lavoro per anni ed indenni all'inverno anche in montagna ;)

p.s:comunque resta initilizzabile il FROR per via della normativa che lo vieta

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Complimenti Benny!!!!!!!

Sei sempre il migliore!!!!!!!!!!!!!!!

ti mostri molto competente benny....
:blush: ...grazie, effettivamente sulla plastica qualcosina ne so....

ma quello su cui volevo mettere l'accento e' proprio il valore limite di -10 che sotto terra(materia che riesce ad accumulare calore durante le ore diurne) e' difficilmente raggiungibile(a meno che non si viva a cortina o livigno)........
Perchè ti sei fissato su questo numero? Quella è' la Tg del polipropilene!!!!

Quella del PVC, ripeto è molto più alta. Anche a temperatura ambiente, con un plastificante che non svolge a dovere il suo ruolo, può presentarsi il problema della vetrificazione.....

p.s:comunque resta inutilizzabile il FROR per via della normativa che lo vieta
Se la normativa lo vieta ci saranno dei motivi...... :rolleyes: Modificato: da Benny Pascucci
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Ciao Benny......magari sto divagando....ma se il tuo ragionamento fila nessun cavo in PVC puo' essere installato all'esterno (posa in tubo a vista, aereo, ecc.).

Quindi il 99,9% degli impianti è fuori legge. Ad ogni buon conto non ho trovato tabelle con la temperatuta minima di esercizio di cavo in PVC....potrebbe essere che hai ragone.....

:rolleyes:

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Se la normativa lo vieta ci saranno dei motivi......

la normativa lo vieta xche' (=perchè) c'e' una percentuale di casi in cui quel cavo possa essere posato in montagna o paesi soggetti a bassissime temperature

senza andare a Livigno.....ti posso certificare zone del centro Italia (Abruzzo) a quote nemmeno tanto eccessive che fanno registrare anche -30° sotto zero....e li veramente montano i tubi dell'acqua con le serpentine ed altri 1000 accorgimenti

quindi ritengo comunque che un FROR anche esposto all'aria aperta a roma dura 20 anni senza problemi(questo e' una prova fatta da me in giardino)

basti pensare ai cavi dei climatizzatori che tutti gli installatori o quasi al massimo li passano in canalina esternamente e sono li da anni senza problemi

ma ripeto e' solo x (=per) analizzare la cosa ma se si vuole rispettare la regola dell'arte si passa l'FG7 ;)

Modificato: da Livio Migliaresi
regolamento: j) Divieto d'usare le K al posto di CH o C (perkè, kosa...), nn come non, xche' come perché, ...........
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Ad ogni buon conto non ho trovato tabelle con la temperatuta minima di esercizio di cavo in PVC
Non hai cercato a dovere...... :rolleyes:

Catalogo Prysmian Ed.04/2006 pag.12 N07V-K Temperatura minima di posa +5 °C

Catalogo Prysmian Ed.04/2006 pag.14 FROR Temperatura minima di posa 0 °C

Catalogo Prysmian Ed.04/2006 pag.16 H07RN-F Temperatura minima di posa -25 °C

Catalogo Prysmian ED.04/2006 pag.22 FG7(O)R Temperatura minima di posa 0 °C

nessun cavo in PVC puo' essere installato all'esterno (posa in tubo a vista, aereo, ecc.).
Per le cordine è prevista la posa in tubo o in canalina in aria, da nessuna parte è detto che non può essere impiegato all'esterno, a parte nella CEI 20-40 che vieta l'utilizzo dei conduttori flessibili con isolamento in PVC, all'aperto., ma il normatore intende riferirsi alla posa mobile, ossia a un conduttore che nell'utilizzo è soggetto a essere mosso, nel caso di posa fissa, è ammessa la posa all'esterno, anche dei conduttori in PVC, purchè non interrati.

Fosse per me utilizzerei gli N07G9-K che hanno una temperatura di posa di -15 °C.

Quindi il 99,9% degli impianti è fuori legge.
Non esageriamo, ora! :lol:

quindi ritengo comunque che un FROR anche esposto all'aria aperta a roma dura 20 anni senza problemi(questo e' una prova fatta da me in giardino)
Peccato che le tue prove non siano certificabili.....riesci anche a discriminare se un polimero ha subito transizione vetrosa.....se hai queste capacità propongo al direttore dell'istituto polimeri di assumerti, risparmierebbe sul costo di un costoso calorimetro a scansione differenziale, che è lo strumento principe, usato per la caratterizzazione termica dei polimeri :P

Comunque, a parte gli scherzi, trattandosi di posa fissa e non interrata l'utilizzo di tale cavo è corretto.

basti pensare ai cavi dei climatizzatori che tutti gli installatori o quasi al massimo li passano in canalina esternamente e sono li da anni senza problemi
Idem come sopra... :rolleyes: Modificato: da Benny Pascucci
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