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PLC Forum


Dispositivo per distacco temporaneo riscaldamento Pompa di Calore


Fabiano76

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Buon pomeriggio,


possiedo un impianto monofase (pot. 6 kW) con una pompa di calore BAXI che assorbe fino a 5.6 kW di potenza di picco.
Non esiste nel controllo della pompa di calore un limitatore di potenza (o, almeno, io non lo trovo). 

Nei giorni più freddi, la pompa arriva tranquillamente al suo assorbimento massimo, anche se per intervalli di tempo non troppo lunghi. Conseguentemente, se si aggiunge una qualche utenza, anche di potenza modesta, si arriva al distacco di tensione nel contatore. 

Mi è stato suggerito di incrementare la potenza di linea (con passaggio ad impianto trifase e tutto quel che ne deriva) perché solo in questo modo potrei lavorare in tranquillità. Io vorrei tentare una strada alternativa, se non altro perché si tratterebbe di fronteggiare un numero limitato di situazioni. 

La pompa di calore possiede un ingresso per comandare riscaldamento / raffreddamento (indipendente dalla generazione di acqua calda sanitaria). L'ingresso in questione è normalmente collegato ad un termostato "master" che accende e spegne il riscaldamento. Nella mia installazione, questo ingresso è stato chiuso con un ponticello. I tre termostati installati nella casa comandano le elettrovalvole dei collettori e la pompa di circolazione.

Io vorrei rimuovere il ponticello e sostituirlo con un relè NC che viene comandato da un misuratore di potenza. Quando l'assorbimento di potenza totale si mantiene sotto ai 6 kW, il contatto resta chiuso e la pompa di calore funziona sia per scaldare acqua calda sanitaria, sia per il riscaldamento. Quando l'assorbimento di potenza totale supera i 6 kW per un tempo regolabile (ad esempio 30 secondi) il relè apre il contatto e la pompa dovrebbe così limitarsi ad erogare acqua calda sanitaria. Il contatto resta aperto per un tempo regolabile (diciamo qualche minuto) e poi si richiude automaticamente. Mi immagino che nel momento in cui viene escluso il riscaldamento, si abbassi anche la potenza impegnata dalla pompa di calore, evitando il distacco del contatore.

 

Non sono un esperto di impianti elettrici, perciò gradirei il parere di qualcuno che abbia sensibilità su questi argomenti: potrei aver detto delle immani sciocchezze.
Sto cercando una soluzione al mio problema, dal momento che l'ipotesi di impianto trifase mi porterebbe ad una spesa maggiore ed al rifacimento dei quadri di casa.

Se la strada che ho ipotizzato non è troppo stupida... quali componenti dovrei considerare? Io ho pensato ad un Interruttore controllo carichi Schneider A9C15907, montato a valle del generale, prima di tutte le derivazioni. Collegherei sulla uscita per carichi prioritari tutte le attuali utenze, senza modificare nulla del quadro già esistente. Viceversa, l'uscita per carichi non prioritari la userei per attivare un contattore 220 V che, appunto, mi apre il circuito di riscaldamento nei casi di assorbimento eccessivo di potenza.

 

Se esistesse un controllo carichi dotato di contatti puliti in uscita, si potrebbe evitare di usare il contattore.

Grazie a chiunque possa darmi un parere. Perdonatemi se ho scritto sciocchezze... non sono un elettricista. In passato PLC Forum mi ha dato ottimi consigli su altri temi.

Fabiano

  

 

 

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secondo me è un approccio sbagliato al problema, tu vai a staccare corrente nel momento in cui spinge di più,vuol dire che ad ogni riavvio necessiterà ancora di più potenza la pompa di calore.

 

un contratto da 6kW permette di arrivare a 7,99 per quasi tre ore.. io lavorerei su 2,4kW degli altri carichi per non peggiorare la situazione.

 

io personalmente guarderei la potenza di picco segnata in bolletta e deciderei un aumento a 7kW magari.. non mi pare sia necessario passare alla trifase dopo i 6

 

 

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1 hour ago, reka said:

secondo me è un approccio sbagliato al problema, tu vai a staccare corrente nel momento in cui spinge di più,vuol dire che ad ogni riavvio necessiterà ancora di più potenza la pompa di calore.

 

un contratto da 6kW permette di arrivare a 7,99 per quasi tre ore.. io lavorerei su 2,4kW degli altri carichi per non peggiorare la situazione.

 

io personalmente guarderei la potenza di picco segnata in bolletta e deciderei un aumento a 7kW magari.. non mi pare sia necessario passare alla trifase dopo i 6

 

 

Grazie Reka.

 

Ho già chiesto maggiore potenza, ma nella mia zona non forniscono più di 6 kW. Purtroppo.

La mia necessità è di poter usare qualche elettrodomestico senza che mi salti il contatore (ad esempio i fornelli ad induzione). So che alla riaccensione la pompa si prenderà nuovamente tutto quello che può (5.6 kW), ma se io avrò finito con gli altri utilizzi, potrà farlo senza dare fastidio.

