Simone222 Inserito: 2 gennaio Segnala Share Inserito: 2 gennaio Buongiorno a tutti. Dall’elettrotecnica ho appreso che in un circuito in corrente alternata si ha uno sfasamento tra tensione e corrente. Tale sfasamento dipende dal tipo di carico. Se esso è puramente resistivo tensione e corrente sono in fase, se e’ induttivo o capacitivo si ha uno sfasamento di 90 gradi tra tensione e corrente, se e’ misto, ovvero resistivo e capacitivo o induttivo lo sfasamento dipende dal contributo dei componenti, ovviamente non mi metto a descrivere le varie formule. Bene, ma nell’ambito di un circuito elettrico domestico, non abbiamo quei circuiti elementari che si studiano. Prima esistevano le lampade ad incandescenza, quindi semplicemente delle resistenze e il caso era riconducibile a quello descritto in precedenza. A parte quello, abbiamo tv, radio, computer. lampade a led ecc. In questo caso l’azienda che fornisce l’energia elettrica come si regola per il calcolo dello sfasamento? Chiedo scusa per eventuali imprecisioni Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 2 gennaio Segnala Share Inserita: 2 gennaio 1 ora fa, Simone222 ha scritto: Prima esistevano le lampade ad incandescenza, quindi semplicemente delle resistenze Pure resistenze, in pratica, non ne esistono. Tutti i resistori pratici hanno anche una componente induttiva ed una capacitiva. Anche la linea elettrica dell'impianto ha le sue brave tre componenti: resistiva (resistenza del rame), capacitiva (capacità tra i conduttori e capacità dei conduttori verso terra), induttiva (induttanza tra i conduttori). Poi tutto dipende dai rapporti tra queste 3 componenti. Ad esempio se hai una stufetta elettrica con resistori a "candela", ovvero con una spirale di filo resistivo avvolta su di un cilindro di materiale isolante, la componente induttiva non è trascurabile, ed il cophiè minore di 1. 1 ora fa, Simone222 ha scritto: n questo caso l’azienda che fornisce l’energia elettrica come si regola per il calcolo dello sfasamento? Semplicemente lo misura nel contatore. Con i contatori elettronici è relativamente facile. Ad ogni passaggio per lo zero della tensione lo si compara con il relativo passaggio per lo zero della corrente, così da poter misurare l'anticipo o il ritardo dello zero dicorrente rispetto allo zero di tensione. Sapendo che in una rete monofase 180° corrispondono a 10ms, mentre per un arete trifase 180° corrispondono a 3.333ms, risulta abbastanza agevole calcolare l'angolo di fase, quindi calcolare il cosphi. Se la cosa ti interessa, ed hai un po' di conoscenza Hw e Sw dei microprocessori, in rete trovi parecchie note che spiegano come realizzare un cosfimetro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente per poter lasciare un commento
Crea un account
Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora