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Trasformatore Di Isolamento Inserito In Impianto Di Abitazione - quesito sulle connessioni di terra


leopardus2

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Ciao a tutti,

ho una casa in montagna che e' soggetta a frequenti variazini di tensione anche del 20% rispetto alla norma, oltretutto di recente

ho avuto pure danni da sovratensione dopo un guasto nella cabina MT. Ho deciso quindi di installare un paio di stabilizzatori statici

(serie IREM TSn) che al loro interno hanno un trasfromatore a doppio isolamento.

Leggendo qua e la' ho imparato che il carico applicato al secondario di un trasformatore di isolamento e' completamente isolato dalla

rete ENEL e pertanto il carico applicato NON deve essere collegato a terra, fermo restando che per la protezione contro il contatto

indiretto occorre che le masse degli apparati connessi al secondario devono essere collegate tra loro.

Il mio problema e' il seguente: io vorrei utilizzare due distinti stabilizzatori, quindi due distinti trasformatori di isolamento, uno per ogni

piano della suddetta abitazione. L'impianto dell'abitazione e' tradizionale, con il suo pozzetto di terra e tutte le prese, lampadari, eccetera

hanno il conduttore di terra che scarica alla fine ne pozzetto.

Poiche' i due apparecchi stabilizzatori dovrei posizionarli presso iil quadro di distribuzione, e stante che la terra in tutta l'abitazione

e' una sola, pensavo di NON utilizzare la terra in uscita dagli stabilizzatori (che tra l'altro di fabbrica e' collegata al neutro del secondario.

La domanda che mi pongo e': cosa faccio con la terra delle varie prese, lampadari ecc che vado a collegare al trasformatore di isolamento?

La scollego? Cosa succede se non la scollego (a parte il rischio di correnti provenienti da guasti dell'impianto non dietro il trafo), nel senso, la protezione del carico ne risente? L'utente dovrebbe comunque essere protetto da guasti sugli utilzizatori dietro il secondario del trafo sempre che non ne tocchi due diversi entrambi guasti...

Come nota aggiutiva, i carichi "pesanti" (forno lavatrice e lavapiatti) hanno le loro linee dedicate e questi non li metto dietro il trafo, quindi si sta parlando di lampadari, prese di corrente 10A normali con attaccata la tv, lo stereo....

Grazie mille in anticipo a chi mi chiarira' un poco le idee!

Ciao

Riccardo

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leopardus2

e' collegata al neutro del secondario
e lì la lasci

dopodichè scolleghi il conduttore di terra (che collega il dipersore al nodo di terra) in maniera che l'impianto del tuo appartamento sia assolutamente scollegato dall'impianto di terra, e quindi sollevato dalla terra stessa;

scolleghi la terra di tutti gli utilizzatori in classe seconda e verifichi che tutte le altre terre sia degli apparecchi utilizzatori (probabilmente: lavatrice frigo forno etc) che delle prese siano invece tra di loro in contatto

hai così realizzato la protezione per separazione elettrica

copio e incollo:

per le verifiche:

CEI 64-8/6 art.61.3.4.3

misurare la resistenza di isolamento delle parti attive del sistema a separazione elettrica rispetto agli altri circuiti, all'impianto di terra ed all'eventuale conduttore equipotenziale che collega tra loro le varie masse non connesse a terra. La misura va eseguita con una tensione di prova di 500V e la rwesistenza di isolamento deve essere >1MOHM

verificherei anche la continuità dei conduttori di protezione

non ho mai capito perchè, questo sistema abbia così scarso successo

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cosi' facendo realizzi un anomali sistema IT.

non avremo MAI la certezza che il lato secondario sia isolato da terra e non avremo il funzionamento dei differenziali al primo guasto a terra, oltretutto

qualche elettrodomestico non funzionerebbe in modo regolare , a partire dalla caldaia.

A MENO CHE non voglia realizzare un vero impianto di tipo IT con il controllo di isolamento , il quale offre un elevato grado di sicurezza , ma anche costi di installazione elevati.

io lascerei il neutro in uscita collegato a terra e collegherei l'impianto in uscita in modo tradizionale ( il tuo impianto sarebbe ovviamente del tipo TN)

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cosi' facendo realizzi un anomali sistema IT.

non avremo MAI la certezza che il lato secondario sia isolato da terra

motivo?

a partire dalla caldaia
da verificare ma credo invece funzionerebbe in ogni caso;

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La domanda che mi pongo e': cosa faccio con la terra delle varie prese, lampadari ecc che vado a collegare al trasformatore di isolamento?...