Un fornello ad induzione, un termo arredo, un asciugacapelli, sono sufficienti a produrre il distacco. Quando la pompa è al massimo della potenza, sono costretto a vivere come se non avessi l'energia elettrica (oppure faccio spola tra cucina e contatore per riattivarlo). E' quello che vorrei evitare, se si può in qualche modo. 


Darò un'occhiata alle bollette per recuperare i dati precisi sui consumi. 

Fabiano

 

Modificato: da Fabiano76
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impianto a pavimento?

acqua calda sanitaria fatta sempre con la stessa pompa di calore

Modificato: da click0
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se proprio non puoi aumentare la potenza io ragionerei comunque al contrario.. non stresserei una PdC che è un impianto costoso e che per avere il miglior rendimento deve essere lasciata lavorare in pace.

 

potresti programmare un abbassamento della temperatura ambientale nel periodo della cottura in modo di essere sicuro che la pdc non richieda il massimo e usare un controllo dei carichi mettendo come prioritario solo l'induzione .. termoarredo e asciugacapelli non sono sicuramente prioritari

 

 

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Maurizio Colombi

Una volta era possibile, anzi incentivato, richiedere una fornitura aggiuntiva definita "pompa di calore". 

Adesso non dovrebbe più chiamarsi così, ne essere a prezzo controllato, ma c'è la possibilità di richiederla ancora, magari si chiama d1 o qualcosa d'altro, ma c'è e mi sembra la soluzione migliore.

A volte la casa elettrica non è una bella scelta...

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a me sembra strano che non si vada oltre i6kW in monofase, comunque sarebbe più comodo chiedere la trifase piuttosto che inventarsi marchingegni strani.

 

insomma ci sono altre soluzioni più facili.

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50 minuti fa, reka ha scritto:

comunque sarebbe più comodo chiedere la trifase

se son sempre 6 kw poco cambia...dovresti cambiare tutto in trifase..ok il piano a induzione ma la Pdc diventa un problema

 

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chiaramente chiede la trifase per passare a 7-9kW non perchè gli serva. 

 

poi una fase la dedica solo alla pompa, una all'induzione e la terza a tutto il resto. 

 

 

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14 hours ago, click0 said:

impianto a pavimento?

acqua calda sanitaria fatta sempre con la stessa pompa di calore


Corretto. Proprio così.

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1 hour ago, Maurizio Colombi said:

Una volta era possibile, anzi incentivato, richiedere una fornitura aggiuntiva definita "pompa di calore". 

Adesso non dovrebbe più chiamarsi così, ne essere a prezzo controllato, ma c'è la possibilità di richiederla ancora, magari si chiama d1 o qualcosa d'altro, ma c'è e mi sembra la soluzione migliore.

A volte la casa elettrica non è una bella scelta...


Io penso che con la diffusione delle "case elettriche" le reti siano molto più stressate di prima. Per questo i distributori cominciano a mettere paletti che qualche anno fa non erano considerati. Sul sito di ENEL risulta possibile chiedere 9 kW monofase, ma se fai la richiesta (e io l'ho fatta) il distributore risponde che "non è assolutamente possibile". 
Forse in alcune zone è ancora possibile ottenerla, ma non ovunque. 

Purtroppo con 6 kW gestire una casa full electric non è banale, soprattutto se la pompa di calore a pieno regime ne consuma il 90%. Ho anche i pannelli solari, ma da Novembre a Febbraio sono sostanzialmente non pervenuti. Bisogna "accontentarsi" di 6 kW e non è banale.

Grazie della risposta
Fabiano

25 minutes ago, reka said:

chiaramente chiede la trifase per passare a 7-9kW non perchè gli serva. 

 

poi una fase la dedica solo alla pompa, una all'induzione e la terza a tutto il resto. 

 

 


Esatto. E' proprio la alternativa che stavo considerando per risolvere. Userei una fase per la pompa e le altre due per il resto della casa. Ovviamente dovrei rifare i quadri elettrici... a meno di 1 anno dalla ristrutturazione (!!!). 

Grazie Reka
Fabiano

 

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39 minutes ago, mrgianfranco said:

se son sempre 6 kw poco cambia...dovresti cambiare tutto in trifase..ok il piano a induzione ma la Pdc diventa un problema

 


Con la trifase si può partizionare l'impianto e quindi dividere la potenza su utenze diverse. Una fase per la pompa, una per la cucina, una per il resto della casa. Il problema sarebbe quello di tenere le fasi in equilibrio, ma si può fare.

Grazie
Fabiano

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non devi stravolgere il quadro, va inserito un sezionatore/magnetotermico generale 4 poli e poche altre modifiche.

 

anche se le fasi non sono perfettamente equilibrate non è un problema.

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3 ore fa, Fabiano76 ha scritto:

Corretto. Proprio così.

Non è che abbia la massima "funzionalità"

La pompa di calore quando va in sanitario e richiede massima potenza?! 

O ti accontenti di restare senza acqua calda?! 

Se sbrina e va alla massima potenza?! 

Il ciclo lo termina a prescindere... 

