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Celle di Peltier


Metropolis

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Salve a tutti ragazzi buongiorno, premetto che sono totalmente ignorante in materia quindi non linciatemi. la mia è più una delucidazione su cosa non funziona, ho una cella di lievitazione che ha un modulo con 3 peltier, questa cella all'inizio funzionava raggiungeva i 18 gradi e si teneva abbastanza stabile, da un pò di tempo questo non avviene più, è come se le celle fossero morte e non fanno il loro lavoro. Le ho smontate e testate e sembrano funzionare, ho cambiato la pasta termoconduttiva ma nada. Alimentazione con 12,4V e ho provato a dargli impasto anche 12,9V ma nulla il risultato non cambia. Potete aiutarmi a capire il problema qual'è? 

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Alessio Menditto

Fanno sia caldo che freddo, ma diciamo che il loro uso più che raffreddare o riscaldare è mantenere in calore, vista la loro scarsa potenza, in altre parole dentro il frigo bisogna mettere la merce già calda o fredda.

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53 minuti fa, Alessio Menditto ha scritto:

Fanno sia caldo che freddo, ma diciamo che il loro uso più che raffreddare o riscaldare è mantenere in calore, vista la loro scarsa potenza, in altre parole dentro il frigo bisogna mettere la merce già calda o fredda.

 anche facendo cosi ciò mettere la merce già fredda in ogni caso non funziona mano mano la temperatura mi sale e non mi rimane costante,  all'inizio funzionava ma ora non va più e non capisco il perchè. 

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la temperatura della superficie fredda, in condizioni normali (quindi montata su dissipatore in condizioni di lavoro) quanto è?

e nello stesso tempo la temperatura della superficie calda quanto è?

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Stefano Dalmo

Scusa , ma tu prima parli di celle che sembrano morte e poi dici che la temperatura raggiunta non rimane stabile , 

a questo punto devi parlare di dati non di sensazioni  , perché senza dati , non si può capire cosa ci troviamo avanti .

ecco mi ha preceduto clik0

Modificato: da Stefano Dalmo
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18 minuti fa, Metropolis ha scritto:

non mi rimane costante

Per rimanere costante ci vorrebbe un termostato che al raggiungimento della temperatura di set spegne la Peltier. Comunque sia, una volta alimentata dopo qualche minuto,una superficie della piastra deve essere più fredda della superficie opposta che riulterà invece più tiepida. Se questo non si realizza la piastra è guasta.

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1 ora fa, Metropolis ha scritto:

Alimentazione con 12,4V e ho provato a dargli impasto anche 12,9V ma nulla il risultato non cambia

La tensione l'hai misurata sui fili delle celle? 

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Le celle di peltier, se alimentate, hanno una temperatura differenziale, ovvero un lato "caldo" ed uno "freddo". Invertendo le polarità di alimentazione si inverte anche il differenziale di temperatura sui lati.

Le differenza di temperatura, in funzione della corrente assorbita, dipende dalla costruzione della cella; per conoscerla bisognerebbe avere il data sheet della cella.

 

Per prima cosa devi assicurarti che il lato "caldo" venga raffrescato al meglio, in modo che il lato "freddo" raggiunga la temperatura più bassa possibile.

Inoltr dovresti misurare l'assorbimento di corrente della cella, per capire se sta lavorando correttamente.

 

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Allora non parlo di sensazioni ma di dati che ho monitorato con Termometro nell'arco di 24 ore, il lato caldo è correttamente dissipato in quando sono montate su un dissipatore molto sovradimensionato e raffreddato con tre ventole, il lato freddo ha 3 dissipatori singoli, la temperatura misurata sul lato freddo non scende al di sotto dei 18 gradi, ma inserite le celle (lato freddo) nella chiamiamola cella di raffreddamento non riesce a farla arrivare a 18 gradi, ho pensato ok forse 3 celle sono poche, ma osservando un po' in giro ho visto celle di peltier scendere anche a 3 gradi mentre le mie misurate con termometro sia laser che a sonda non scendono più di 18 gradi. 

Nella giornata di domani misuro l'assorbimento di corrente e vi aggiorno per capire se stanno lavorando o meno in maniera adeguata.

Modificato: da Metropolis
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Però non c'hai detto la temperatura lato caldo.

Se questa supera il limite caratteristico della cella si distrugge.

I dispositivi "seri" che ho avuto modo di esaminare avevano la sonda NTC sul lato caldo

appunto per questo motivo.

Il dissipatore lato caldo deve dissipare l'energia "estratta" dall'interno del frigo + quella dissipata

nell'alimentazione della cella che non e' poca roba. 

Richiamando quanto detto da Alessio, se una peltier ha una temperatura differenziale di 60°C

e all'interno del frigo metti qualcosa a 40°C, il lato caldo raggiunge 100°C e la cella, se non protetta, defunge.  Quello che non so', perche non mi e' mai capitato, e' come si diagnostica strumentalmente una cella defunta se non alimentandola e misurandone la temperatura differenziale .

Modificato: da NovellinoXX
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Come ho scritto prima, il differenziale di temperatura dipende dalle caratteristiche costruttive della cella.

Ad esempio io ho alcune celle che possono dissipare al massimo 60W di potenza elettrica, con tensione di alimentazione nominale di 12 V e corrente nominale di 5 A.

 

Queste celle generano differenze di temperatura massime tra le loro facce di 65° C. Possono funzionare tra -55° C e 83° C senza danneggiarsi, se si esce di fuori di questi valori si corre il rischio di provocare danni irreversibili. Mantenedo i valori entro questo limite, senza sjperare il valore di corrente nominale, la cella può avere una vita fino a 200.000 ore di lavoro.

 

Però tra cella e cella ci possono essere differenze sui limiti massimi di temperatura e di differenziale, per questo bisogna conoscere il tipo di cella per risalire alle sue caratteristiche. Conoscendo le caratteristiche si può anche conoscere il valore di resistenza della cella che, in genere, è compreso tra 1,5 ohm e 2 ohm

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