Si può anche connettere un lato dell'avvolgimento secondario del trasfo a terra, basta comportarsi di conseguenza con il resti dell'impianto.

Secondo me il modo migliore di utilizzare i tuoi dispsitivi, stando a come li descrivi, è tenere i due lati del sacondario sollevati da terra, connettere fase e neutro del tuo impianto ai due lati del secondario. Non hai un vero neotro ed un avera fase perchè, rispetto a terra il potenziale dei due conduttori è indefinito e flottante.

Il reoforo di massa delle prese lo lasci connesso alla massa, gli interruttori differenziali funzionano regolarmente.

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Provo a dire la mia...... :rolleyes:

Innanzitutto, per evitare di parlare del sesso degli angeli, cominciamo col postare lo schema elettrico dello stabilizzatore IREM Ministatic mod. TSn:

IREM%20TSn%20Ministatic.gif

Cerchiamo di non pettinare le bambole :P e fissiamo la nostra attenzione su quello che è l'oggetto del contendere, ossia le domande inizialmente poste da leopardus2.

Effettivamente si evince la presenza di un trafo di isolamento del tipo a due schermi separati, singolarmente connessi a terra.

La necessità della doppia schermatura appare ovvia se si ha l'accortezza di leggere il catalogo tecnico, che relativamente a tale punto recita:

The double shielding allows a common mode attenuation higher than 110 dB up to 350 kHz and an isolation in compliance with IEC 742.

Nel primo post leopardus2 afferma:

...la terra in uscita dagli stabilizzatori (che tra l'altro di fabbrica e' collegata al neutro del secondario.
In questa affermazione ci sono due imprecisioni:

1) non è la terra in uscita, ma il morsetto PE che eventualmente andrà connesso a terra

2) il morsetto PE è collegato al neutro. Questo è vero solo in parte, infatti, esso è collegato in qualche modo al neutro, ma per mezzo di condensatori, ossia nè attraverso resistenze, nè tantomeno francamente.

Detto ciò, ciò detto detto ciò... :P , alcune considerazioni fatte da amici e/o professori, successivamente, sono giuste, altre fantasiose, altre semplici elucubrazioni.

In particolare quelle relative ai sistemi IT, agli IT falsi, alla separazione elettrica e via discorrendo.

Se la cosa fosse così complessa, nessuno mai monterebbe un banale stabilizzatore. :o

Come comportarsi con l'impianto di terra preesistente?

Oddio, ma è banale..... :rolleyes:

Il dispositivo va collegato a terra attraverso il morsetto PE in ingresso, se non si facesse così, non sarebbe protetto contro i contatti indiretti.

L'impianto preesistente va collegato al morsetto PE in uscita allo stabilizzatore.

Stiamo collegando uno stabilizzatore che guarda caso ha un trafo di isolamento al suo interno, non stiamo realizzando un sistema di protezione per separazione elettrica, nè tantomeno un sistema IT.

Se qualcuno, poi, è interessato a discussioni inerenti il sistema IT o alla corretta installazione e gestione della sicurezza in un impianto con trafo di isolamento, può sempre aprire un altro topic, ma ripeto qui, sicuramente è elucubrativo e non risponde alle domande iniziali di leopardus2.

Modificato: da Benny Pascucci
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Nella mia precedente risposta non avevo consderato i filtri EMC dello stabilizzatore, filtri che sono posti sia sul primario che sul secondario.

Non sono riportati i valori di capacità e induttanza, però considerando i valori tipici per questo genere di filtri, la reattanza verso il morsetto denominato PE si dovrebbe aggirare attorno ad alcune decine di kohm a 50 Hz da ciascun lato del traformatore.

In questo modo non c'è separazione completa, ma il sistema ha comunque una richiusura; anche se con impedenza elevata.

Inoltre, in caso di presenza di una forte componente di disturbo asimmetrico, potrebbero esserci interventi dello sganciatore differenziale.