3 ore fa, desperado74 ha scritto:

Relé gestione carichi + contattore. 

Tagliare alimentazione in maniera repentina rischi di cuocere i moduli di potenza

3 ore fa, Fabiano76 ha scritto:

Forse in alcune zone è ancora possibile ottenerla, ma non ovunque. 

Come è sempre stato, oltre i 6 e fino a 10 è discrezione dell'ente fornitore 

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4 hours ago, click0 said:

Non è che abbia la massima "funzionalità"

La pompa di calore quando va in sanitario e richiede massima potenza?! 

O ti accontenti di restare senza acqua calda?! 

Se sbrina e va alla massima potenza?! 

Il ciclo lo termina a prescindere... 

Tagliare alimentazione in maniera repentina rischi di cuocere i moduli di potenza

Come è sempre stato, oltre i 6 e fino a 10 è discrezione dell'ente fornitore 


Grazie click0.

In realtà io non voglio togliere tensione alla pompa (so che staccare l'alimentazione della pompa farebbe molto male all'elettronica).

Io vorrei comandare gli ingressi del termostato riscaldamento presente a bordo macchina. La pompa possiede un contatto che attiva o disattiva la parte dedicata al riscaldamento (normalmente usato come ingresso termostato semplice semplice). La mia idea è di staccare il riscaldamento per un certo tempo aprendo quel contatto. Il termostato lo farebbe perché si è raggiunta la temperatura desiderata nell'ambiente, io invece lo faccio quando per troppi minuti la potenza assorbita totale supera quella disponibile al contatore. La pompa non viene mai maltrattata: semplicemente spengo il riscaldamento via termostato (anche se al posto del termostato uso un sensore di potenza esterno). 

Per scaldare solo sanitario la pompa assorbe circa 3.5 kW. Questo è un assorbimento compatibile con l'aggiunta di nuove utenze domestiche. Viceversa, quando il riscaldamento è al massimo si arriva a ridosso di 6 kW che non mi consentono di fare nulla. 


Io vorrei solo - e per un intervallo limitato a 15-20 minuti - spegnere il riscaldamento. Se l'assorbimento totale torna sotto ai 6 kW, allora tutto può ripartire. Se ci sono ancora utenze che mangiano potenze elevate la parte di riscaldamento continua a restare spenta. I picchi si risolvono sempre in 60-90 minuti (cucina, termo arredi, asciugacapelli). Credo che l'impatto sul riscaldamento, considerata inerzia termica ed isolamento, sarebbe quasi impercettibile. 

Non credo di danneggiare la pompa se apro o chiudo il contatto del termostato. Almeno lo spero.

Fabiano

 




 

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del_user_233069
5 hours ago, click0 said:

 

Tagliare alimentazione in maniera repentina rischi di cuocere i moduli di potenza

I contatori sono progettati per questo tipo di manovre cicliche e vanno scelti in funzione del carico. Comunque nel suo caso avrebbe necessità di pilotare un contatto pulito o di con basso assorbimento . Il contatore serve per preservare il rele gestione carichi.

Modificato: da desperado74
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15 hours ago, desperado74 said:

I contatori sono progettati per questo tipo di manovre cicliche e vanno scelti in funzione del carico. Comunque nel suo caso avrebbe necessità di pilotare un contatto pulito o di con basso assorbimento . Il contatore serve per preservare il rele gestione carichi.


Grazie desperado74.

In effetti io vorrei accoppiare un Interruttore controllo carichi (Schneider A9C15907 o simile) che permette di inserire una logica di controllo (dopo un tempo "Ton" nel quale assorbo più di 6 kW apre / chiude (ci sono entrambe le opzioni) un contatto per un tempo "Toff").  Sotto ho riportato lo schema di installazione. 
Non sono sicuro che 6-7-8 siano contatti puliti (ma si può verificare facilmente). In ogni caso, se fossero uscite alimentate, potrei accoppiare questo dispositivo con un contattore ed ottenere il contatto pulito che mi serve per pilotare l'ingresso termostato della pompa di calore. Quando la potenza assorbita supera i 6 kW per "Ton" secondi stacco il riscaldamento per "Toff" secondi, agendo sull'ingresso termostato della pompa di calore. 

Fabiano

  

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del_user_233069
5 hours ago, Fabiano76 said:


Non sono sicuro che 6-7-8 siano contatti puliti

  

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Da schema 6-7-8 sono contatti puliti , verifica solamente la portata del contatto in funzione del tipo di carico(AC1 AC3…)

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DavideDaSerra

Metti un banale orologio che ti spenga la PDC all'ora dei pasti (12-13) e (19-20), come avevi suggerito al posto del termostato.
Induzione => 7kW (tutti fuochi a piena potenza)

Phon => 2 kW

Termoarredo => 1kW

Non è comunque poco.
Valuta un piccolo accumulo a batterie (stile solare) che ti consenta di "sforare" i 6 kW andando ad assorbire simultaneamente 8kW da ENEL (per 90 minuti) e la potenza dell'inverter.
 

Modificato: da DavideDaSerra
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