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Norme Atex - Come vanno interpretate?


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Inserito:

Dal 1° luglio 2003 sono entrate in vigore le norme atex (direttiva 94/9/CE).

Non è molto chiaro però come vanno aplicate.

Le norme atex vanno a sostituire le vecchie normative antideflagranti, che tenevano conto solo dei componenti elettrici (comportamento in ambiente con presenza di gas infiammabili).

Ora tengono conto anche delle polveri, ponendole sullo stesso piano dei gas.

La nuova direttiva prevede una classificazione che tiene conto delle temperature.

Quindi anche i componenti meccanici devono essere certificati atex (non devono sviluppare una temperatura superficiale superiore a tot gradi per non favorire l'innesco di polveri o gas).

Il problema è che per lungo tempo dopo l'entrata in vigore della nuova norma, vari costruttori di componenti (in italia) hanno cerificato atex solo i componenti elettrici e quelli meccanici non privi di organi in movimento.

Ma ciò non è corretto in quanto qualsiasi tipo di componente meccanico può raggiungere una certa temperatura superficiale, favorendo l'innesco di polveri o gas.

(Solo recentemente si sono accorti dell'errore, per effetto della commercializzazione, da parte di costruttori stranieri, di particolari componenti marchiati atex, ignorati fino a quel momento).

Qualcuno può confermarmi tutto questo e darmi delle notizie più precise in merito?

Esiste una strada per capire esttamente cosa si deve fare, una volta noti sia la tipologia di componente da impiegare e la classificazione dell'ambiente con pericolo di esplosione?

Grazie


Inserita:

Sono anchio alle prese con la nuova normativa Atex e come dici tu oltre ad aver sancito la fine degli impianti deflagranti con quelli marchiati atex, ha aggiunto anche le parti meccaniche marchiate atex.

Dovrai aspettare ancora qualche tempo per avere una risposta da parte mia anche perchè sono nelle tue identiche condizioni.

Come capita di solito nelle norme anche io sto interpretando.

Ciao ;)

Inserita:
Ora tengono conto anche delle polveri, ponendole sullo stesso piano dei gas.

La nuova direttiva prevede una classificazione che tiene conto delle temperature

Esatto vanno tenuti conto anche dei gruppi di temperatura...

Per i gas è "relativamente" semplice perchè esistono una norma CEI di riferimento 31-30 e la sua indispensabile guida la 31-35. Esistono sofware in commercio che in realtà non sono altro che dei fogli elettronici con un database dei gas e dei loro LEL e UEL.

Mooolto più complicato è l'aspetto per le polveri in quanto c'è la guida la 31-52 ma non la guida...quindi si diventa pazzi con la classificazione per tenere conto anche degli strati di polvere esplodibili/incendiabili.

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