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resto sempre della stessa idea:

se il carico fosse uno , come ad esempio un pc con apparecchi collegati ben venga che l'uscita resti isolata da terra.

ma se tratta di un impianto di fatto si crea un impianto tipo IT ( chi sostiene il contrario mi spieghi perche') senza i dovuti organi di protezione.

i condensartori contenuti nei filtri antidisturbo non lasciano passare a 50hz sufficiente corrente per far intervenire un differenziale da 30ma , e non potrebbe essere al contrario, altrimenti avrebbe un'assorbimento non giustificato di corrente verso terra sul primario, ma servono ( come noto) ad assorbire componenti ad alta frequenza .

visto le curate schermature presumo che il costruttore abbia pensato all'apparecchio per l'uso su determinati utilizzatori, tipo

pc , apparecchi elettromedsiali o altro , dove ha anche il compito di isolare da terra.

visto che benny ha lo schema, avra' anche le direttive del costruttore.

cosa dice al riguardo?

ivano65

Modificato: da ivano65
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Ciao Ivano,

ho desunto lo schema da una brochure tecnica descrittiva del prodotto.

Non c'è alcuna indicazione del costruttore in quanto non si tratta del libretto di installazione.

Riguardo la tua affermazione:

visto le curate schermature presumo che il costruttore abbia pensato all'apparecchio per l'uso su determinati utilizzatori, tipo pc, apparecchi elettromedicali o altro, dove ha anche il compito di isolare da terra.

Alla luce della descrizione di prodotto fatta dal costruttore:

Ministatic.gif

GIVE YOUR EQUIPMENT A LONGER LIFE

MINISTATIC electronic line conditioners are static units which, by means of specific solutions, are able to minimise electric anomalies such as electric noise, voltage variations, voltage spikes and high frequency interferences affecting the distribution lines. These perturbing phenomena represent more than 95% of all electric anomalies which could cause damage to susceptible electronic loads such as computers, numeric controls, medical equipment, telecommunication plants, etc. MINISTATIC line conditioners protect your equipment assuring it a longer life.

MINISTATIC line conditioners combine into one unit:

  • spike suppressor
  • two RF filters
  • isolating transformer
  • electronic voltage regulator
potresti anche avere ragione.

Forse il prodotto utilizzato da leopardus2 non era proprio tagliato per quell'applicazione, un prodotto sicuramente più adeguato sarebbe stato questo.

Nel manuale postato per esso è detto chiaramente che l'apparecchiatura deve funzionare solo in presenza di un valido collegamento di terra sia in ingresso che in uscita.

Modificato: da Benny Pascucci
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spinto dalla curiosita' ho cercato il sito del produttore.

e' molto esauriente.

per chi e' interessato http://www.irem.it/ita/Epc/EPCset.htm

come si puo' vedere e' un apparecchio di altissimo livello , perfettamente adatto al compito richiesto , che tuttavia in ambienti

domestici richiede la connessione del neutro in uscita a terra se le protezioni differenziali devono funzionare ( e' garantito l'isolamento pressoche' assoluto da terra dell'uscita proprio per gli usi a cui e' principalmente destinato)

la connessione a terra raccomandata a cui si riferisce benny riguarda la parte del filtro antidisturbo.

resta a chi lo usa la discrezione di collegare o meno il neutro a terra.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Alla luce degli interventi di Ivano e THEPROFESSOR ho ritenuto opportuno aprire questo nuovo topic, spostando i messaggi OT, che nulla aggiungevano alle iniziali richieste dell'utente leopardus2, contribuendo solo a ingolfare questa discussione.

Chi vuole continuare sulla differenza tra i sistemi IT, separazione elettrica e trafo di isolamento, può farlo qui

Modificato: da Benny Pascucci
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Grazie a tutti per i vostri interventi, tutti in un modo o nell'altro istruttivi.

Alla fine ieri ho installato il primo di questi ministatic TSn e l'ho fatto realizzando quella

che ho imparato essere una rete TN, ovvero ho lasciato il neutro del secondario collegato

a terra (è collegato allo chassis dell'apparato che a sua volta è collegato alla terra di ingresso,

che io ho allacciato alla terra dell'impianto).

Ho messo un magnetotermico C16 in protezione all'ingresso (anche se lui ha un fusibile da 8A)

e un C6 in uscita (questo modello è un 1000VA) seguito da un differenziale da 30 mA.

Per ora sembra funzionare egregiamente, ovviamente ci ho protetto solo una parte

dell'impianto dato che è solo un 1000 VA. Ho misurato le tensioni: in ingresso avevo 255 volt,

in uscita 223, direi che la sua funzione la fa :-)

Spero così di salvare i miei poveri elettrodomestici dalla pessima qualità dell'energia che ENEL

fornisce al paesello qua sotto da cui attingo.

Ciao

Riccardo

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