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Impianto Elettrico Negozio


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La configurazione potrebbe essere n°2 s7-200 cpu224 con EM277(CP PROFIBUS)

che dialogano con un TP27 (pannello touch);distanza tra le CPU 800m circa;

Qualcuno ha esperienza con EM277, ci sono particolari limitazioni?

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Non dovrebbe esserci nessun problema.

L'unica limitazione per un corretto funzionamento è sulla velocità di trasmissione visto la lunghezza della rete:

vado a memoria.....

9,6....187,5 Kb fino a 1000m

500 Kb fino a 500m

1,5 Kb fino a 200m

12 Mb fino a 100m

ciao e buon lavoro Max

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  • 5 years later...

Devo cambiare dati tra una CPU315-2 DP e una CPU315-2 PN/DP via ethernet.

Ho provato, con successo, ad usare le seguenti funzioni con i PLC indicati:

CP315-2DP <---> CP315-2 PN/DP

AG_SEND ---> AG_RECV

AG_RECV ---> AG_SEND

GET <--- Blocco Dati

PUT ---> Blocco Dati

Blocco Dati <--- PUT

Blocco Dati ---> GET

In realta' esistono altre funzioni (BSEND,BRCV,USEND,URCV che non ho provato) per trasferire dati da un Plc all'altro, ma la domanda e': Cosa e' meglio utilizzare?

Probabilmente cosa usare dipendera' da quello che si deve fare dei dati trasmessi ...

Nel mio caso un Plc gestisce una posizione (real) e l'altro ha la necessita' di eseguire delle azioni quando la posizione assume certi valori (range di valori).

La comunicazione deve essere veloce in modo da avere sul secondo Plc una posizione il piu' affidabile possibile.

Per riassumere, la mia domanda e': cosa e' meglio usare per la trasmissione dei dati via Eth?

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Matteo Montanari

è buona norma utilizzare la metodologia di comunicazione che consente di sfruttare la quantità di risorse minori possibili.

personalmente predispongo i due sistemi uno come master e l'altro come slave, anche se potrebbero essere entrambi master in comunicazione e slave in ricezione.

avendo un unico master (trasmissione e ricezione) devi solamente aggiornare e sincronizzare i dati in un punto.

se hai pochi dati da trasferire, come mi è parso di capire, puoi utilizzare i dati globali, comuni ad entrambe le cpu e risparmiare su tempo ciclo...

Quali proprietà, vantaggi e particolarità offre la comunicazione di dati globali?

Comunicazione con SIMATIC S7

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  • 1 year later...

salve a tutti!

In questi giorni dovrei ristrutturare un locare ad uso commerciale per poi cederlo in affitto ed in pratica, avendo già un potenziale affittuario, si sta discutendo sul modo in cui dovrebbe essere eseguito l'impianto elettrico.

In effetti lui mi chiede un numero minimo di punti luce che dovrei garantirgli al momento della consegna del locale.

Esiste una norma riguardante questo tipo di problema?

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Credo di no, esistono però dei valori minimi di illuminamento che comportano dei calcoli, da effettuarsi in fase progettuale, dai quali scaturisce il numero di corpi illuminanti e, quindi, di punti luce da installare. Tra le numerose variabili di calcolo si può annoverare anche la destinazione d'uso dei locali.

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Chi si affitta un negozio, di solito, provvede all'illuminzione che è legata in quantità e qualità al tipo di arredamento.

Non esiste una norma ma solo la contrattaione da libero mercato.

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del tipo di illuminazione ne sono a corrente, ma che esista unna norma che imponga un numero minimo di prese nel locale mi sembra alquanto assurdo.

Grazie per i vostri consigli!

Modificato: da liberino
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Se ti interessa il lavoro puoi fare ciò che segue:

1) Tubazione dal contatore al locale quadro, spesso nel retrobottega, adatto a 10 kW trifase.

2) Un quadro incassato, minimo 36 moduli o da esterno, o avvitato al muro per poi essere rivestito da cartongesso...lascia il posto per un altro quadretto da 36 moduli per il servizio 24 ore (timer insegna,allarme,luci emergenza...)

3) Un impianto elettrico ,fatto con criterio, 230Vca 16A per il bagno, il magazzino, lo sgabuzzino, il retrobottega,l'ufficio...il tutto a linee separate.

Il collega elettrecistita dell'utilizzatore finale, vanno di moda gli utilizzatori finali, avrà delle buoni base per soddisfare il suo cliente e tu guadagni qualcosa senza fare brutta figura

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Caro Liberino,

il tipo di impianto che devi garantire al tuo affittuale dipende da cosa tu hai scritto nel contratto d'affitto.

Se ad esempio nel contratto riporti che affitti dei locali ad uso ambulatorio dentistico sei obbligato a cedere i locali stessi con un impianto che che rispetti quanto richiesto dalla norma CEI 64-8 parte 710 "Locali medici".

Se invece, nel contratto riporti che affitti l'unità immobiliare sita a ............ composta da n. ..... locali che sono stati visti e piaciuti senza menzionarne la destinazione attuale e/o futura allora non avrai alcun obbligo salvo quello che gli impianti (elettrici e non solo) siano a regola d'arte.

Per quanto attiene al numero di prese di un impianto elettrico come puoi pensare che esistano leggi o norme che indichino quante prese siano richieste visto che il loro numero dipende dal tipo d'uso e dall'arreddameto di ogni singolo locale.

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