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PLC Forum


autocostruzione tester prova bobine accensione per moto motosega


sergio1289

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salve a tutti.scusate se non sono nella sezione giusta qualche moderatore provvederà a spostarla. 

comunque tornando al titolo vorrei autocostruirmi un tester prova bobine di accensione per moto motoseghe ecc. 

sul youtu.be ho visto un tizio che ha costruito con due componenti un  dimmer per luci collegato alla 220v e un condensatore poliestere da 300v da mettere in parallelo. secondo voi posso realizzarlo oppure avete uno schema migliore da consigliarmi? 

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È un video utilissimo ed istruttivo , ma solo nel caso durante un brutto periodo di depressione,  si abbiano forti istinti suicidi .  La rete fa davvero danni enormi....e poi anche molto simpatico il sistema con cui ci si inventa una misura di distanza a caso , non tenendo conto che il chiodo è inserito per alcuni mm

Soddisfatto il tizio misura 34 mm : ma nelle candele  , la distanza è  30 volte più piccola . 

Coerente anche il criterio di alimentazione con una tensione 20 volte superiore , e soprattutto non isolati dalla rete .  Bravo Toni , 402 iscritti 

 

Vediamo fra qualche giorno,  se aumenta il numero dopo questa discussione 

Modificato: da luigi69
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Secondo me c'e' un errore di fondo: si alimenta la bobina con un circuito che realizza una pseudo scarica capacitiva a circa 310V.

Nell'utilizzo reale si sfrutta l'energia accumulata nel campo magnetico generato dalla corrente che va da 0 a un massimo

non istantaneamente ma dipendente dalle caratteristiche costruttive della bobina e dalla tensione di alimentazione.

Le bobine per automotive sono dimensionate in modo da raggiungere il massimo dell'energia accumulata prima che sia richiesta

la successiva scarica, calcolata la frequenza di scarica pari o superiore al numero di giri massimo ad una tensione di 12/14V.

A 12V il tempo per raggiunger il massimo dell'energia e' notevolmente lungo (paragonato ai tempi relativi alle fasi del motore)

e spesso le vecchie bobine (rocchetto di ruhmkorff) mostravano questo limite agli alti numero di giri;

veniva richiesta una nuova scarica quando ancora la bobina non aveva accumulato il massimo dell'energia,

per cui e' stata inventata l'accensione a scarica capacitiva.

Un test attendibile  dovrebbe utilizzare un circuito a 12/14 VDC, tensione nominale della batteria, realizzato con un multivibratore astabile

(tipo NE555) che pilota un MOS tarato ad una frequenza di commutazione pari o superiore alla frequenza di scarica corrispondente

al massimo del numero di giri del motore dove deve essere montata la bobina sotto test..

P.S. quel dispositivo dove scocca e viene testata la scintilla si chiama "spinterometro"

PP.SS. alle pressioni corrispondenti al P.M.S. di un motore la massima distanza di innesco di una scintilla si riduce notevolmente.

Modificato: da NovellinoXX
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9 ore fa, luigi69 ha scritto:

È un video utilissimo ed istruttivo , ma solo nel caso durante un brutto periodo di depressione,  si abbiano forti istinti suicidi .  La rete fa davvero danni enormi...

 

Come non condividere queste tue parole!

Purtroppo ci sono tanti cialtroni irresponsabili che mettono di tutto e di più solo per avere qaulche like!

Ci sono anche filmati seri, fatti bene e che danno indicazioni serie e prcise su come risovere problemi o fare esperimenti seri.

Purtroppo la maggior parte di chi legge non ha le conoscenze per discriminare il grano da loglio, ovvero le istruzioni serie dalla fuffa!

 

8 ore fa, NovellinoXX ha scritto:

Un test attendibile  dovrebbe utilizzare un circuito a 12/14 VDC, tensione nominale della batteria, realizzato con un multivibratore astabile

 

Tieni presente che una motosegna usa un "volano-magnete" come generatore, quindi le condizioni sono leggermente differenti.

 

Comunque la tua analisi è correttisima. In giuventù, per un paio d'anni, ho lavorato in un'azienda che produceva strumentazione per auto officine (banchi da diagnosi ed equlibratrici elettroniche) e posso confermare che all'oscilloscopio il fenomeno da te descritto era ben visibile: l'ampiezza massima della tensione a 6000 rpm era meno della metà di quella a 1000 rpm.

 

Da ul timo ma non ultimo.

sergio1289  lascia perdere, rischieresti solo di farti male!

 

 

Modificato: da Livio Orsini
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54 minuti fa, sergio1289 ha scritto:

ok grazie per l'avvertimento. cosa ne pesate di questi due schemi che ho trovato in rete sono validi secondo voi. 

Il primo in alto, suppongo della rivista  Nuova Elettronica",  e' esattamente il circuito che proponevo io .

Forse si può usare un MOS più moderno con una RDS(ON) migliore ( scalderà meno);

Eventualmente Livio ti può fornire la sigla di un MOS più performante, io a memoria non mi ricordo.

Modificato: da NovellinoXX
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7 ore fa, NovellinoXX ha scritto:

Eventualmente Livio ti può fornire la sigla di un MOS più performante, io a memoria non mi ricordo.

 

Nemmeno io.🙂

Io però modificherei il pilotaggio del mosfet.

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Ciao,

come? per noi poveri ignoranti

 

1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

Io però modificherei il pilotaggio del mosfet.

 

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9 ore fa, rubio2002it ha scritto:

come?

 

Io solitamente i mosfet li piloto con una coppia complementare PNP-NPN, oppure con un driver apposito

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11 ore fa, rubio2002it ha scritto:

Scusa se insisto, magari uno schema quotato?

 

Ne trovi 13 per dozzina di schemi validi, comunque se proprio ci tieni leggi questa discussione, che è una discussione in evidenza di questa sezione (la vedi come seconda nell'elenco generale della sezione). Subito nel secondo messaggio c'è un bello schema di Mirko Ceronti con un Mosfet pilotato come si deve

 

Leggere le discussioni in evidenza, ed anche i vari tutorial della sezione didattica sarebbe una buona cosa si trova di tutto ed anche di più😏

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