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Impianti IT-M - Come collegare la Terra


setecastronomy

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setecastronomy

Torno di nuovo a chiedere informazioni sul collegamento MPI.

La domanda è banale banale, non so come connettere fisicamente più di due oggetti su MPI.

Infatti tutti i cavi che ho visto hanno solo due estremità. Il connettore sul PLC è quello di una seriale 9 pin.

Qualcuno, esperto di RIO Allen Bradley, mi ha detto di fare un bus con quei nove fili e metterci dei collegamenti intermedi, ma penso sia il modo per bruciare tutto.

Grazie

Filippo

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E' piuttosto semplice, prima di tutto devi acquistare i connettori appositi e il cavo per MPI. Si chiamano connettori MPI/DP. Sono connettori a vaschetta 9 pin che si inseriscono sulle cpu, hanno i morsetti per il collegamento dei cavi. Dico cavi perchè hanno il posto per 2 cavi (entra-esci). Infatti una rete MPI va cablata, diciamo a catena:

(nodo1-->nodo2--->nodo3--->.........nodoN). Essendo un bus ad alta frequenza, nei nodi all'estremità della rete, devi inserire la resistenza di terminazione.

... Ma ci sono tante altre cose da valutare per realizzare delle reti (distanza, posa cavi, velocità, equipotenzialità ecc ecc). Credo che sia meglio che tu ti legga qualche manuale.

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  • 1 year later...

Ciao a tutti,

sto progettando un impianto per una sala medica di gruppo 2, pertanto secondo normativa è necessario un impianto di tipo IT-M.

Ho a disposizione un impianto TN-S, quindi il conduttore PE è collegato al neutro del centro stella.

Il mio dubbio è:

1. installo un trasformatore di isolamento medicale

2. realizzo un nodo equalizzatore dove aggancio lo schermo del trasformatore e tutte le masse comprese quelle entranti

Debbo collegare il nodo equalizzatore a terra: lo collego al conduttore PE a disposizione dell'impianto oppure debbo relizzare una terra separata?

Se lo collego al PE come in tutti i manuali è scritto, non lo collego al neutro del centro stella del trasformatore? questo è il mio dubbio!!!

Grazie per la vostra disponibilità

Raf

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Benny Pascucci

Ciao Raf,

benvenuto tra noi.

Poichè credo che il link fornito da Bele, che riguarda i sistemi IT, non risolva i tuoi dubbi, lasciami aggiungere qualcosa.

Come correttamente hai detto nel preambolo del tuo post, nel tuo caso è necessario un sistema IT-M, infatti, trattasi di in un locale di tipo 2, in cui le bassisime soglie di pericolosità della corrente: 0,01 mA e della tensione 5 mV, richiedono la riduzione del rischio di microshock e la massima continuità del servizio delle apparecchiature vitali.

Un sistema del genere si compone delle seguenti misure di protezione:

a. alimentazione tramite uno o più trafo di isolamento;

b. masse delle apparecchiature e masse estranee devono essere collegate al nodo equipotenziale;

c. il nodo equipotenziale deve essere collegato a terra

d. necessità di un dispositivo di controllo dell'isolamento con soglia di intervento a 50 kohm con segnalazione ottico-acustica

e. necessità dell'alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (0,5 s) con autonomia di 3 h

più una serie di altre misure, che non starò ad elencare, poichè esulano dall'oggetto della discussione.

Le misure di protezione a. e b. realizzano la separazione elettrica, mentre la misura di protezione c. vale esplicitamente per i locali di tipo 2, ma è vietata nel sistema di protezione per separazione elettrica.

Le misure d. ed e. sono facoltative per gli impianti con separazione elettrica e obbligatorie nei sistemi IT-M.

