Simone222 Inserito: 2 gennaio 2024 Segnala Inserito: 2 gennaio 2024 Buongiorno a tutti. Dall’elettrotecnica ho appreso che in un circuito in corrente alternata si ha uno sfasamento tra tensione e corrente. Tale sfasamento dipende dal tipo di carico. Se esso è puramente resistivo tensione e corrente sono in fase, se e’ induttivo o capacitivo si ha uno sfasamento di 90 gradi tra tensione e corrente, se e’ misto, ovvero resistivo e capacitivo o induttivo lo sfasamento dipende dal contributo dei componenti, ovviamente non mi metto a descrivere le varie formule. Bene, ma nell’ambito di un circuito elettrico domestico, non abbiamo quei circuiti elementari che si studiano. Prima esistevano le lampade ad incandescenza, quindi semplicemente delle resistenze e il caso era riconducibile a quello descritto in precedenza. A parte quello, abbiamo tv, radio, computer. lampade a led ecc. In questo caso l’azienda che fornisce l’energia elettrica come si regola per il calcolo dello sfasamento? Chiedo scusa per eventuali imprecisioni
Livio Orsini Inserita: 2 gennaio 2024 Segnala Inserita: 2 gennaio 2024 1 ora fa, Simone222 ha scritto: Prima esistevano le lampade ad incandescenza, quindi semplicemente delle resistenze Pure resistenze, in pratica, non ne esistono. Tutti i resistori pratici hanno anche una componente induttiva ed una capacitiva. Anche la linea elettrica dell'impianto ha le sue brave tre componenti: resistiva (resistenza del rame), capacitiva (capacità tra i conduttori e capacità dei conduttori verso terra), induttiva (induttanza tra i conduttori). Poi tutto dipende dai rapporti tra queste 3 componenti. Ad esempio se hai una stufetta elettrica con resistori a "candela", ovvero con una spirale di filo resistivo avvolta su di un cilindro di materiale isolante, la componente induttiva non è trascurabile, ed il cophiè minore di 1. 1 ora fa, Simone222 ha scritto: n questo caso l’azienda che fornisce l’energia elettrica come si regola per il calcolo dello sfasamento? Semplicemente lo misura nel contatore. Con i contatori elettronici è relativamente facile. Ad ogni passaggio per lo zero della tensione lo si compara con il relativo passaggio per lo zero della corrente, così da poter misurare l'anticipo o il ritardo dello zero dicorrente rispetto allo zero di tensione. Sapendo che in una rete monofase 180° corrispondono a 10ms, mentre per un arete trifase 180° corrispondono a 3.333ms, risulta abbastanza agevole calcolare l'angolo di fase, quindi calcolare il cosphi. Se la cosa ti interessa, ed hai un po' di conoscenza Hw e Sw dei microprocessori, in rete trovi parecchie note che spiegano come realizzare un cosfimetro.
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