In assenza della separazione elettrica, la vita di un paziente cateterizzato è messa in serio pericolo anche dal semplice contatto con l'involucro di un'apparecchiatura elettrica ordiaria con isolamento integro. Tale apparecchiatura, infatti, anche in assenza di cedimenti dell'isolamento interno, può disperdere verso terra correnti di 1-3 mA, assolutamente innocue per un individuo in condizioni normali, ma letali per un paziente cateterizzato.

Le normali correnti di dispersione degli apparecchi ordinari sono, infatti, pari a 100-300 volte la soglia 0,01 mA di pericolosità per il microshock.

Il collegamento al dispersore del nodo equipotenziale, necessario per drenare a terra le correnti di dispersione degli apparecchi elettromedicali, differenzia il sistema di protezione IT-M dal sistema di protezione per separazione elettrica. In quest'ultimo, infatti, è proibito effettuare ogni tipo di collegamento a terra dell'impianto separato e, conseguentemente il nodo equipotenziale non deve essere collegato al dispersore.

Debbo collegare il nodo equalizzatore a terra: lo collego al conduttore PE a disposizione dell'impianto oppure debbo relizzare una terra separata?
Nessuna terra separata, lo devi collegare al PE

Se lo collego al PE come in tutti i manuali è scritto, non lo collego al neutro del centro stella del trasformatore?
Sì, di fatto, lo colleghi anche al c.s. del trafo, la cosa ti cruccia?
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Innanzi tutto grazie per la disponibilità e per la sollecitudine con cui avete risposto. Ricambierò cercando di fugare dei dubbi che non lo sono per me.

Grazie a Bele ed a Benny.

Per quanto riguarda il collegamento al neutro del centro stella del nodo equipotenziale, la cosa mi cruccia, perchè penso cosa può accadere quando c'è un possibile guasto che interessa il circuito a monte dell'IT-M.

Nel caso di un corto Fase-Neutro e per quanto sia bassa la resistenza verso terra, il potenziale del PE si può elevare per il breve periodo in cui intervengono le protezioni: quali conseguenze si hanno sulle masse degli apparecchi elettromedicali collegati al nodo e quindi al neutro, interessati alla corrente di cc.

Di conseguenza quali sono i pericoli per i pazienti.

Ciao

Raf

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Nel caso di un corto Fase-Neutro e per quanto sia bassa la resistenza verso terra, il potenziale del PE si può elevare per il breve periodo in cui intervengono le protezioni: quali conseguenze si hanno sulle masse degli apparecchi elettromedicali collegati al nodo e quindi al neutro, interessati alla corrente di cc.

Di conseguenza quali sono i pericoli per i pazienti.

Nessun pericolo, nemmeno se la condizione di guasto persiste a tempo indefinito. Essendo tutte le masse in equipotenziale, non ci puo' essere differenza di potenziale (altrimenti che equipotenziale sarebbe?); pertanto se il paziente viene a contatto con 2 o piu' masse contemporaneamente, essendo fra di loro a potenziale zero non ne risente minimamente.

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Benny Pascucci
Nel caso di un corto Fase-Neutro....
A monte o a valle del trafo di isolamento?

quali conseguenze si hanno sulle masse degli apparecchi elettromedicali collegati al nodo e quindi al neutro, interessati alla corrente di cc.
Ricorda quand'eri studente.... :rolleyes: , ti hanno parlato del potenziale e della differenza di potenziale....ti avranno fatto l'esempio dell'uccellino sui fili dell'AT, si porta ad esempio a 220 kV rispetto a terra, gli si rizzeranno un po' le piume, ma non gli succede nulla, se invece toccasse due fili andrebbe arrosto. :blink:

Rifai lo stesso ragionamento per la camera operatoria...tutte le masse, essendo connesse al nodo equipotenziale, nel caso di guasto subiscono un aumento di potenziale, quindi se toccassi anche due masse diverse, essendo allo stesso potenziale, la ddp sarebbe nulla. ;)

Oppsss.... mentre rispondevo Cesco mi ha "bruciato" sul tempo, ma il senso dei post è sovrapponibile..... :P

Modificato: da Benny Pascucci
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